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MONTERON GRIFOLI, talora MONTERON LO GRIFOLI, anticamente MONTERONE in Val d’Asso. – Castelletto con chiesa arcipretura (S. Lorenzo) che fu nel pievanato di S. Maria e S. Pietro a Pava, Comunità e circa un miglio a libeccio di S. Giovanni d’Asso, Giurisdizione di Buonconvento, Diocesi di Pienza, una volta sotto quella d’Arezzo, Compartimento di Siena.
Siede sulla cresta di ripida balza cretosa nelle colline che fiancheggiano la ripa destra dell’Asso. – Pare che in origine questo luogo portasse il nome generico di Monte, siccome lo darebbe a congetturare una chiesa del piviere di PAVA che denominavasi la Canonica di Monte.
Nel secolo XIII cambiò desinenza in Monterone, di cui fu nativo un prete Jacopo di Guglielmino da Monterone, che nel 1249 ebbe l’investitura dal proposto di Arezzo della pieve di Pava. – (ARCH. DELLA CATTEDR. D’AREZZO, Lett. critica stor. di un aretino). – Finalmente prese il distintivo che porta tuttora di Monteron Grifoli da una illustre prosapia innanzi che l’attuale tenuta di questo luogo passasse nella illustre prosapia Borghesi di Siena, che vi edificò un bel palazzo, attualmente della famiglia Bellugi pure di Siena, situato sull’orlo di un baratro spaventevole.
Il cassero di Monteron Grifoli riposa sopra una specie di zoccolo coperto di tufo alquanto sollevato dalla cresta della sottostante collina marnosa.
All’Articolo ASSO (S. GIOVANNI D’) dissi che l’antico tempio battesimale di S. Maria in Pava può vedersi tuttora tra Monteron Grifoli e S. Giovanni d’Asso. Esso è di forma ottagona, siccome solevano costruirsi i battisteri nei primi secoli del Cristianesimo, e l’architettura del suo fabbricato indica dal suo stile appartenere ad un’epoca anteriore a quella della decadenza delle belle arti.
Che cotesto battistero di S. Maria di Pava fosse
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compreso nel popolo e circondario di S. Lorenzo a Monteron Grifoli, lo dà chiaramente a divedere una carta dei 28 settembre 1306 appartenuta al convento di S. Agostino di Siena. È un appello fatto al Pontefice Clemente V da Frate Lorenzo Agostiniano di Siena, nella sua qualità di priore del monastero di S. Maria a Monte Follonica, contro una sentenza proferita dal prete Orlando pievano della pieve di Asciano, che lo condannava a pagare lire 25 a Ildebrandino vescovo di Arezzo. Il quale atto fu rogato presso la Pieve di S. Maria di Pava nella diocesi aretina, corte di Monterongrifoli. – (ARCH. DIPL. FIOR. loc. cit).
Nel distretto di Monterongrifoli si sono scoperte in vari tempi e specialmente nel 1518 urne etrusche, romane iscrizioni sepolcrali ed altre anticaglie ragguardevoli, trasportate di là nelle città vicine, come testimonianze tendenti ognor più a dimostrare che sino dai primi secoli dell’Era cristiana questa contrada doveva essere ben popolata, tanto più che in un ristretto perimetro quivi esistevano tre antiche pievi della Diocesi di Arezzo. Anche il naturalista Baldassarri trovò in un sotterraneo acquedotto in vicinanza di Monteron Grifoli concrezioni calcaree di singolare struttura. – Vedere Asso (S. GIOVANNI D’).
Il distretto di Monterongrifoli costituiva una comunità distinta da quelle Lucignan d’Asso, di Vergelle e di S. Giovanni d’Asso fino al motuproprio del 2 giugno 1772 che le riunì tutte quattro sotto un’unica amministrazione e denominazione, quale si è quella che porta adesso di S. Giovanni d’Asso.
La chiesa attuale di S. Lorenzo a Monterongrifoli ottenne il battistero dal vescovo di Pienza nel 1594. Essa fu riedificata nel secolo XVIII a spese del nobile sanese Marcantonio Borghesi.
La sua parrocchia nel 1640 contava 369 abitanti; nel 1745 ne noverava solamente 267, e nel 1833 era salita a 405
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abitanti.

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Monteron Grifoli, Monteron Lo Grifoli, Monterongrifoli, Monterone

(Monterongriffoli)

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