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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Mulazzo

 

(Mulazzo)

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    MULAZZO in Val di Magra. – Castello che diede il titolo a un antico feudo dei marchesi Malaspina, dov’è una chiesa arcipretura (S. Pietro). – È capoluogo di Comunità nella Giurisdizione di Tresana, governo di Aulla e Fosdinovo, Diocesi di Massa Ducale, già di Luni-Sarzana, Ducato di Modena.
    Risiede sopra un poggio diramatosi verso grecale dal monte di
    Corneviglio, lungo il torrente Mangiola, che scende dal lato destro della Magra, in cui si scarica un miglia toscane e mezzo a levante di Mulazzo. – Trovasi questo Castello fra il grado 27° 33’ longitudine e il grado 44° 19’ latitudine circa 6 miglia toscane a ostro di Pontremoli; 2 miglia toscane a maestrale di Groppoli, 3 a libeccio di Filattiera, e 7 miglia toscane a ponente di Bagnone.
    Il feudo, ora Comunità di Mulazzo, apparteneva ai marchesi Malaspina fino dal secolo XII; essendo che Mulazzo è rammentato fra i castelli dipendenti da quei dinasti nel lodo del 1202, pronunziato in Sarzana, tra Gualfredo vescovo di Luni da una parte, ed i marchesi Currado l’
    antico, Guglielmo e Alberto figli che furono del grande Obizzo; sia perché allo stesso Currado seniore nella divisione de’feudi fatta nel 1221 fra esso e i nipoti suoi, a lui medesimo toccò Mulazzo con altri paesi posti alla destra della Magra. Intendo dire dell’avo del Marchese Currado giuniore, la cui ombra fu da Dante figurata nel Purgatorio, quando rivolta al poeta.

    Cominciò ella, se novella vera
    Di Val di Magra o di parte vicina
    Sai, dilla a me, che già grande là era.
    Chiamato fui Currado Malaspina;
    Non son l’antico, ma di lui discesi.
    A’ miei portai l’amor che qui raffina.

    Avvegnaché il secondo Currado fu figliuolo del Marchese Federigo e fratello di Moroello Marchese di Mulazzo, nati entrambi da Currado
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    l’antico e da Costanza de’principi di Taranto.
    Da questo secondo Currado, stipite dei marchesi di Villafranca, e da Oretta sua moglie nacque un’unica figlia, che fu quella donna Spina, di cui il Certaldese contava lo storico romanzo di madonna Beritola nella sesta Novella della seconda giornata del Decamerone. Era quel Currado giuniore, il quale per aver lasciato ogni suo feudo ai nipoti e cugini, la sua ombra purgante diceva:

    A’ miei portai l’amor che qui raffina.

    – Vedere
    GRIGNANO in Val di Magra.
    Uno de’cugini di Currado
    giuniore fu quel Marchese Franceschino Malaspina figlio di Moroello Marchese di Mulazzo che nel 1306 accolse ad ospizio Dante; mentre l’altro Moroello marito d’Alagia del Fiesco era figlio del Marchese Manfredi e nipote di Currado seniore Guelfo di partito, al segno che nel 1302 alla battaglia di Campo Piceno, o di Piteccio, e 4 anni dopo all’assedio di Pistoja comandava l’oste lucchese; ragion per cui dall’Alighieri sotto allegoria fu segnalato così:

    Tragge Marte vapor di Val di Magra
    Che di torbidi nuvoli involuto,
    E con tempesta impetuosa ed agra
    Sopra Campo Picen fia combattuto.
    Ond’ei repente spezzerà la nebbia
    Sì che ogni Bianco ne sarà feruto.
    INFERNO C. XXIV.

    Ma ritornando ai marchesi di Mulazzo della linea di Moroello figlio di Corrado
    seniore dirò, com’egli fu uno de’capitani che nel 1260 insieme con gli altri due fratelli comandava le soldatesche lucchesi alla battaglia di Montaperto, dove essi restarono vinti e fatti prigioni; e finalmente rammenterò, come nel N.° 74 dell’Antologia di Firenze all’anno 1827, discorrendo io de’diversi marchesi Malaspina quasi tutti contemporanei, appellati di nome Moroello, indicai un atto di divisione fatto in Mulazzo li 21 aprile 1266 fra un Marchese Moroello di Mulazzo, un Marchese Manfredi di Giovagallo ed un Alberto Marchese di Val
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    di Trebbia, tutti tre fratelli e figli di Currado Malaspina, l’antico. Nel qual istrumento fu fatta menzione dei nipoti di alcuni dei tre marchesi sopranominati, e fra essi anche del Currado giuniore incontrato nel Purgatorio dall’Alighieri (Canto VIII)
    Il qual Currado con atto rogato in Villafranca li 3 settembre 1281 confessò la dote di Oretta sua consorte, mentre il Marchese Moroello di Mulazzo di lui zio dichiarava la dote della sua moglie Berlenda; e fu da questi ultimi coniugi che nacque il marchese Franceschino di Mulazzo ospite del sommo poeta nel sesto anno del secolo XIV. –
    Vedere un mio Articolo nel T. I. della Nuova Collezione d’Opuscoli, stampato nel 1820 nella Badia Fiesolana.
    Finalmente da un istrumento stipulalo in Lucca li 26 febbrajo 1321 si scuopre che Castruccio degli Antelminelli era il tutore dei due figliuoli del defunto Marchese Franceschino: cioè, Moroello e Giovanni, l’ultimo de’quali aveva sposato Caterina figlia di detto Castruccio. – Il marchese Giovanni figlio del Marchese Franceschino, e marito di Caterina Antelminelli non ebbe prole, e morì nei suoi feudi di Sardegna nel 1343, mentre l’altro fratello Marchese Moroello, che fu il continuatore della linea di Mulazzo, ottenne nel 1355 dall’Imperatore Carlo IV investitura del feudo predetto. Egli lasciò quattro figli maschi, al primo dei quali, il Marchese Antonio, toccò il feudo di Mulazzo, mentre il fecondo, Bernabò ebbe Montereggio, Azzone fù autore de’Godano, e Galeazzo quarto figlio divenne Marchese di Casteoli.
    Il Marchese Antonio di Mulazzo, sottentrato al padre Moroello si mantenne in signoria dal 1365 al 1406; quindi fra i diversi figli che lasciò, il Marchese Azzone continuò la linea diretta dei Marchesi di Mulazzo, Groppoli, Montereggio, Casteoli, ecc.
    Questo Azzone Marchese di Mulazzo nel 1465 comprò il Castello di Madrignano da Tommaso di Campofregoso signore di Sarzana; egli
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    ebbe numerosa successione, alla quale appartennero i marchesi Paolo, Cristofano e Antonio, altrettanti capi di tre diramazioni distinte di marchesati, cioè, Gio. Paolo di Mulazzo, Cristofano Marchese di Casteoli, Busatica, Castagnetolo e Cassana; mentre Antonio fu Marchese di Montereggio e ville annesse. Gio. Paolo Marchese di Mulazzo dopo aver acquistato il feudo di Montereggio per mancanza di successione maschile nel suo fratello Antonio, morendo nel torno del 1517 lasciò tre figli, Moroello, Giacomo e Bonifazio, rammentati tutti e tre nelll’accomandigia ottenuta (anno 1523) dal duca di Milano.
    Moroello, il primo de’suddetti figli, seguitò la linea di Mulazzo, il secondo di Montereggio, e il terzo di Madrignano.
    Dal nominato Moroello nacquero marchese Francesco Antonio, il quale come signore di due terze parti della metà di detto castello, tanto in nome proprio, quanto del cavaliere fra Galeazzo di lui fratello uterino, per atto pubblico dei 30 giugno 1574 fu ricevuto in accomandigia per anni 50 dal Granduca di Toscana Francesco I.
    Un mese dopo (28 luglio) fu accolto dallo stesso Granduca sotto accomandigia per anni 50 il Marchese Gio. Cristofano di Gio. Gaspero dee Marchesi di Mulazzo e di Casteoli per le terre e castella che possedeva indivise col Marchese Francesco Antonio e col Cav. Galeazzo sopranominati, cioè de’castelli di
    Grappoli, Casteoli, Castagnetolo, Basutica e Cassana con le loro giurisdizioni e pertinenze. Anche nel 1604 per istrumento del 12 luglio, il Granduca Ferdinando I accolse per 50 anni con titolo di accomandigia il Marchese Gio. Paolo del fu Francesco Antonio Malaspina, signore di una quarta parte del marchesato di Mulazzo, e come procuratore del Marchese Moroello suo fratello padrone della metà di detto feudo, e a nome anche dell’altro fratello Francesco Maria signore dell’altra quarta parte. – (ARCH. DELLE RIFORMAG. DI FIR.)
    Il suddetto Marchese Paolo
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    mancò senza figli nel 1667, mentre il di lui fratello Moroello morendo nel 1659 aveva lasciato due figli, dopo che a favore di Azzo Giacinto primo di essi, con atto del 27 settembre 1647 aveva istituito la primogenitura del marchesato di Mulazzo e Casteoli, confermatagli dall’Imperatore Leopoldo I con diploma del 22 gennajo 1660.
    Ad Azzo Giacinto, che finì di vivere nel 1672, successe Carlo Maria suo primogenito, riconosciuto marchese da un diploma del 22 dicembre dello stesso imperatore. Sottentrò nel 1705 ad Azzo Giacinto I il suo primogenito Azzo Giacinto II, il quale ottenne l’investitura dall’Imperatore Carlo VI con privilegio del 18 agosto 1712.
    Questo marchese, che ricuperò alla casa di Mulazzo il feudo di Calice e Veppo, morì nel 1746, e lasciò cinque figli, dei quali il primogenito Carlo Moroello ebbe il marchesato. Mancato esso pure nel 1774 lasciò Azzo Giacinto III che fu marchese di Mulazzo, Luigi Tommaso, e il Marchese Alessandro; l’ultimo de’quali divenne valoroso geografo e capitano di marina al servizio della Spagna. Azzo Giacinto III terminò infelicemente la vita ne’camerotti di Venezia, dopo essere stato occupato dalle armi francesi Mulazzo e unito alla Rep. Cisalpina, poi al Regno d’Italia, finché al trattato di Vienna del 1814 esso fu con gli altri ex-feudi di Lunigiana incorporato agli Stati Estensi e alla sovranità del Duca di Modena.
    Comunità di Mulazzo. – Il territorio comunitativo dell’ex-feudo di Mulazzo non è misurato. – Esso confina ed è circondato per tutti i lati dai paesi spettanti al Granducato di Toscana, poiché dalla parte di settentrione e maestro la Comunità di Mulazzo ha di fronte il territorio di Pontremoli mediante il torrente Teglia, rimontando questo corso d’acqua dal suo sbocco in Magra sino dove entra in esso dai monti superiori il torrente Moretto, il quale ultimo piegando
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    da maestro, a ponente di fronte alla Comunità di Zeri sale il monte Corneviglio, sulla cui cima trova la Comunità granducale di Calice e Veppo, con la quale si accompagna verso libeccio sino al punto dove si toccano i due territorii con quello di Groppoli. Lungo quest’ultimo l’altro di Mulazzo fronteggia dalla parte di ostro e di scirocco per termini artificiali sino a che arriva sul torrente Mangiola, col quale poco dopo arriva nel fiume Magra.
    Finalmente dalla parte di levante, lo stesso fiume Magra per il corso di circa un miglia toscane e mezzo divide il territorio di Mulazzo da Filattiera spettante pur esso al Granducato. –
    Vedere gli Articoli delle Comunità testè indicate.
    Il territorio di Mulazzo è quasi tutto alpestre e montuoso, sparso di boschi ininterrottamente con campi salivi, non poche vigne, e molte selve di castagni.
    La popolazione della comunità di Mulazzo nel 1832 ascendeva a 1631 abitanti.
    Essa è composta di sei parrocchie, il maggior numero delle quali diede il titolo ad altrettanti feudi della linea de’marchesi Malaspina di Mulazzo, cioè:

    POPOLAZIONE della Comunità di Mulazzo nel 1832.

    MULAZZO, S. Niccolò, Arcipretura, Abitanti N° 600
    Pozzo, S. Giorgio, Rettoria, Abitanti N°134
    Basatica, S. Biagio, Rettoria, Abitanti N°256
    Castagnetoli, SS. Simone e Giuda, Rettoria, Abitanti N°161
    Montereggio, S. Apollinare, Rettoria, Abitanti N°327
    Parana, S. Maria della Neve, Rettoria, Abitanti N°153
    TOTALE,
    Abitanti N°1631

    MULAZZO nella Val di Magra. – Si aggiunga che Mulazzo fu patria del ch. architetto Giuseppe Signorini che figurò nel secolo XVIII – Rispetto al la popolazione della Comunità di Mulazzo nell’anno 1854 si troverà al pari dell’altre della Lunigiana Estense all’
    Articolo MASSA DUCALE (DIOCESI DI).
Localizzazione
ID: 2909
N. scheda: 35570
Volume: 3;
Pagina: 628 - 631; 166 - 167
Riferimenti:
Toponimo IGM: Mulazzo
Comune: MULAZZO
Provincia: MS
Quadrante IGM: 095-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1570990, 4907379
WGS 1984: 9.89101, 44.31777
UTM (32N): 571053, 4907553
Denominazione: Mulazzo
Popolo: S. Niccolò a Mulazzo
Piviere: S. Niccolò a Mulazzo
Comunità: Mulazzo
Giurisdizione: Tresana
Diocesi: (Luni - Sarzana) Massa Ducale
Compartimento: x
Stato: Ducato di Modena
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