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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Orgia

 

(Orgia - Castello d'Orgia)

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    ORGIA (Orgiae Castr.) nella Val di Merse. – Castellare di cui porta il nomignolo la parrocchia di S. Bartolommeo d'Orgia nella vicaria foranea di Rosìa, Comunità Giurisdizione e circa 5 miglia toscane a ostro di Sovicille, Diocesi e Compartimento di Siena.
    La rocca del castello d'Orgia, attualmente ridotta a un resedio campestre della casa patrizia Piccolomini di Siena, è situata su di un risalto pittoresco di poggio da tre lati isolato dalle acque della Merse, perché spettante all'ultimo sprone di quelli che si propagano da S. Lorenzo di Merse sino alla confluenza del torrente
    Rosìa, che sotto il Castello d’Orgia alla Merse si marita.
    Dell'antichità di questo Castello fanno prova molte carte dei secoli innanzi e dopo il mille, poiché non solo una chiesa sotto l'invocazione di S. Paolo nel Castello d'Orgia sino dal sec. XI era di padronato del Mon. di S. Eugenio presso Siena, siccome lo dimostra un privilegio di Arrigo IV dei 4 giugno 1081 a favore di quella badia, ma anche nel secolo VIII lo stesso cenobio possedeva beni in Orgia per donazione fatta dal suo fondatore Warnefrido conte della città di Siena fino dall'anno 730. –
    Vedere ABBAZIA DI S. EUGENIO.
    Rapporto poi al dominio baronale del Castello d'Orgia, esso verso il secolo XI, se non prima, era pervenuto nella potente famiglia de’conti dell'Ardenghesca.
    Infatti allorchè cotesta illustre prosapia, dotava nel secolo XI la sua badia di S. Lorenzo sul
    Lanzo, detta volgarmente dell’Ardenghesca, fra gli altri beni e giurisdizioni che gli assegnò fuvvi anche la chiesa della SS. Trinità di Orgia con uno spedale ivi situato, sue attinenze e giurisdizioni annesse; le quali cose alla stessa badia furono poi confermate dai pontefici Eugenio, Adriano, Alessandro, Lucio e Celestino terzi di quel nome.
    In quanto al Castello d'Orgia, esso nel
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    12 marzo del 1167 fu raccomandato al Comune di Siena da diversi conti della consorteria dell'Ardenghesca. Del qual castello però la Repubblica senese ben presto s’impadronì, per avere i conti Ardengheschi sul principio del sec. XIII aderito ai Montalcinesi mentre erano in guerra con il Comune di Siena. Allora fu che, dopo un lodo del 27 maggio 1202, le popolazioni d'Orgia, di Rosia, e di altre rocche e castella di Val di Merse di pertinenza de’conti Ardengheschi dovettero giurare fedeltà alla Signoria di Siena, comecché quella sentenza conservasse il diritto baronale agli antichi padroni. Poco tempo per altro corse senza che costà accadessero nuove perturbazioni, e ciò fu nell'autunno (ERRATA: del 1226) del 1206, quando il Castello d' Orgia dagli Ardengheschi fu posto sotto il regime del vicario imperiale residente nella sua corte di S. Quirico. Contro la qual misura nel dì 16 novembre 1206, il potestà di Siena protestava relativamente al Castello d'Orgia, mentre dall'altra parte il castellano di S. Quirico a nome del vicario imperiale con atto dello stesso giorno, mese ed anno, condonando le ingiurie fatte dal Comune di Siena, rilasciava le cose tolte agli abitanti del Castello d’Orcia e sue adiacenze. – (ARCH. DIPL. SANES. Kaleff. vecch. N.° 161 e 171).
    Ma nelle guerre insorte nel 1332 fra i Sanesi ed i Massetani assistiti dai Pisani, un esercito di questi ultimi guidato dal capitano Ciupo Scolari fece scorreria sino in Val di Merse, dove mise a ruba e devastò i Castelli d'Orgia, di Rosia e molti altri paesi di quella contrada.
    Anche dopo la metà dello stesso secolo, quando il castello d'Orgia erasi staccato dalla soggezione de’Sanesi per darsi di nuovo al vicario Imp. in Toscana, quel fortilizio, per asserto del Lambecio, fu assalito e disfatto dai Guelfi della Rep. Di Siena, cui d'allora
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    in poi la popolazione d'Orgia pare che costantemente ubbidisse.
    I contorni di Orgia, compreso il poggio, sono di aria cattiva, forse procurata dalla sottostante paludetta, denominata il
    Pantano d’Orgia, sebbene essa siasi ristretta di superficie assai più di quello che fu nei secoli trapassati. – Infatti del padule d’Orgia si parla negli Statuti sanesi del 1284, del 1304 e del 1362, in cui si prescrivono de’rimedj sull'impaludamento del Pantano medesimo, dal centro del quale emerge una polla copiosa d’acqua perenne.
    La parrocchia di S. Bartolommeo d'Orgia nel 1833 contava 269 abitanti.
Localizzazione
ID: 3047
N. scheda: 36530
Volume: 3
Pagina: 687 - 688
Riferimenti:
Toponimo IGM: Orgia - Castello d'Orgia
Comune: SOVICILLE
Provincia: SI
Quadrante IGM: 120-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1683000, 4786643
WGS 1984: 11.25368, 43.21195
UTM (32N): 683064, 4786817
Denominazione: Orgia
Popolo: S. Bartolommeo a Castel d'Orgia
Piviere:
Comunità: Sovicille
Giurisdizione: Sovicille
Diocesi: Siena
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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