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Monte Orsajo, Mont'Orsajo, Montorsajo

 

(Montorsaio)

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    MONTE ORSAJO, o MONT’ORSAJO nella Valle inferiore dell’Ombrone sanese. Castello con chiesa plebana (S. Cerbone) nella Comunità Giurisdizione e circa 3 miglia a ponente di Campagnatico, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
    Risiede sulla sommità di un alto poggio di aria salubre, fra Campagnatico, Batignano, Monte Pescali, e Paganico, a 670 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo. Resta a ponente della strada Regia grossetana, alla quale si uniscono due vie comunitative che scendono da Monte Orsajo, una delle quali rotabile introduce nella Regia grossetana presso Batignano.
    Agli articoli ARGENTIERA e BATIGNANO citai un istrumento dell’anno 1147, col quale Ugolino di Scolaro Visconte rinunziava a favore della Repubblica di Siena la terza parte a lui spettante delle lumiere di argento, di piombo e di qualunque altra specie di metallo, esistenti nel castello e forte di Batignano, nel castello e corte di Monte Orsajo, ed in altri luoghi di sua pertinenza nella Maremma.
    Che cotesta prosapia di Visconti fosse feudataria dei conti Aldobrandeschi, allora signori di Grosseto e di una gran parte della Maremma sanese, si può dedurre da un diploma dell’Imperatore Federigo II spedito da Messina nel maggio del 1221, a favore del conte Ildebrando palatino di Toscana, a cui non solo confermò la città di Grosseto, ma ancora riconobbe suoi subfeudatari molti signori, fra i quali i Manto de’Scolari con i di lui fratelli. Al che presta appoggio altro documento del 19 settembre 1213 scritto in Grosseto nel palazzo del predetto Conte Ildebrando, quando con titolo di
    Viscontado egli subinfeudò a Manto di Guglielino da Grosseto il Castello di Batignano con il distretto, e con tutte le sue pertinenze, eccettuata l’Argenteria, o miniera di argento, la quale riserbava al suo demanio, rilasciandone al suddetto Manto e ai suoi eredi tanto quanto potesse appartenere al viscontado. – (MURAT.
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    Ant. M. Aevi. T. I.).
    Ma intorno alla suddetta epoca Mont’Orsajo dovè subire altre vicende, mentre le cronache e i documenti dell’Archivio Diplomatico di Siena riportano che alcuni signori di questo castello, per atto pubblico del 16 aprile 1217 stipulato nella chiesa maggiore di Siena, si obbligarono pagare al governo sanese ogni anno 26 denari d’argento per ciascuna casa masserizia, o podere. Fra i signori di Montorsajo ve ne furono alcuni che nel 1249 prestarono giuramento di fedeltà al Comune di Siena, mentre altri nobili dello stesso Castello nel 1254 si riconobbero sudditi della Repubblica sanese, con la promessa di non far pagare in Mont’Orsajo e suo distretto alcun pedaggio o altra gravezza ai cittadini sanesi. Finalmente da altri consorti, per contratto del 19 maggio del 1255, fu venduto al Comune di Siena la metà del castello di Monte Orsajo e suo distretto con tutti i dazi, giurisdizioni ed entrate per il prezzo di lire duemila; quindi un’altra quarta parte del Castello medesimo per lire 800 dal Comune senese fu acquistata. Finalmente nel 1257 per contratto del 3 luglio, rogato in Siena nella chiesa di S. Cristofano, altri due nobili venderono alla stessa Repubblica per la somma di mille lire la loro respettiva ottava parte del castello, giurisdizione, possessioni e rendite che avevano in Mont’Orsajo – (ARCH. DIPL. SAN.
    Consigli della Campana e Kaleffo vecchio).
    Poco stante i Signori Nove di Siena avendo riconosciuto ingiusta la rappresaglia fatta a Nota Salimbeni, nel 1270 deliberarono che da due sindaci fosse consegnato al detto Salimbeni il castello di Mont’Orsajo da ritenerlo liberamente fino a tanto che egli non fosse stato rimborsato del denaro tolto. Infatti vi dominava sempre la potente famiglia de’Salimbeni, quando nel 1361 i Dodici Riformatori del Comune di Siena, con la mira forse di rendere più libero
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    e sicuro il cammino per Grosseto sino a Talamone, a tenore delle convenzioni con la Repubblica Fiorentina sino dal 1357 stabilite, aprirono trattative con i Salimbeni per riacquistare il Castello di Mont’Orsajo; e prima di tutto trattarono la compra con Bartolo del fu messer Sozzo de’Salimbeni, quindi con Martinello, Niccolò e Bartolo fratelli e figli di messer Niccolò de’Salimbeni, premesso il consenso di Donna Albiera loro sorella; e finalmente con Francesco di messer Pietro di Brettacone de’Salimbeni, con Francesco di messer Branca Accarigi, e con Mino di Naddo di messer Stricca di Siena consorti e consanguinei dei Salimbeni, i quali convennero, ciascuno per la sua parte, di vendere al Comune di Siena il castello e sua corte di Monte Orsajo per prezzo complessivamente di 6600 fiorini d’oro. – (ARCH. DIPL. SAN. Kaleff’o nero n.202 e 204).
    Non per questo i Salimbeni restarono molto tempo inoperosi, e senza riaccendere guerra contro la madre patria, siccome lo prova fra gli altri il fatto di Monte Massi di sopra ranmmentato. Nella qual circostanza eglino simpadronirono un’altra volta del Castello di Monte Orsajo, siccome lo annunzia il lodo pronunziato nel 1374 dal senato fiorentino arbitro nella pace fra i Riformatori del governo di Siena ed i Salimbeni.
    Lo statuto di Monte Orsajo esistente nelle Riformagioni di Siena è dell’anno 1432. Sono ivi prescritte le feste di S. Michele e di S. Cerbone, due santi protettori e titolari della chiesa parrocchiale.
    Il Castello di Mont’Orsajo dall’anno 1355 in poi continuò a ubbidire al governo sanese, finchè per atto pubblico del due settembre 1559 il suo popolo si sottomesse alla corona di Toscana.
    Nel convento detto
    della Nave posto un miglio a ponente di Mont’Orsajo erano entrati nel 1428 i frati Osservanti di S. Francesco, quando fu visitato da S. Bernardino riformatore
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    di quell’ordine. Cotesto convento, stato soppresso nel 1751, riposa sulle pendici meridionali del cosidetto Monte Leone, che è una delle prominenze più elevate della catena secondaria che da Montieri per Rocca Tederighi, Sasso Fortino e Rocca Strada, piegando da levante a scirocco s’inoltra per Monte Leone, Mont’Orsajo e Batignano sino al poggio di Roselle, facendo spalliera dal lato di maestro alla pianura di Grosseto.
    Sulla cima pianeggiante del Monte Leone esistono gli avanzi di un recinto conosciuto nel paese col nome di
    Castello di Monte Leone. Quantunque manchino memorie ad esso Castello relative, non è improbabile che siano quelli i resti di un qualche fortilizio, eretto per difesa dei baroni che vi dominarono, o per refugio de’molti sgherri ed assassini che nel medioevo cotesta infelice contrada devastando disertavano.
    Ma non è per questa parte nè per la sua prospettiva che il Monte Leone richiami la curiosità e le ricerche di coloro che bramassero esaminare l’apparente fisica struttura delle sue balze. Avvegnachè i fianchi del poggio di Monte Leone e quelli del Monte Orsajo mostransi in ogni parte di calcare cavernoso coperti; la qual roccia nelle sue larghe fenditure trovasi ripiena di una breccia calcare-silicea impastata da un cemento siliceo, e talvolta appoggiata a delle rocce steaschistose. Coteste brecce presentansi a luoghi sotto un color persichino, ora tinte di rosso, e talora di verdognolo, mentre verso la cima e tutta la spianata del Monte Leone vedesi coperta da estesi e profondi banchi di travertino intersecato in varii sensi da filoni di spato calcare candido. Ma ciò che sorprenderà maggiormente il geologo fia il fenomeno che costà si presenta in molti spacchi e filoni di cotal travertino, i quali sono ripieni di quarzo grasso e latteo. Il qual fenomeno starebbe a parer mio sempre più a dimostrare la soluzione naturale della silice
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    in mezzo ai terreni calcarei; fenomeno altrove in stato gelatinoso da me riscontrato nel dì 1 novembre del 1824 lungo la via postale fra Massa e Carrara e quindi annunziatto in breve memoria all’Accademia dei Georgofili di Firenze che la pubblicò ne’suoi Atti. – Vedere CAMPAGNATICO e CARRARA Comunità.
    La popolazione di Monte Orsajo nel 1595 ascendeva a 287 abitanti, nel 1640 ne aveva 281; nel 1745 era discesa a 114 abitanti, nel 1833 a 265,e nel 1839 contava 301 abitanti.

    MONTORSAJO di Maremma – Si aggiunga. – Dal deposto dei priori della Comunità di Montorsajo fatto nel maggio del 1558 ai deputati della Repubblica di Monlalcino si rileva, che allora in Montorsajo risedeva un giusdicente civile soggetto al potestà (vicario) di Campagnatico e che quel Comune levava da Grosseto ogni anno circa tre moggia e un terzo, 80 staja, di sale.
Localizzazione
ID: 2964
N. scheda: 34030
Volume: 3; 6S
Pagina: 453 - 454; 165
Riferimenti:
Toponimo IGM: Montorsaio
Comune: CAMPAGNATICO
Provincia: GR
Quadrante IGM: 128-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1680067, 4751019
WGS 1984: 11.20607, 42.8921
UTM (32N): 680130, 4751193
Denominazione: Monte Orsajo, Mont'Orsajo, Montorsajo
Popolo: S. Cerbone a Montorsajo
Piviere: S. Cerbone a Montorsajo
Comunità: Campagnatico
Giurisdizione: Campagnatico
Diocesi: Grosseto
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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