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Monte Magno, Montemagno di Tizzana

 

(Montemagno)

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    MONTE MAGNO DI TIZZANA nella Valle dell’Ombrone pistojese. – Contrada composta di più borgate con chiesa plebana (S. Giovanni decollato) cui fu riunita l’antica chiesa di S. Gregorio a Monte Magno, nella Comunità e 3 miglia toscane a ponente di Tizzana, Giurisdzione di Carmignano, Diocesi di Pisioja, Compartimento di Firenze.
    Siede in costa sul fianco settentrionale del
    Monte Albano, ossia de’Monti di sotto a Pistoja, un miglio toscano circa a settentrione del monastero diruto di S. Baronto.
    Anche in questo Monte Magno, al pari dell’altro di Calci, sino dai primi secoli dopo il mille esisteva una chiesa dedicata a S. Gregorio Magno di padronato della mensa vescovile di Pistoja. Alla medesima apparteneva un manso, o piccolo podere situato nel piviere di Quarata, che il santo vescovo Atto di Pistoja per istrumento del 4 novembre 1142 cedè al prete Tancredi per l’annuo censo di una libbra di cera da recare alla sua mensa. – (ARCH. DIPL. FIOR.
    Carte del Vescovato di Pist.)
    Infatti l’Imperatore Federigo I nell’atto di concedere ai vescovi di Pistoja un privilegio sotto dì 4 luglio l155, confermato nell’ottobre del 1196 dal di lui figlio l’Imperatore Arrigo VI, e nel gennajo del 1226 dall’Imperatore Federigo II, fra gli altri benefizj accordati ai vescovi pistojesi, furono concesse le corti di Monte Magno e di Lamporecchio; mentre il Pontefice Onorio III con bolla del 7 luglio 1218 conferiva a Suffredo Vescovo di Pistoja ed ai di lui successori le decime dovute dagli abitanti di Monte Magno, le quali erano state rivendicate dalle mani secolari mercè l’opera del vescovo Ildebrando di lui predecessore.
    Nel 1254 era rettore della pieve di Monte Magno il prete Gualterotto e nel 1289 esercitava l’ufizio di pievano un Ranieri, il quale per istrumento pubblico dell’8 maggio di detto anno rinunziò al prete Arrighetto la
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    chiesa di S. Martino dei Ponti compresa nel suo piviere. La stessa chiesetta di S. Martino de’Ponti nel 1306 era retta da un prete Andrea, siccome apparisce da due pergamene del capitolo di Pistoja, una delle quali è del 19 dicembre 1306, l’altra del 1 settembre 1189 fu scritta in Piuvica presso la chiesa di S. Sebastiano; 1a quale ultima dà a conoscere che la chiesa di S. Martino era posta fra Piuvica e Monte Magno in luogo detto ai Ponti.
    Che in cotesto Monte Magno esistesse un forlilizio, lo dà a concepire un istrumento appartenuto agli Agostiniani Romitani di Pistoja, il quale fu rogato nel dì 12 luglio 1332 in Monte Magno nella contrada, o poggio di
    Castelvecchio, dove nel secolo XIV risiedeva un potestà.
    A proposito delle membrane venute dal convento degli Agostiniani di Pistoja nel Regio
    Archivio Diplomatico di Firenze citerò un istrumento del 29 settembre 1410, col quale i frati Agostiniani di Pistoja, come eredi del fu Paolo di ser Gerino, dovendo restituire la dote a donna Selvaggia vedova lasciata dal defunto donatario, venderono una tenuta di quel patrimonio posta nel territorio di Monte Magno e Vignole a Gino del fu Neri Capponi di Firenze.
    Di un luogo denominato il
    Cassero nel distretto di Monte Magno è fatta parola in un contratto del 28 giugno 1354 appartenuto all’Opera di S. Jacopo di Pistoja, che possedeva costà i beni di uno spedaletto, denominato S. Jacopo a Monte Magno. – Fra le pergamene della stessa Opera avvene una del 7 ottobre 1367, dove sono ricordati due rettori di chiese, cioè, di S. Maria Novella a Monte Magno, o a Pagliareccio, e di S. Stefano a Monte Magno. Nei secoli posteriori una di esse
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    chiese prese il vocabolo di S. Maria al Santo Nuovo di Monte Magno, mentre l’altra fu detta più specialmente di Campiglia a Monte Magno. Anche la chiesa di Valenzatico era nella Comunità di Monte Magno. – (loc. cit. Agostiniani e Olivetani di Pistoja).
    Attualmente la pieve di S. Giovanni decollato a Monte Magno ha sotto la sua giurisdizione le seguenti chiese: 1. la prioria di S. Maria e S. Clemente a
    Valenzatico; 2. la cura di S. Stefano a Campiglia; 3. quella di S. Maria Novella, ora di S. Germano al Santo Nuovo; 4. S. Michele de’Tonini (oratorio); 5. S. Antonio de’Buonaccorsi (idem). – La chiesa di S. Martino ai Ponti, o è distrutta, o cambiò anch’essa di nome. Non così della chiesa di S. Gregorio Magno rammentata all’anno 1142, la quale nel 1551 costituiva una parrocchiale nella potesterie di Tizzana; ed in quell’anno il suo popolo ascendeva a 244 abitanti.
    Questo Monte Magno ha dato quattro personaggi illustri; il primo per età fu quel Corrado da Monte Magno, che nel 1257 era potestà in Volterra. (CECINA,
    Notizie storiche ecc.) Il medesimo Corrado da Monte Magno di Pistoja è rammentato dal Malespini (Istor. Fior. Cap. 130) e da Giovanni Villani (Cronica VII c. 8) all’anno 1267, quando egli portava l’insegna nel battaglione degli usciti Guelfi toscani alla battaglia di Benevento fra le file degli Angioini contro Manfredi.
    Lo stesso Corrado insieme con il giudice Odaldo nel 1270 fu inviato ambasciatore dal Comune e città di Pistoja al re Carlo d’Angiò per ottenere la grazia di conservare il diritto di potere la città e popolo pistojese eleggersi il podestà, il capitano, ed ogni altro rettore del Comune. La
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    qual concessione regia data in Capua li 13 gennajo 1270, fu pubblicata dal Fioravanti nelle sue Memorie istoriche della città di Pistoja.
    Anche di un Matteo da Montemagno come uomo diplomatico e giorisperito trovasi un cenno nell’istoria fiorentina all’anno 1428, quando fu inviato dalla Repubblica in Riviera di Genova per procurare che ai Fieschi e ai Fregosi, raccomandati del Comune di Firenze, fossero restituite le lore castella dai ministri del duca di Milano. (AMMIR.
    Stor. Fior. Lib. XIX.)
    Più importanti per la storia letteraria sono i nomi de’due Buonaccorsi da Monte Magno. Il primo che era avolo dell’altro, fiorì dopo la metà del secolo XIV, ed era gonfaloniere in Pistoja nel 1364. Inoltre egli per comune consenso è reputato dopo il Petrarca uno de’più colti poeti volgari della sua età. – Il nipote di lui nato da Giovanni e da Taddea Tondi venne a stabilirsi in Firenze nel 1418, dove, unitosi in matriomonio a Isabella di Guido Mannelli, esercitò la carica di giudice assessore del potestà pel quartiere di S. Croce, e quindi di professore di diritto nello studio fiorentino. Fece anch’esso versi in volgar rima, e disse anco un’orazione alla Signoria di Firenze.
    La parrocchia plebana di S. Giovanni a Montemagno nel 1551 noverava 380 abitanti; nel 1745 ne aveva 62l; e nel 1833 contava 358 abitanti.
Localizzazione
ID: 2942
N. scheda: 33780
Volume: 3
Pagina: 421 - 422
Riferimenti: 41960
Toponimo IGM: Montemagno
Comune: QUARRATA
Provincia: PT
Quadrante IGM: 105-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1655849, 4856747
WGS 1984: 10.93975, 43.84892
UTM (32N): 655913, 4856921
Denominazione: Monte Magno, Montemagno di Tizzana
Popolo: S. Giovanni a Montemagno
Piviere: S. Giovanni a Montemagno
Comunità: Tizzana
Giurisdizione: Camporgiano
Diocesi: Pistoja
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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