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Monte Castello, Montecastello, Monte Castelli

 

(Monte Castello)

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    MONTE CASTELLO (Mons de Castello) talvolta MONTE CASTELLI in Val d’Era. – Villaggio con castellare e chiesa plebana (SS. Andrea, Stefano e Lucia) anticamente filiale dalla pieve di S. Gervasio, nella Comunità Giurisdizione e 3 miglia toscane a scirocco di Pontedera, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa.
    Risiede sulla cima di un poggio acuminato sporgente di sopra gli altri che lo contornano fra la
    Cecinella e l'Era, ad una elevatezza di 248 braccia sopra il livello del mare Mediterraneo.
    Se questo monte, in grazia forse della figura conica, o di essere maggiormente elevato dei suoi vicini, ricevesse talvolta il nomignolo di
    Monte alto, potrà decifrarlo chi possiede documenti confacenti a ciò, mentre nella numerazione delle ville già comprese, come era Monte Castello, nel piviere di S. Gervasio, in un istrumento del 980, si rammenta quella di Montalto, e non di Monte Castello. – Vedere GERVASIO (S.) in Val d’Era.
    Una delle più antiche carte, nelle quali mi sia accaduto d’incontrare qualche menzione di questo luogo di
    Monte Castello, o di Castello, risale all’anno 1119.
    È un atto di permuta fatta fra un abate del monastero di Serena presso Chiusdino e Benedetto vescovo di Lucca, il quale ultimo ricevè dal primo alcuni effetti situati a
    Monte Castello, a Colle Carelli, o Forcoli, a Capannoli, a Lavajano, a S. Pietro, a Morrona e altrove.
    A cotesta permuta di beni si aggiunse sulla fine dello stesso secolo un altro acquisto che Guido vescovo di Lucca fece dall’abate di Serena, consistente nel e castello di
    Monte Castello con la sua corte e nelle ville di Tavernule e di Perignano
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    Le quali possessioni sono rammentate nel privilegio spedito da Pisa li 19 luglio 1194 dall'Imperatore Arrigo VI allo stesso Guido vescovo di Lucca , confermato poi ai di lui successori, nel 1109 da Ottone IV , e nel 1355 da Carlo IV.
    Fino dal 1200, agli 8 di giugno, cinque individui di Monte Castello per atto pubblico rogato nella canonica di S. Martino di Palaja confessarono a Baleante camarlingo del vescovo di Lucca di essere feudatarj della stessa mensa vescovile per i beni che possedeva nei confini di Monte Castello, i quali per lo innanzi erano stati dati in feudo ad un tale Aldigello.
    (MEMOR. LUCCH. T. IV. P. II.)
    In quanto alla badia di Serena, che essa possedesse beni in Monte Castello lo asserisce l'istrumento di sua fondazione del 1004, quando il C. Gherardo e la contessa Willa sua consorte le assegnarono fra gli altri beni il castello e corte di
    Scopetulo, quello di Vicinatico con la sua corte, le chiese di S. Margherita a Tavernule, di Maria a Busseto, di S. Maria a Perignano con la sua corte, la metà del Castello di Cumulo con la corte ecc., luoghi tutti che ritrovavansi in Val d’Era fra Palaja, Monte Castello e Montopoli.
    Che il Castello di
    Monte Castello fino dalla prima metà del secolo XII spettasse ai Vescovi di Lucca lo indica la storia, poiché il fortilizio di Monte Castello, durante la III guerra del 1148, dopo essere stato occupato dai Pisani, fu restituito alla pace del 1175 ai vescovi di Lucca insieme a molti altri luoghi. Essendo stato altre volte ripreso dai Pisani, essi dovettero consegnarlo ai Fiorentini nella pace del 1175 e di nuovo conquistato nel 1256, fu reso agli antichi
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    padroni nel 1276. Ma le genti lucchesi vennero espulse nuovamente nel 1397 dall'oste pisana, che a mano armata s'impadronì, e incorporò al suo contado Monte Castello insieme con S. Gervasio e altri paesi di Val d’Era. – Vedere GERVASIO (S.) in Val d’Era.
    Lascio ai diplomatici giudicare di certa carta pecora, della quale fu comunicato il sunto a Giovanni Targioni-Tozzetti che pubblicò nel T. I. dei suoi Viaggi, all’Articolo di S. Gervasio. Stantechè nel rammentare i possessi della badia di Serena in Monte Castello, si racconta, che nell'agosto del 1004 l'abate di quel monastero era un
    Figliano della Tribalda, invece che fu un Boniperto; tostochè ivi si parla di consoli del Comune e Università di Monte Castello, quando a quella età non sì conoscono cronache ne annali municipali che accennino un regime consolare. A me sembra che quella carta appalesi la sua falsità laddove discorre di enfiteusi migliaja di stiora di terreno alla misura pisana posseduti in Monte Castello dalla badia di S. Maria di Serena, la cui origine, come si disse, non è più antica dell’anno 1004. – Vedere ABAZIA DI SERENA.
    Richiederà, io credo, maggiore attenzione una pergamena dell’Arch. Arciv. pisano pubblicata dal Muratori sotto la data del 20 novembre 1130, poiché ivi si tratta di una donazione fatta alla primaziale di Pisa di una porzione del Castello d'Acqui in Val di Cascina, per atto rogato
    in Coro infra plebe de Monte Castelli. Avvegnaché dalle memorie dell'Arch. Arciv. di Lucca si ha certezza, che la chiesa di Monte Castello fu eretta in pieve qualche tempo dopo il 1260, e che fino almeno a detto anno essa mantenevasi filiale, ed era compresa sotto la pievania di S. Gervasio. – Vedere GERVASIO (S.) in Val d'Era.
    Non è noto
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    il tempo preciso, in cui la chiesa di Munte Castello ottenne il battistero, cioè a dire quando vi fu trasportato il fonte dall'abbandonata chiesa plebana di S. Maria a Lavajano. – Vedere LAVAJANO o LAVIANO nel Val d’Arno inferiore.
    Certo è bensì che essa era pieve nel gennajo del 1380, quando il pievano di S. Giovanni e S. Lucia di Monte Castello, per istrumento rogato da ser Cola di Francesco da Marli, allogò per 29 anni al comune di Monte Castello i terreni posti nei confini di
    Lavajano e di Valdera nel contado di Pisa, i quali terreni si trovavano nei luoghi denominati Piè di Costa , Cerretello e Turlaja sotto le colline di S. Martino, ed avevano a confine i beni di Ser Jacopo d’Appiano. Inoltre egli affittò altri terreni posti a S. Remedio, alle Vetrici, e a Cafaggio nella piaggia di Lavajano, confìnanti da un capo in Arno, a Monte Cucchi, ecc. Per i quali beni la comunità di Monte Castello si obbligava pagare al suddetto pievano ed ai suoi successori l'annuo canone di lire 48 mon. pisana. Nel 1448 a dì 6 gennajo l'università di Monte Castello, essendo debitrice al Comune di Firenze di fiorini 80 per tasse e canoni arretrati, cede a Mons. Orso di Andrea di Palaja vescovo di Castro, il quale aveva sborsato al Comune di Firenze la detta somma, ogni diritto e giurisdizione che la comunità di Monte Castello aveva nei boschi e terre incolte situate nei confini del suo distretto e in quelli di S. Gervasio, a condizione che il prelodato vescovo di Castro fosse tenuto a pagare tutti i debiti fatti fino allora da detta comunità, e tutto le gravezze poste, e quelle che
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    fossero per imporsi agli uomini di Monte Castello, eccettuate le bocche del sale. (GIOV. TARGIONI-TOZZETTI, Viaggi, Tomo cit.)
    La parrocchia plebana di S. Lucia a Monte Castello nel 1833 contava 617 abitanti.

    MONTE CASTELLO in Val d’Era. – Nel 1845 la parrocchia di Monte Castello noverava 644 Abitanti, dei quali 540 nella Comunità principale di Pontedera, ed una frazione di 104 persone nella Comunità di Palaja.
Localizzazione
ID: 3076
N. scheda: 32800
Volume: 3; 6S
Pagina: 343 - 345; 153
Riferimenti:
Toponimo IGM: Monte Castello
Comune: PONTEDERA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 112-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1636697, 4832653
WGS 1984: 10.69545, 43.63587
UTM (32N): 636760, 4832827
Denominazione: Monte Castello, Montecastello, Monte Castelli
Popolo: S. Lucia a Monte Castello
Piviere: (S. Giovanni Battista a S. Gervasio) S. Lucia a Monte Castello
Comunità: Pontedera
Giurisdizione: Pontedera
Diocesi: (Lucca) S. Miniato
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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