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Porcari - Castel di S. Giusto a Porcari

 

(Porcari - Poggio La Torre)

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    PORCARI PRESSO IL LAGO DI SESTO nella Valle orientale di Lucca. – Castello con grosso villaggio e chiesa parrocchiale (S. Giusto) nel piviere di Lunata, Comunità Giurisdizione e circa miglia 1 e 1/2 a levante di Capannori, Diocesi e Ducato di Lucca.
    Il castello risiede sopra una collina isolata a levante del torrente
    Leccio, mentre al suo ponente scorre la Fossa nuova. – Il borgo dove trovasi la chiesa parrocchiale è situato alla base occidentale del colle sul quale esiste la vecchia torre di Porcari.
    Per quanto l'antico castello di Porcari fosse di signoria ereditaria di una stirpe di longobardi lucchesi, i quali si distinsero col casato di
    Porcari o di Porcaresi, ciò non ostante nei secoli anteriori al mille altri signori possedevano beni in cotesto castello, ed erano patroni delle sue chiese.
    E comecché il P. Cinelli nel T. III delle Memorie lucchesi, a partire dal secolo X, abbia dato l'albero de'Porcaresi alquanto diverso da quello della nobil famiglia lucchese dal Poggio, cui per femmina il primo s'innestò, contuttociò nel secolo VIII avevano corte in Porcari i tre nobili fratelli di Pisa fondatori della badia di S. Savino a Montione, cui nell'anno 780 fu da essi donata.
    – Vedere ABAZIA DI S. SAVINO.
    Anche nel secolo X possedeva beni nel poggio di Porcari il Marchese Oberto salico figlio del re Ugo, il quale per rogito scritto in Lucca il 3 maggio del 942 alienò a Teudimundo figlio di Fraolmo (autore de’Porcaresi) i beni ch'egli possedeva presso il
    Lago o Padule di sesto, cioé, in Pozzevoli e nel poggio di Porcari. – Una membrana poi dell'ARCHIVIO ARCIVESCOVILE LUCCHESE scritta li 4 settembre dell'anno 1051, nel Castello di Rustica presso Castelvecchio di Capannoli, riguarda una convenzione fatta fra Giovanni
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    vescovo di Lucca ed i conti Ugo e Teudice, colla quale cotesti conti obbligaronsi a non far pace nè trattativa alcuna senza il consenso del vescovo lucchese con il loro zio Conte Guido del fu Conte Teudice (della stirpe Gherardesca) e con la contessa Adelaide sua moglie, o coi loro figli, rispetto alla difesa del territorio da Porcari fino alla Bruna nel contado di Roselle. – Vedere RUSTICA in Val d’Era.
    Cotesto fatto ci richiama alla memoria un altro documento pubblicato nel T. III degli Annali camaldolesi. – È un istrumento del 13 marzo 1047, col quale Albizzo figlio del Conte Bonamico ed Emilia sua moglie venderono per cento soldi al Conte Ranieri del Conte Guido, soprannominato
    Bacherello, la loro porzione del castello di S. Giusto di Porcari e della chiesa di S. Andrea fino d'allora edificata.
    Anche uno dei discendenti di Teudimondo di Fraolmo, di sopra rammentato, cioè Sirico di Donnuccio, con giudicato pronunciato in Lucca nel giugno del 1045 da Olderico vescovo di Trento in qualità di messo regio dell'Imperatore Arrigo II, o III re di Germania, avuto il consenso da Giovanni vescovo di Lucca, fu dichiarato signore della metà del castello di Porcari.
    Più tardi la nobil famiglia da Porcari si divise in due fazioni, guelfa e ghibellina, questa che figurò nel secolo XIII in Pisa, quella che dominò in Lucca, alla cui città diede un vescovo in Paganello de’Porcaresi, mentre quasi cent'anni innanzi fu celebre un altro Paganello da Porcari stato per due anni potestà in Firenze (anni 1200 e 1201) e sei anni dopo in Pistoja, siccome nel 1213 fu potestà di Siena un Guelfo di Ermanno di Paganello, e nel 1239 in Volterra un Orlandino di Paganello pure da Porcari, quello stesso Orlandino che nel 1234 in
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    Massa del Marchese trovammo vicario per il Pontefice Gregorio IX.
    Le due chiese di Porcari (S. Andrea e S. Giovanni) nel secolo XII erano di giuspadronato della badia di S. Pietro a Pozzevoli, siccome apparisce da una bolla del 1147 del Pontefice Eugenio III che le confermò entrambe alla badia prenominata.
    Quella intitolata a S. Andrea era nel castello e l'altra dedicata a S. Giovanni esisteva nel borgo. Sembra però che nei secoli anteriori la chiesa del castello portasse il titolo di S. Giusto in Padule sotto Capannoli in Val d’Era.
    Quindi all'Articolo
    PADULE (S. GIUSTO IN) rinviai il lettore a questo di PORCARI, poichè ebbi qualche dubbio che la chiesa di Porcari non battesimale, verso l'anno 800 fosse dedicata a S. Giusto, e che al rettore di questa piuttosto che al pievano di S. Giusto in Padule potesse riferire una sentenza di degradazione proferita nel luglio dell'anno 803, nell'episcopio di S. Martino, da Jacopo vescovo di Lucca contro il prete Alpulo rettore di S. Giusto per aver egli rapito una monaca dal suo asceterio.
    La qual sentenza era una conferma di altra pronunziata qualche anno innanzi in
    Papiana nel territorio di Pisa all'occasione della consacrazione di quella chiesa fatta in presenza di Rachinardo vescovo di Pisa, di Giovanni vescovo di Lucca e di molti sacerdoti. Finalmente nell'aprile dell'anno 813 in un terzo giudicato davanti ad Adalardo abate e messo dell'Imperatore Carlo Magno, Jacopo vescovo di Lucca e Petronio vescovo di Corsica, presenti Walprando diacono legato della chiesa di Luni, Alais scabino di Pisa, incaricato dal marchese Bonifazio, oltre una quarantina di sacerdoti e chierici del clero lucchese, fu fulminata scomunica contro il prete Alpulo, già stato condannato due volte, e spogliato dell'amministrazione della chiesa di S. Giusto. La qual chiesa non é ivi dichiarata plebana,
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    ma neanche posta in Padule, come fu indicata dal ch. Domenico Barsottini editore di quei due documenti nel Vol. V P. II delle Memorie per servire alla storia del Ducato di Lucca. In vista di tutto ciò io penso che fin tanto non si affacceranno sia da restarsene al registro delle chiese della Diocesi di Lucca compilato nel 1260, in cui sono indicate come suburbane le due chiese di Porcari; cioè S. Giovanni nel borgo e S. Andrea nel castello.
    Il Manni nel Vol. XIII de’suoi
    Sigilli antichi ne illustrò uno appartenuto al nobile Aldobrandino da Porcari consorte e contemporaneo di Paganello padre di un Cortevecchia de'signori Porcaresi, il quale fu pievano della chiesa di S. Maria a Monte.
    Relativamente ai Porcaresi le pergamene del capitolo della cattedrale di Pistoja attualmente esistenti nell'ARCHIVIO DIPLOMATICO FIORENTINO ci forniscono più di un documento de'secoli XIII e XIV, fra le quali citerò un rogito del 24 maggio 1242 che rammenta un Paganello del fu Lotterio da Porcari marito di donna Circassa, nell'atto di prender possesso di un pezzo di terra posto nel poggio di Anchiano donatogli dal suo suocero Rocchigiano. Ad un loro figlio poi di nome Rocchigiano riferiscono due altre membrane del 14 dicembre 1277e del 20 marzo 1280. – Con istrumento rogato in Pisa nel 7 marzo 1283, cotesto Rocchigiano de’Porcaresi cappellano della chiesa di S. Maria di Teggiaja nella diocesi di Lucca una casa posta in Pisa nell'
    Arringo, (piazzale) presso la chiesa maggiore. Inoltre mediante atto pubblico scritto in Pisa li 25 novembre 1290 lo stesso Rocchigiano fu costituito in procuratore da donna Corradina vedova di Gottifredo da Porcari, da donna Ghina sua figlia e da altre di lei sorelle per poter vendere alcuni loro beni. Aggiungerò un atto del 7 dicembre dell'anno stesso
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    1290 col quale Rocchigiano del fu Paganello di Lotterio acquistò da Puccio del fu Paganello di Orlandino de'Porcaresi la sua parte di albergaria e altre pensioni che ritraeva dagli uomini del Castello di Lucchio e da altri luoghi situati nel territorio lucchese. – Finalmente nel 25 gennajo del 1291 Rocchigiano, stando nel Castello di S. Gennaro, sopra Porcari, fece acquisto de’diritti ed azioni che un tal Luperdo del fu Riccomanno aveva sopra alcuni pezzi di terre poste ne'confini di Porcari.
    Non meno importante per la genealogia de’Porcaresi é un istrumento del 25 dicembre 1292, col quale donna Greca vedova di Cortevecchia di
    Roncione e Bandecca di lei sorella, figlie di Gottifredo da Porcari, stando in Pisa costituirono i loro procuratore Rocchigiano del fu Paganello de’Porcaresi cittadini lucchese affinchè vendesse alcuni loro beni provenienti dall'eredità paterna. Porta poi la data di Porcari un istrumento del 1 febbrajo 1296, col quale lo stesso Rocchigiano e alcui suoi consorti costituiscono in procuratore Guelfuccio figlio di detto Rocchigiano onde agire per conto dei medesimi nei loro interessi. Finalmente un atto pubblico del 12 giugno del 1312 ci scuopre che donna Bandecca di Gottifredo de’Porcaresi erasi maritata a Vanni di Arriguccio dei Cancellieri; la quale in quell'anno mediante testamento dichiarò sua erede universale la di lei figliolo donna Margherita ne’Cancellieri di Pistoja.
    Le due chiese di S. Giovanni e S. Andrea furono riunite in una sotto l'antico titolo di quella di S. Giusto, forse allora quando esse vennero staccate dalla chiesa maggiore di Lucca ed assegnate al piviere di Lunata. La parrocchia di S. Giusto di Porcari nel 1832 contava 2651 abitanti.

    PORCARI (CASTEL DI S. GIUSTO A) nella Valle orientale di Lucca. – II Castello di Porcari si diceva di
    S. Giusto per quanto in tempi assai remoti avesse per parrocchia la chiesa
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    di S. Andrea, siccome risulta, non solo dal catalogo delle chiese della diocesi di Lucca compilato nel 1260, ma ancora da molte scritture di data più antica.
    Tale è un documento dello marzo 1047 pubblicato dagli Annalisti Camaldolensi nell'Appendice al Vol. III da noi citato all'Articolo PORCARI, il quale fu rogato nel Castello di Monte Voltrajo nel territorio Volterrano, ed il cui originale può vedersi nell' ARCH. DIPL. FIOR.
    fra le carte del Monastero di S. Pietro a Luco.
    Quantunque però attualmente il titolare della chiesa parrocchiale di Porcari sia quello di S. Giusto non è da confondersi per altro con la distrutta pieve di S. Giusto in Padule sull' Era.– Vedere PADULE (PIEVE DI) in Val d'Era.
    Rispetto all’epoca dell' alienazione dei beni che il Marchese Oberto salico figlio del re Ugo possedeva nel Castello e distretto di Porcari si corregga la data del documento che fu scritto in Lucca li 7 maggio dell' anno 952.
Localizzazione
ID: 3400
N. scheda: 42180
Volume: 4; 6S
Pagina: 581 - 583; 200
Riferimenti: 7320, 68790
Toponimo IGM: Porcari - Poggio La Torre
Comune: PORCARI
Provincia: LU
Quadrante IGM: 105-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1630197, 4855465
WGS 1984: 10.62043, 43.84236
UTM (32N): 630260, 4855640
Denominazione: Porcari - Castel di S. Giusto a Porcari
Popolo: S. Giusto a Porcari
Piviere: S. Frediano a Lunata
Comunità: Capannori
Giurisdizione: Capannori
Diocesi: Lucca
Compartimento: x
Stato: Ducato di Lucca
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