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Monteluco della Berardenga - S. Vincenzio, S. Vincenti

 

(S. Vincenti)

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    SAN VINCENZIO A S. VINCENTI in Val d' Ambra. _ Casale che portava il vocabolo di Bonus Pagus, ed in seguito di S. Vincenti dal nome della sua chiesa plebana, un dì Basilica di S. Vincenzio Martire, posta in Altaserra sotto Monte Luco della Berardenga nella Comunità e circa miglia toscana 7 a scirocco di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
    Risiede fra le sorgenti dell’
    Ambra e quelle dell’ Ambrella sul fianco orientale del Monte Fenali sotto gli avanzi della rocca di Monte Luco che resta due miglia toscane al suo scirocco e quasi altrettante miglia toscane a maestrale della pieve di Monte Benichi situata sul poggio opposto alla sinistra dell' Ambrella.
    La prima edificazione della chiesa di S. Vincenzio martire (
    S. Vincenti) giù oratorio, che si diceva anche basilica, nel pievanato di Altaserra, ora di Monte Benichi, risale al secolo settimo, e ciò per attestato di vecchi testimoni stati esaminati in Siena nell'anno 715 dell'Era volgare davanti al maggiordomo del re Liutprando a cagione di un' alterazione insorta fra il vescovo di Siena e quello di Arezzo per motivo di giurisdizione ecclesiastica sopra varie pievi di quest'ultima diocesi comprese nella giurisdizione civile, ossia nel contado di Siena.
    Poco tempo innanzi la questione testé indicata, la
    basilica di S. Vincenzio, per quanto con la sua pieve di Altaserra dipendesse dal vescovo di Arezzo, e che l'oratorio medesimo fosse stato consacralo nel secolo VII da Servando vescovo della chiesa aretina, e che nel principio del secolo VIII venisse ingrandito da Luperziano vescovo di Arezzo, che vi consacrò due altari in onore di S. Quirico e S. Lorentino, pure era dal vescovo
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    senese contrastato.
    Nei primi secoli dopo il mille fu edificato presso la parrocchia di S. Vincenzio un ospedale per i pellegrini, prova sufficiente a Far credere che fino d'allora passava di costassù una strada. Quindi fatta battesimale, fu data alla pieve di S. Vincenzio per succursale la chiesa di
    S. Matteo a Monteluco della Berardenga, da lungo tempo soppressa ed unita alla pieve di S. Vincenti a Monteluco della Berardenga.
    La chiesa di S. Matteo a Monteluco esisteva fino dal 1085, poiché i conti della Berardenga ne cederono allora la padronanza alla loro badia di S. Salvatore della
    Berardenga, ora chiesa parrocchiale col distintivo del Monistero d' Ombrone.
    Attualmente la pieve di S. Vincenzio è di giuspadronato de' baroni Ricasoli._ Essa a vicenda con la pieve di
    S. Maria a Monte Benichi ha per suffraganee sette parrocchiali, rammentale all'Articolo BENICHI (MONTE) cui si rinvia il lettore.
    Nel 1833 la pieve di S. Vincenzio a S. Vincenti, ossia a Monteluco della Berardenga, noverava 181 abitanti.

    MONTELUCO DELLA BERARDENGA. – In fine si aggiunga. Che la sua parrocchia di S. Vincenzio a S. Vincenti di Monteluco nel 1810
    aveva nella Comunità principale di Gajole Abitanti 210, ed una frazione di 6 individui entrava nella Comunità di Bucine. – TOTALE Abitanti 216.
Localizzazione
ID: 3793
N. scheda: 46910
Volume: 5; 6S
Pagina: 172; 156
Riferimenti: 6270
Toponimo IGM: S. Vincenti
Comune: GAIOLE IN CHIANTI
Provincia: SI
Quadrante IGM: 114-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1705078, 4811014
WGS 1984: 11.53433, 43.42551
UTM (32N): 705141, 4811188
Denominazione: Monteluco della Berardenga - S. Vincenzio, S. Vincenti
Popolo: S. Vincenzio di Monteluco a S. Vincenti
Piviere: S. Vincenzio di Monteluco a S. Vincenti
Comunità: Gajole
Giurisdizione: Radda
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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