REPETTI ON-LINE

Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

cerca... .

Ostale, Stale

 

(Lo Stale)

  •   pag. 1 di 4
    OSTALE, STALE (Ospitale) nell’Appennino della Futa in Val di Sieve. – Antico ospizio esistito sulla vecchia strada maestra di Bologna, che s'appellò dello Stale, donde poi ebbe il titolo una contea monastica, posta sulla cresta dell'Appennino della Futa, la cui chiesa di S Salvatore fu profanata, e la sua parrocchia traslocata nella chiesi di S. Lucia detta dello Stale, già Nullius dell'abate di S Salvatore a Settimo, attualmente compresa nel piviere di S. Gavino Adimari, Comunità Giurisdizione e circa 6 miglia toscane a settentrione di Barberino di Mugello, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    La fabbrica dell'antico ospizio monastico dell'Ostale, stata riunita ad uso di una cascina con annessa tenuta dalla nobil famiglia Lenzoni di Firenze, siede in mezzo alle praterie alpine, ed ha al suo settentrione Bruscoli e il Sasso di Castro, a ponente la dogana di Casaglia, a levante quella della Futa e a ostro il Castello di Mangona. Trovasi fra le più alte sorgenti del torrente
    Biscia tributario del Reno bolognese, e le prime fonti del torrente Stura che nasce alla base meridionale del Sasso di Castro, e che più in basso si accoppia alla Sieve, fiumana tributaria dell'Arno. – Vedere CAMpo ALL’ORZO.
    All'
    Articolo BARBERINO DI MUGELLO, Comunità, fu indicato in qual modo il conte Guglielmo Bulgaro de’Cadolingi consorti de’conti Alberti fino dall'anno 1048 (7 dicembre) donò alla badia a Settimo presso Firenze la tenuta dell’Ostale colla chiesa e beni annessi: et Ecclesiam sito Ospitale cum omnibus juribus sibi pertinentibus, et adiacentis suis, cum casis, aedifitiis, et universis fabricis suis, ec. Il qual dono fu fatto ad oggetto di alimentare quei monaci che sotto la regola di S. Benedetto bramavano di ritirarsi per servire a Dio nell'Ostale. Della qual tenuta
  •    pag. 2 di 4
    furono ivi descritti i confini, posti fra il territorio fiorentino e quello bolognese. Tre secoli dopo insorse lite sulla giurisdizione politica dell'Ostale pretesa dal Comune di Bologna, ma contradetta e vinta dai Fiorentini. – (M. VILLANI, Cronica Lib. VIII cap. 98.)
    A favorire la vittoria contribuì l'acquisto anteriormennte fatto dalla Rep. Fior. (sino dal 15 gennajo 1340
    stil.fior.), del Castello di Magona e suo distretto, nella quale giurisdizione erano compresi Monte Carelli, Bruscoli e Casaglia, luoghi tutti che furono perciò incorporati al contado fiorentino; e che a tenore della pianta topografica esibita dagli avvocati del Comune di Firenze ai giudici in Bologna, si trovavano a confine con la tenuta dell'Ostale. Altronde la stessa tenuta era a contatto tra grecale e levante con il territorio di Castro, stato aquistato dalla Rep., dagli Ubaldini nel 1330, mentre verso settentrione l’Ostale si accostava per via di Barigazza alla contea di Pepoli di Bologna, la quale contea anticamente spettava essa pure ai conti Alberti e loro consorti. Per queste ed altre ragioni esposte dai giureconsulti fiorentini nella disputa insorta nel 1357 e 1358 sulla giurisdizione della tenuta dell’Ostale, fu proclamata sentenza, che il territorio dell'Ostale doveva riguardarsi compreso, e perciò appartenere al contado e giurisdizione di Firenze.
    Finalmente nel 1380 i senatori della Rep. Fior. autorizzarono la Signoria per la compra da farsi, siccome fu eseguita, del Castello e distretto di Bruscoli ch'era pur esso de’conti Alberti di Mangona.
    Essendo poi occorso nel 1771 al governo toscano di far esaminare la natura della così detta
    Contea dello Stale de’monaci Cistercensi della badia a Settimo, fu trovato, che essa consisteva in quattro miglia di terre in gran parte boschive e prative abitate da sette o otto famiglie di lavoratori e da pochi monaci senza però fortilizj,
  •    pag. 3 di 4
    nè borghi, nè villaggi, nè tribunali, e con una sola chiesa in cui risiedevano un monaco sacerdote curato e un laico agente di campagna. In detta occasione pertanto, oltre le anzidette notizie istorico-politiche, si produssero quelle dell'archivio delle Decime granducali; dalle quali appariva, che nel 1494, quando fu ordinata la Decima, vennero descritti nei libri originali della medesima, e furono decimati tutti i beni che la badia a Settimo possedeva nell’Ostale, i quali beni continuarono a descriversi nel popolo di S Lucia, già di S. Salvatore dello Stale, sotto il pievanato di S. Gavino Adimari, Quartiere S. Giovanni. – In vista di tuttociò il Granduca Pietro Leopoldo emanò un sovrano rescritto sotto dì 19 agosto 1571, che diceva: “Spettare unicamente a S. A. R. la giurisdizione e proprietà territoriale della Tenuta dello Stale, come inclusa nel contado fiorentino. Gli amministratori generali facciano prontamente la loro proposizione per stabilire una Dogana, oppure una Passaggeria, sui confini della mentovata tenuta colla contea di Peppoli.”
    Infatti la dogana della Futa e quella di Casagla furono erette dopo la notificazione del 19 maggio 1774, colla quale si dichiarò la così detta
    Contea dell'Ostale unita al contado fiorentino, e alle sue leggi soggetta. – Vedere FUTA.
    Anche la chiesa parrocchiale dell'Ostale già
    Nullius perché dipesa dall’abate de'Cistercensi della badia di Settimo dopo la soppressione di questi fu per decreto arcivescovile dei 28 aprile 1786 dichiarata inamovibile e di collazione dell'Ordinario. Arroge che nel 1766 era stata riedificata nel monte di Fò presso la Futa e sull'attuale strada R. Bolognese la nuova chiesa parrocchiale dell'Ostale, quando restò profanata la vecchia posta alquanto lungi di là, e quindi il suo locale ridotto ad uso di cascina.
    La parrocchia di S. Lucia allo Stale nel 1833 contava i 48
  •   pag. 4 di 4
    abitanti, 74 dei quali erano compresi nella Comunità di Firenzuola, gli altri appartenevano a quella di Barberino di Mugello.

    OSTALE, o STALE nell’Appennino della Futa in Val di Sieve. – Si aggiunga al suo luogo. Qualmente all’occasione della compagnia del conte Lando,la quale nel 1363 minacciava d’innoltrarsi da Bologna verso Firenze passando per la
    via dello Stale, quel passo fu fortificato a tenore di quanto lasciò scritto nella sua Cronica Matteo Villani, e secondo una provvisione del 19 dicembre di detto anno, con la quale la Signoria di Firenze diede ordine di pagare Tre maestranze per i servigj dalle medesime prestati nella costruzione dello steccato dell’Ostale. – (GAYE Oper. cit.)
    Nel 1845 la cura dell’Ostale contava nella sua Comunità principale di Barberino di Mugello 149 anime, e mandava in quella di Firenzuola una frazione di 59 individui. – Totale
    Abitanti 208.
Localizzazione
ID: 3062
N. scheda: 36750
Volume: 3; 6S
Pagina: 702; 171
Riferimenti: 23430
Toponimo IGM: Lo Stale
Comune: FIRENZUOLA
Provincia: FI
Quadrante IGM: 098-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1681677, 4885293
WGS 1984: 11.27062, 44.09983
UTM (32N): 681740, 4885467
Denominazione: Ostale, Stale
Popolo: S. Lucia allo Stale
Piviere: S. Gavino Adimari
Comunità: Barberino di Mugello
Giurisdizione: Barberino di Mugello
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
  trova nel testo
 
  scarica scheda
  aggiungi note