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e Storico della Toscana

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Montecchio

 

(Villa Montecchio)

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    MONTECCHIO (Monticlum) nel Val d’Arno pisano. – Villa signorile, già Castello sopra l'ultimo colle occidentale della Cerbaja nel quale ebber nome due chiese (S. Maria e S. Michele a Montecchio) nel piviere, parrocchia, Comunità e un quarto di miglia toscane a levante di Calcinaja, Giurisdizione e circa un miglio toscano a settentrione di Pontedera, Diocesi e Compartimento di Pisa.
    È una deliziosa collina che sporge a guisa di penisola fra Calcinaja e Monte Calvoli dirimpetto a Pontedera, quasi circondata dall'Arno, che con serperggiante giro ne lambisce intorno la base da levante per ostro sino a ponente.
    Le memorie più antiche di questo Montecchio si presentano in due membrane del settembre 807 e dell'aprile 842, conservate nell'Arch. Arciv. di Lucca. La prima di esse verte sulla compra di una casa massarizia, ossia podere, posta nel luogo detto
    Magugnano, o Mangugnano (sotto S. Maria a Monte) della giurisdizione di lucca, per il prezzo di 40 soldi di argento, che Adalgrino di nazione francese vassallo del re ricevè dal compratore. Il qual contratto fu rogato in Monticclo nella corte medesima del sopraddetto Adalgrimo acquirente. – Vedere MANGUGNANO O MAGUGNANO.
    Nel secondo istrumento stipulato in Lucca trattasi di un effetto situato in luogo detto
    Bulficiano prope Moticclo di per tinenza della chiesa plebana di S. Maria a Monte, che il suo parroco concedeva a livello a uno di nazione bavarese per l’annuo censo di 24 denari d’argento.
    Che poi questo Montecchio con le sue chiese di S. Maria e di S. Michele sino da quell’epoca fosse compreso nel pievanato di Calcinaja della diocesi e contado di Pisa, si vide all’
    Articolo CALCINAJA, dove è citato un istrumento del 15 ottobre 975, mercé cui Alberico vescovo di Pisa
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    per l’annuo censo di soldi 30 d'argento diede in benefìzio a due fratelli marchesi, Adalberto ed Oberto figli del fu Marchese Oberto conte del Palazzo, i redditi e livelli dovuti alle pievi di Vico Vitri e di S. Giovanni alla Vena dagli abitanti delle ville di que’due pievanati; fra le quali ville è designata questa di Montecchio. – Che Montecchio fosse compreso nel piviere di Calcinaja, anche più distintamente lo dichiara una bolla del 13 novembre 1193 di retta dal Pontefice Celestino III a Guido pievano di S. Giovanni a Calcinaja, cui assegnò fra le varie chiese quelle di S. Maria e di S. Michele di Montecchio; ed in secondo luogo lo confermano i cataloghi delle chiese pisane dei secoli XIII e XIV. Che sino a quest’ultima epoca il paese di Calcinaja fosse situato sulla sinistra, e non come ora lo è sulla ripa destra dell’Arno, fu avvertito agli Articoli BIENTINA e CALCINAJA; cosicché anche la collina di Montecchio doveva restare alla sinistra di detto fiume. A prova di un tal vero citerò una pergamena pisana del primo settembre 1139, edita dal Muratori, in cui si tratta della vendita fatta dall’abate di S. Michele di Marturi sopra Poggibonsi all’Arciv. di Pisa dei diritti che la stessa badia, mediante una donazione del 1061, fatta in di lei favore dal Marchese Uberto o Alberto di Lombardia, aveva acquistato beni nel Vico Auseressola (Vico Pisano) e in altri luoghi limitrofi, tanto alla destra dell’Arno, quanto alla sua sinistra, dalla cui parte era situato il poggio di Montecchio, e di là sino al mare.
    Anche all’abate Ximenes, nella prefazione al suo
    Piano di operazioni idrauliche per ottenere la massima depressione del Lago di Bientina, asserì che il fiume Arno con più
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    deppresso alveo girava dietro al colle di Montecchio e che passando presso Bientina e Vico Pisano, si avvicinava al Lago, innanzi che di là lo allontanasse il Granduca Francesco I mercé la rettificazione ordinata, per la quale si deteriorò notabilmente lo stato del Padule di Bientina.
    Il colle con la tenuta di Montecchio passò nei secoli più vicini al nostro in potere de’Certosini di Pisa, per opera de’quali fu con grandioso lavoro idraulico bonificato un tratto palustre di quella pianura, appellata tuttora la
    Paduletta. Alla quale operazione riferisce un’iscrizione posta alla cateratta dell’acquedotto denominato del Bufalo, del seguente tenore :

    Finitimo • Praedio • Aquis • Stagnantibus
    Deperdito
    Caeterisque • Agris • Torrentis • Nigri
    Frequenti • Inundatione • Devastatis
    Pisana • Carthusianorum • Familia
    Rei • Agrariae • Studiosissima
    Fr. Ambrosii • Justi • Opera
    Atque • Industria • Fornicem
    Hunc • Subterraneum • Construxit
    Quo • Palustre • Solum • Arni • Alluvionibus
    Foecundaretur
    Sterilesque • Torrentis • Aquae
    Eodem • Canali
    In • Idem • Flumen • Foeliciter • Defluerent
    Anno • A • Christo • Nato
    MDCCLXXXVI.

    Il rio o torrente Nero nominato nella iscrizione qui sopra, e che serve di confine per lungo tratto fra la Comunità di Monte Calvoli e quella di S. Maria a Monte, rammentasi sino dai sec. IX e X nelle carte dell’Archi Arciv. di Lucca , pubblicate nel T. V. P. II e III delle Memorie per servire alla storia di quello Stato.
    Riunita al R. demanio la tenuta di Montecchio, venne poi acquistata verso il 1814 dal nobile inglese Roberto Lawley, i di cui figli attualmente la possiedono.
    Nel ridurre cotesto resedio, fu cambiato di sito alla chiesa di S. Maria a Montecchio attigua alla villa, comecché essa serva costantemente ad uso di cappella pubblica e padronale.
    In quanto all’altra chiesa di S. Michele a Montecchio alcuni opinano
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    che fosse situata sul colle detto di Belvedere vecchio nel luogo chiamato tuttora la Pizza di S. Michele, che resta a cavaliere dell’attual navalestro a Bocca d'Usciana.
Localizzazione
ID: 3082
N. scheda: 32870
Volume: 3
Pagina: 364 - 365
Riferimenti: 9070
Toponimo IGM: Villa Montecchio
Comune: CALCINAIA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 105-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1631139, 4837704
WGS 1984: 10.62781, 43.68234
UTM (32N): 631203, 4837879
Denominazione: Montecchio
Popolo: (S. Michele alla Grancia annesso a) S. Giovanni Battista a Calcinaja
Piviere: S. Giovanni Battista a Calcinaja
Comunità: Calcinaja
Giurisdizione: Pontedera
Diocesi: Pisa
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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