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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Ottavo

 

(Ottavo Vecchio - La Castellina)

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    OTTAVO in Val di Chiana. (Ad octavum lapidem). – Casale presso la strada postale di Perugia con chiesa parrocchiale (S. Maria) filiale della pieve di S. Quirico a Rigutino, già di S. Pietro a Monticello o a Butrintoro, nella Comunità Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Arezzo, la qual città resta circa 7 miglia a settentrione di Ottavo.
    All'
    Articolo DECIMO (S. CECILIA A) in Val di Greve avvertii che simili luoghi, come Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottavo, e Decimo ci richiamano per lo più all’epoca in cui le città del romano Impero per proprio conto restauravano le vecchia vie consolari, oppure ne costruivano a loro spese delle nuove municipali. Dondechè le pietre milliari che si apponevano lungh'esse indicarono la distanza dalla città capolnogo di quel municipio. Quindi è che troviamo nei contorni di Arezzo, di Firenze, di Lucca, di Pisa, di Siena, Volterra ecc. ecc. i luoghi di Terzo, o Terzolle, Quarto, Quinto, Quintale, Sesto, Settimo, Settimello, Ottavo, Decimo ecc., non solo in una, ma anche in più direzioni dalle stesse città. – A conforto di tale verità citerò la colonna milliare di Nocchi posta dal magistrato civico di Luni sotto l'impero di Graziano e di Valentiniano II, quasi contemporaneamente all’altro cippo pisano illustrato dal Chimentelli (De honore Biselli pag. 329) trovato ne’contorni di S. Pietro in Gradi, presso dove in origine dovè essere collocato, cioè, come ivi è segnato, sul quarto miglio da Pisa, a Civit. Pisana M. P. IV.
    Ai suddetti documenti spettanti a Pisa e a Luni potrei aggiungere i cippi milliari di Arles e di Nimes in Francia, di Cara e di Villanova in Spagna, di Brancara in Portogallo, e di varii paesi
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    dell'Allemagna e dell’Italia eretti dai municipii ed anco a spese de’particolari sotto gli Antonini, e altri Imperatori; cippi che il Grutero, il Muratori e il Maffei nelle loro Raccolte pubblicarono coi numeri delle miglia I. III. IV. X. ecc. a indicazione della distanza della strada maestra da quelle città. Che però a buon diritto si può concludere, che i luoghi di Quarto, Quinto, Sesto, Settimo, Ottavo, e via discorrendo, rimontar debbono in gran parte alla divisione del romano impero, e massimamente a quella di Valentiniano II e di Graziano, alla qual epoca per avventura risalgono i primordii, se non dei governi municipali, certamente delle diocesi ecclesiastiche. Avvegnaché, per quanto da molti si tenga per fermo, che cent'anni prima sotto il Pontefice Dionisio e l’Imperatore Claudio il Gotico il distretto de’municipii servisse di norma e di limite alle prime diocesi ecclesiastiche, è altrettanto vero che al buon Graziano si deve il merito di aver permesso, che la religione Cristiana acquistasse e conservasse permanenti e visibili gli effetti suoi. – (DENINA, Rivol. d' Italia Lib. III C. 9). – Vedere AREZZO DIOCESI
    Dissi che
    per lo più i nomi di Quarto, Quinto ecc. ripetono la loro origine dalle distanze della città che li fece porre, essendochè in Toscana, sebbene rari, non mancano esempi di altri luoghi derivati da numeri che non potevano servire a segnalare le distanze dalle respettive città. – Vedere gli Articoli QUARTO, SESTO ecc.
    Ma per tornare al Casale di Ottavo di Arezzo, dirò che qua possedevano beni fino dal secolo XI i marchesi del Monte S. Maria, poiché uno di essi, il Marchese Enrico figlio del Marchese Ugo, o Uguccione, per testamento dell'ottobre 1098 investì la contessa Sofia sua ava della porzione che gli si perveniva
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    della corte di Ottavo e della selva di Acuto (donde Rigutino?) poste nel contado aretino dentro il piviere di S. Pietro a Botrintoro.
    La qual porzione, ch'era una metà della corte e selva suddetti, fu dalla nominata contessa Sofia insieme colla chiesa d'
    Ottavo donata alla badia di S. Flora di Arezzo, come da istrumento rogato in Colle de’marchesi del Monte nel dicembre dello stesso anno 1098.
    È quella medesima C. Sofia che nell'aprile del 1079 aveva assegnato in benefizio ai canonici della cattedrale di Arezzo altra porzione di beni posti nei contorni di Ottavo in Val di Chiana, cioè la quarta parte della corte e Castello di Puliciano e della sua chiesa di S. Lorenzo compresa nel piviere di S. Mustiola a Quarto, con la quarta parte de’muri, fossi, carbonaje e di ogni altra munizione del Castello con le case, terreni, vigne, uliveti e tutte le pertinenze addette alla quarta parte del Castello medesimo; la qual porzione ereditò la C. Sofia dai suoi genitori e da
    Enrico figliuolo del Marchese Uguccione che fu suo marito. Inoltre la medesima donò allo stesso capitolo l'uso e l'albergaria spettanti alla donatrice dentro i seguenti confini, cioè, dalla chiesa de’figli del fu Guidone di Raginaldo alla via del Toppo di Figline sino nel Padule, e di là fra i confini dei Castelli di Pigli, e quelli della corte di Puliciano. – Vedere FIGLINE di Val di Chiana, MONCIONE, PILLI e PULICIANO in Val di Chiana.
    La chiesa di S. Maria di Ottavo è di libera collazione del vescovo di Arezzo, il quale con decreto del 7 aprile 180… autorizzò la traslazione dalla parrocchia d'Ottavo nel vicino oratorio pubblico di S. Filippo, finché non fosse riedificata l'attual
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    chiesa e canonica nuova.
    La parrocchia di S. Maria di Ottavo nel 1745 aveva 103 abitanti, e la medesima all’anno 1833 noverava 171 abitanti.
Localizzazione
ID: 3064
N. scheda: 36770
Volume: 3
Pagina: 703 - 704
Riferimenti:
Toponimo IGM: Ottavo Vecchio - La Castellina
Comune: AREZZO
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1734050, 4806926
WGS 1984: 11.89009, 43.38026
UTM (32N): 734114, 4807100
Denominazione: Ottavo
Popolo: S. Maria a Ottavo
Piviere: S. Mustiola a Quarto - S. Quirico a Rigutino
Comunità: Arezzo
Giurisdizione: Arezzo
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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