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Aronta, Ronta - Via, Strada Faentina

 

(Ronta)

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    RONTA in Val di Sieve. – Borgo, già Castello con chiesa prioria (S. Michele in S. Paolo a Razzuolo) Comunità Giurisdizione e circa 5 miglia a settentrione grecale del Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    Risiede sul fianco meridionale dell'Appennino lungo la strada provinciale rotabile faentina, la quale dal Borgo S. Lorenzo rimontando la ripa sinistra del torrente
    Elsa, sale per Ronta sul giogo di Casaglia, donde riscende per la schiena dell'Appennino a Marradi in Romagna.
    Di una corte di Ronta nel Mugello trovo la prima menzione in un diploma archetipo inedito spedito dall’Imperatore Lottarlo dal luogo
    di Scalarico nel territorio di Pistoja lì 17 gennaio dell'anno 854, a favore dei suo diletto cappellano Roderigo, cui concedè in benefizio il Monastero di S. Maria con i suoi beni, e la corte di Ronta in territorio nuncupato Nucillo. I quali beni situati nel territorio fiorentino e fiesolano dal predetto Roderigo furono comprati (dice il diploma) tanto in Toscana conte nella Romagna dal fu Rolando con facoltà dopo la morte del predetto cappellano di passarli in benefizio a Reginbaldo fedele dell'Imperatore ed a Girolamo figlio del cappellano stesso Roderigo (ARCH. DEL. CAPIT. FIOR.)
    In quanto alla chiesa parrocchiale di S. Michele a Ronta si hanno memorie almeno fino dal 1223 quando il rettore della cura medesima , per atto del 6 maggio di quell'anno, si appellò a cagione di una lite che tenevi contro il capitolo della chiesa di S. Reparti di Firenze. – Di Ronta fa pure menzione un'altra pergamena dell'anno 1232 dell’
    Arch. Capit. Fior. N.° 662. Ciò risulta dallo spoglio fattone nel 1681 dal decano Strozzi, in cui leggesi un processo per lite avuta tra il capitolo Fior. da una parte ed i
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    popolani di S. Michele di Ronza con quelli della famiglia de’Podio dall'altra parte, sul conto del giuspadronato di detta chiesa, delle quali cose mi favorì gli appunti il Sig. Canonico Paur archivista.
    Che poi il capitolo fiorentino fino da quella età possedesse beni in
    Ronta, apparisce da una deliberazione presa li 6 agosto 1289 dal Comune di Firenze in vista dei reclami presentati alla Signoria dagli uomini di varj luoghi del Mugello; fra i quali eranvi quelli della villa di Ronta, che rappresentarono al governo essere eglino obbligati ad alcune servitù in favore de’canonici di S. Reparata, ma che essendo questi in trattato di cedere le loro ragioni agli Ubaldini con scapito della Repubblica, supplicavano la Signoria a voler liberare quei popoli da diverse servitù e angarie che dovevano a quel capitolo, e ciò col pagare ai canonici la somma di lire 2300 che gli Ubaldini avevano promesso. – Vedere l'Articolo MOLAZZANO.
    Con tutto che il capitolo della cattedrale di Firenze avesse il padronato della chiesa di S. Michele di Ronta, peraltro il Castello o villa di Ronta fino d'allora era signoreggiata dagli Ubaldini che vi si mantennero fino a che questo castelluccio non fu occupato nel 1340
    dalle armi della Repubblica Fiorentina nel tempo che gli Ubaldini furono cacciati di là al pari che da molti castelli del Mugello.
    II Brocchi decanta il luogo di Ronta per gli ottimi vini e per le saporitissime frutta che ne’suoi contorni vi si producono, come anco per l'aria salubre che vi si respira, dondechè la sua contrada è fiorita da ville signorili e da comode abitazioni.
    Nel distretto della cura di Ronta esiste l'antica Badia di S. Paolo a Razzuolo, fondata da S. Gio. Gualberto, trasportata nel secolo decorso dentro Ronta, quindi soppressa e convertita la
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    sua chiesa in parrocchiale invece dell'antica di S. Michele. – Anche la devota chiesa della Madonna dei tre Fiumi esiste dentro il perimetro della cura di Ronta. – Vedere BADIA DI RAZZUOLO, e MADONNA DE’TRE FIUMI.
    Ronta fu patria del valente Filippo Pananti, poeta faceto, ed erudito scrittore.
    La parrocchia di S. Michele in S. Paolo a Ronta nel 1833 contava 952 abitanti.

    VIA, O STRADA FAENTINA. – Staccasi dalla
    regia postale di Bologna nel suburbio di Firenze fuori di Porta S. Gallo passato il Ponte Rosso per rimontare a levante, da primo la sponda destra del torrente Mugnone, passando in mezzo al borgo di S. Marco Vecchio, finché al Ponte alla Badia varca il torrente per seguitare il cammino alla sua sinistra lungo la base occidentale dei poggi di Fiesole e di Monte Reggi, la cui vallecola oltrepassa sul varco dell’Olmo per entrare nel vallone della Sieve, passare questa fiumana sul ponte davanti il Borgo S. Lorenzo, attraversare questa Terra e salire l’Appennino per Ronta e Raggiolo fino alla Colla di Casaglia, di dove scende nella Valle transappennina del Lamone, passando in mezzo alla Terra di Marradi. Costì attraversa sul ponte il Lamone varcandolo dalla destra alla sinistra per tornare sotto Popolano sulla destra del fiume e di là avviarsi per S. Adriano al Ponte a Marignano, presso il 41. mo cippo militare che trova dentro il territorio Pontificio.
Localizzazione
ID: 3685
N. scheda: 45550
Volume: 4; 5
Pagina: 818; 731 - 732
Riferimenti: 21970, 43920
Toponimo IGM: Ronta
Comune: BORGO SAN LORENZO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 098-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1695304, 4875750
WGS 1984: 11.4372, 44.01048
UTM (32N): 695368, 4875924
Denominazione: Aronta, Ronta - Via, Strada Faentina
Popolo: S. Michele a Ronta in S. Paolo a Razzuolo
Piviere: S. Giovanni Maggiore a S. Giovanni Maggiore
Comunità: Borgo S. Lorenzo
Giurisdizione: Borgo S. Lorenzo
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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