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Monte Mignajo, Montemignajo, Monte Migliano - Casentino - Treggiaja di Montemignajo

 

(Montemignaio - Castello - La Pieve - Treggiaia (a S))

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    MONTE MIGNAJO, o MONTEMIGNAJO, una volta MONTE MIGLIAJO (Mons Mignarius, e Miliarius) nel Val d’Arno casentinese. Contrada composta di più casali dove fu un Castello e dove si conserva un’antica pieve (S. Maria). È capoluogo di Comunità nella potesteria di Castel S. Niccolò, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Arezzo. Siede in poggio sulla faccia australe dei monti che inoltransi dalla Consuma verso quello della Secchieta alle spalle della Vallombrosa, nel distretto già appellato la Montagna Fiorentina. – Trovasi nel grado 29° 17’ 3" di longitudine e 43° 45’ di lalitudine, circa 7 miglia a ponente-maestro di Poppi, 6 a libeccio di Pratovecchio e miglia 3 e 1/2 a scirocco del giogo della Consuma.
    Se fosse autentico il diploma attribuito a Carlo Magno per la badia di Nonantola, si direbbe che Monte Mignajo nel principio del secolo IX fosse stato dato in benefizio a quei monaci Benedettini.
    Un altro dubbio mi si presenta, da non lasciare ben conoscere se
    Monte Mignajo fu sinonimo di Monte Molinario, per credere che costà avesse avuto possessioni la contessa Guilla madre del gran Conte Ugo. La qual donna nell’anno 977 donò alla badia da essa fondata in Firenze alcuni effetti nel luogo denominato Monte Milinario, o Molinario presso Vertinule (forse Vertole di Monte Mignajo) seppure quel Monte Milinario non sia applicabile piuttosto ad una montuosità del Chianti presso Vertine di Gajole.
    Che peraltro in questo
    Monte Mignajo dominassero i Conti Guidi non lasciano alcun dubbio i privilegi ad essi loro concessi da Arrigo VI e da Federigo II, coi quali fu confermato a quei conti palatini fra le altre cose la villa di Monte Mignajo con le sue pertinenze, e ciò nel tempo in
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    cui il padronato della chiesa di S. Maria a Monte Mignajo spettava alle monache di S. Ilario in Alfiano ossia di S. Ellero. Da queste religiose il padronato della pieve suddetta fu ereditato con tutti gli altri beni dai monaci della Vallombrosa. Inoltre fra le pergamene di quest’ultima badia havvi una ratifica di donazione, scritta li 17 ottobre 1212 nella pieve di Monte Mignajo a favore della stessa badia di Vallombrosa, fatta nelle mani del pievano di Monte Mignajo e di Aldobrandino Galligario. Arroge a ciò un’altro istrumento del 9 agosto 1213 rogato in Battifolle, in cui trattasi della vendita al monastero medesimo di terreni e pascoli posti nell’Alpe di Monte Mignajo, mentre nel 12 gennajo del 1231 altra pia persona donò nelle mani del pievano di S. Maria a Monte Mignajo alcuni beni a benefìzio della sua chiesa.
    Nel territorio di Monte Mignajo i Conti Guidi eressero un castello, cui fu dato il nome di
    Castel Leone, o Castiglione, altre volte rammentato agli Articoli MONTAGUTO DI GASTRA, e MONTAGNA FIORENTINA. – In quest’ultimo articolo si avvisò, quando e da chi il distretto di Monte Mignajo fu rinunziato al Comune di Firenze, che d’allora in poi chiamò Montagna Fiorentina la giurisdizione distrettuale del Castel S. Niccolò e di Monte Mignajo, come parte, che venne staccata nel 1359 dalla contea de’conti Guidi di Battifolle.
    Al qual distretto della
    Montagna Fiorentina allora appartenevano quattro comunità; cioè 1° la Comunità di Vado, in cui era compreso il Castel S. Niccolò, sede del giusdicente; 2° la Comunità di Gargliano che comprendeva i popoli di Cetica; 3° la Comunità di Battifolle; 4° la Comunità di Monte Mignajo, ossia di Castel Leone sino al giogo dell’Alpi di Gastra.
    In conseguenza pertanto
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    dell’atto di accettazioiie della Repubblica Fiorentina per la vendita e donazione di quella porzione del Casentino fatta nel 30 ottobre 1359 dal conte Marco figlio del Conte Galeotto del fu conte Guglielmo Novello di Modigliana, ciascuna delle 4 sopranominate comunità stipulò separatamente il respettivo atto di sottomissione alla Repubblica, dalla quale furono accordate a quei popoli diverse esenzioni, che di tempo in tempo venivano in favore dei medesimi prorogate – (ARCHIVIO DELLE RIFORMAGIONI DI FIRENZE).
    Dell’antica battesimale di Monte Mignajo fu fatta menzione nelle bolle pontificie di Pasquale II (anno 1103) e d’Innocenzo II (anno 1134), con le quali confermarono ai vescovi di Fiesole anche la pieve di S. Maria in
    Monte Miliario.
    Essa è a tre navate con portico, fabbricata tutta di pietra concia di macigno, ed è una fra le quattro più vetuste chiese del Casentino (cioè,
    Monte Mignajo, Vado, Roména e Stia). La sua epoca risalendo ai primi secoli dopo il mille volgarmente essa è tenuta al pari delle altre tre, fra quelle tante chiese vetuste che si attribuiscono alla gran contessa Matilda. Dondechè gli abitanti di Monte Mignajo sogliono indicare gli avanzi di alcune mura vetuste come macerie appartenute a un palazzo de’Conti Guidi, creduto della stessa marchesana.
    Nel popolo di Monte Mignajo esiste circa 1 e 1/2 miglio a maestro della pieve un piccolo eremo denominato
    S. Maria delle Calle reso noto per la vita eremitica e di misantropo che costà condusse nel secolo passato un conte Solari di Torino.
    La pieve di Monte Mignajo sino dalla fine del secolo XII aveva, e tuttora conserva le seguenti chiese parrocchiali sue suffraganee: 1° S. Silvestro a
    Cajano, prioria; 2° S. Stefano al Fornello, ossia a Monte Mignajo, cura; 3° S. Michele a
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    Vertelli, già Vertole, cura.

    PROSPETTO della Popolazione della Parrocchia di MONTE MIGNAJO a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 171; totalità della popolazione 818.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 85; femmine 80; adulti maschi 136, femmine 131; coniugati dei due sessi 170; ecclesiastici dei due sessi 6; numero delle famiglie 124; totalità della popolazione 608.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 76; femmine 98; adulti maschi 256, femmine 110; coniugati dei due sessi 306; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 136; totalità della popolazione 849.
    ANNO 1839: Impuberi maschi 129; femmine 376; adulti maschi 130, femmine 194; coniugati dei due sessi 332; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 168; totalità della popolazione 864.

    Comunità di Monte Mignajo – Il suo territorio occupa una superficie di 12880 quadrati agrari, dei quali 196 spettano a corsi di acqua e strade.
    Nel 1833 vi si trovavano 1570 abitanti a ragione di circa cento individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con 5 comunità. Dal lato di scirocco ha di fronte il territorio comunitativo del Castel S. Niccolò, a partire dalla schiena del monte di Secchieta verso Prato Magno scendendo nella valle lungo il fosso di
    Cardeto, poi mediante l’altro appellato la Fonte di Nencio, che oltrepassa per entrare in quello di Ribuia, e insieme con esso confluire nel torrente Scheggia. Quivi dopo aver percorso per il tragitto di un miglio e mezzo l’alveo di quest’ultimo torrente, voltando la faccia da ostro a levante-grecale attraversa il torrente medesimo per varcare in seguito il borro Rifiglio e prendere la via di settentrione. Passato il poggio di Ristonchi
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    il territorio comunitativo di Monte Mignajo abbandona la Comunità del Castel S. Niccolò, in luogo della quale sottentra dal lato di levante quella di Pratovecchio, e la nostra con essa prosegue la ripa sinistra del valloncello percorso dal torrente Rifiglio sino a che entra nella strada provinciale della Consuma, dove trova dal lato di settentione la Comunità di Stia. Quest’ultima cammina di conserva con l’altra di Montemignajo per la via provinciale Casentinese passando per la Casaccia ed i Ponticelli verso la Consuma. Ma innanzi di arrivare sul giogo entra a confine dal lato di maestro e quindi a ponente la Comunità di Pelago; e insieme con essa l’altra di Monte mignajo giunta sulla cima della Consuma, voltando verso ostro passa dal segnale del Tesoro, quindi dirigesi a ponente fino alla sommità del monte detto la Croce di Ribono. Costì sottentra la Comunità di Reggello con la quale il territorio di Montemignajo percorre la giogana del monte di Vallombrosa sino al vertice del Secchieta, e di là dirigendosi a grecale scende verso la valle casentinese attraversando le prime fonti del borro della Doccia al Bagno che confluisce nel torrente Scheggia sopra la pieve di Montemignajo. Finalmente dalle suddette fonti piegando da ostro a scirocco, ritorna sulla cima del monte fra il Secchieta e il Pratomagno dove ritrova la Comunità del Castel S. Niccolò.
    Non vi sono vie rotabili, se si eccettua quella provinciale che lambisce a settentrione il territorio comunitativo di Montemignajo. Piccoli sebbene numerosi sono i corsi di acqua che passano di quà, i maggiori dei quali possono dirsi il torrente
    Scheggia che scorre a ostro della pieve e delle villate di Montemignajo; l’altro è il Rifiglio che corre a ponente
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    della chiesa di Ristonchi.
    Il territorio montuoso di questa comunità è per la maggior parte coperto da potenti strati di macigno, o di tufo castagnolo. Nel distretto di Cetica esiste un bagno antico denominato le
    Piscine, di cui fu fatta menzione all’Articolo CETICA. Probabilmente dalle Piscine prese il vocabolo un rio che qui scorre d’appresso, detto la Doccia al Bagno.
    In quanto ai prodotti vegetabili, le selve di castagni a mezza costa, le faggete e i pascoli in alto, i campi da sementa in basso e gli ottimi legumi di Cetica sono i prodotti di suolo i più rimarchevoli del suo territorio. Il carbone, i majali e le pecore somministrano le maggiori risorse agli abitanti di questa porzione del Casentino.
    Del resto Monte Mignajo manca di fiere e mercati, di medici condotti, e dubito anche di un’istruzione pubblica elementare.
    Il suo giusdicente civile è al Castel S. Niccolò, dov’è la cancelleria comunitativa; il vicario Regio, l’ingegnere di Circondario, e l’ufizio di esazione del Registro sono in Poppi; la conservazione dell’Ipoteche, e il tribunale di Prima Istanza in Arezzo.

    QUADRO della Popolazione della Comunità di MONTE MIGNAJO a quattro epoche diverse.

    - nome del luogo: Cajano, titolo della chiesa: S. Silvestro (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, popolazione anno 1551 n° 305, popolazione anno 1745 n° 276, popolazione anno 1833 n° 220, popolazione anno 1839 n° 240
    - nome del luogo: Fornello già a
    Montemignajo, titolo della chiesa: S. Stefano (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole, popolazione anno 1551 n° 284, popolazione anno 1745 n° 172, popolazione anno 1833 n° 159, popolazione anno 1839 n° 152
    - nome del luogo: MONTEMIGNAJO, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Fiesole,
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    popolazione anno 1551 n° 818, popolazione anno 1745 n° 608, popolazione anno 1833 n° 849, popolazione anno 1839 n° 864
    - nome del luogo: Poggio a Battifolle, titolo della chiesa: S. Biagio (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    popolazione anno 1551 n° 215, popolazione anno 1745 n° 97, popolazione anno 1833 n° 85, popolazione anno 1839 n° 111
    - nome del luogo: Ristonchi, titolo della chiesa: S. Niccolò (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    popolazione anno 1551 n° 93, popolazione anno 1745 n° 80, popolazione anno 1833 n° 89, popolazione anno 1839 n° 93
    - nome del luogo: Startia a Battifolle e Cascesi, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    popolazione anno 1551 n° 160, popolazione anno 1745 n° 167, popolazione anno 1833 n° 89, popolazione anno 1839 n° 89
    - nome del luogo: Vertelli, titolo della chiesa: S. Michele (Cura), diocesi cui appartiene: Fiesole,
    popolazione anno 1551 n° 102, popolazione anno 1745 n° 73, popolazione anno 1833 n° 79, popolazione anno 1839 n° 116

    - Totale
    abitanti anno 1551 n° 1977
    - Totale
    abitanti anno 1745 n° 1449
    - Totale
    abitanti anno 1833 n° 1570
    - Totale
    abitanti anno 1839 n° 1665

    MONTE MIGNAJO nel Val d'Arno casentinese. – In fine si aggiunga. – Nel 1833 la Comunità di
    Monte Mignajo noverava 1570 individui, e nel 1845 ne aveva 1928, cerne appresso:

    Cajano (
    del Casentino), Abitanti N.° 233
    Fornello (
    del Casentino), Abitanti N° 228
    MoNTE MIGNAJO,
    Abitanti N° 900
    Poggio (
    di Battifolle), Abitanti N°
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    Ristonchi,
    Abitanti N° 129
    Startia a Battifolle
    , Abitanti N° 136
    Vertelli,
    Abitanti N° 122

    Annessi

    Consuma; dalla Comunità di Pelago, Abitanti N° 29
    TOTALE
    Abitanti N.° 1928
Localizzazione
ID: 2952
N. scheda: 33900
Volume: 1; 3; 5; 6S
Pagina: 511 - 512; 436 - 439; 590; 56, 157
Riferimenti: 6530, 51760
Toponimo IGM: Montemignaio - Castello - La Pieve - Treggiaia (a S)
Comune: MONTEMIGNAIO
Provincia: AR
Quadrante IGM: 107-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1711578, 4846744
WGS 1984: 11.62851, 43.74509
UTM (32N): 711641, 4846919
Denominazione: Monte Mignajo, Montemignajo, Monte Migliano - Casentino - Treggiaja di Montemignajo
Popolo: S. Maria a Montemignajo
Piviere: S. Maria a Montemignajo
Comunità: Montemignajo
Giurisdizione: Castel S. Niccolò
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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