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MONTE CORONARO, o MONTE CORNARO, fra le Valli del Savio e del Tevere. – Questa montuosità, che ora da il titolo alla parrocchia di S. Egidio a Monte Cornaro, riunita a quella di S. Maria al Trivio, è compresa nella Comunità di Verghereto, da cui trovasi quasi tré miglia a levante, nella Giurisdizione di Bagno, Diocesi di Sarsina, Compartimento di Firenze.
All’Articolo ABAZIA DEL TRIVIO dissi, che il Monte Coronaro contasi fra i tré più elevali gioghi della catena centrale dell’Appennino comecché esso apparisca piuttosto uno sprone proveniente dal giogo del Bastione, che è due miglia a ponente del Monte Coronaro; mentre due miglia toscane al suo levante havvi il monte della Cella S. Alberico. – Sulla faccia meridionale del Monte Cornaro nascono le più remote sorgenti del Tevere sotto nome di torrente Rapina, nel tempo che sulle opposte pendici, che si collegano con quelle orientali del Monte Comero ha origine e si avvalla il fiume Savio.
La chiesa del Monte Cornaro, finché abitarono nella badia ora diruta del Trivio gli eremiti Camldolensi era intitolata a S. Egidio e gli abitanti di Monte Cornaro facevano parte di quella stessa giurisdizione. La quale comunità, stando ai patti nel 6 maggio 1274 concordati fra quei popolani e i monaci loro padroni, consisteva in complesso nelle ville del Trivio, di Monte Cornaro, di Cella, di Cameragia, di Calaneccia, di Mercatale, di Vado, di Stretta e loro dipendenze. Alle convenzioni di vassallaggio e dominio col detto trattato stabilite assisterono per testimoni i nobili uomini Uguccione conte di Montedoglio, Ranieri Signor della Faggiuola, Bernardino da Montaguto, Griffolo da Rassina e varii altri.
La chiesa di S. Maria in Trivio della Diocesi di
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Sarsina era battesimale innanzi che coi suoi titoli e onorificenze fosse unita all’attuale di S. Egidio a Monte Cornaro. Lo accerta, fra gli altri, un documento del 4 maggio 1305, col quale i consoli, i consiglieri e la maggior parte degli uomini del Trivio, adunati davanti all’abate Giunta loro signore, in domo plebis de Trivio determinarono i prezzi e le misure da usarsi per i prodotti di suolo e d’industria della stessa comunità.
Fra i capitoli in quell’occasione stabiliti fuvvi questo, che ogni Vicinanza della comunità del Trivio col suo console eleggesse due persone per decidere insieme quando si trattava di vie da aprirsi, o da mantenersi mediante l'apposizione di termini agrarj in ciascuna delle Vicinanze nominale. – (ANNAL. CAMALD. T. V.)
La riunione della parrocchia del Trivio aquesta di Monte Cornaro dovè accadere sulla fine del secolo XV, o ai primi del XVI, allorché il Pontefice Alessandro VI nel 1500 ordinava, e poi Leone X nel 1513 confermava la riunione della famiglia monastica del Trivio a quella di S. Felice in Piazza a Firenze. – Vedere ABAZIA DEL TRIVIO.
Fra i sacri arredi dal Trivio venuti nella chiesa di Monte Cornaro io vidi nell'ottobre del 1832 una croce di ottone con parole incise che accertavano la sua provenienza dall’abbadia del Trivio.
La chiesa parrocchiale del Monte Cornaro ha tre altari; quello dalla parte sinistra entrando ha per mensa una lapida sepolcrale dei primi secoli del cristianesimo.
La parrocchia di S. Maria del Trivio in S. Egidio a Monte Cornaro, o Coronaro nel 1833 contava 239 abitanti.

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Monte Coronaro, Monte Cornaro

(Montecoronaro)

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