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Monte Carlo, Montecarlo

 

(Convento Montecarlo)

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    MONTE CARLO (Mons Caroli) nel Val d’ Arno superiore. – Convento con chiesa parrocchiale (S. Francesco) dei PP. della Riforma francescana, detti dell’Osservanza, nel piviere, Comune Giurisdizione e appena un miglio toscano a scirocco della terra di San Giovanni, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Arezzo.
    Risiede sopra un vago poggetto, alle di cui falde scorre un rio omonimo, posto a cavaliere della strada regia aretina, da cui è appena 1/2 miglio toscano distante. – Porta il vocabolo di Monte Carlo dal suo antico possessore che fu Carlo Ricasoli, il quale verso il 1428 donò il monticello portante il suo nome con bosco e terreni annessi ai Frati Francescani dell’Osservanza, in tempo che viveva S. Bernardino da Siena fondatore della stessa Riforma.
    Appena che quei religiosi nel 1429 impresero a gettare costà i fondamenti d’ un nuovo convento, Poggio Bracciolini, allora segretario delle lettere Apostoliche, ottenne dal Ponteficie Martino V un breve che ordinava al vescovo di Fiesole d’ impedire in Monte Carlo la prosecuzione di quella fabbrica.
    Questo fatto eccitò contro il Poggio lagnanze dell’erudito Niccolò Niccoli e di un famigerato predicatore, Fra’ Alberto da Sarteano, sicché entrambi scrissero lettere di riprensione, cui il Poggio rispondeva protestandosi sinceramente cristiano, e avvisando nel tempo stesso il Niccoli della bella posizione di Monte Carlo, come quella che egli riguardava non molto confacente ad una vita contemplativa e di penitenza religiosa.
    Non mi sorprende, scriveva il Poggio, che questi frati si dolgano perché è loro impedito di stabilirsi in così ameno soggiorno, e l’eccellenza del nostro vino, che non ha invidia al nettare di Giove, è di grande allettativa sì per gli indigeni, che per i forestieri. Ma i religiosi della Riforma trionfarono, e a dispetto del segretario apostolico si vide ben presto a Monte Carlo compito il convento con l’annessa e devota chiesa
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    di S. Francesco.
    Realmente cotesta clausura merita di essere visitata non tanto per l’amena sua situazione, e per il rigoglioso bosco che le fa corona, quanto ancora per il modo decente con cui da quei claustrali è tenuta tutta la fabbrica. – La chiesa poi, che è di grandezza mediocre con 5 altari, ed un bel coro può dirsi un modello di lindura e di devozione. Due di quegli altari hanno quadri di autori sanesi del secolo XV, ed è segnatamente pregevole quello della SS. Annunziata con graziosi spartimenti di figurine nel sottoposto gradino dell’altare.
    Nella pendice occidentale del colle di Monte Carlo, rimontando il borro detto
    ai Frati, si trovano avanzi di conchiglie fossili d’acqua dolce, in parte calcinate, mentre altre conservano il loro naturale colore madreperlato.
    La parrocchia di S. Francesco a Monte Carlo nel 1833 contava 265 abitanti.

    MONTE CARLO nel Val d'Arno superiore. – La parrocchia del Convento di Monte Carlo nel 1845 contava nella Comunità principale di San Giovanni 412 anime, ed una frazione di il individui entrava nel territorio comunitativo di Montevarchi. – Totale Abitanti 423.
Localizzazione
ID: 3071
N. scheda: 32740
Volume: 3; 6S
Pagina: 334 - 335; 153
Riferimenti:
Toponimo IGM: Convento Montecarlo
Comune: SAN GIOVANNI VALDARNO
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1704419, 4824682
WGS 1984: 11.53133, 43.54865
UTM (32N): 704482, 4824857
Denominazione: Monte Carlo, Montecarlo
Popolo: S. Francesco a Montecarlo
Piviere: S. Giovanni Battista a S. Giovanni di Val d'Arno
Comunità: S. Giovanni Valdarno
Giurisdizione: S. Giovanni Valdarno
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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