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MONTE FOSCOLI, o MONTEFOSCOLI in Val d’Era. – Terra già Castello che ha una pieve (S. Maria Assunta), e che fu capoluogo di Comunità e di giurisdizione, ora sotto la potesteria di Peccioli, nella Comunità di Palaja, da cui dista quasi miglia toscane 3 a grecale, Diocesi di Volterra, Compartimento di Firenze.
Siede sopra la sommità di una collina, alle cui falde orientali passa il torrente Carfalo, a ponente il rio Tosola e a libeccio il Roglio nel quale i due primi si vuotano.
Il paese è disposto a forma di un lungo borgo saliente; la parte più moderna è al suo ingresso inferiore, quella più antica presso alla cima del poggio, dove esiste la chiesa plebana arcipretura, e dove era la sua rocca.
Niuno volle certo verificare il documento citato dal Tronci nei suoi Annali pisani relativamente al dono di Monte Foscoli fatto nell'anno 1101 dalla contessa Matilde a Foscolo Scappetta pisano, che lo dice autore della casa Griffi; poiché quell'annalista propendeva a credere, che il castello di Monte Foscoli prendesse il titolo da quel feudatario. Fatto sta, che altri documenti meno fallaci nè assicurano, qualmente Monte Foscoli, con il nome stesso che tuttora porta, esisteva molto innanzi la supposta donazione Matildiana.
All’Articolo BADIA DI CARISIO, già compresa nel popolo di Montefoscoli, si disse, che fino dall’esordio del secolo XII aveva signoria in Monte Foscoli un tale Ranieri, il quale nel 1022 diede a riformare il già esistente mon. de'SS. Ippolito e Cassano a Carisio sotto Monte Foscoli agli eremiti di Camaldoli. – Ad ogni modo alla fine dello stesso secolo troviamo che il comune di Monte Foscoli inviò nel 1198 i suoi sindaci al Castello di S. Maria a Monte per fare leghe e compagnie a nome e per conto
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proprio senza licenza di alcun feudatario, o signore del castello. Altronde l’altro dominio di Monte Foscoli fino da quella età dipendeva dagli Anziani di Pisa, mentre in quanto allo spirituale apparteneva ai vescovi di Volterra, dal cui contado il distretto di Monte Foscoli era stato di corto smembrato.
Lo statuto pisano del 1384 mette in Montefoscoli la residenza di un giusdicente, appellato capitano di Val d’Era di sopra, il qual poi fu traslatato a Palaja.
Poco dopo Montefoscoli fù tolto ai Pisani dall'oste fiorentina, che lo presidiò, ma che ben presto lo riperdè, essendo stato ricuperato dai primi tornati in Val d’Era col loro capitano e potestà C. Guido da Monte Feltro. Alla caduta però di Pisa questo ed altri castelli della stessa valle si sottomisero al Comune di Firenze, finché all'arrivo di Carlo VIII nel 1494 anche gli abitanti di Montefoscoli si ribellarono ai Fiorentini, sotto l’ubbidienza dei quali nell'anno dopo essi dovettero rassegnarsi.
Nel Balzello infatti dalla Rep. Fior. imposto nel 1444 agli abitanti del suo contado e a quelli del suo distretto, Montefoscoli fu tassato fra gli ultimi per 30 fior. d'oro.
Fu da Montefoscoli un medico fisico, maestro Francesco del fu ser Perfetto, rammentato nel codicillo testamentario fatto nel 23 maggio 1341 dal conte Bonifazio Novello della Gherardesca signor di Pisa; e nel secolo XVIII vi passava le vacanze autunnali in una sua possessione un medico pisano più distinto, il dott. Francesco Vaccà, il di cui figlio Andrea più celebre del padre fece costà nella sua villa innalzare un panteon a Minerva Medica.
La pieve arcipretura di S. Maria Assunta a Montefoscoli nel 1356 contava le seguenti succursali; 1. S. Romano (soppressa); 2. Spedale di S. Pietro a Montefoscoli (idem); 3. S. Maria a Ghizzano (unita alla seguente); 4. S. Prospero a Ghizzano
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(esistente); 5. S. Lorenzo di Gello (soppressa).
La parrocchia di Montefoscoli nel 1551 noverava 534 abitanti, nel 1745 ne aveva 494, e nel 1833 contava 1224 abitanti.

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Monte Foscoli, Montefoscoli

(Montefoscoli)

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