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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Ravi

 

(Ravi)

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    RAVI nella Maremma grossetana. – Villaggio sopra un poggio omonimo con chiesa plebana (S. Leonardo) una volta cura di S. Giorgio, nella Comunità e circa miglia toscane 1 _ a scirocco di Gavorrano, Giurisdizione di Castiglione della Pescaja, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
    Risiede sul crine de’poggi che separano dal lato di ponente la Valle dell’Ombrone inferiore e della Bruna da quelle minori della Pecora e della Cornia.
    La memoria più antica fra le superstiti di questo Ravi di Maremma si presenta in un istrumento del 24 maggio 783, stato rogato nella chiesa di
    S. Giorgio a Ravi in Marittima. – (MEM. LUCCH. T. IV. P. I.)
    Anche un’altra membrana pubblicata nel Volume V. P. III delle stesse Memorie lucchesi, scritta in Lucca lì 14 novembre del 949, tratta dell’enfiteusi di molti beni attinenti alla chiesa di S. Frediano di Lucca posti nei confini della Val di Cornia, e specialmente a
    Casalappi, oltre il fitto della metà di un casalino dove già fu la chiesa di S. Giorgio situata in loco Ravi, ed oltre la metà di altro casalino posto in loco Murrano, senza dire della metà di una corte con casa dominicata compresa nei confini di Camiana presso l’Elsa, di altro casalino a Corazzano in Val d’Evola, di due simili possessioni poste a S. Maurizio a Filettole, ed a S. Nazzario presso il fiume Usciana, ecc.
    Anche fra le pergamene della badia di Sestinga nello stesso Archivio, riunite a quelle di S. Agostino di Siena, avvene alcune che rammentano il Castello di
    Ravi. Fra le quali citerò un atto notariale del 22 settembre 1104, scritto in Portiglione presso la chiesa di S. Superio, (forse di S. Severo)
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    da noi già rammentato all’Articolo PORTIGLIONE.
    Però della chiesa e corte di Ravi è fatta menzione generica in una carta dell’11 agosto 1118 citata all’
    Articolo BADIA DI SESTIGA; e forse essa a quella età non era che una delle cappelle della pieve di Gavorrano.
    Infatti il Muratori pubblicò nelle sue Antichità del medio evo un’istrumento dell’agosto 1118 estratto dall’Archivio de’Frati Agostiniani di Siena, col quale Berardo vescovo di Roselle concedè a titolo di livello a Ranieri abate di Sestinga la metà delle decime che gli si pervenivano dagli abitanti delle ville di
    Sestinga, di Caldana, di Tatti, di Ravi e di molte altre ville comprese fra il torrente Teupascio ed il fiume Bruna.
    Rispetto ai cenni storici di questo castelluccio dirò, ch’egli seguì la sorte del maggior castello di Gavorrano, il quale dopo il secolo XIII fu soggetto ai conti Alberti del ramo di quelli di Monte- Rotondo, poscia ai nobili Pannocchieschi della Pietra, finalmente ai Malavolti di Siena che lo posero sotto l’alto dominio o accomandigia, talora de’Massetani, ma più spesso de’Sanesi, al cui governo finalmente il popolo di Ravi nel 1464 prestò giuramento di sudditanza e fedeltà. – Vedere GAVORRANO, LATTAJA e PIETRA (CASTEL DI).
    Perciò che riguarda il padronato della sua chiesa esso per lungo tempo appartenne ai monaci della badia di Sestinga, quindi agli Agostiniani eremitani di Siena e finalmente al Principe.
    Giorgio Santi nel suo ultimo viaggio per le Maremme sanesi (T. III.) descrisse la grotta sotto Ravi, denominata l’
    Artofago, grande, piena di stalattiti e di stalagmiti calcaree, mentre la scogliera che costituisce la sua ossatura esterna è formata per intiero di travertino.
    Ma l’aneddoto storico più curioso per Ravi lo diede il Sozzini nel suo Diario dell’ultima guerra
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    di Siena pubblicato nell’Archivio storico italiano (T. II, pag. 180), dove si legge, che «a dì 4 marzo del 1553 si seppe in Siena, che erano arrivate tre rassegne di Scarlinesi e Sovanesi a Ravi di Maremma, nel quale erano soli 10 uomini e 20 donne, e mentre che quelli di dentro, si uomini come donne, difendevano la Terra dall’assalto che davano alle mura del castello, facevano suonar le campane a martello per esser soccorsi dai vicini, a tal chè di quegli assalitori ne morirono 17. A quel rumore corse tutta la gente di Gavorrano e i gli colsero in mezzo, e ne ammazzarono 40 più e ne presero prigioni 50 ed il restante si salvò per forza di gambe.»
    Lo statuto di Ravi, che trovasi nelle Riformagioni di Siena, è del 1633.
    La pieve di S. Leonardo a Ravi nel 1833 contava 309 popolani.
Localizzazione
ID: 3544
N. scheda: 43910
Volume: 4
Pagina: 734
Riferimenti:
Toponimo IGM: Ravi
Comune: GAVORRANO
Provincia: GR
Quadrante IGM: 127-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1656696, 4752825
WGS 1984: 10.92052, 42.91351
UTM (32N): 656759, 4752999
Denominazione: Ravi
Popolo: S. Leonardo a Ravi
Piviere: S. Leonardo a Ravi
Comunità: Gavorrano
Giurisdizione: Castiglione della Pescaja
Diocesi: Grosseto
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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