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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Rocca Strada, Roccastrada

 

(Roccastrada)

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    ROCCA, e ROCCHETTA. – Non vi è quasi castello in Toscana che non rammenti la sua rocca o rocchetta, cassero o girone; ma più limitato è il novero di quelli che hanno dato il vocabolo a qualche paese, popolazione o contrada.

    ROCCA STRADA, o ROCCASTRADA nella Valle inferiore dell’Ombrone sanese. – Terra grossa e murata con rocca e pieve arcipretura (SS. Maccario, Niccolò e Fabiano) nella Diocesi e Compartimento di Grosseto.
    Siede sulla sommità più elevata de’poggi che fiancheggiano la parte occidentale del vallone del torrente
    Gretano che vuotasi nell’Ombrone sopra Paganico, mentre nel suo fianco meridionale si schiude il vallone del torrente Fossa tributario del fiume Bruna nel padule di Castiglion della Pescaja.
    Trovasi ad una elevatezza di 836 braccia calcolata dalla sommità del campanile dell’arcipretura, fra il grado 28° 50’ di longitudine ed il grado 42° 11’ di latitudine, circa 20 miglia toscane a settentrione di Grosseto, 7 a maestro di Paganico, 6 miglia toscane a levante di Rocca Tederighi e circa 4 miglia toscane nella stessa direzione da Sasso Fortino.
    II cassero di Roccastrada occupa la cima di un monte quasi a picco ch’è un cumulo di scogliere di trachite addossate le une alle altre. Vi si entra per due porte, una detta di
    sotto e l’altra di sopra, ciascuna delle quali è preceduta da un borgo.
    Del nome e dell’origine di questa Terra tace la storia prima del secolo XIII, né fu ancora dimostrato, se a questo luogo convenga piuttosto che alla
    Rocca in Pian d’Alma, quella Pieve di Fabiano che il Pontefice Clemente III con bolla concistoriale del 12 aprile 1188 confermò a Gualfredo vescovo di Grosseto, e che viene ivi nominata dopo la pieve di Sticciano e innanzi quella di
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    Fornoli, due luoghi della stessa Comunità confinanti con il piviere di Roccastrada.
    Comunque sia il nome di Roccastrada essendosi formato dopo che fu introdotta in Italia la lingua volgare vi è luogo a credere che cotesto titolo non sia molto più antico dei secolo XIII.
    Non starò poi a dire che un tale da Roccastrada nel 1232 fu ricevuto cittadino di Massa Marittima. – (XIMENES,
    Esame dell’Esame pag. 363); rammenterò piuttosto che Roccastrada fu uno de’castelli posseduti dai conti Aldobrandeschi di Sovana e di S. Fiora, siccome lo dimostra il contratto di divisione fra quei dinasti rogato nel dì 11 dicembre del 1272, dal quale resulta che questa Terra toccò al conte Ildebrandino del fu Conte Bonifazio divenuto il capo dei conti Aldobrandeschi di S. Fiora. Ed è quel conte Ildebrandino che nel 1283 essendosi dichiarato protettore dei fuorusciti Ghibellini di Siena, li accolse nel suo castello di Roccastrada; quello stesso che nel 1294 insieme alla sua moglie contessa Giovanna rinunziarono per i figliuoli ed eredi a favore della badia di S. Galgano il padronato della chiesa di S. Quirico, chiesa esistente tuttora fuori di Roccastrada, siccome apparisce da una lapida in essa murata.
    Che però i conti Aldobrandeschi da molto tempo prima dominassero nella Terra e nel distretto di Roccastrada, si può desumere da due istrumenti scritti sotto gli anni 973, e 989 e citati all’
    Articolo LATTAJA, dove allora risedevano i pin antichi conti e marchesi della Maremma Rosellana.
    Anche la piccola badia di
    Giuniano situata nel fosso delle Venaje dentro il territorio di Roccastrada fu da quei conti assegnata ai Cistercensi della badia di S. Galgano molti anni prima della chiesa di S. Quirico, tostochè essa a quei monaci venne confermata dal Pontefice Innocenzo II e dall’Imperatore Ottone IV con diploma del 31
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    ottobre 1209.
    Fu finalmente nell’anno 1301 quando i due fratelli conti di S. Fiora, Ildebrandino Novello ed Enrico, rinunziarono alla Repubblica di Siena le giurisdizioni con tutte le ragioni che avevano sopra il castello, uomini e distretto di Roccastrada; alla quale rinunzia due anni dopo aderirono altri conti loro consorti. Per tal guisa Roccastrada essendo stata incorporata al contado sanese, quel governo v’inviò un vicario di seconda classe per far ragione a quegli abitanti.
    L’ultimo sforzo degli Aldobrandeschi sopra Roccastrada fu fatto nel 1316, fino a chè l’anno dopo la Terra si rese ai Signori Nove che ne fecero diroccare le mura.
    D’allora in poi gli abitanti di Roccastrada ubbidirono costantemente alla Signoria di Siena e poi a quella di Montalcino, finché per atto del 19 settembre 1559 i suoi abitanti si sottomisero a Cosimo I de’Medici allora duca delle due estinte repubbliche.
    La chiesa arcipretura di Roccastrada fu rifatta nel secolo XIII, siccome lo attesta un’iscrizione sulla soglia della porta maggiore, che dice:

    ANNI XPI. MCCLXXXIII PP. MARTINO IIII.
    RESIDENTE BRUNACCIO FO....

    Rammentano poi i tempi del Granduca Cosimo I due lapide del 1575 poste ai lati dell’altare del SS. Rosario nella chiesa medesima, in una delle quali leggesi «
    Anno 1575. Al tempo delli spettabili uomini Matteo Campioni primo Priore, e Niccolao di maestro Gabbriello primo Ko. (Camarlingo), della compagnia del Rosario». Nell’altra pietra fu scritta la continuazione così: A tale opera deputati et eletti li nobili uomini Bartolommeo Luti, et Ottaviano Saccardi insieme con il Rev. mess. Crescenzio Brunelli pievano di Roccastrada.
    Nell’anno stesso 1575 il pievano Brunelli fece porre davanti al fonte battesimale un quadro rappresentante Nostra Donna con il Santo Bambino in braccio.
    In cima alla piazza del
    borgo di sopra vi è una chiesa (la SS. Annunziata) ad uso di confraternita secolare,
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    ed in altra chiesa, posta in una situazione più elevata intitolata alla Madonna delle Grazie con annesso ospizio, si vuole che abitassero alcuni religiosi Carmelitani sottoposti al convento di Siena dello stesso Ordine.
    La terza e forse la più antica chiesa dopo la battesimale de’SS. Fabiano, Maccario e Niccolò è quella di S. Quirico situata a poca distanza dalla Terra di Roccastrada presso la fonte pubblica, ed alla quale riferisce un’iscrizione del 1294 accosto all’altare, nella quale si legge
    Qui celebrat ad hoc altare oret pro anima quondam B. M. Domini Ildebrandini Comitis de Sancta Flora et Dominae Johannae Comitissae coniugis suae, ac filiorum suorum. Qui donaverunt Patronatum huius Ecclesiae S. Quincti Mon, S. Galgani pro remedio peccatorum suorum et animarum sulute. Quibus Deus retribuat vitam eternam. Amen.
    IN ANNO DOMINI MILLECIMO CCX.° CIII°
    Roccastrada non ha prodotto alla luce uomini distinti, se non volessimo col Cavaliere Pecci, tener in considerazione un frate Agostiniano Romitano Fr. Girolamo dello Spirito Santo stato definito generale, quindi priore nel convento di Vienna d’Austria, dove fu eletto commissario del suo Ordine in tutta la Germania sotto l’Imperatore Ferdinando II; e se non volessimo contare un Domenico Bartaloni che fu professore di Matematiche e di Meccanica in Napoli, dove nel 1765 pubblicò un’opera sotto il titolo di
    Meccanica sublime dimostrata coll’Algebra e lodata dall’autore delle Novelle Letterarie fiorentine nel numero per l’anno 1766.

    MOVIMENTO della Popolazione della TERRA di ROCCA STRADA a quattro epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1640: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 148; tatale della popolazione 583.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 69; femmine 59; adulti maschi 173, femmine 123; coniugati dei due sessi 160; ecclesiastici dei due sessi 9; numero delle famiglie 139; tatale
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    della popolazione 593.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 270; femmine 226; adulti maschi 280, femmine 224; coniugati dei due sessi 516; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 296; tatale della popolazione 1519.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 274; femmine 310; adulti maschi 278, femmine 248; coniugati dei due sessi 572; ecclesiastici dei due sessi 4; numero delle famiglie 384; tatale della popolazione 1686.

    Comunità di Rocca Strada. – Il territorio di questa Comunità occupa una superficie di 99452 quadrati dei quali 1865 sono presi da corsi d’acqua e da pubbliche strade. – Nel 1833 vi si trovavano 4080 abitanti, a ragione di circa individui 33 e 2/3 per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con otto Comunità. – Dirimpetto a scirocco ed a levante ha di fronte il territorio della Comunità di Campagnatico, a partire dal termine di
    Val di Donne sul poggio di Mont’Orsajo, donde per una linea artificiale s’incammina nel fosso della Fals’acqua, col quale gira da grecale a settentrione, finché al di là della confluenza del fosso Calcinajo ripiega di nuovo per attraversare il fosso Fogna ed incamminarsi nel borro detto del Mendajolo, col quale entra nel torrente Gretano. Mediante il corso del Gretano le due Comunità camminano di conserva fino dirimpetto allo sbocco in essa del fosso Sequentina, dove la nostra lascia a sinistra il Gretano per volgersi a grecale sulla via di Selvapiana che presto abbandona, quindi voltando faccia a ostro, dirigesi per termini artificiali nel torrente Lanzo, che per poco percorra e poi attraversa passato il fossetto di Monte Verdi dove voltando faccia a levante entra nella strada che guida a Casal di Pari; mediante la quale da primo e poscia
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    per via del fosso del Confine scende nella fiumana della Farma che trova dirimpetto a settentrione il corso inverso della fiumana prenominata serve di confine al territorio comunitativo di Roccastrada ed a quello di Monticiano fino passata la confluenza dei torrente Farmella. A quest’ultimo corso d’acqua la Comunità di Roccastrada trova dirimpetto a settentrione quella di Chiusdino e di conserva a questa la nostra sale sul poggio al lungo de’Tre termini, che trova dirimpetto a ponente maestrale Ivi sottentra il territorio co munitativo di Montieri, col quale l’altro di Roccastrada scende e quindi percorre la Farma fino alla confluenza dei fosso Uccel-liera. Costì lascia a settentrione la fiumana predetta per dirigersi a ostro avendo allora a confine dalla parte di ponente la Comunità di Massa Marittima, con la quale per termini artifi-ciali percorre il crine de’poggi che separano le acque del vallone della Farma da quelle della Vai di Bruna, finché, tagliata la via comunale che da Tigli guida a Rocca Te-derighi, entra nel fosso di Follonica, pres-so cui trova la strada che da Massa conduce a Monte Massi. Ivi lasciato verso levante il fosso Follonica percorre per corto tragitto nella direzione di ponente la strada predetta; quindi rivolgendosi nuovamente a ostro s’incam-mina nel botro della Valle del Confine, dove taglia la strada che da Massi porta a Monte Pescali per dirigersi mediante un botro nel fiume Bruna. Costì sottentra la Co-munità di Gavorrano, con la quale l’altra di Roccastrada si accompagna nella dire-zione stessa di ostro mediante il corso del fiume predetto fino alla confluenza del torr. Fossa presso cui trova la strada cornunitativa che dal Castello di Colonna conduce a Monte Pe-scali. A quel punto seguitando il corso
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    dei fiume Bruna, e sempre dirimpetto a ponente, sottentra la Comunità di Castiglion della Pescaia, con la quale la nostra entra nel Padule. Ivi cessa la Comunità di Castiglione, e succede l’al-tra di Grosseto, da primo di fronte a ostro mediante termini artificiali posti nel Padule stesso, poi dirimpetto a scirocco nella qual dire-zione entrambe le Comunità passano il ponte sulla strada che da Grosseto guida a Monte-Pescali, quindi trapassano il fosso della Bas-sa Tonda, e finalmente dirigendosi a grecale salgono i poggi fra Monte Pescali e Bati-gnano per arrivare al termine della Val di -Donne dove ritorna a confine con la nostra la Comunità di Campagnatico.
    Le maggiori montuosità di questa con-trada sono nei monti di Roccastrada e Roc-ca Tederighi. – Fra i corsi più copiosi di acqua che passano per il suo territorio si contano, a ostro il fiume Bruna e il torrente
    Fos-sa, a settentrione, la fiumana Farma, ed a grecale il Gretano; ma gli ultimi dite non lambi-scono che i suoi confini territoriali. – Una strada regia Maremmana, passa provvisoria-mente a piè del Castello di Monte Pescali fra così detti Acquisti e la base meridionale dei poggio sul quale risiede il paese di Monte Pescali. – Fra le vie comunitative rota-bili vi è quella che staccasi dalla regia per guidare a Monte Pescali; tutte le altre sono per ora, ch’io sappia, pedonali, o mulattiere.
    E bensì desiderabile che in mezzo a tanto movimento la Terra principale e la più popolosa della Maremma grossetana abbia una strada rotabile in un’epoca fortunata, nella quale l’Augusto Principe che regge i destini della Toscana ha rivolto la sua mente bene-fica a migliorare la sorte di cotesta vasta ed infelice regione.
    Se poi si considera l’estesa superficie ter-ritoriale di questa comunità, corrispondente
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    tutt’insieme a quasi 124 miglia quadrate, po-che contrade interessar possono il naturali-sta al pari di cotesta ch’esaminiamo. Avve-gnachè il geologo ed il minerologo trove-ranno le prominenze dei monti a ponente, di Roccastrada coperte di masse serpentinose attraversate da nodi e da filoncelli di rame solfurato, emerse di mezzo ad un grès an-tico (macigno), mentre alcune altre mon-tuosità mascherate da rocce trachìtiche tra-boccarono fra i terreni terziari; per opera delle quali rocce probabilmente sollevossi cotesta giogana. Tali si affacciano le sommità de’monti di Sasso Forte, di Rocca Tederighi e di Roccastrada, mentre il poggio di Monte Massi, situato a ostro di Roccastrada, vedesi presso che per ogni lato coperto da ciottoli di serpentina e di granitone; ed è alle falde di questi stessi poggi dove si nascondono depositi di ottimo li-gnite compatto, in cui non fia raro di tro-vare impronte di foglie provenienti da piante dicotiledoni. Cotesto combustibile fossile e cotesti ciottoli ofiolitici sono eziandio attra-versati da una specie di grès, o arenaria grossolana, mista non di rado a frammenti minuti dell’enunciato lignite.
    Il naturalista Prof. Paolo Savi che studiò recentemente varie località di questa con-trada vide sotto
    Monte Massi che tanto gli strati del combustibile fossile, come quelli delle varie rocce, dalle quali lo stesso com-bustibile è messo in mezzo, non solo variano sensibilmente di potenza, ma che bene spesso si assotigliano in maniera da perdersi e sparire affatto.
    All’incontro nelle masse ofiolitiche di Rocca Tederighi trovansi delle vene cuprifere, due delle quali furono dal Savi stesso descritte core le più ricche e tali che risvegliarono il progetto d’intraprenderne l’escavazione per conto di una società d’industria mineralogica, sicchè costà vennero eseguiti fra il 1833 e il 1836 profondi lavori, stati poscia sospesi, o abbandonati.
    A ponente di Roccastrada in un risalto di poggio s’incontrano ammassi grandissimi di solfato di calce bianco
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    amorfo, il quale costituisce l’ossatura apparente di quelle pen-dici, dov’è una caverna profondamente internata nella gessaja.
    La stessa roccia di solfato di calce riaf-facciasi in grandi rognoni sui fianchi dei monti di
    Sasso Fortino e dì Sasso Forte tanto dalla parte settentrionale del monte su cui risiede il Castello di Sasso Forte, come ancora nelle opposte pendici dove le gessaje ricompariscono sopra la marna conchigliare subappennina. Ed è da avvertire che le gessaje di Sasso Forte furono indicate sul confine della provincia Grossetana in un documento del 27 gennajo 1250, già citato all’Articolo GROSSETO, Vol. II. pag. 530.
    A conferma di ciò che fu annunziato all’Articolo FIVIZZANO
    Comunità, mi sembra plau-sibile la congettura stata emessa forse per la prima volta dal naturalista Giorgio Santi rispetto alla formazione di coteste gessaje nel territorio di Sasso Fortino, dove egli osservò e disse, come alla base dei cristalli di solfato di calce bene spesso aderiva del-l’ossido giallo di ferro, residuo senza dubbio (concludeva) de solfuri di ferro decomposti. – (G. SANTI Viaggi per le Province sanesi. Tom. 111. pag. 109).
    Il poggio sopra il quale risiede la Terra di Monte Massi, situata circa 5 miglia a ponente libeccio di Rocca Strada, è coperto, come dissi, da rocce serpentinose, mentre le sue falde e la pianura, sopra la quale il poggio medesimo si è sollevato, fa continuazione con quella di Monte Pescali, paese situato esso pure sopra un estremo sprone di monti che può dirsi la continuazione di quelli che vengono nella direzione di ostro da Roccastrada. La sua fisica struttura apparente concorda con quella de’poggi a settentrione e levante del capoluogo, la quale consiste specialmente in schisti marnosi, in arenarie grossolane ed in banchi copiosi di brecce silicee, mentre alla loro base
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    incontransi banchi estesissimi di calcare concrezionato (travertino).
    Tutti cotesti monti sono coperti in gran parte di estese macchie di cerri, di sughere, lecci, querci, albatri, scope, marruche, sondri, mortelle, cisti, e quasi tutti passeggiati ad arbitrio da cignali, caprioli, lepri, faine, volpi e da molti animali
    braidi.
    Nei poggi però di Roccastrada, di Stria ciano e Monte Pescali si coltivano le viti e gli ulivi. Avvegnachè intorno al capoluogo esistono diversi poderi con varie case rustiche fabbricate modernamente per gl’incoraggiamenti e munificienze concesse dai due Leopoldi Granduchi della Toscana.
    II clima di Roccastrada è sufficientemente salubre, siccome tale può dirsi quello dei paesi montuosi di Sasso Fortino, di Rocca-Tederighi e di Sticciano.
    La Comunità mantiene nel capoluogo un medico, un chirurgo ed un maestro di scuola, mentre in Rocca Tederighi, in Sasso Fortino, a Monte Massi, a Torniella, a Sticciano ed in Monte Pescali vi tengono domicilio altrettanti medico chirurghi e maestri di scuola.
    Non vi sono mercati settimanali; e sole due fiere annuali si praticano in Roccastrada, le quali cadono nel 22 luglio e nel 9 settembre. Un’altra fiera nel 10 dicembre si tiene a Monte Pescali.
    Roccastrada è residenza di un vicario re-gio, di un cancelliere comunicativo e di un ingegnere di Circondario. L’ufizio per l’esazione del Registro, la conservazione delle Ipoteche ed il tribunale di Prima istanza sono in Grosseto.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ di ROCCASTRADA a quattro epoche diverse.

    - nome del luogo: Monte Massi, titolo della chiesa: S. Andrea (Pieve), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 140, abitanti anno 1745 n° 116, abitanti anno 1833 n° 274, abitanti anno 1840 n° 290
    - nome del luogo: Monte Pescali, titolo della chiesa: S. Niccolò (Pieve), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 392, abitanti anno 1745 n° 112, abitanti anno 1833 n° 367, abitanti anno 1840
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    n° 400
    - nome del luogo: ROCCASTRADA, titolo della chiesa: SS. Macario, Fabiano e Niccolò (Pieve Arcipretura), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 583, abitanti anno 1745 n° 593, abitanti anno 1833 n° 1519, abitanti anno 1840 n° 1686
    - nome del luogo: Rocca Tederighi, titolo della chiesa: S. Martino (Pieve Arcipretura), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 422, abitanti anno 1745 n° 269, abitanti anno 1833 n° 772, abitanti anno 1840 n° 906
    - nome del luogo: Sasso Fortino, titolo della chiesa: S. Michele (Propositura), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 251, abitanti anno 1745 n° 308, abitanti anno 1833 n° 533, abitanti anno 1840 n° 711
    - nome del luogo: Sticciano, titolo della chiesa: SS. Concezione (Pieve), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 247, abitanti anno 1745 n° 148, abitanti anno 1833 n° 289, abitanti anno 1840 n° 366
    - nome del luogo: Torniella, titolo della chiesa: S. Giovanni Battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Grosseto, abitanti anno 1640 n° 136, abitanti anno 1745 n° 368, abitanti anno 1833 n° 326, abitanti anno 1840 n° 406
    - Totale abitanti anno 1551: n° 2171
    - Totale abitanti anno 1745: n° 1914
    - Totale abitanti anno 1833: n° 4080
    - Totale abitanti anno 1840: n° 4765

    N. B.
    Nell’ultima epoca entravano dalla parrocchia di Casal di Pari nella Comunità di Roccastrada
    - anno 1840 abitanti n° 74

    - TOTALE abitanti anno 1840: n° 4839

    ROCCA STRADA nella Valle inferiore dell’Ombrone sanese. – Si aggiunga che dalla visita fatta lì 12 maggio 1558 dai deputati della Repubblica sanese in Montalcino si rileva, che allora in Rocca Strada risiedeva potestà minore dipendente dal vicario di Montepescali, e che il Comune di Rocca Strada levava da Grosseto tre moggia di sale l’anno. Nel 1833 la Comunità di Rocca Strada contava 4080 Abitanti e nel 1845 ne
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    aveva 4651, come appresso:

    Monte Massi,
    Abitanti N.° 277
    Monte Pescali,
    Abitanti N.° 357
    ROCCA STRADA,
    Abitanti N.° 1570
    Rocca Tederighi,
    Abitanti N.° 996
    Sasso Fortino,
    Abitanti N.° 617
    Sticciano,
    Abitanti N.° 326
    Torniella,
    Abitanti N.° 431

    Annessi

    Casal di Pari: dalla Comunità di Campagnatico, Abitanti N.° 77
    TOTALE
    Abitanti N.° 4651
Localizzazione
ID: 3648
N. scheda: 45140
Volume: 4; 6S
Pagina: 796 - 801;
Riferimenti:
Toponimo IGM: Roccastrada
Comune: ROCCASTRADA
Provincia: GR
Quadrante IGM: 120-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1676719, 4764086
WGS 1984: 11.16923, 43.01047
UTM (32N): 676783, 4764260
Denominazione: Rocca Strada, Roccastrada
Popolo: SS. Macario, Niccolò e Fabiano a Roccastrada
Piviere: SS. Macario, Niccolò e Fabiano a Roccastrada
Comunità: Roccastrada
Giurisdizione: Roccastrada
Diocesi: Grosseto
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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