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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Pieve al Toppo, Intoppo

 

(Pieve al Toppo)

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    PIEVE, PIEVINA, PIEVE VECCHIA, PIEVACCIA (Plebs). – Nomi generici rimasti a molte chiese battesimali di campagna abbandonate, le quali sebbene mancanti del titolo specifico ci richiamano per avventura, non dirò all’epoca dello stabilimento delle diocesi ecclesiastiche, ma sivvero all’età delle prime chiese sottomatrici, il cui distretto giurisdizionale servì più tardi di modello al perimetro civile delle respettive comunità. – Avvagnachè il pievano, come dissi all’Articolo BOSSOLO (S. PIERO in) era nel tempo stesso il rettore delle anime del suo piviere, ed il sindaco di quella stessa popolazione, ossia comunità. Così la casa di Dio serviva anche di sala comunitativa, e le campane della pieve chiamavano il popolo ad un doppio oggetto, cioè a cantare le glorie di Dio e a salvare nelle occorrenze dai pericoli la patria; Ad Dei gloriam et Patriae liberationem, tale si è il motto costante che leggesi scolpito in quelli strumenti sonori.
    Dondechè potrebbe giovare alla storia il rintracciare nei nomi generici di
    Pieve vecchia i luoghi dove il popolo, ossia la plebe di quel tal distretto soleva riunirsi per adempire ai doveri di cristiano e a quelli di cittadino. Quindi le suddivisioni delle chiese succursali, ossiano parrocchie suffraganee di ciascuna pieve nei secoli posteriori al mille servirono di norma a formare altrettanti comunelli, rappresentati da una di quelle piccole popolazioni, la riunione delle quali costituiva la comunità più o meno vasta a tenore dell’estensione di quel dato piviere.

    PIEVE AL TOPPO, volgarmente detta all’INTOPPO in Val di Chiana. – Il fonte battesimale di quest’antica pieve sotto l’invocazione di S. Maria presso il
    Toppo di Figline dopo il 1502 fu traslato nella chiesa della badia di S. Bartolommeo al Pino, lasciando al luogo del Toppo la chiesa ridotta a oratorio, che trovasi sulla strada longitudinale della Val di
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    China, nella Comunità e circa 3 miglia toscane a levante di Civitella, Giurisdizione Diocesi e Compartimento di Arezzo, la cui città trovasi 6 miglia toscane a grecale del Toppo.
    Si trova memoria nella
    Corte al Toppo in un diploma dell’Imperatore Ottone I dell’anno 963 (10 maggio) dato a Monte Leo, col quale si assegna in benefizio al vescovo e capitolo aretino, fra le altre cose una corticella situata nel Vocabolo Toppo con la vicina selva di Alberoro.
    Questo luogo è segnalato per due fatti, uno de’quali relativo all’istoria fisica della contrada, l’altro alla storia degli uomini. Avvegnachè costà presso al Toppo di Figline le acque della Chiana nel secolo XI bilicavano incerte per dirigersi lentamente per due opposte direzioni: una verso settentrione scendeva nel Val d’Arno aretino, l’altra verso ostro accoppiavasi al fiume Paglia e con esso entrava nel Tevere. –
    Vedere FIGLINE di Val di Chiana e TOPPO FIGLINE.
    L’altro fatto memorabile nella storia degli uomini riferisce alla disfatta de’Sanesi sorpresi nel 1288 dagli Aretini costà al passo del Toppo; al quale scontro riferiscono Malespini e Gio. Villani nelle loro cronache, e Dante nel canto XIII dell’Inferno, quando

    Gridava: Lano, sì non furo accorte
    Le gambe tue alle giostre del Toppo:

    la pieve al Toppo fu guasta nella guerra della ribellione di Arezzo nel 1502, dopo di che le sue rendite furono assegnate alle ripartizioni corali dei canonici della Pieve di Arezzo; e allora il fonte battesimale venne traslatato dal Toppo nella chiesa di S. Bartolommeo al Pino, innanzi che fossero elette in plebane molte chiese sue suffraganee. – La pieve di S. Maria al Toppo abbracciava una grande estensione di paese, poichè erano sue manuali 24 chiese; cioè: 1. S. Marco, già S. Gio. Battista ad Alberoro (ora pieve unita alla seguente);
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    2. S. Michele e S. Lucia a Alberoro; 3. SS. Vito e Nicolao a Dorna (soppressa); 4. S. Laurentino a Loreto (distrutta); 5. S. Pietro a Majano (idem); 6. S. Martino a Viciomaggio (parrocchiale); 7. S. Biagio a Tegoleto (idem); 8. S. Egidio di Pietra (ignota); 9. S. Maria di Gaenna (distrutta); 10. S. Michele di Casale (idem); 11. S. Angelo a Buscello (parrocchiale); 12. S. Andrea a Oliveto (idem); 13. S. Gio. Battista a Oliveto (idem); 14. S. Stefano a Veprone (ignota); 15. S. Biagio a Ciggiano (pieve); 16. S. Quirico a Vicio piccolo, o a Battifolle (idem); 17. S. Tommaso a Vicio maggio (soppressa); 18. S. Croce a Malfiano (idem); 19. S. Angelo di Cornia (parrocchiale); 20. S. Pietro a Poppiana (distrutta); 21. S. Cristina di Chianni (parrocchiale); 22. Monastero di S. Maria a Civitella (prioria); 24. S. Lucia a Campigliano (distrutta).

    TOPPO (PIEVE AL) in Val di Chiana. – Pieve antichissima che ha lasciato il nome ad una contrada, detta l’
    Intoppo, mentre il suo battistero è stato portato con gli onori plebani nella chiesa della Badia di S. Bartolommeo al Pino, nella Comunità e circa tre miglia a levante di Civitella, Giurisdizione del Monte S. Savino, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
    La più antica memoria che io conosca di cotesta pieve mi sembra quella di un diploma del 983, col quale Ottone I confermò in benefizio al capitolo aretino la
    pieve al Toppo con le sue rendite e beni.
    È poi notabile il luogo del Toppo per due fatti importanti,
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    uno relativo alla storia idraulica della Chiana ne’secoli immediatamente posteriori al mille, e forse molto tempo innanzi, dirigeva il suo corso con lento andamento da settentrione a ostro per recarsi mediante il fiume Foglia nel Tevere, tantoché essa nei secoli XI e XII bilicava e quasi inerte stagnava fra la Pieve al Toppo e le contrade di Alberoro e Pulicciano. Quindi le sue acque a seconda della forza e direzione dei venti, piuttosto che in ragione della inclinazione del livello, dirigevansi una parte verso Chiusi, una porzione più o meno maggiore verso Arezzo. Il qual fatto importantissimo è stato dimostrato da un insigne politico e dottissimo idraulico con la illustrazione di una pergamena della Badia di S. Flora di Arezzo riunita fra quelle dell’Arch. del capitolo aretino. Al fatto medesimo possono servire di conferma due istrumenti dell’agosto 1044 e dell’aprile 1079 pubblicati dal Camici nella sua continuazione alla serie dei marchesi di Toscana (Vol. I). Avvegnaché il primo di essi tratta della demarcazione de’confini di terreni situati nei contorni di Rigutino e di Pulicciano fra il capitolo di Arezzo e il Marchese Uguccione figlio del Marchese Ranieri del Monte S. Maria, dove è rammentato un fosso situato fra le due Chiane, a cominciare dal vado Chiatino sino dirimpetto a Pulicciano.
    Allo stesso effetto sembra che riferisca l’altro istrumento dell’aprile 1079, col quale la contessa Sofia vedova del fu Marchese Arrigo del Monte S. Maria alienò al capitolo della cattedrale di Arezzo la quarta parte de’beni pervenuti in sua proprietà con titolo di
    morgincamp, e che dichiara situati in Pulicciano e nel suo distretto, oltre quelli che possedeva nel piviere di S. Mustiola a Quarto, lungo la via del Toppo di Figline fino in Palude, sulla
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    linea di confine fra la corte di Pulicciano e quella di Pilli. – Vedere FIGLINE E PULICCIANO in Val di Chiana.
    L’altro fatto relativo alla storia militare riguarda la disfatta de’Sanesi stati sorpresi dagli Aretini nel 1288 al passo del Toppo, al quale incontro riferir colle prima di ogni altro Dante Alighieri, quando cantò

    ......
    sì non furo accorte
    Le gambe tue alla giostra del Toppo.

    Aggiungerò infine che la Terra Obertenga, per la quale fu clamorosa lite nel secolo XI, estendeva i suoi possessi anche nel piviere al Toppo. – Vedere CHIUSURA OBERTENGA.
    Il distretto della pieve di S. Maria al Toppo innanzi al secolo XV comprendeva molte chiese parrocchiali, non poche delle quali dopo la rovina della chiesa battesimale divennero plebane esse stesse. Tali sono le chiese di S. Marco d’
    Alberoro, di S. Quirico di Battifolle, o Vicione piccolo, di S. Maria a Civitella e di S. Biagio a Tegoleto, S. Angelo a Ruscello, S. Andrea a Oliveto, S. Gio. Battista al Castel d’Oliveto, S. Martino a Viccione maggio e S. Angelo a Cornia.
    Sono ridotte a semplici oratorj, oppure profanate e distrutte, le chiese di S. Nicola a Durne, S. Laurentino a Loreto, S. Pietro a Majano, SS: Angelo e Luciano di Alberoro, S. Egidio alla Pietra, S. Maria a Gaenna, S. Angelo a Casale, S. Stefano a Veprone, S. Tommaso a Viccione piccolo, S. Croce a Malfiano, S. Martino a Loreto, S. Pietro a Poppiano, S. Lucia a Campigliano
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    ecc. – Vedere BADIA AL PINO.
Localizzazione
ID: 3255
N. scheda: 40330
Volume: 4; 5
Pagina: 237 - 238, 259 - 260; 535 - 536
Riferimenti: 15370
Toponimo IGM: Pieve al Toppo
Comune: CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
Provincia: AR
Quadrante IGM: 114-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1726644, 4810193
WGS 1984: 11.80012, 43.41192
UTM (32N): 726707, 4810368
Denominazione: Pieve al Toppo, Intoppo
Popolo: (S. Maria alla Pieve al Toppo) S. Bartolommeo al Pino
Piviere: (S. Maria alla Pieve al Toppo) S. Bartolommeo al Pino
Comunità: Civitella in Val di Chiana
Giurisdizione: Arezzo
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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