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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Murlo di Vescovado

 

(Murlo)

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    MURLO DI VESCOVADO nella Valle dell’Ombrone sanese. – Castello che dava il titolo a un feudo dei Vescovi, poi Arcivescovi di Siena, per cui si appella di Vescovado, attualmente capoluogo di Comunità con chiesa plebana (S. Fortunato) e vicaria foranea, nella Giurisdizione di Montalcino, Diocesi e Compartimento di Siena.
    Risiede Murlo sopra un poggio dalla cui faccia orientale scorre il torrente
    Stile e dal lato opposto quello di Crevole, entrambi tributarii alla destra del fiume Ombrone. – Trovasi fra il grado 45° 10’ 2” latitudine e il grado 29° 2’ 7” longitudine; sei miglia toscane a ponente-maestrale di Buonconvento, 10 a settentrione-maestrale di Montalcino, sei miglia toscane a ostro libeccio di Monteroni, e 12 miglia toscane a ostro di Siena.
    Il Castello di Murlo in Vescovado è il locale più considerabile di tutto il distretto che fu ne’secoli trapassati dominio feudale dei Vescovi sanesi, ed era costà presso a Murlo nella rocca di Crevole dove si refugiavano que’prelati allorché dissentivano dal governo della Repubblica e poi de’Granduchi. Esisteva pure nella rocca di Crevole l’archivio de’diplomi imperiali, donazioni baronali, bolle e privilegi relativi al feudo del Vescovado, restato preda di un incendio accaduto nel 1380.
    I vescovi pertanto di Siena sino alla legge del 1749, che ne tarpò la giurisdizione, continuarono a far uso de’barbari privilegii, che per convenzioni antiche erano stati loro dentro il terrilorio di Murlo accordati. Tali per es. erano quelli di salvare i rei di alcuni delitti, e di far servire il distretto di Murlo di asilo e refugio ai contrabbandieri; in guisa che il braccio regio era frequenti volte in lotta col potestà de’
    berrovieri, la cui squadra era mantenuta in Murlo sotto il comando diretto degli arcivescovi sanesi. Annullati cotanti abusi dalle savie leggi dell’immortale Leopoldo I, rimase però la mensa arcivescovile possessora
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    tranquilla di vastissima tenuta e di due ville signorili nel castel di Murlo e in Befa, oltre il giuspadronato di molte chiese della stessa comunità.
    All’
    Articolo MONTE PERTUSO di Vescovado accennai come questa contrada, dominata innanzi tutto dai conti dell’Ardenghesca, passasse nel 1151 in mano del vescovo Ranieri allora capo politico del governo di Siena. Non dissimulava però, essere a me ignoto in qual modo e quando Monte Pertuso ed altri castelletti e villate costituenti attualmente il territorio comunitativo di Murlo in Vescovado divenissero feudo dei vescovi di Siena. Erano bensì insorte divergenze sino dal 1236 fra la Signoria della Repubblica e il Vescovo di Siena per cagione de’castelli di Murlo e loro giurisdizione, della qual cosa fu rimesso il giudizio al potestà. – Quindi nel 1257 dai consoli della mercanzia si accettarono le petizioni di Tommaso Vescovo di Siena per riferire al consiglio della Campana sull’inchiesta fatta da quel prelato; cioè, di richiamare da Murlo il giusdicente, che faceva colà ragione a nome della Repubblica di Siena; e affinchè gli abitanti delle terre e castelli di Murlo non fossero più assoggettati dal governo sanese all’imposizione della Lira; e finalmente che quei vassalli del vescovado non si ricevessero dalla Signoria come cittadini sanesi.
    Anche nel 1259 il vescovo di Siena essendo nuovamente ricorso al governo per liberare i suoi vassalli di Murlo dall’
    imposizione della Lira, il consiglio della Campana rimandò la petizione ai deputati sopra la Lira, affinchè esaminassero, se quella fosse da graziarsi. – (ARCH. DIPL SAN. Consigl. della Camp. a c. 50, 63, 67, 83.)
    La questione però giurisdizionale di questo paese non si risolvè pienamente a favore del vescovo, tostochè con provvisione della Signoria di Siena del 5 agosto 1274 all’
    Articolo MONTE PERTUSO accennata, furono è
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    vero concedute immunità ed esenzioni a Bernardo Vescovo di Siena per le sue terre e abitanti del Vescovado di Murlo, comprese le collette e dazii che essi pagavano al vescovo, ma a condizione che quegli abitanti si obbligassero a far esercito e cavalcate in servizio della repubblica, e che dovessero ricorrere alla curia secolare di Siena per i maleficj e altri usi di quel distretto feudale.
    Finalmente nel 1387 essendo tornata in campo la stessa questione, essa venne risoluta ne’modi e condizioni già discorse all’
    Articolo di sopra accennato.
    Le medesime convenzioni dopo essere state nel consiglio generale approvate, i vassalli del Vescovado le giurarono davanti la Signoria di Siena, nel seguente tenore:
    1.° Che i Comuni delle terre del Vescovado siano obbligati pagare a Siena il censo per S. Maria d’agosto come appresso; cioè: il Comune di Murlo un cero fiorito del peso di libbre 11, il Comune di Crevole e Lupompeso un cero di libbre 12; il Comune di Monte Pertuso un cero di libbre 7 e mezzo: Il Comune di Resi un cero di libbre 3 e once 2. I Comuni di Quercetano, Vallerano e Pieve a Carli non furono gravati perché gli uomini, diceva la provvisione, non abitavano in comune.
    2.° Che i popoli prenominati, quando fossero stati ricercati, dovessero far esercito e cavalcata a richiesta del Comune di Siena come gli altri cittadini sanesi.
    3.° Che essi dovessero contribuire alla costruzione e mantenimento delle strade, ponti e fontane ad ogni richiesta.
    4.° Che dovessero in perpetuo pigliare il sale dal Comune di Siena.
    5.° Che nessun bandito della Repubblica di Siena potesse ricettarsi nelle terre del Vescovado di Murlo.
    6.° Che se alcun debitore di cittadini sanesi si refugiasse nel distretto del Vescovado, dentro il termine di un mese il vescovo dovesse obbligarlo a soddisfare il suo creditore. 7.° Che nessun suddito
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    delle terre del Vescovado potesse gravarsi dal Comune di Siena se non che a tenore de’presenti capitoli ec. – (ARCH. DIPL. SAN. Kaleffetto N.° 170.)
    Nel 1668 e nel 1673 si rifecero copie di coteste capitolazioni per ordine del Granduca a norma dei governatori di Siena.
    Nello stato attuale le mura del Castello di Murlo sono in gran parte diroccate, e molte abitazioni cadenti per vecchiezza.
    Nella chiesa plebana dedicata a S. Fortunato è stato da gran tempo trasportato il battistero della sua vetusta e soppressa Pieve a Carli, ora cappella, situata alla base settentrionale del poggio di Murlo e rammentata in un breve spedito nel 1189 dal Pontefice Clemente III a Bono vescovo di Siena.
    Anche la soppressa cura di S. Michele a
    Formignano fu annessa da lunga mano alla parrocchia di Murlo.
    Il pievano di Murlo è anche vicario foraneo, il di cui distretto abbraccia otto parrocchie; cioè: S. Fortunato a
    Murlo, pieve; 2. S. Cecilia a Crevole, pieve; 3. S. Salvatore e S. Giusto, cura; 4. S. Pietro a Monte Pescini, pieve; 5. S. Michele a Monte Pertuso con l’annesso di Resi e la cappella di Befa, pieve: 6. S. Donato a Vallerano, cura: 7. SS. Giusto e Clemente di Casciano in Vescovado, pieve; 8. S. Stefano a Sovignano, cura.

    CENSIMENTO della Popolazione della Parrocchia di MURLO IN VESCOVADO a tre epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1745: Impuberi maschi 92; femmine 71; adulti maschi 122, femmine 112; coniugati dei due sessi 238; ecclesiastici dei due sessi 4; numero delle famiglie 149; totalità della popolazione 639.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 112; femmine 107; adulti maschi 119, femmine 118; coniugati dei due sessi 246; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie
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    139; totalità della popolazione 705.
    ANNO 1839: Impuberi maschi 82; femmine 94; adulti maschi 113, femmine 126; coniugati dei due sessi 322; ecclesiastici dei due sessi 2; numero delle famiglie 150; totalità della popolazione 739.

    Comunità di Murlo in Vescovado. – Il territorio comunitativo di Murlo, riformato nel 1833 con l’attivazione del nuovo catasto, occupa una superficie di 32347 quadrati, 1033 de’quali spettano a corsi d’acqua e a strade. – Vi si trovava nel 1833 una popolazione di 2369 abitanti a proporzione di 61 individui per ogni miglia toscane quadrato di suolo imponibile.
    Confina con sei Comunità. Dalla parte di grecale a levante con la Comunità di Monteroni; a scirocco con Buonconvento; e poi con Montalcino; a libeccio con Campagnatico; quindi con quella di Monticiano, e da ponente-maestrale a settentrione con la Comunità di Sovicille.
    I fossi di
    Stierzora di Stierzorina, di Majano e di Rigugliano dividono dalla parte di scirocco questa di Murlo dalla Comunità di Buonconvento sino alla cunfluenza del fosso di Rigugliano e del torrente di Crevole nell’Ombrone; il corso del qual fiume divide dallo stesso lato volto a scirocco la Comunità di Murlo da quella di Montalcino. Dal lato di libeccio per breve tragitto la Comunità di Murlo si tocca con quella di Campagnatico mediante il fiume Merse, il quale per più lungo tragitto continua a servire di confine dallo stesso lato alla Comunità di Murlo e a quella di Monticiano che lascia allo sbocco del fosso di Rio Castellano. Ivi sottentra la Comunità di Sovicille sino al fosso detto Maceretano, dove l’altra di Murlo lascia il fiume Merse per andare dal lato di ponente incontro alla strada R. grossetana, la quale serve di confine alla Comunità di Sovicille con questa di
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    Murlo sino all’osteria di Filetta; passata la quale quest’ultima percorre la via di Bagnaja finchè trova il fosso del Quercione. Con questo gira da ponente a settentrione fino alla via che da Bagnaja conduce a Siena, e che trova dal lato di grecale. Costà cessa la Comunità di Sovicille e sottentra a confine la Comunità di Monteroni, con la quale la nostra di Murlo si dirige nella via di Campo a Paolo, e lungh’essa dopo un miglio circa di tragitto volta faccia a settentrione per andare incontro a Via Maggio e al torrente Stiela, col quale riprende la sua direzione da maestrale a scirocco di faccia a grecale sino alla confluenza in esso del fosso Stierzora, dove ritrova la Comunità di Buonconvento.
    Due fiumi principali rasentano i confini del territorio di Murlo, l’Ombrone dal lato di ostro e la Merse dalla parte di ponente, che piega verso scirocco per congiungersi con l’Ombrone alla base meridionale de’monti di Murlo. – Di minor mole sono i torrenti
    Crevole e Stiela, il primo dei quali per due rami diviso scende a ponente dei poggi di Murlo mentre il secondo ne lambisce gli estremi confini dal lato di levante.
    Due strade regie attraversano la porzione occidentale e meridionale di questa Comunità; cioè, la strada grossetana a ponente e la
    Nuova di Val d’Ombrone a levante; una sola via comunitativa rotabile staccasi dalla R. Romana a Colle Malamerenda per condurre al Castello di Murlo. Rispetto alla costituzione fisica del suolo questa Comunità offre un bel campo di studio al geologo che trova costà in mezzo ai terreni friabili di marna conchigliare rocce ofiolitiche massicce a contatto di calcaree compatte, di argille schistose, di galestro e di potenti banchi di ghiaja conglutinati
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    da un sugo siliceo e solidamente ammassati a guisa di pudinga.
    I poggi di Vallerano, di Follonica, di Monte Pescini e generalmente tutti quelli che fiancheggiano la ripa sinistra del fiume Merse consistono in gabbri, in serpentine, in impasti brecciosi ofiolitico-calcarei di varia qualità.
    All’
    Articolo CAVE DI MARMI e PIETRE DELLA TOSCANA accennai nel Prospetto N.° 41 le cave aperte nei terreni nettuniani eminentemente plutonizzati, cui appartiene il cosi detto marmo nero di Siena. Essendo che esso consiste in una roccia ofiolitica, del poggio di Vallerano compreso nella Comunità di Murlo, e somigliante al Nero di Prato, con la differenza però che quà la serpentina è meno ricca di diallaggio e più steatitosa di quella del Monte Ferrato. In quanto alle produzioni agrarie, i poggi di Murlo e delle sue villate acquapendenti nella Merse sono generalmente coperti di piante boschive, di cerri, lecci, querci, corbezzoli, filleree, scope, mortelle, ginepri ecc. Al contrario nelle piagge marnose situate dal lato di levante della stessa Comunità, e acquapendenti nell’Ombrone, vi allignano gli olivi, i gelsi, e le viti maritate ai loppi ne’campi sparsi di alberi fruttiferi e destinati a granaglie.
    Con il regolamento del 2 giugno 1777 fu ordinata l’organizzazione amministrativa della Comunità di Murlo, consistente allora ne’seguenti comunelli; cioè: 1.
    Murlo, con le due borgate di Tinoni e dell’Andica; 2. Monte Pertuso; 3. Crevole; 4. Vallerano; 5. Resi; 6. Lupompeso; 7. Casciano detto alle Donne, o di Vescovado.
    Nel 1833 furono riuniti alla Comunità di Murlo il popolo di
    Campriano e parte di quello di Bagnaja e Frontignano. Non vi sono mercati settimanali; una sola fiera di bestiame
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    e di grascie si tiene nel giorno 10 ottobre in Andica, borgata a settentrione di Murlo.
    La Comunità mantiene un medico, un chirurgo e due maestri di scuola elementare, uno de’quali residente nel capoluogo e l’altro a Crevole.
    La potesteria di Murlo fu soppressa nel 1838 e riunita al Vicariato R. di Montalcino, dove risiedono il cancelliere Comunitativo, l’ingegnere di Circondario, e l’uffizio di esazione del Registro. – La conservazione delle Ipoteche e il tribunale di Prima Istanza sono in Siena.

    QUADRO della Popolazione della Comunità di MURLO IN VESCOVADO a tre epoche diverse.

    - nome del luogo: Campriano (a), titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Rettoria), diocesi cui appartiene: Siena, popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 171, popolazione anno 1839 n° 185
    - nome del luogo: Casciano in Vescovado, titolo della chiesa: SS. Giusto e Clemente (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° 454, popolazione anno 1833 n° 634, popolazione anno 1839 n° 655
    - nome del luogo: Crevole, titolo della chiesa: S. Cecilia (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° 104, popolazione anno 1833 n° 105, popolazione anno 1839 n° 110
    - nome del luogo: Frontignano (a), titolo della chiesa: S. Andrea (Rettoria), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° 186, popolazione anno 1833 n° 176, popolazione anno 1839 n° 176
    - nome del luogo: S. Giusto (*), titolo della chiesa: S. Salvatore (Rettoria), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° -, popolazione anno 1833 n° 107, popolazione anno 1839 n° 114
    - nome del luogo: Monte Pertuso (*), titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745
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    n° 198, popolazione anno 1833 n° 240, popolazione anno 1839 n° 241
    - nome del luogo: Monte Pescini, titolo della chiesa: SS. Pietro e Paolo (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° 102, popolazione anno 1833 n° 108, popolazione anno 1839 n° 125
    - nome del luogo: MURLO IN VESCOVADO, titolo della chiesa: S. Fortunato (Pieve), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° 639, popolazione anno 1833 n° 735, popolazione anno 1839 n° 739
    - nome del luogo: Vallerano, titolo della chiesa: S. Donato (Rettoria), diocesi cui appartiene: Siena,
    popolazione anno 1745 n° 72, popolazione anno 1833 n° 94, popolazione anno 1839 n° 107

    - Totale
    abitanti anno 1745 n° 1755
    - Totale
    abitanti anno 1833 n° 2369

    Entra nella Comunità di Murlo in Vescovado la seguente frazione

    - nome del luogo: Bagnaja, Comunità donde proviene: Sovicille, abitanti anno 1839 n° 125

    - Totale
    abitanti anno 1839 n° 2577

    N.B.
    I popoli contrassegnati con la nota (a), prima del 1834 spettavano ad altra Comunità. Quelli contrassegnati con l’asterisco (*) mandano una porzione della loro popolazione fuori del territorio comunitativo di Murlo.

    MURLO DI VESCOVADO. – Al suo luogo si aggiunga la notizia di un diploma del re Arrigo VI spedito li 5 ottobre 1186 da Cesena, mercé cui i Sanesi ritornarono in grazia dell’Imperatore Federigo I suo padre e del re Arrigo, che concedé con quel privilegio al Comune di Siena tutto ciò che a titolo di proprietà o di feudo sino allora era stato posseduto dai vescovi sanesi, e perciò tutte le terre, castelli e ville di Murlo fino dal 1151
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    state donate dal conte Ugolino di Ranieri e da altri suoi consorti. Dondeché d’allora in poi quei prelati per il loro feudo di Murlo furono necessitati a fare diversi concordati con la Repubblica sanese; l’ultimo de’quali fu pronunziato nel gran consiglio del popolo di Siena li 16. febbrajo 1388 (stile comune) al tempo ch’era vescovo in detta città Francesco Mormille. La quale sentenza, approvata da quel prelato, dichiarava, che le terre di Murlo del Vescovado erano state sempre della giurisdizione del Comune di Siena, talché i suoi popoli venivano costretti non solo a far cavalcate, e ad arruolarsi per la guerra a disposizione della Repubblica di Siena, ma ancora dovevano contribuire alle spese dei ponti e strade. – (PECCI, Dei Vescovi ed Arcivescovi di Siena).
    Nell’anno 1833 la Comunità di MURLO contava 2369 individui, e nel 1845 noverava Abitanti 2349, come appresso:

    Bagnaja (
    porzione), Abitanti N.° 111
    Campriano (
    porzione), Abitanti N.° 45
    Cissiano di Vescovado,
    Abitanti N.° 636
    Crevole,
    Abitanti N.° 106
    Frontignano (
    porzione), Abitanti N.° 142
    S. Giusto (
    porzione), Abitanti N.° 82
    Monlepertuso,
    Abitanti N.° 233
    Montepescini,
    Abitanti N.° 135
    MURLO,
    Abitanti N.° 753
    Vallerano,
    Abitanti N.° 106
    TOTALE
    Abitanti N.° 2319
Localizzazione
ID: 2913
N. scheda: 35610
Volume: 3; 6S
Pagina: 632 - 635; 167
Riferimenti: 61850, 62400
Toponimo IGM: Murlo
Comune: MURLO
Provincia: SI
Quadrante IGM: 120-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1694193, 4781466
WGS 1984: 11.38954, 43.16258
UTM (32N): 694256, 4781641
Denominazione: Murlo di Vescovado
Popolo: S. Fortunato a Murlo di Vescovado (con annesso S. Michele a Formigiano)
Piviere: S. Fortunato a Murlo di Vescovado (con annesso S. Michele a Formigiano)
Comunità: Murlo
Giurisdizione: Montalcino
Diocesi: Siena
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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