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Premilcore, Premilcuore, Primalcore - Rabbi - Monte Mozzicone

 

(Premilcuore - Fiume Rabbi)

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    MOZZICONE (MONTE) nella Valle del Rabbi in Romagna. – È un contrafforte dell’Appennino che scende dalle spalle del monte di Falterona fra la Valle del Rabbi e quella del Bidente, la cui altezza misurata dal Pad. Giovanni Inghirami fu trovata di braccia 1651 sopra il livello del mare. – Vedere PREMILCORE, Comunità.

    RABBI Fiume. – Porta cotesto nome una fiumana transappennina che ha le sue sorgenti sulle spalle della Falterona e dell’Alpe contigua di San Godenzo. – Essa scende da quelle sommità per due rami che si congiungono davanti al Castel dell’Alpi, passato il quale Castello entra nel rabbi dal lato di ostro il torrente
    Fiumicello; quindi arriccchito di acque il Rabbi si dirige da settentrione a grecale rasentando il villaggio e la rocca di Premilcore, fiancheggiato costantemente da due contrafforti settentrionali della Falterona che a destra separano il vallone del Rabbi da quello del Bidente del Corniolo, il quale scorre al suo levante, e a sinistra del fiume Montone che gli passa a ponente, cui poscia il Rabbi si accoppia dopochè è giunto assai d’appresso alla città di Forlì, correndo circa 12 miglia fuori dalla Romagna Granducale; ed è costà dove entrambi cotesti corsi d’acqua cangiano il loro nome in quello del fiume di Forlì. – Vedere MONTONE

    PREMILCORE, PREMILCUORE già PRIMALOGORE, o PROMALGORE nella Valle del Rabbi in Romagna. – Borgo e Castello con chiesa plebana (S; Martino) già detta all’
    Oppio, capoluogo di Comunità nella Giurisdizione e circa 11 miglia a ostro della Rocca S. Casciano, Diocesi di Bertinoro, Compartimento di Firenze.
    Risiede in valle sulla ripa sinistra del fiume Rabbi fra due altissimi contrafforti che scendono dai gioghi dell’Alpe di S. Benedetto e da quelli della Falterona, fra il grado 26° 26’ longitudine ed il grado 44° 1’
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    latitudine circa 11 miglia a libeccio di Galeata, 6 a ostro di Portico, e 12 miglia toscane a grecale di San-Godenzo.
    La sua pieve posta fuori del castello in luogo denominato l’
    Oppio è rammentata fino dal secolo XII nelle carte appartenute alla badia di S; Benedetto in Alpe, cui fu confermata dal Pontefice Calisto II con bolla del 1124.
    Sebbene la situazione infelice del profondo vallone del Rabbi sul quale fu edificato questo castello sembri avergli dato il nome di
    Premilcore o Primalcore, quasi che una cotanto angusta e profonda situazione, dove per molti mesi si desidera l’astro beneficio del giorno, opprima il cuore, pure alcune volte questo castello è indicato col nome di Premalcorium e di Primolcorum. Con quest’ultimo vocabolo lo trovo scritto da Albertino Musatto nella sua Istoria italiana dopo la morte dell’Imperatore Arrigo VII, al Lib. VI. Rubr. 12.
    Imperocchè all’occasione di far egli parola di un abboccamento politico trattato per mediazione del Conte Tegrimo de’Conti Guidi di Porciano fra i signori da Calboli e gli Ordelaffi da Forlì, dice quell’autore che l’abboccamento seguì nel castello
    Primolocorum, dove quei conti Guidi di Porciano allora dominavano.
    Realmente Premilcore con il Corniolo e castel dell’Alpi fu signoria de’Conti Guidi, ai quali cotesti castelli e loro giurisdizioni furono confermate dagl’Imperatore Arrigo VI e Federigo II. Infatti uno di quei signori, il Conte Tegrimo, nel 1231 vendé la sua parte del vassallaggio degli uomini di Premilcore ad un tale Ildebrandino di Ranieri di Romagna. – (ANNAL. CAMALD. T. V.)
    Non trovo l’atto primo di sottomissione degli uomini di Premilcore alla Repubblica fiorentina, e perciò manca l’epoca precisa nella quale cotesto paese venne sottoposto al governo di Firenze. Però non mancano riscontri atti a provare che i Fiorentini lo posseggono da lunga età, tostochè gli
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    uomini di Premilcore in Romagna, alla fine del secolo XV pagavano come tutti gli altri paesi al Monte-Comune di Firenze le imposizioni, delle quali chiesero la riduzione, fino a che la Signoria per provvisione del 1511 concedè agli uomini di Premilcore quella riduzione medesima ch’era stata accordata al Comune di Montalto; e tostochè Premilcore con le ville di Bargi, di Montalto nuovo, Montalto vecchio, Rio di Campi, Marzolano, Montevecchio de’ Rocchi e Castelnuovo trovansi nominate in un lodo proferito lì 8 marzo del 1336 da Nadio di Cino cittadino fiorentino, e da regolino di Guccio Tolomei di Siena, arbitri eletti dal Comune di Firenze e di quello di Arezzo, al tempo cioè che quest’ultima città era dominata da Pier Saccone Tarlati di Pietramala.
    All’
    Articolo MONTALTO DI PRIMALCORE aggiunsi, che gli abitanti, sia del Montalto vecchio, come del Montalto nuovo, fino al 1421, furono vassalli de’ Conti Guidi, e non fu che mediante manipolazioni fatte nel 5 settembre di quell’anno che quegli uomini vennero accettati sudditi del comune di Firenze con l’obbligo di recare l’annuo palio a S. Giovanni Battista. – (loc. cit. Riformag. Di Firenze). – Vedere CORNIOLO nella Valle del Bidente.

    CENSIMENTO della Popolazione del CASTELLO di PREMILCORE a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 61; tatale della popolazione 306.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 104; femmine 83; adulti maschi 227, femmine 248; coniugati dei due sessi 104; ecclesiastici dei due sessi 13; numero delle famiglie 132; tatale della popolazione 779.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 204; femmine 174; adulti maschi 178, femmine 170; coniugati dei due sessi 337; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie
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    183; tatale della popolazione 1068.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 271; femmine 154; adulti maschi 184, femmine 152; coniugati dei due sessi 338; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 184; tatale della popolazione 1002.

    Comunità di Premilcore. – Il territorio alpestre di questa Comunità occupa una superficie di 39053 quadrati dei quali 815 spettano a corsi d’acqua e a strade. – Vi era nel 1833 una popolazione di 2872 abitanti a proporzione di circa 60 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con otto comunità del Granducato, cinque delle quali transappennine, sebbene il territorio di una delle cisappennine (la Comunità di San Godenzo) s’inoltri fino sulla schiena della catena centrale.
    A partire dal
    Sodo de’Conti sul giogo dell’Appennino andando verso levante-scirocco il territorio di Premilcore attesta con quello disunito della Comunità di Pratovecchio fino al lagacciolo della mandria d’Orso, dove entra a confine sulla giogana medesima il territorio comunitativo di Stia. Con questo il nostro incamminandosi a scirocco passa per il giogo della Colla, dove trova il varco di una delle vie de’legni che rimonta il Bidente di Campigna, e proseguendo per la criniera nella stessa direzione arriva sul poggio delle Carbonaje, o del Secchietino. Costì ritorna il territorio non staccato della Comunità di Pratovecchio che si accompagna nella stessa direzione con quello transappennino di Premilcore fino al Poggio a Scali. Costà il territorio di quest’ultima Comunità abbandona la giogana centrale e voltando faccia da scirocco a levante scende l’Appennino di contro alla Comunità di Bagno passando per la Maestà di Scali sino al poggio della Serra, dove, dopo un tragitto di quasi un miglio, cessa la Comunità di Bagno e viene a confine per più lungo cammino quella
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    di S. Sofia. Con questa l’altra di Premilcore continua a percorrere il contrafforte settentrionale di quell’Appennino che corre fra il vallone del Bidente del Corniolo e del Bidente di Ridraccoli, nella direzione quando di settentrione, ora di maestro, e talvolta di greco. Passato Montegrosso lascia a ponente la chiesa di S. Paolo in Alpe per salire sul poggio della Squilla, di dove il territorio di Premilcore si avanza verso levante-grecale. Giunto al Montenuovo forma un angolo acuto talchè, piegando direzione a maestrale cammina incontro al Bidente del Corniolo, che attraversa alla confluenza del fosso Calanche. Di là continua a dirigersi verso maestrale passando pel poggio di Ajacca e pel monte Gajone, sul quale taglia una strada comunitativa pedonale; quindi avviandosi a settentrione trova sul monte della Fratta altra strada mulattiera che dirigesi da S. Sofia a Premilcore. A questo punto il territorio di questa Comunità si avanza verso levante fino al poggio del Castellonchio della Fonte Rufola dove riprende per poco la direzione di settentrione e poi quella di grecale attraversando diverse montuosità sino al Pian della Croce, dove taglia un’altra strada pedonale. Di là torna a incamminarsi verso settentrione sino al poggio della Soda, dove cessa la Comunità di S. Sofia e sottentra dirimpetto a levante il territorio comunitativo di Galeata, con il quale l’altro di Premilcore continua nella stessa direzione fino passato il poggio di Castagnoli. Costà i due territorj ripiegano a maestro verso il torrente Fantella, che poco dopo attraversano per incamminarsi incontro al fiume Rabbi. In cotesta traversa cessa la Comunità di Galeata, e viene a confine innanzi di arrivare al Rabbi il territorio
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    comunitativo della Rocca S. Casciano, col quale l’altro di Premilcore si accompagna dirimpetto a grecale mediante diversi rii, rimontando con essi il fianco occidentale della valle del Rabbi fino al monte di Sassi, dove sottentra di fronte a maestrale la Comunità di Portico. Con questa la nostra si accompagna per lungo tragitto sul crine de’contrafforti che separano il vallone del Rabbi sino al monte di Sassi, dove sottentra di fronte a maestrale la Comunità di Portico. Con questa la nostra si accompagna per lungo tragitto sul crine de’contrafforti che separano il vallone del Rabbi da quello del Montone, finché sul poggio di Forfugliano cessa la Comunità di Portico e viene a confine il territorio transappennino della Comunità di San Godenzo. Con quest’ultimo l’altro prosegue da primo nella direzione di ostro-libeccio mediante il fosso Moscaceca, col quale s’incammina sulle spalle dell’Alpe S. Benedetto, quindi piegando nella direzione di levante entra nel fosso di Val Castellana, e costà taglia la strada mulattiera che dall’Alpe di S. Benedetto scende alla chiesa di Castel dell’Alpe. Passata di poco la detta via incontra uno dei primi rami del fiume Rabbi, che è il fosso dell’Acquasalsa. Appena attraversatolo, volta direzione a ostro per salire sul rovescio dell’Appennino della Falterona passando per i luoghi campo di Guerra e Monte Corsojo, dove scaturiscono le prime fonti del Bidente del Corniolo, mentre poco discosto trova il Pian de’Fontanelli nel punto dove si dividono le acque fluenti nella Sieve da quelle che si vuotano nel Bidente predetto, finché per poggio Martino i due territorj arrivano al sodo de’Conti, dove ritorna a confine la Comunità di Pratovecchio.
    Fra le maggiori e più elevate montuosità di questo territorio citerò
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    le seguenti, come quelle che furono misurate trigonometricamente dal chierico Giovanni Inghirami.

    Nome del Monte: Monte Giomelle
    Altezza effettiva: Braccia fiorentine 1920,6
    Nome del Monte: Monte della Fratta
    Altezza effettiva: Braccia fiorentine 1908,9
    Nome del Monte: Monte Cavallaro
    Altezza effettiva: Braccia fiorentine 1762,6
    Nome del Monte: Mozzicone
    Altezza effettiva: Braccia fiorentine 1651,1

    Contasi fra i maggiori corsi d’acqua la fiumana del
    Rabbi che ha le sue sorgenti nell’Alpe di S. Benedetto sul monte Falterona sulla schiena opposta al Capo d’Arno. Anche il Bidente del Corniolo percorrendo la parte più alpestre di questa Comunità da ponente a levante trae la sua prima origine sotto il Sodo de’Conti e dirigendosi verso la chiesa delle Celle, accoglie per via un altro ramo suo tributario, appellato Bidente di Campigna, ed a levante di altro predio, Vintaneta, entrambi compresi nella macchia dell’Opera di S. Maria del Fiore, attualmente delle Regie Possessioni.
    Non vi sono in questa Comunità strade rotabili, meno il tronco recentemente aperto fra Portico e Premilcore. Bensì un’antica strada selciata lungo la giogana di quell’Appennino, in moltissimi punti guasta o distrutta , indica che nei tempi andati doveva essere frequentata, sebbene ignoro per quale direzione e a quale scopo in un paese per 5 o 6 mesi dell’anno difficilmente praticabile. Comunque la cosa stia è altresì vero, che da pochi anni varie strade sono state tracciate a spese della Regia amministrazione forestale sulle più discoscese balze di cotesto Appennino; le quali sono armate di cordonate composte da travette di faggi per facilitare la salita del monte al traino dei legnami della detta macchia.
    La qualità del terreno che costituisce la massima porzione del territorio alpestre di Premilcore spetta a due
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    delle rocce appenniniche compatte; voglio dire, all’arenaria-calcare ed allo schisto-marnoso, giacché costà si scuopre di rado la calcarea compatta (alberese o colombino). Arroge che in qualche burrone sogliono incontrarsi alcune tracce di terreno calcare, associato all’argilla ferrugginosa e ridotto in una specie di fanghiglia ocracea, per cui le acque sorgenti che lo attraversano acquistano un sapore stittico proprio delle minerali ferruminose.
    In quanto alle produzioni di suolo, esse risultano per la maggior parte delle foreste di abeti e di faggi, dalle naturali praterie e dalle selve di castagni. Ma coteste selve si perdono nella regione più montuosa tanto sopra i contrafforti settentrionali, come lungo la schiena medesima dell’Appennino, dove per molte miglia si estende la così detta
    Macchia dell’Opera, attualmente diretta da un ispettore forestale delle regie Possesioni. – Imperocchè dal Sodo de’Conti scendendo verso il Bidente del Corniolo la macchia anzidetta continua per il pian de’Cancelli, e per quello dei Fontanelli. Così nel Monte Corsojo e nel Poggio Martino, già coperti di annosi faggi, vi furono sostituite semente di milioni di piante di abeto nostrale e di Moscovia, simetricamente disposte e difese dal bestiame mediante opportuni steccati.
    Nello stesso territorio di Premilcore, dentro però i confini della
    Macchia dell’Opera, esiste un’abetina piantata circa 30 anni fa nelle vicinanze della casa e podere forestale di Campigna, la quale abetina è circondata da prati naturali, dai quali traggono alimento molte mucche della Svizzera che vivono per lo più coi loro figli nelle stalle, mentre alcuni branchi di pecore vanno a pascolare alla campagna.
    Pertanto il frutto maggiore che ritraesi da questo territorio consiste nel legname, nel carbone, nelle castagne ed in ciò che forniscono le pecore e il bestiame porcino.
    Contuttociò la Comunità di Premilcore, per quanto il paese
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    sia posto in una situazione infelice, non manca affatto di gelsi, con le foglie del quale si alimenta un numero di filugelli che danno lavoro per 40 giorni dell’anno ad una filanda esistente nel capoluogo.
    Sono anche in Premilcore tre gualchiere con tintoria per tingere panni di mezza lana, bordatini e coperte per uso del contado.
    Per l’inverno vi è stato introdotto un freddo mercato settimanale di bestiame. Inoltre si praticano costà tre fiere per anno, la prima nel 10 agosto, la seconda nel 9 settembre, e la terza di maggior concorso lì 11 e 12 novembre, giorni del santo titolare della pieve.
    La Comunità di Premilcore mantiene un medico, un chirurgo e due maestri di scuola, uno dei quali col chirurgo tiene domicilio al Corniolo.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ di PREMILCORE a quattro epoche diverse.

    - nome del luogo: Alpe (in) (*), titolo della chiesa: S. Paolo (Prioria), diocesi cui appartiene: San Sepolcro (già Nullius di Galeata), abitanti anno 1745 n° 172, abitanti anno 1833 n° 304, abitanti anno 1840 n° 239
    - nome del luogo: Alpe (Castel dell’), titolo della chiesa: S. Niccolò (Prioria), diocesi cui appartiene: Bertinoro, abitanti anno 1745 n° 201, abitanti anno 1833 n° 202, abitanti anno 1840 n° 245
    - nome del luogo: Celle, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), diocesi cui appartiene: San Sepolcro (già
    Nullius di Galeata), abitanti anno 1745 n° 173, abitanti anno 1833 n° 234, abitanti anno 1840 n° 257
    - nome del luogo: Corniolo, titolo della chiesa: S. Pietro (Prioria), diocesi cui appartiene: San Sepolcro (già
    Nullius di Galeata), abitanti anno 1745 n° 329, abitanti anno 1833 n° 592, abitanti anno 1840 n° 612
    - nome del luogo: Montalto (*), titolo della chiesa: S. Eufemia (Prioria), diocesi cui appartiene: Bertinoro, abitanti anno 1745 n° 103, abitanti anno 1833 n°
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    159, abitanti anno 1840 n° 165
    - nome del luogo: Montalto, titolo della chiesa: S. Agata (Prioria), diocesi cui appartiene: Bertinoro, abitanti anno 1745 n° 74, abitanti anno 1833 n° 93, abitanti anno 1840 n° 85
    - nome del luogo: Montalto (*), titolo della chiesa: S. Maria (Prioria), diocesi cui appartiene: Bertinoro, abitanti anno 1745 n° 135, abitanti anno 1833 n° 165, abitanti anno 1840 n° 159
    - nome del luogo: PREMILCORE, titolo della chiesa: S. Martino (Pieve), diocesi cui appartiene: Bertinoro, abitanti anno 1745 n° 779, abitanti anno 1833 n° 1068, abitanti anno 1840 n° 1002
    - nome del luogo: Rio di Campi (*), titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Bertinoro, abitanti anno 1745 n° 47, abitanti anno 1833 n° 122, abitanti anno 1840 n° 1183

    - Totale abitanti anno 1551: n° 3040
    - Totale abitanti anno 1745: n° 2182
    - Totale abitanti anno 1833: n° 2939
    - Totale abitanti anno 1840: n° 2887

    N. B.
    Negli anni 1833 e 1840 le parrocchie contrassegnate con asterisco (*)mandavano nelle Comunità limitrofe:
    -
    anno 1833 abitanti n° 67
    - anno 1840 abitanti n° 183

    RESTANO
    - anno 1833 abitanti n° 2872
    - anno 1840 abitanti n° 2704

    PREMILCORE nella Valle del Rabbi in Romagna.– Infine dopo la popolazione del 1833 ascendente a 2872 Abitanti Si dia quella dell'aprile 1845, la quale montava a 2715 individui, cioè:

    Alpe (S. Benedetto in) (
    porzione), Abitanti N.° 125
    Castel dell'Alpe,
    , Abitanti N.° 248
    Celle
    , Abitanti N.° 266
    Corniolo
    , Abitanti N.° 597
    S. Eugenia (
    porzione), Abitanti N.° 175
    Montalto (S. Agata in)
    , Abitanti N.° 71
    Montalto (S. Maria in)
    , Abitanti N.° 155
    PREMILCORE
    , Abitanti N.° 1004
    Rio di Campi (
    porzione), Abitanti N.° 74

    TOTALE
    Abitanti N.°
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    2715
Localizzazione
ID: 3443
N. scheda: 42690
Volume: 4; 3; 6S
Pagina: 670 - 674, 704; 624; 207 - 208
Riferimenti:
Toponimo IGM: Premilcuore - Fiume Rabbi
Comune: PREMILCUORE
Provincia: FC
Quadrante IGM: 107-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1723031, 4873362
WGS 1984: 11.78171, 43.98111
UTM (32N): 723095, 4873537
Denominazione: Premilcore, Premilcuore, Primalcore - Rabbi - Monte Mozzicone
Popolo: S. Martino a Premilcuore
Piviere: S. Martino a Premilcuore
Comunità: Premilcuore
Giurisdizione: Rocca S. Casciano
Diocesi: Bertinoro
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana (Romagna Granducale)
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