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MONTE ROTONDO, o MONTE RITONDO (Mons Ritundus) in Val di Sieve. – È una montuosità di figura conica, sopra la quale esistono gli avanzi di un castelletto o rocca, nel popolo di Galiga, piviere di Doccia, Comunità Giurisdizione e circa 8 miglia a settentrione-maestro del Pontassieve, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Questo monte costituisce una delle principali prominenze della piccola giogana che corre da ponente a levante fra la Sieve e l’Arno, e la cui cima trovasi 1336 braccia sopra il livello del mare. – Fu eretto costà un palazzo dai vescovi fiorentini, uno dei quali, Giovanni da Velletri, nel 1226 comprò Monte Ritondo con Monte Giovi, Galiga e Monte di Croce dai conti Guidi per la mediazione di un suo sindaco, che fu messer Aldobrando degli Adimari. – Vedere MONTE DI CROCE.
Infatti nel principio del sec. XIV passava costà qualche mese di villeggiatura il Vescovo Lottieri della Tosa, il quale nel 24 gennajo del 1304 (stile fiorentino), nel suo palazzo vescovile dentro il Castello di Monte Ritondo, pubblicò una costituzione ad istanza del clero della sua diocesi, con la quale fu prescritto che in avvenire il sussidio da darsi dal suddetto clero per la consacrazione, e per altre spese che si facevano nella curia romana dai vescovi eletti di Firenze, non dovesse oltrepassare la somma di 2000 fiorini d’oro. Anche la conferma fatta dal vescovo medesimo dell’elezione di suor Benedetta in abbadessa del monastero di S. Felicita di Firenze porta la data di Monte Ritondo, nel 5 gennajo del 1304. Actum in castro de Monte Ritundo in palatio ipsius D. Episcopi. – (LAMI Mon. Eccl. Flor. pag. 1082).
Con altro decreto del 4 settembre 1304 fatto nel castello di Monterotondo lo stesso Vescovo Lottieri concedeva facoltà alle
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monache di S. Pier Maggiore di recarsi nel parlatorio onde confabulare con persone secolari che ve le potessero chiamare per interessi del monastero medesimo, nonostante qualunque altra determinazione in contrario fatta dai vescovi suoi predecesori – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Monastero di S. Pier Maggiore di Firenze).
Con atto pubblico del 16 febbrajo 1319 dal sindaco del Comune di Monteceraja, nell’atto di riconoscere il diritto di proprietà nei vescovi di Firenze del monte e della selva di Monte Ritondo, si obbligò a nome del suo comune di non recare a quelle foreste danno alcuno.

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Monte Rotondo, Monte Ritondo

(Monte Rotondo)

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