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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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S. Vivaldo di Camporena

 

(S. Vivaldo)

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    SAN VIVALDO DI CAMPORENA nella Val d’Evola._ Eremo antico, ora convento di Frati Zoccolanti già compreso nel popolo di S. Andrea alla Pietra, o Pietrina, attualmente cappellania curata della parrocchia d' Jano e Camporella, fra il piviere di Montignoso e quello di Castelfalfi, nella Comunità e circa 3 miglia toscane a ostro libeccio di Montajone Giurisdizione di Sanminiato, Diocesi di Volterra, Compartimento di Firenze.
    Trovasi in mezzo a vaste selve presso la sommità de' poggi che dividono il vallone dell'Evola dalla Valle dell'Era, la prima delle quali situata a settentrione; l'altra a ponente libeccio di San Vivaldo.
    Se le notizie del convento di S. Vivaldo non sono più antiche del secolo XVI, essendo stato ridotto a claustro dai PP. Minori Osservanti, che secondo il Vadingo lo edificarono nel penultimo anno del secolo XV (1499), molto più antica è la storia della contrada selvosa di Camporella, come quella che nei secoli XIII e XIV fu contrastata da Ire Comunità limitrofe, cioè, di San Gimignano, Sanminiato e Montajone.
    Anche i vescovi di Volterra vi avevano delle pretensioni, per quanto lo dimostrano gli alti fatti presso il Pontefice Alessandro IV rispetto al diritto giurisdizionale ch' essi affacciarono sulla selva di Camporena, per cui quel Pontefice con breve degli 8 gennajo 1257 ne commise l'esame e giudizio a tre sacerdoti delegali dalla S. Sede._ (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Comunità di Sanminiato). Nuove controversie si agitarono con maggior calore tra la Comunità di Sanminiato e quella di Montajone specialmente dopoché il territorio comunitativo di quest' ultima per istrumento del dì 25 agosto 1369 si sottomise al dominio e contado fiorentino, mentre gli uomini di Camporena per convenzione del 20 dicembre 1236 (
    stile comune) si erano già assoggettati spontaneamente al Comune di Sanminiato. Per la qual cosa dopo il lodo pronunziato nel 28 ottobre
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    1289 dagli arbitri nominati dal comune di Montajone da una parte e da quello di Sanminiato dall'altra, i sindaci Sanminiatesi, per atto rogato nella Selva di Camporena lì 24 aprile 1290, presero il possesso della contrada medesima descrivendone i confini, e ciò nel tempo che per rogito separato ne rilasciavano una porzione in affitto al Comune di Montajone._ (loc. cit.)
    Fu poi in una delle pergamene appartenute alla Comunità di Sanminiato, ora nell’ Arch. Dipl. Fior., dove incontrai la più antica memoria dell'eremo di S. Vivaldo nella Selva di Camporena. È un atto del primo maggio 1436, quando Fra Cola di Tonda romito e governatore di detto oratorio dichiarò e confessò davanti agli uffiziali del Comune di Sanminiato che l
    'oratorio, ossia eremo di S. Vivaldo, non solo era compreso nella giurisdizione di quel Comune, ma di suo giuspadronato._ Ciò basta a dimostrare che l'oratorio, poi eremo, finalmente convento di S. Vivaldo, esisteva prima della dichiarazione sopra allegata.
    La protesta medesima fu rinnovata nel 1440 dai deputati che il Comune predetto teneva nella Selva di Camporena, i quali riconobbero che T oratorio di S. Vivaldo situato in quella Selva era di pertinenza e sotto la giurisdizione politica di Sanminiato. Ma essendosi riaccesa lite su tale giurisdizione e padronato tra il Comune di Sanminiato da una, e quello di Montajone unitamente al suo pievano dall’ altra parte, i capitani di Parte Guelfa di Firenze, come patroni della pieve di Montajone, con deliberazione del 29 luglio 1446 dichiararono che l'oratorio predetto apparteneva al Comunità di Sanminiato e che esso solo doveva averne la proprietà ed il giuspadronato
    (loc. cit.) Nella fine del secolo XV l'eremo di S. Vivaldo per concessione del Pontefice Alessandro VI fu ridotto, come si disse, a convento dai Frati Zoccolanti, e tale esso
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    era anche nel 1554, allorché fu malmenato dalle truppe Francesi e Senesi nel tempo che per la Val d'EvoIa ritornavano verso Siena con il loro comandante Piero Strozzi dopo una escursione militare fetta nel Val d'Arno inferiore ed in Val di Nievole._ (AMMIRAT. Stor. Fior. Lib. XXXr.)
    Nella chiesa di S. Vivaldo si conservano molti lavori di statuaria in terra cotta, opere tutte del cieco Giovanni Giannelli, noto comunemente sotto il vocabolo della sua patria, cioè del Cieco di Gambassi.
    La famiglia religiosa di S. Vivaldo osservando una rigorosa disciplina del suo instituito suole accogliere in penitenza i sacerdoti caduti in qualche fallo che vi dirigono i vescovi delle diocesi più vicine.
Localizzazione
ID: 3795
N. scheda: 46950
Volume: 5
Pagina: 173 - 174
Riferimenti:
Toponimo IGM: S. Vivaldo
Comune: MONTAIONE
Provincia: FI
Quadrante IGM: 112-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1653542, 4821006
WGS 1984: 10.90088, 43.52777
UTM (32N): 653606, 4821180
Denominazione: S. Vivaldo di Camporena
Popolo: (SS. Andrea alla Pietra, alla Pietrina) Jano e Camporena
Piviere: S. Frediano a Montignoso
Comunità: Montajone
Giurisdizione: S. Miniato
Diocesi: Volterra
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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