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Pieve di Scopeto, a Viminaccio

 

(S. Martino a Scopeto)

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    SCOPETO. – A molti, luoghi senza dire dei perduti, è restato il vocabolo di Scopeto, sufficienti a indicare la qualità delle piante che un dì cuoprivano quelle contrade. – Citeremo li Scopeti meno ignoti: SCOPETO in Val d'Arbia, SCOPETO nel Val d'Arno superiore, SCOPETO nella Val d' Evola, SCOPETO in Val di Greve, PIEVE DI SCOPETO, alias A VIMINICCIO nella Val di Sieve, S. DONATO A SCOPETO nel suburbio meridionale di Firenze.

    SCOPETO (PIEVE DI)
    , alias A VIMINICCIO nella Val di Sieve. – Pieve antica di recente restaurala sotto l'invocazione di S. Martino, nella Comunità e circa due miglia toscane a ostro scirocco di Vicchio, Giurisdizione del Borgo S. Lorenzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    Risiede sopra una delle colline che dal Monte Giovi si distendono a sett. verso il fiume Sieve, il quale bagna le sue falde a levante, mentre dal lato di ponente scende in esso il fosso
    Baldracca,
    Questa pieve, che dai nomignoli di Scopeto e Viminiccio da a giudicare dell' antico stato selvaggio del luogo che in origine la circondava, chiamandola in Viminiccio, o a Scopeto, cotesta pieve è rammentata fino dal principio del secolo XI nell' atto di fondazione e dotazione del Monastero di S. Miniato al Monte del Re fuori di Firenze, cui il vescovo Ildebrando donar volle fra le altre possessioni la metà del Castello e territorio di Montacuto compreso nel piviere di S. Martino in Viminiccio.
    Che la stessa pieve di S. Martino prendesse, o che dasse il vocabolo ad un castello appellato Scopeto, si può dedurre da due altri documenti del 2 settembre e 1 ottobre del 1097 pervenuti dalla Badia
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    di Passignano nell’Arch. Dipl. Fior., il primo de' quali, rogai* pretto il caslel di Scopato, tratta di una donazione di terre e vigne situate in varj pivieri della diocesi fiorentina, dove è rammentato il castello di Scopeto nel pi-vi ere di S. Martino a Viminiccio. Nell'altro documento, in data del 1 ottobre 1097, scritto nel Monastero di S. Miniato al Monte, è un aggiunta di donazione lasciata dalla vedova del primo donatario fatta allo stesso Monastero sotto dì 21 settembre di quell'anno, si citano fra i beni donati quelli posti in Scopeto.
    Rammentano pure cotesto castello due diplomi, uno di Arrigo VI del 29 maggio 1197, e l'altro di Federigo II del 29 novembre 1220, coi quali furono confermati ai conti Guidi, fra gli altri castelli del Mugello, quelli di Albovino, di Pimaggiore, di Monte-Sassi, di Scopeto, ecc.
    Nel 1568 la chiesa plebana in discorso minacciava rovina in guisa, che i suoi rettori furono obbligati ad uffiziare per qualche tempo in un oratorio di compagnia distante due tiri di balestra della pieve.
    Fra i diversi oratorj uno, che fu cura sotto il titolo di
    S. Jacopo in Palale, esisterà sulla strada che fiancheggia la ripa destra del fiume Sieve dov' era anche un ospedale per i pellegrini stato incorporato con i suoi beni alla chiesa prioria di S. Maria al Bovino mediante decreto del 9 maggio 1394.
    Dissi la
    pieve di Scopeto di recente restaurata, stante le cure del defunto pievano Carlo Vivoli di Firenzuola, che la resse 24 anni fino al 1805, nel qual periodo egli rifece chiesa e canonica, migliorò i poderi e le case coloniche, parte delle quali eresse dai fondamenti, talché avendo vistosamente aumentato le rendite di cotesta cura, il pievano attuale Gio. Battista
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    Grifoni fiorentino ha voluto tramandarne ai posteri la memoria con una iscrizione fatta porre nel 1843 sopra la porta della sua canonica.
    Il piviere di S. Martino a
    Scopeto comprendeva cinque cure, attualmente ridotte a tre sole parrocchiali; cioè, 1. di S. Maria al Bovino con l'annesso seguente; 2. di S. Jacopo in Padule; 3. di S. Andrea Barbiano, ossia a Cusalieri, esistente; 4 di S. Giusto a Monte Sassi, unita alla parrocchia di Vicchio con decreto del 22 settembre 1775; 5. di S. Jacopo a Montacutolo aggregala, prima alla chiesa di S. Pietro a Pimaggiore, dopoché essa fu unita al canonicato Adimari nella metropolitana fiorentina, ed ora la maggior parte del suo popolo è dato alla pieve di Scopeto e per il restante a quella di Barbiano. Fu un tempo di giuspadronato dei Tani, dai quali per bolla di Pio II passò nei Nuti e quindi ne' Baldinotti.
    La pieve di S. Martino a Scopeto nel 1833 noverava 340 abitanti.
Localizzazione
ID: 3851
N. scheda: 47640
Volume: 5
Pagina: 232 - 233
Riferimenti: 780, 7700
Toponimo IGM: S. Martino a Scopeto
Comune: VICCHIO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 107-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1698737, 4864659
WGS 1984: 11.47584, 43.9098
UTM (32N): 698801, 4864834
Denominazione: Pieve di Scopeto, a Viminaccio
Popolo: S. Martino a Scopeto (con annesso S. Jacopo a Montautolo)
Piviere: S. Martino a Scopeto (con annesso S. Jacopo a Montautolo)
Comunità: Vicchio
Giurisdizione: Borgo S. Lorenzo
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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