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PRESCIANO o PIEVE A PRESCIANO in Val d’Ambra. – Castello con pieve antica (S. Pietro) il cui popolo costituisce attualmente uno de’Cinque comuni distrettuali di Val d’Ambra, già nella Comunità e Giurisdizione del Bucine, ora nella Giurisdizione e circa 6 miglia toscane a scirocco di Montevarchi, Diocesi e Compartimento di Arezzo.
Risiede in collina lungo la strada rotabile che staccasi a Impiano dalla regia postale romana passando per Pergine e Presciano, quindi per Civitella in Val di Chiana.
La Pieve a Presciano è rammentata in varii istrumenti aretini fino dal secolo XI, e segnatamente nelle membrane della badia di Agnano, cui il paese di Presciano nel secolo XII apparteneva, e tale si mantenne finché quell’abate Camaldolense, volendo riparare ai guasti che facevano in cotesta contrada gli Ubertini di Arezzo, nell’anno 1350 sottopose alla tutela della Repubblica fiorentina il suo monastero insieme con i castelli e popoli di Capannole, di Castiglion-Alberti, della Pieve a Presciano, di Cacciano, di Cornia e di Monte-Luci, a condizione che la Signoria di Firenze inviasse in ognuno dei paesi indicati un caporale con 5 fanti, a cui l’abate e fedeli del suo monastero dovevano pagare lo stipendio, e per mezzo de’quali l’abate di Agnano poteva imporre le gravezze. È altresì vero che quei popoli dovettero sottoporsi alla giurisdizione civile e criminale del pretore che i Fiorentini tenevano al Bucine. Ben presto però essi vennero costituiti in corpo comunitativo del distretto fiorentino, intitolato, com’è tuttora de’ Cinque comuni distrettuali di Val d’Ambra.
Finalmente 15 anni dopo la Signoria di Firenze con riformagione del dì 2 aprile 1365 permise all’abate del Monastero di Agnano di fortificare il fabbricato del claustro per sicurezza propria e dei suoi monaci non che dei passeggieri. – (GAYE, Carteggio d’Artisti, Vol. I. Append. II)
Le prime capitolazioni furono di
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tempo in tempo a quei popoli confermate, non solo dalla Repubblica fiorentina, ma anche dal governo granducale.
Peraltro il popolo di Presciano era stato staccato insieme a quello di Cacciano dai Cinque comuni distrettuali suddetti, ai quali tanto l’uno che l’altro nel 1833 vennero restituiti. La Pieve di S. Pietro a Presciano nel secolo XIII aveva per filiali le chiese di S. Giovanni e S. Martino a Levane (ora pieve), di S. Biagio a Migliari, di S. Martino a Montozzi, di S. Pietro di Scesa e di S. Donato (a Migliari). – Nel secolo XVI, oltre le chiese prenominate , dipendevano dalla pieve predetta le chiese di S. Fabiano a Castiglione-Alberti, di S. Martino a Bruignano, di S. Bartolommeo a Trovi, di S. Lorenzo e S. Giorgio a Cacciano. – Finalmente nel secolo passato il suo piviere comprendeva i popoli di S. Angelo a Pergine, di S. Lorenzo a Caposelvi, di S. Donato a Rendola, di S. Maria a Moncioni, di S. Martino a Strada, di S. Giusto a Nusenna, di S. Pietro a Cennina, di S. Tiburzio a Perelli, di S. Martino a Montozzi, di S. Fabiano a Castiglione-Alberti, di S. Angelo a Duddova, di S. Giorgio a Cacciano, S. Donato a Migliari, e di S. Cristofano a Solata. – Attualmente tutte coteste chiese sono ripartite fra il piviere suddetto e quelli del Bucine, di Galatrona, di Capannoli e di Levane.
Costà ha luogo nel 20 giugno una fiera.
la parrocchia plebana di S. Pietro a Presciano nel 1833 contava 267 abitanti.

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Presciano, Pieve a Presciano

(Pieve a Presciano - La Pieve)

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