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MORTETO o MIRTETO. – Nel modo che molti paesi ebbero nome di Querceto dalle querci, di Cerreto dai cerri, di Scopeto dalle scope, di Faggiuola dai faggi, di Uliveto dagli ulivi, di Castagneto e Castagnoli dalle selve di quest’albero fruttifero, ecc. ecc., così dal mirto ebbero nome di Morteto alcune villate e contrade.

MORTETO, o MIRTETO nella vallecola del Frigido in Lunigiana. – Villaggio con antica pieve (S. Vitale) nella Comunità e Giurisdizione di Massa Ducale, dalla qual citta è un terzo di miglia toscane a maestrale nella Diocesi medesima, Giurisdizione di Luni Sarzana, Ducato di Modena.
È situato sulla ripa destra della fiumana del Frigido alla base meridionale del monte Brugiana, lungo la nuova strada postale che passa da Massa a Carrara.
Questo nome di Morteto non sembra tanto antico quanto la sua pieve di S. Vitale, la quale nelle carte del secolo X si diceva situata in luogo appellato Materno.
Tale è un istrumento del 16 gennajo 986 esistente nell’Arch. Arciv. di Lucca, col quale il vescovo lucchese Teudegrimo allivellò tre pezzi di terra della capacità di due moggia e mezzo a seme, situati in loco et finibus Materno prope Eccl. Plebem S. Vitalis et S.Johanni Baptistae in Comitato Lunense; uno de’quali pezzi di terra si diceva posto in Cafaggio, ed il secondo in luogo detto Vigna regia.
Nello stesso anno 986, per contratto del dì 11 maggio, il vescovo medesimo Teudegrimo concedè a livello ad Enrico figlio del fu Sigifredo di Lucca sette case massarizie, ossiano coloniche; una delle quali posta nel vocabolo Contra presso il Frigido dov’è la chiesa plebana di S. Vitale; il secondo podere situato a Colugnole;
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il terzo alle Casette, il quarto a Altagnana, e gli altri tre a Piè di Monte, luoghi tutti compresi nel piviere di S. Vitale predetto.
Anche nel 21 ottobre del 988 Isalfredo Vescovo di Lucca confermò al suddetto Enrico il fitto de’sette poderi prenominati. – (MEMOR. LUCCH. T. V. P. III.)
La pieve di S. Vitale è rammentata dopo quella di Massa e innanzi l’altra sua vicina, ora distrutta, di S. Lorenzo del Monte Libero, nella bolla spedita lì 11 novembre 1149 dal Pontefice Eugenio III a Gottifredo vescovo di Luni.
Nei secoli posteriori al mille il distretto del Morteto sul Frigido era sottoposto alla giurisdizione de’marchesi di Massa, allora quando donna Benedetta figlia del marchese Guglielmo di Massa e giudice di Cagliari in Sardegna nel 1225 vendè come pecore 15 de’suoi vassalli della parrocchia di S. Vitale sul Frigido. – Vedere MASSA DUCALE Vol. III p. 118.
All’Articolo LORENZO (S.) DI MONTE LIBERO (Vol. II pag. 810) rammentai un lodo pronunziato li 16 giugno 1248 relativo alle vertenze insorte fra il pievano di S. Lorenzo di Monte Libero e quello di S. Vitale sul Frigido per cagione di decime che ognuno di quei pievani pretendeva dagli abitanti sul monte di Codepino, ch’è un poggio intermedio ai due distretti parrocchiali.
Quest’ultimo atto giova a dimostrare, che anche nel secolo XIII la pieve di S. Vitale portava il nomignolo del vicino fiume Frigido, e non del Morteto, o Mirteto come si appellò dopo, e come attualmente si appella.
Fra le chiese succursali della pieve medesima si contano le cappelle di Altagnana, di Bergiola maggiore, di Lavacchio, di Ripa e
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Castagnetola.
La popolazione del piviere di S. Vitale al Morteto, comprese le ville prenominate, nel 1832 ascendeva a 2804 abitanti.

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Morteto, Mirteto

(Mirteto - S. Vitale)

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