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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Rencine

 

(Rencine)

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    RENCINE in Val d’Elsa. – Casale già Castello con chiesa plebana (S. Michele) cui è annesso il popolo di S. Pietro a Cignano, nella Comunità e circa 5 miglia toscane a libeccio della Castellina del Chianti, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Colle, già di Fiesole, Compartimento di Siena.
    Risiede sopra un poggetto di calcarea arenaria, fra la strada regia romana ed il torrente
    Gena quasi dirimpetto al castello di Monteriggioni da cui trovasi un mezzo miglio toscano a grecale.
    Nel 1054 abitava nel Castello di Rencine un certo Tegrimo insieme con donna Purpurella sua moglie, i quali nel 26 gennaio venderono alcune terre che possedevano in Rencine nel fondo d’
    Acquavivola, ch’è il vocabolo di un fosso presso l’Isola di Staggia. – (ARCH. DIPL. FIOR., Carte del Mon. di S. Eugenio presso Siena.)
    Un altro istrumento rogato nel Castello di Rencine porta la data del 10 maggio 1111. – (
    loc. cit.)
    Fu poi emanato nella chiesa di S. Michele a Rencine sotto dì 19 agosto 1204 un lodo dall’arbitro eletto dall’abbate del Monastero dell’Isola, dal pievano di S. Maria Novella in Chianti e dal priore di S. Michele di Rencine per ripianare alcune vertenze insorte fra quei tre eccleslastici.
    Finalmente nel castelletto di Rencine sono dati due istrumenti del 23 marzo e 2 novembre 1259 nei quali si rammenta il borgo di
    Gena, e una villa detta Petraja nel distretto di Rencine. – (loc. cit.)
    Sebbene il Castello di Rencine fosse tra i feudi confermati dall’Imperatore Federigo I ai conti Alberti, contuttociò fino d’allora vi avevano podere non solo i nobili di Staggia ed i monaci della Badia a Isola, ma ancora i conti Guidi. La qual cosa apparisce da un atto di permuta di beni del 28 marzo 1056
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    fatto fra l’abbate del Monastero di Marturi (Poggibonsi) ed il conte Guido Guerra. – (CAMICI, De’March. di Toscana Vol. I.)
    II Castello di
    Rencine essendo di difficile accesso, poterono i suoi abitanti non solo difendersi, ma ancora danneggiare l'oste milanese comandata dal conte Alberigo, quando nella primavera del 1397 l’investì con l'intenzione di soggiogarlo. – E sarebbesi egualmente nel 1452 difeso dalle truppe napoletane, se, al dire dell’Ammirato, per viltà i due conestabili che vi eran dentro non l'avessero reso alla prima comparsa del nemico.
    Più
    esatto forse è il racconto che registrò ne’suoi ricordi Filippo di Cino Rinuccini , tostochè egli ne informa, qualmente li 2 settembre del 1452 dopo che le genti del re di Aragona ebbero conquistato il castel di Fojano, andarono a campo al castello di Rencine, e in quattro dì l'ebbono per tradimento del Morello da Empoli, che v’era drenato con 40 paghe e diello loro. – A d’20 detto n’andarono a campo al castello della Castellina e non lo ebbono mai. Ma un anno dopo i Fiorentini ripresono per forza il suddetto castello.»
    Narrasi a tal proposito che essendo da un pauroso fiorentino raccontato al vecchio Cosimo de’Medici il gran naufragio che la repubblica con la perdita di Rencine avea patito, il sagace vecchio con volto sereno lo domandò, che per sua fè gli dicesse in qual parte del dominio Rencine fosse collocato. – (AMMIR.
    Stor. fior. Lib. XXII.)
    Che poi sì gran castello si riducesse ad una torre lo dichiaravano
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    i reggitori di Firenze in una provvisione del 15 febbraio 1430, con la quale deliberarono, che gli operai della chiesa di S. Maria del Fiore dovessero far fortificare al più presto possibile le mura del castello e rocca della Castellina, i muri di Staggia e quelli della Torre di Rencine nelle parti del Chianti. – (GAYR, Op. cit.)
    Nella
    seconda guerra portata dal re di Napoli e dal Pontefice Sisto IV contro i Fiorentini, i nemici piantarono le bombarde contro Rencine e contro la Castellina, e da questi due luoghi sotto di 25 giugno e 28 luglio scrisse due lettere il loro capitano generale Federigo duca d’Urbino alla Signoria di Siena. (GAYE, Carteggio inedito. T. I. Append. II)
    Ciò combina con
    il diario senese dell Allegretti, scrittore contemporaneo, il quale parlando in quella circostanza dell'oste napoletana unita alla senese, dice: che a dì 19 luglio andarono a campo a Rencine e a dì 22 piantarono la bombarda de’Senesi e trassero la notte tre volte, e l'altro di sei, e la sera a di 23 entrarono in Rencine e messola a sacco e poi a fuoco, e il Comune di SIENA fece gittare tutte le case e mura per terra. – (MURAT. Rer. Ital. Script. XXIII).
    Finalmente nell’ultima guerra di
    Siena il marchese di Marignano fece occupare dalle sue genti Castiglioncello, Rencine ed altri luoghi vicini a Monteriggioni, dal quali le vettovaglie che da Poggibonsi si conducevano al campo
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    degli assedianti avevano ricevuto continuo impedimento. – (AMMIR. Op. cit. Lib. XXXIII.)
    La parrocchia di
    Rencine fu staccata dalla diocesi di Fiesole mediante una bolla del Pontefice Clemente VIII del 3 giugno 1592 che l’assegnò alla nuova Diocesi di Colle.
    La parrocchia plebana
    di S. Michele a Rencine nel 1833 noverava 193 abitanti.
Localizzazione
ID: 3559
N. scheda: 44070
Volume: 4
Pagina: 742 - 743
Riferimenti: 16590, 50900
Toponimo IGM: Rencine
Comune: CASTELLINA IN CHIANTI
Provincia: SI
Quadrante IGM: 113-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1680728, 4808322
WGS 1984: 11.23286, 43.40756
UTM (32N): 680791, 4808496
Denominazione: Rencine
Popolo: S. Michele a Rencine (con annesso S. Pietro a Cignano)
Piviere: S. Michele a Rencine (con annesso S. Pietro a Cignano)
Comunità: Castellina in Chianti
Giurisdizione: Radda
Diocesi: (Fiesole) Colle
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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