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Querce Grossa, Quercia Grossa

 

(Quercegrossa - Castello)

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    QUERCE GROSSA, o QUERCIA GROSSA fra le Valli dell’Elsa e dell’Arbia. Castello ridotto a Casale alla cui chiesa parrocchiale (SS. Jacopo e Niccolò) è annessa quella di S. Michele a Petrojo, nel piviere di Lornano, Comunità Giurisdizione e circa 14 miglia toscane a maestrale di Castelnuovo della Berardenga, Diocesi e Compartimento di Siena che è circa 5 miglia toscane a ostro di Quercia grossa.
    Trovasi la chiesa sulla strada maestra che guida da Siena alla Castellina del Chianti sul crine de’poggi che separano le acque del
    Bozzone da quelle della Staggia, ed il territorio comunitativo della Berardenga dall’altro di Monteriggioni comecchè sia credibile che a questo luogo riferire volesse quell’Orso della Quercia stato fittuario di due poderi che il marchese Ugo nel 998 fra tanti altri effetti che possedeva in Val d’Elsa, nel Chianti, ed altrove assegnò alla sua badia di Marturi sopra Poggibonsi, contuttociò la memoria più antica fra quelle superstiti che rammentino il Castello di Quercia grossa mi sembra trovarla in un’istrumento del gennajo 1110, rogato in Fonterutoli nel territorio sanese, dove si tratta di una donazione al Monastero di S. Ambrogio a Monte Cellese di beni, alcuni dei quali situati in Querce grossa. (ARCHIVIO DIPLOMATICO FIORENTINO Carte del Monastero delle Trafisse di Siena.)
    Da un’altra carta del 17 febbrajo 1186 dello stesso Monastero, ora nell’Archivio Borghesi Bichi di Siena, si rileva che a quel tempo la chiesa di
    Quercia grossa era dedicata a S. Giovanni Evangelista. Essa riguarda un lodo nella chiesa predetta coll’assistenza de’consoli del castello omonimo e di molti testimoni, pronunziato dagli arbitri a tal uopo nominati dalla badessa del Monastero di Monte Cellese per una parte, e dalla badessa di
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    S. Maria in Colle nel Chianti per l’altra parte, sul quale ultimo Monastero le monache di Monte Cellese pretendevano provare il padronato.
    Sul principio del secolo XIII messer Caimpolo da Cerreto possedeva degli effetti anche costà, poichè per istrumento del 25 giugno 1210 egli rinunziò per il prezzo di lire 325 ai consoli di Siena per conto di quel Comune tutti gli affitti di terre che egli teneva in Quercia grossa.
    (ARCHIVIO DIPLOMATICO SANESE Raffaello dell’Assunta N° 55° a c. 456).
    Altri contratti simili furono rogati nel 1214 in occasione di compre fatte per conto del Comune di Siena di terreni posti in
    Querce grossa. (loc. cit.)
    Ma il castel di
    Quercia grossa, era fra i buoni fortilizj che servivano di antemurale a Siena, a tal effetto fortificato fra il 1215 e il 1219 unitamente a Monteriggioni. Esso però nel 1232 fu assalito dai fiorentini,e per forza avutolo, lo disfecero ed i suoi abitanti menavano prigioni a Firenze. (R. MALESPINI, Ist. Fior. cap. 109. G. VILLANI, Cronic. Lib. IV, cap. 8.)
    Peraltro
    Quercia grossa in grazia di cotesto fatto si rese oggetto di somma importanza pel Comune di Siena, il quale per mezzo di un suo rappresentante fece querela al tribunale imperiale situato nel contado sanese, siccome apparisce dall’atto di accusa del giugno 1232, e dalle conclusioni dell’avvocato fiscale, che ne susseguì dopo il termine perentorio intimato dai Fiorentini di comparire in giudizio prima del giorno di Ognissanti sotto pena di 110000 marche d’argento al fisco, e di 600,000 lire per rifacimento de’danni al Comune di Siena.
    Ma coteste querele e coteste minacce non dovettero produrre alcun effetto, tostoché continuando i Fiorentini a danneggiare il contado di Siena, nel
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    dicembre di quello stesso anno 1232 il procuratore del governo senese ricorse alla gran Corte imperiale, i di cui giudici allora si trovavano presso l’Imperatore nell’isola di Procida, e sentii costà i magnati e molti buon’uomini, fu pronunziata la sentenza firmata dal gran giudice della corte predetta, ch’era Maestro Pietro delle Vigne. (MURATORI Ant. M. Aevi).
    Ma anche cotesta solennissima sentenza, nella quale comparve forse per la prima volta il celebre Pier delle Vigne, che ivi si qualifica
    Imperialis Curiae Judex, non produsse pei Fiorentini alcun effetto. Anzi raccogliendo essi nuove genti d’armi nell’anno successivo le mossero contro la città di Siena che circondarono dalle tre parti; e dove per dispetto manganarono asini e altre sozzure. Né qui si arrestarono le cose, mentre l’oste nel 1234 continuò a guerreggiare i Sanesi, e nel 1235 i Fiorentini preparavano maggiori forze che non avevano raccolto negli anni passati per andare contro quella città, talchè i Sanesi, veggendo molti guasti nel loro contado, dovettero richiedere pace ai loro nemici che concedettero a condizioni durissime. (RICORDANO MALESPINI e GIOVANNI VILLANI Oper cit.)
    Venticinque anni dopo un tal fatto la parte Ghibellina, di cui allora era seguace il popolo sanese, ordinò che il Castello di
    Quercia grossa fosse rifatto, tostochè negli statuti del 1260 e del 1270 di quella città viene fatta menzione delle fortificazioni del Castello di Quercia grossa, la di cui chiesa fosse rifatto, tostochè negli statuti del 1260 e del 1270 di quella città viene fatta menzione delle fortificazioni del Castello di Querce grossa.
    Lo statuto poi del 1349 assegna lire cinque l’anno di elemosina al rettore dello spedale di
    Quercia grossa, la cui chiesa si crede quella sulla strada della Castellina e che serve attualmente
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    ad uso di parrocchia, mentre una deliberazione della Signoria di Siena del 22 agosto 1343, ordinava di doversi di doversi riedificare la chiesa parrocchiale di Quercia grossa.
    Nella statistica del 1640
    Quercia grossa abbracciava i comunelli di Petrojo, di Ripa a Quercia Grossa, e di Quercia Grossa, il primo de’quali contava 57 abitanti, il secondo 132, ed il terzo 64 anime. Vedere BERARDENGA (CASTEL NUOVO) Comunità.
    All’Articolo PETROJO fra la Val d’Elsa e la Val d’Arbia dissi che cotesto casale era compreso nella Comunità di Monteriggioni, mentre spetta a quella di Castelnuovo della Berardenga; l’antica sua chiesa parrocchiale sotto il titolo di S. Michele è ridotta a cappellania con annesso camposanto, ufiziata ordinariamente nei giorni di mezza feste.
    Quella di S. Jacopo a Quercia grossa è stata restaurata dopo il 1812, ma della parrocchia di questo luogo si trovano riscontri fin dalla metà del secolo XII negli Annal. Camald.
    Il Comune di Quercia grossa al tempo della repubblica sanese comprendeva anche i popoli di Selvoli, di Basciano e di Largennano, dalla cui chiesuola di S. Fabiano erano patrone le monache di Monte Cellese.
    Ma questo Casale di Quercia Grossa ha il merito di esser patria e di aver dato il casato al celebre scultore
    Jacopo della Quercia, detto anche dalla Fonte per essere stato l’autore della gran fonte nella piazza del Campo a Siena. Del qual Jacopo della Quercia fu fratello ed erede altro lodato artista, il pittore Priamo. (ETTORE ROMAGNOLI, Cenni storico artistici di Siena e de’contorni).
    La parrocchia di Quercia o Querce grossa nel 1833 novembre 141 abitanti, 23 dei quali entravano nella Comunità di Monteriggioni.

    QUERCE GROSSA fra
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    la Val d’Arbia e la Val d'Elsa. – Si aggiunga la notizia relativa ad una donazione fatta nel 1371 all'opera del Duomo di Siena del poggio, castello e palazzo di Querce Grossa, i quali beni il donatore stesso dichiarò di aver comperato dal Comune di Siena – (ARCH. DELL’OPERA DEL DUOMO DI SIENA.)
    Coerente a ciò è un lodo pronunziato nel 1400 da Don Antonio (Cardinale Casini) vescovo di Siena da una parte, e da Giovanni del fu Niccolo di Guido Benvoglienti dall'altra parte rispetto alla riduzione di fiorini sedici a fiorini otto d'oro per la somma annua che il Benvoglienti, diceva essere stata così calcolata la responsione del poggio, fortilizio e palazzo di
    QuerceGrossa, da pagarsi alla mensa vescovile di Siena, – (PECCI De' Vesc. e Arciv. di Siena.)
    La parrocchia di
    Querce Grossa nel 1845 aveva una popolazione di 261 individui, 243 dei quali spettavano alla Comunità principale di Castelnuovo Berardenga, ed una frazione di 18 persone entrava nella Comunità di Monteriggioni.
Localizzazione
ID: 3495
N. scheda: 43350
Volume: 4; 6S
Pagina: 692 - 694; 209
Riferimenti: 39270
Toponimo IGM: Quercegrossa - Castello
Comune: CASTELNUOVO BERARDENGA
Provincia: SI
Quadrante IGM: 113-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1686848, 4807235
WGS 1984: 11.30802, 43.39628
UTM (32N): 686912, 4807409
Denominazione: Querce Grossa, Quercia Grossa
Popolo: SS. Jacopo e Niccolò a Querce Grossa (con annesso S. Michele a Petrojo)
Piviere: S. Giovanni Battista a Lornano
Comunità: Castelnuovo Berardenga
Giurisdizione: Castelnuovo Berardenga
Diocesi: Siena
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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