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Radda nel Chianti - Via, Strada Chiantigiana

 

(Radda in Chianti)

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    RADDA NEL CHIANTI fra la Val di Pesa e la Val d’Arbia. – Castello aperto, la cui parrocchia (S. Niccolò) è filiale della pieve di S. Giusto in Salcio, Capoluogo di Comunità e di Giurisdizione nella diocesi di Fiesole, Compartimento di Siena.
    Risiede sulla cresta di un contrafforte che staccasi dai monti del Chianti sopra Coltibuono; e che, dirigendosi da grecale a libeccio, separa le acque fluenti nell’Arno da quelle che versano nell’Ombrone sanese. – Su cotesto contrafforte che va a congiungersi ai poggi della Castellina risiede Radda.
    Giace il paese fra il grado 29° 2’ 2” di longitudine ed il 43° 29’ 5” di latitudine settentrionale, 5 miglia toscane a levante della Castellina, tre a maestrale di Gajole, 12 miglia toscane a libeccio di Montevarchi, e circa 15 a settentrione di Siena.
    Fino dal mille ebbero signoria in Radda ed in altri luoghi del Chianti i marchesi di Toscana. Infatti l’Imperatore Ottone III con privilegio dato in Paterne dell’Umbria alla vigilia della sua morte (8 geenajo del 1002) confermò alla Badia fiorentina anche le corti di Radda, di Brolio, di S. Regolo, e di altri luoghi che la contessa Willa madre del Marchese Ugo aveva assegnato in dote a quel monastero di Benedettini; mentre sette anni dopo il Marchese Bonifazio figlio del fu conte Alberto con suo placito dato in Pianoro, sotto il 12 agosto 1009, confermò i beni prenominati alla Badia fiorentina. Quindi la stessa donazione fu corroborata da altri diplomi imperiali: nel 14 maggio 1012 da Arrigo III, cui conseguitarono le bolle del Pontefice Alessandro II nel 1070; di Pasquale II nel 1108; di Alessandro III nel 1176, e di Gregorio IX nel 1229. –
    Vedere AVENANO, e BROLIO.
    In seguito il castello di
    Radda con la sua corte fu dato in feudo dall’Imperatore Arrigo
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    VI, e quindi da Federigo II, ai conti Guidi.
    Non mi è nota l’epoca precisa in cui il Castello di Radda passò con le sue pertinenze sotto il dominio della Repubblica Fiorentina, ma che esso vi fosse compreso sino dal principio del secolo XIII lo dà a conoscere il lodo pronunziato in Poggibonsi dagli arbitri nel giorno 4 dicembre del 1203 rispetto all’assegnazione de’confini distrettuali fra il territorio di Siena e quello di Firenze, nel quale ultimo era il Castello di Radda col suo distretto. Infatti questo paese del Chianti continuava a far parte del contado fiorentino, sia allorché con provvisione del 1 aprile 1400 la Signoria di Firenze ordinò che si erigessero fortilizj nella
    Castellina presso Radda, sia quando nello statuto fiorentino del 1415 Radda fu dichiarata capoluogo di giurisdizione civile, sia allorché nella guerra del 1478 mossa alla Repubblica fiorentina dal Pontefice Sisto IV e dal re Ferdinando di Napoli, Radda dopo la resa della Castellina fu da quell’oste nell’agosto dell’anno stesso investita e presa, quindi contro i patti abbruciata. – (AMMIRATO Storie Fiorentine Libro XXIV).
    Finalmente nel 1527 era potestà di Radda il famoso Francesco Ferrucci, quando con poche genti sotto la sua giurisdizione seppe cacciare di là del confine fiorentino quei Sanesi che armata mano erano penetrati nel Chianti a danneggiare la contrada.
    Durante il governo Mediceo ed anco sotto la repubblica fiorentina, Radda costituiva una potesteria sottoposta pel criminale al vicario di Certaldo, la quale abbracciava nella sua giurisdizione tutto il Chianti fiorentino; e ciò a forma dello statuto del 1415, poiché fin d’allora il potestà di Radda faceva ragione ed aveva sotto la sua giurisdizione tutto il territorio della Lega del Chianti, la qual Lega abbracciava sette pievanati, oltre una parte di quello di Panzano, in tutto 68 popoli.
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    Vedere STATUTA COM. FLOR. Tract. IV. Liber V. Rub. 57 e 94).
    Al tempo del granduca Cosimo I la Lega del Chianti venne ripartita in terzieri, che costituirono altrettante di quelle comunità, cioè il
    Terzo di Radda, quello di Gajole, e il Terzo di Castellina. Esiste nel popolo di Radda un convento di Francescani Riformati, la cui chiesa porta il titolo di S. Maria.

    CENSIMENTO della Popolazione del CASTEL di RADDA a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 96; tatale della popolazione 510.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 114; femmine 81; adulti maschi 99, femmine 104; coniugati dei due sessi 184; ecclesiastici dei due sessi 24; numero delle famiglie 124; tatale della popolazione 606.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 104; femmine 136; adulti maschi 116, femmine 87; coniugati dei due sessi 238; ecclesiastici dei due sessi 18; numero delle famiglie 143; tatale della popolazione 676.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 105; femmine 122; adulti maschi 162, femmine 116; coniugati dei due sessi 249; ecclesiastici dei due sessi 20; numero delle famiglie 148; tatale della popolazione 766.

    Comunità di Radda. – Il territorio comunitativo di Radda occupa una superficie di 22945 quadrati, 428 dei quali spettano a corsi d’acqua ed a strade. – Nell’anno 1833 vi si trovavano 2767 abitanti a proporzione ragguagliatamente di 99 persone per ogni miglio toscano quadrato di suolo imponibile. Fronteggia con il territorio di altre cinque Comunità; cioè, dirimpetto a maestrale e a settentrione ha quello della Comunità di Greve, a partire dalla testata sinistra del ponte sulla Pesa dirimpetto a Monte Rinaldi presso la confluenza del fosso delle Stinche, quindi
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    mediante cotesto fosso sale il poggio omonimo che divide le acque della Val di Pesa da quelle della Val di Greve. Sopra le sorgenti del fosso prenominato il territorio di Radda cambia direzione da grecale a levante per dirigersi sul crine de’monti del Chianti alla Badiaccia di Montemuro, dove attraversa la strada che dal Pianfranzesa guida per S. Maria Novella a Radda. Di là dalla qual via il territorio comunitativo di Radda è diviso da quello di Greve mediante quella giogana che percorre da maestrale a levante fino alla così detta Pievuccia (di Scoltenna?). Ivi sottentra dirimpetto a grecale il territorio comunitativo di Cavriglia, al quale dopo breve tragitto sui monti medesimi succede quello della Comunità di Gajole. Dirimpetto a quest’ultimo il territorio di Radda cambiando direzione da scirocco a ponente scende con le prime sorgenti della Pesa nella sua valle, e seguita per un miglio la strada provinciale del Val d’arno, che poi lascia alla destra dirimpetto alla chiesa di Selvole. Quivi dopo attraversata la strada fra Radda e Gajole, prendendo la direzione di libeccio entra in alcuni fossi, coi quali arriva nell’Arbia. Mediante cotesta fiumana dirigesi verso ostro fino alla confluenza del borro detto del Romito, dove rimontando l’alveo di questo borro, sale nella direzione di ponente il poggio di Collepetroso, oltrepassando la strada senese che si dirige a S. Fedele a Paterno; e quindi cavalcando il poggio di Fonterutoli per avviarsi dirimpetto a libeccio nel torrente Staggia. A questo punto sottentra a confine il territorio della Castellina, da primo mediante il torrente predetto, poscia rimontando il borro di Sogna, dirigesi versi il poggio di Trogoli che divide le acque del torrente Staggia da quelle del fosso Arbiola, nel quale
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    scende per ritornare insieme con esso nell’Arbia, la cui fiumana per breve tratto rimonta nella direzione di maestrale salendo sul poggio di Pietrafitta dove trova la strada rotabile della Castellina. Finalmente con questa ultima nella direzione di settentrione scende in Val di Pesa sino al ponte di questa fiumana, dove ritrova dirimpetto alla confluenza del torrente delle Stinche la Comunità di Greve.
    Nasce dentro il territorio di questa Comunità alle pendici meridionali dei monti del Chianti la fiumana pesa, ma da due scaturigini diverse, una delle quali è a 3 in 4 miglia toscane a grecale di Radda, l’altra 5 in 6 miglia toscane al suo settentrione; la prima sotto l’antica badia di Coltibuono; l’altra sotto la
    Badiaccia di Montemuro.
    Tre strade rotabili attualmente attraversano il territorio di questa Comunità, una che staccasi dalla regia Aretina a Montevarchi, dirigendosi per Coltibuono nel Chianti; l’altra che dalla Castellina porta a Radda, e la terza, che è la nuova provinciale Chiantigiana, da Greve prosegue per Radda, Gajole e Castelnuovo Berardenga.
    All’
    Articolo PESA indicai la struttura del suolo e le qualità principali delle rocce che questa fiumana percorre dentro i limiti del Chianti, dicendo, che l’arenaria macigno e lo schisto marnoso contornano il vallone dal lato di grecale e di settentrione non ché dalla parte di ponente, cuoprendo esse i fianchi dei monti che circoscrivono a destra ed a sinistra la contrada, mentre nei contrafforti che scendono fra Radda e Gajole domina la roccia calcarea- compatta, ossia l’alberese. E poi in quest’ultima qualità di terreno dove prosperano non solamente i gelsi e gli ulivi, ma que’tronconi, quelle viti basse che forniscono alle mense uno de’vini più pregiati della Toscana.
    Mediante il regolamento del 23 maggio 1774, col quale fu organizzato il governo economico
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    di 39 Comunità dell’antico contado fiorentino, questa di Radda era compresa sotto la cancelleria di Montevarchi. Essa allora era formata da 12 popoli, cioè: 1. S. Andrea a Livornano (ora annesso al seguente); 2. S. Giusto in Salcio; 3. S. Lorenzo alla Volpaja; 4. S. Maria Novella in Chianti; 5. S. Michele a Collepetroso; 6. S. Martino a Monte Rinaldi (attualmente riunito alla cura di S. Pietro alle Stinche); 7. S. Niccolò a Radda; 8. S. Cristina alla Villa; 9. S. Niccolò al Trebbio (soppresso); 10. S.Pietro a Montemuro; 11. S. Pietro a Bugialla; 12. S. Salvatore in Albola.
    Per effetto della organizzazione del Compartimento de’tribunali di giustizia della Stato vecchio, mediante la legge del 30 settembre 1772, il Castello di Radda fu eretto in vicariato minore smembrando la sua potesteria dal vicariato maggiore di Certaldo, e assegnando alla giurisdizione criminale del nuovo vicariato alle potesterie di Radda e di Greve, l’ultima delle quali dipendeva dal vicariato maggiore di S. Giovanni, finché con la legge del 2 agosto 1838 il vicariato di Radda venne di nuovo soppresso e ridotto come prima a potesteria sotto il vicariato di Colle.
    La Comunità di Radda mantiene un medico condotto ed un maestro di scuola.
    Non conta uomini celebri, se si eccettuano quelli della famiglia Ricasoli che per lunga età ebbero signoria e sede nel Chianti, dove possiedono tuttora molti effetti. Non vi sono mercati settimanali, e solamente si tengono in Radda due fiere annuali, nelle quali concorre molto bestiame. Cadono esse nell’ultimo lunedì di agosto e nel terzo martedì di dicembre.
    Risiede in Radda oltre il potestà un’ingegnere di Circondario ed un cancelliere comunitativo; la di cui
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    cancelleria abbraccia le comunità di Radda, della Castellina, di Gajole e di Cavriglia. L’ufizio di esazione del registro è in Greve, la conservazione delle Ipoteche ed il tribunale di Prima istanza sono in Siena.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ di RADDA a quattro epoche diverse.

    - nome del luogo: Albola, titolo della chiesa: S. Salvatore (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 126, abitanti anno 1745 n° 153, abitanti anno 1833 n° 191, abitanti anno 1840 n° 205
    - nome del luogo: Bugialla, titolo della chiesa: S. Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 72, abitanti anno 1745 n° 62, abitanti anno 1833 n° 83, abitanti anno 1840 n° 103
    - nome del luogo: Chianti, titolo della chiesa: S. Maria Novella (Pieve), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 157, abitanti anno 1745 n° 219, abitanti anno 1833 n° 326, abitanti anno 1840 n° 336
    - nome del luogo: Collepetroso, titolo della chiesa: S. Michele (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 123, abitanti anno 1745 n° 77, abitanti anno 1833 n° 82, abitanti anno 1840 n° 89
    - nome del luogo: Montemuro, titolo della chiesa: S. Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 111, abitanti anno 1745 n° 89, abitanti anno 1833 n° 136, abitanti anno 1840 n° 156
    - nome del luogo: Monte Rinaldi e Stinche (*), titolo della chiesa: SS. Martino e Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 254, abitanti anno 1745 n° 156, abitanti anno 1833 n° 180, abitanti anno 1840 n° 157
    - nome del luogo: Paterno (*), titolo della chiesa: S. Fedele (Pieve Propositura), diocesi cui appartiene: Colle (già di Fiesole), abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 230, abitanti anno 1833 n° 305, abitanti
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    anno 1840 n° 310
    - nome del luogo: RADDA, titolo della chiesa: S. Niccolò (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 510, abitanti anno 1745 n° 606, abitanti anno 1833 n° 676, abitanti anno 1840 n° 766
    - nome del luogo: Salcio, titolo della chiesa: S. Giusto (Pieve), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 161, abitanti anno 1745 n° 226, abitanti anno 1833 n° 239, abitanti anno 1840 n° -
    - nome del luogo: Selvole, titolo della chiesa: S. Niccolò (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 95, abitanti anno 1745 n° 102, abitanti anno 1833 n° 135, abitanti anno 1840 n° 737
    - nome del luogo: Villa, titolo della chiesa: S. Cristina (Rettoria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 123, abitanti anno 1745 n° 114, abitanti anno 1833 n° 145, abitanti anno 1840 n° 136
    - nome del luogo: Volpaja, titolo della chiesa: S. Lorenzo (Prioria), diocesi cui appartiene: Fiesole, abitanti anno 1551 n° 218, abitanti anno 1745 n° 204, abitanti anno 1833 n° 256, abitanti anno 1840 n° 307
    - Totale abitanti anno 1551: n° 1950
    - Totale abitanti anno 1745: n° 2298
    - Totale abitanti anno 1833: n° 2619
    - Totale abitanti anno 1840: n° 2702

    N. B.
    Le due parrocchie contrassegnate con l’asterisco (*)nell’ultima epoca mandavano fuori della Comunità di Radda
    -
    anno 1840 abitanti n° 179

    RESTANO
    - anno 1840 abitanti n° 2523

    Viceversa, nelle ultime due epoche entravano in questa dalle Comunità limitrofe, fra le quali dopo il 1833 contasi quella di Salcio

    -
    anno 1833 abitanti n° 148
    - anno 1840 abitanti n° 353

    - Totale abitanti anno 1833: n° 2767
    - Totale abitanti anno 1840: n° 2876

    RADDA NEL CHIANTI. – Si aggiunga e si corregga, Capoluogo cioè di Comunità e di Vicariato. La Lega poi del Chianti,
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    all'epoca degli Statuti fiorentini del 1415, era composta di nove pivieri con 68 popoli, cioè, 1. il piviere di Panzano; 2. di S. Maria Novella; 3. di S. Giusto in Salcio; 4. di S. Maria a Spaltenna (Gajole); 5. di S. Polo in Rosso; 6. di S. Marcellino; 7. di Larniano; 8. di S. Leolino in Conio; 9. e di S. Agnese in Chianti.
    Infine risiede in Radda, oltre il vicario, un ingegnere di Circondario, ed un cancelliere comunitativo, la di cui cancelleria fino a tutto l’anno 1845 abbracciò le Comunità di Radda, di Gajole, della Castellina e di Cavriglia, ma dal 1° gennajo del 1846 in poi la Comunità di Cavriglia essendo stata staccata dal Compartimento di Siena ed assegnata a quello di Arezzo avrà la sua Cancelleria in San Giovanni.
    Nel 1833 la Comunità di Radda contava 2767 Abitanti e nel 1845 ne aveva 3015, come appresso:

    Albola (
    porzione), Abitanti N.° 167
    Bugialla,
    Abitanti N.° 112
    Chianti (S. Maria Novella in),
    Abitanti N.° 331
    Colle Petroso,
    Abitanti N.° 96
    Monte Muro,
    Abitanti N.° 121
    Monte Rinaldi (
    porzione), Abitanti N.° 170
    Paterno (S. Fedele a) (
    porzione), Abitanti N.° 224
    Radda,
    Abitanti N.° 750
    Selvose,
    Abitanti N.° 135
    Villa,
    Abitanti N.° 165
    Volpaia,
    Abitanti N.° 304

    Annessi

    Coltibuono; dalla Comunità di Gajole, Abitanti N.° 22
    Panzano (S. Leolino);
    dalla Comunità di Greve, Abitanti N.° 42
    Salcio;
    dalla Comunità di Gajole, Abitanti N.° 212
    Vertine;
    dalla Comunità di Gajole, Abitanti N.° 11
    Pietra fitta;
    dalla Comunità della Castellina del Chianti, Abitanti
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    N.° 20
    Tregole;
    dalla Comunità della Castellina del Chianti, Abitanti N.° 133

    TOTALE
    Abitanti N.° 3015

    VIA, o STRADA CHIANTIGIANA. – Staccasi dall’antica
    regia Romana per Arezzo, al luogo detto il Bandino circa un miglio fuori della Porta S.Niccolò voltando a destra al così detto Bandino, passa il ponte a Jozzi sull’Ema per rimontare la sponda sinistra di cotesta fiumana percorrendo la cresta di quelle colline fino al Casale di Strada, dove trova il vallone della Greve, passa dal capoluogo di questa Comunità, e di là per il colle di Panzano entra nel contiguo vallone della Pesa e dirigendosi nel centro del Chianti (ERRATA: e attraversando i paesi) avvicinandosi ai paesi di Radda e Gajole. Di costà mediante il corso del torrente (ERRATA: Marsellone) Massellone va a trovare dopo quasi 44 miglia la strada regia fra Arezzo e Siena sul Ponte appellatodi Grillo.

    Alla VIA CHIANTIGIANA (pag. 733) si corregga dove dice, che essa attraversa i paesi di Radda e Gajole, invece deve leggersi, che gli si avvicina.
Localizzazione
ID: 3522
N. scheda: 43660
Volume: 4; 5; 6S
Pagina: 705 - 708; 733; 211, 273
Riferimenti:
Toponimo IGM: Radda in Chianti
Comune: RADDA IN CHIANTI
Provincia: SI
Quadrante IGM: 113-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1692059, 4817647
WGS 1984: 11.37597, 43.48864
UTM (32N): 692122, 4817822
Denominazione: Radda nel Chianti - Via, Strada Chiantigiana
Popolo: S. Niccolò a Radda in Chianti
Piviere: S. Giusto in Salcio
Comunità: Radda
Giurisdizione: Radda
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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