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Bagnone - Torrente Bagnone

 

(Bagnone - Il Castello - Torrente Bagnone)

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    BAGNONE in Val di Magra. Terra, già castello del Granducato, alla base meridionale del Monte Orsajo fra le balze di un angusto profondo vallone bagnato da un fragoroso torrente che gli diede il nome, tre miglia toscane a levante del fiume Magra, nel grado 27° 39’ longitudine 44° 18’ 5’’ latitudine. È capoluogo di Comunità, residenza di un Vicario R. nella Diocesi e 7 miglia toscane a scirocco di Pontremoli, già di Sarzana, che è 18 miglia toscane a ostro, Compartimento di Pisa.
    È ignota l’origine di questo paese, di cui si comincia a sentire rammentare la pieve nella bolla di Eugenio III spedita nel 1149 a Gottifredo vescovo di Luni. Era Bagnone sino da quell’epoca ligio ai marchesi Malaspina, che lo diedero talvolta in subfeudo ai nobili detti di Bagnone, i quali insieme con altri feudatarii, nel 1202, in Terrarossa dovettero prestare il loro consenso a una concordia fatta fra i Malaspina e il vescovo di Luni.(MURAT.
    ANT. ESTENS)
    Fu in seguito Bagnone sede di uno de’tanti marchesati posseduti dalla prenominata illustre prosapia, e segnatamente del ramo di Alberto marchese di Filattiera, uno dei figli di quell’Obiccino cui toccarono di parte, sino dal 1220, i possessi di Lunigiana situati alla sinistra della Magra, suddivisi posteriormente (anni 1275 e 1351) fra i nipoti, nei quali si stabilirono altrettante diramazioni distinte coi nomi di marchesati di
    Filattiera, Bagnone, Castiglion del Terziere, Treschietto, Malgrate ec. Bagnone con le terre annesse toccò in dote ad Antonio figlio di Niccolò e nipote di Alberto sunnominato. Ad Antonio successe Bartolommeo avo di quel marchese di Bagnone che ricorse ed ottenne, nel 1410, l’accomandigia della Repubblica fiorentina, alla quale nel 1471 restò in libera balìa e giurisdizione tutto il marchesato. Consisteva allora il distretto di Bagnone nei casali di Cavezzana, Casalasco,
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    Collesino, Gottola, Mochignano e Nezzana, oltre il vecchio castello di Bagnone posto intorno alle rupi di un alto colle sulla confluenza del torrente omonimo e del fosso Pendeggia, sul di cui comignolo esiste tuttora la rocca che fu la reggia di quei toparchi. – Delle antiche fortificazioni resta tuttora in piedi il cassero fabbricato in guisa di torre circolare, antica abitazione della nobile stirpe de’conti di Noceto, i quali vi fissarono il loro domicilio sino da quando la Repubblica fiorentina donò la rocca di Bagnone ai nipoti di Pier Francesco di Noceto. – Vedere. ROCCA SIGILLINA.
    La parte più moderna di Bagnone giace alle falde del poggio che le sta a ridosso da un lato, mentre dall’altro lato trovasi rinchiusa fra le profonde ripe di romoroso torrente. Lungo esso risiede il borgo fiancheggiato da portici, e in capo al medesimo la piazza, nella quale trovasi il pretorio e la chiesa principale.
    Comunità di Bagnone. – Il territorio di della Comunità di Bagnone occupa uno spazio irregolarissimo di suolo, quasi tutto montuoso, e che abbraccia una superficie di quadrati 18240, dei quali solamente 620 quadrati sono occupati dall’alveo dei canali, fossi e torrenti, e dalle poche anguste strade comunitative ivi esistenti. – Vi stanziava nel 1833 una popolazione di 5667 abitanti, circa 250 persone per ogni miglio quadrato.
    È una lunga striscia di terreno irregolare, nella massima parte circondato dagli exfeudi Estensi di Varano, di Treschietto, di Villafranca e dell’Aulla, e nei punti estremi della Toscana dal Ducato di Parma. – Il suo perimetro ha la configurazione presso a poco di una chiocciola, la cui testa rivolta a settentrione maestro tocca per mezzo miglio il giogo dell’Appennino di
    Mont’Orsajo, presso il Lago Verde, prima sorgente del fiume Enza, dove confina con
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    il ducato di Parma. A questi subentra nell’allungamento del collo l’exfeudo di Treschietto dal lato superiore, e dalla parte inferiore il distretto di Varano dello stato Estense. – Sul dorso che guarda settentrione, il territorio di Bagnone forma una prominenza non più larga di mezzo miglio nè più lunga di tre volta ad angolo retto dalla prima direzione, mentre risale verso Monte Orsajo per congiungersi alla Comunità Granducale di Caprio, con la quale confina per mezzo miglio dal lato di maestro. Di là, rivolgendosi in senso contrario, corre verso scirocco sino preso alla terra di Bagnone, dove al casale di Nezzana forma una punta acutissima verso libeccio, quindi torce a ostro per passare il Bagnone, e di là scende sino al torrente Merizzo, che presto lascia a sinistra, volgendo da ostro a libeccio sino alla sponda sinistra della Magra. Mediante questo fiume tocca in un estremo angolo e si congiunge alla sezione isolata di Lusuolo posta alla destra della Magra. Nel descritto ultimo tragitto la Comunità di Bagnone costeggia con gli exfeudi di Malgrate e di Villafranca, cui subentra presso alla Magra la Comunità Granducale di Terrarossa, percorrendo con essa un miglio o poco più da libeccio a scirocco sino al torrente Civiglia.
    Costà subentrano gli exfeudi Estensi dell’
    Aulla, di Ponte e di Licciana rasente ai quali corre nella direzione di libeccio a grecale rimontando il fianco destro della vallecola del torrente Tavarone, sino a che ritorna sulla cresta dell’Appennino a contatto con il distretto di Varano.
    Costassù trovasi una delle prominenze più elevate dell’Appennino toscano appartenente al
    Mont’Orsajo, la quale è calcolata 3166 braccia sopra il livello
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    del Mediterraneo. – Fu già osservato da un moderno erudito e benemerito scrittore Lunese che il clima da questo lato della Val di Magra è nell’inverno molto meno rigido, mentre nell’estate è assai più temperato di quanto potrebbe dedursi dall’elevazione del suolo, dalla posizione geografica e dalla vicinanza del più alto Appennino, che bene spesso nella fredda stagione suol nascondere il capo nella neve. Lo che probabilmente dipende dalla vicinanza del mare, e forse anche dall’avere alle spalle un’altissima barriera contro i venti boreali che strisciano, ma non possono infuriare sulle colline subappennine del territorio Bagnonese. – Ma se borea non influisce troppo sulle vicende meteorologiche del clima di questa Comunità; altronde hanno ivi gran possa il levante e il libeccio, il primo dei quali penetra dal vallone dell’Aulella, il secondo dalla foce della Magra. È lo scambievole contrasto di questi venti, i quali rompendo le nubi contro le pareti del vicino Appennino, convertono le medesime in pioggia abbondante in quasi tutte le stagioni.
    A consimili vicende fisiche devesi pure la frequenza delle nebbie nella primavera, come ancora l’incostanza e repentino passaggio di temperatura nelle migliori stagioni dell’anno, causa principale delle malattie infiammatorie dominanti nella contrada.
    Quindi avviene che nella grande estate neppure i più piccoli torrenti e rivi mancano di acqua viva, nido di trote e di anguille delicatissime. – L’aria in tutti i tempi è salubre, e nell’estate scarsissima d’insetti.
    La qualità del terreno deriva da un calcareo compatto stratiforme, il quale predomina lungo il
    Bagnone, alternativamente con il grés e l’argilla schistosa, non senza qualche fossile terrestre e marino.
    Fra i torrenti maggiori del territorio di Bagnone, dopo quello dello stesso nome, si contano la
    Mangiola e la Civiglia, quello a levante questo al libeccio del capoluogo: Tanto essi
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    che i loro influenti solcano profondi canali o vallette di rado pianeggianti, ed il cui letto serve bene spesso di unica guida a chi deve passeggiarle.
    Non vi sono per ora in tutta la superficie del territorio di Bagnone strade rotabili, sebbene una di queste sia già decretata onde pervenire a Bagnone dalla via provinciale che sta costruendosi attualmente fra l’Aulla e Pontremoli. – Quasi la metà del territorio è coperta da selve di castagni, che unitamente alla pastorizia costituiscono la principale risorsa del paese. Le foreste che un dì rivestire dovevano i fianchi e il crine di quella parte d’Appennino si riducono oggigiorno a boschi cedui di cerri, querciole, e ceppaje di faggete. – Gli alberi pomiferi, la vite e il gelso non sono scarsi né infruttuosi nelle piagge più solative e meno sottoposte alle meteore, nelle quali esposizioni si coltiva pure l’ulivo. Quest’ultima pianta vegeta quasi a libero arbitrio e con tutto il suo rigoglio in mezzo ai campi di sementa, e non di rado promiscuata agli alberi domestici e selvaggi di varia specie, che con la loro ombra quasi la soffocano e l’obbligano a crescere verticalmente ed a snervarsi. Percorrendo il territorio di Bagnone, segnatamente nella sua parte meridionale, fra Villafranca, Bagnone e Terrarossa, il paese presenta una coltivazione mista di sementa fra i vigneti, gli ulivi, noci, meli, castagni, querce, salci e pioppi, sicchè non si può dire che di questi prodotti il territorio ne manchi. Manca sivvero una ragionata agricoltura per renderli più proficui e di qualità migliore.
    Fra le produzioni spontanee, o di poco pensiero a chi le sfrutta, sono le fungaje, i boschi i pascoli naturali e le copiose selve dei castagni che costà vegetano e crescono rigogliosi poco meno che quelli sul Montamiata. – La pastorizia costituisce nella comunità di Bagnone, come ai tempi
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    degli antichi Liguri, l’occupazione della maggior parte dei villici; i quali dal bestiame grosso e minuto che ivi si alleva in estate, e vi riconducono dalle maremme in primavera sogliono ricavare vitto, vestito e dote perle loro figliuole.
    Il vestiario che ritraggono dalla lana degli armenti consiste in rozza
    stamigna, e in mezzelane tessute usualmente con lo stame delle pecore e il filato della canapa, della cui pianta ognuno si procura di coltivare un campicello.
    Mancano industrie manifatturiere, oltre quelle dei mestieri di assoluta necessità. Due sole tintorie sono impiegate a tingere le mezze lane e le canapine che si filano e si tessono per le case delle contadine per uso di famiglia o per portarsi alla piazza nei giorni di mercato o alle fiere nei paesi limitrofi.
    Dozzinali, ma di qualche esito proficuo, sono le manifatture di seggiolami di faggio, panieri e ceste di vetrice che si fabbricano nel Bagnonese contado.
    Il mercato si tiene in Bagnone ogni lunedì non festivo.
    Vi sono pure 5 fiere annue; la 1. nel lunedì di Pasqua; la 2. li 15 maggio; la 3. li 25 luglio; la 4. li 14 settembre; e la 5. li 25 novembre. Le più frequentate sono quelle di luglio e di novembre, specialmente per lo smercio del bestiame grosso e minuto, e loro prodotti.
    La sezione del territorio isolato di Ricò posto sulla destra della Magra, benchè attualmente compresa nella Comunità di Bagnone, nella nuova distribuzione del catasto è stata unità alla più vicina Comunità di Terrarossa, con la quale confina mediante la Magra.
    A quest’ultima Comunità inoltre è stata assegnata la sezione di Fornoli situata fra la Magra e il torrente
    Civiglia, in prossimità di Terrarossa. – Vedere TERRAROSSA, Comunità.
    Formavano parte del sopra descritto perimetro comunitativo di Bagnone tre antichi feudi
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    Imperiali Castiglione del Terziere, Bagnone e Rocca Sigillina. Il primo de’nominati, avendo proceduto gli altri nella sua dedizione alla Repubblica fiorentina, ebbe anche il privilegio di essere da questa dichiarato capoluogo di giurisdizione.
    Del quale acquisto (che risale alla metà del secolo XV, circa vent’anni innanzi di Bagnone) i Reggitori del Comune di Firenze formarono il capitanato di Castiglione del Terziere, poscia Vicariato di Bagnone, dopo che furono riuniti in un solo corpo i distretti di Rocca Sigillina, di Corlaga di Lusuolo e Riccò, di Filattiera, di Terrarossa e di Groppoli pervenuti per compra al Granducato.

    Epoca cronologica dell'acquisto degli Exfeudi componenti l'antico capitanato Granducale di Bagnone in Lunigiana.

    - anno 1451 Castiglion del Terziere, con le ville di Cassiolana, Cortonovo, Corvarola, Merizzo, Fornoli, ec.
    - anno 1471 Bagnone con le ville di Collesino, Compiano, Nezzana, Pastina, Lusana, Pieve, Corgnole, Darbia, Groppo e Vespeno.
    - anno 1546 Rocca Sigillina con le sue ville di Cavallana, Oliveto e Vignola, ec.
    - anno1549 Filattiera con le sue ville di Miglierina e Lusignana, compreso Mochignano del marchesato di Malgrate.
    - anno1551 Corlaga e le sue ville di Agnetta, Leuzio, Stazzone, Biglio, ec.
    - anno 1574 Lusuolo e Ricò con le loro ville di Campoli, Canossa, Capannella, Canala, Campo sopra, Circò e Tassonara.
    - anno 1578 Groppoli col Castello e villle di Arpio, Casarossa, Costa, Cravilla, Lavaggio, Serla e Talavorna.
    - anno1617 Terra rossa col Castelletto e le ville di Costamala e Canalescuro.

    Quasi tutti i suddetti Villaggi ottennero i loro statuti municipali, i di cui originali si conservano nelle riformazioni di Firenze.
    Con la legge del 30 Settembre 1772 il Capitanato di Bagnone e di Castiglion del Terziere fu dichiarato uno dei 15 Vicariati minori, cui fu assegnata la giurisdizione civile e criminale di tutto l’antico territorio,a riserva della comunità di Albiano e Caprigliola data al Vicariato
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    maggiore di Fivizzano, cui in seguito fu unita la Potesteria di Codiponte, già dipendente dal Vicariato di Bagnone.
    La Comunità mantiene due medici matricolati anche in chirurgia, e un maestro di erudimenti elementari.
    Avvi inoltre una scuola di belle lettere, stata fondata e dotata dal Bagnonese Gio. Batista Cartegni che cuoprì la cattedra di medicina nello Studio pisano nel secolo XVI.
    Varii uomini distinti per dignità e per dottrina conta Bagnone, senza quelli del suo contado che saranno rammentati ai respettivi Luoghi. – Per meriti politici, doti letterarie e onorificenze primeggiano Pietro e Antonio di Giovanni di Noceto. Del primo non parlo, come quello che non nacque né finì i suoi giorni in Bagnone; parlo bensì del secondo che ebbe con Pietro dalla corte di Roma dignità, e dall’imperatore Federigo III (Aprile 1452) onorificentissimi diplomi; che fu familiare e ben affetto dei pontefici Pio II, Paolo II e Sisto III, sotto i quali diversi Ufizi, ora di segretario, ora di scudiere, ora di giusdicente e governatore di provincia sostenne. – Fu amico di Filelfo e di Antonio Ivani, che lo appalesano per uomo di qualche erudizione. – Nel 1475 il conte Antonio di Noceto venne a stabilirsi in Bagnone, ai di cui Consoli la Repubbilca fiorentina specialmente lo raccomandò; e in Bagnone vi terminò i suoi giorni, lasciando nel figlio conte Pier Francesco un rampollo, che per talenti diplomatici e probità di cuore non degenerò nè dallo zio nè dal padre. A questo i reggitori del Comune di Firenze concessero il paese di Bagnone, quasi in libera signoria donandogli la stessa rocca (attuale abitazione dei Noceti), dopo averli affidato il regime amministrativo e politico di tutte le terre che in Lunigiana si reggevano sotto la tutela o in nome della Repubblica fiorentina.
    Per dottrina medica si distinsero un Mario Querni e un Gio. Batista
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    Cartegni. Quest’ultimo professò 36 anni nell’Università Pisana, e fu autore di un Trattato de’venti in quanto si appartiene al medico, e del sito della città di Pisa.
    In Bagnone risiede un Vicario minore dipendente nei rapporti governativi dal Commissario di Pontremoli. Ha la giurisdizione civile e criminale sulla Comunità di tal nome, e su quelle di Filattiera, Groppoli e Terrarossa; ma per gli atti governativi e di polizia riferisce col commissario R. di Pontremoli.
    Con il Regolamento Leopoldino, de’24 febbrajo 1777 relativo all’organizzazione economica della Comunità di Bagnone, furono riunite in un sol corpo per comune interesse 20 Comuni, cioè: 1.
    Bagnone; 2. Biglio; 3. Cassolana; 4. Castiglion del Terziere; 5. Compione; 6. Collesino; 7. Corlaga; 8. Corvarola; 9. Filattiera; 10. Fornoli; 11. Gigliana; 12. Grecciola; 13. Lusana; 14. Lusuolo; 15. Mochignano; 16. Nezzana; 17. Pastina; 18. Pieve; 19. Ricò; 20. Rocca Sigillina.
    Il Cancelliere comunitativo è di terza classe, e la sua Cancelleria comprende ancora le Comunità di
    Albiano, Filattiera, Groppoli e Terrarossa; tutte le quali Comunità hanno l’Ufizio di esazione del Registro e la Conservazione delle Ipoteche in Pontremoli; la Rota è in Pisa.
    Attualmente la Comunità di Bagnone comprende 21 parrocchie, i di cui nomi, titoli e popolazioni si trovano riportati nel seguente prospetto.

    QUADRO della Popolazione della Comunità di BAGNONE a tre epoche diverse.

    - nome del luogo: BAGNONE, titolo della chiesa: S. Niccolò (Prepositura), abitanti del 1551 n° 366, abitanti del 1745 n° 492, abitanti del 1833 n° 771
    - nome
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    del luogo: Nezzana, titolo della chiesa: -, abitanti del 1551 n° 106, abitanti del 1745 n° -, abitanti del 1833 n° -
    - nome del luogo: *Biglio, titolo della chiesa: S. Giacomo Maggiore,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 79, abitanti del 1833 n° 71
    - nome del luogo: *Canossa, titolo della chiesa: S. Michele,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 121, abitanti del 1833 n° 116
    - nome del luogo: Castiglion del Terziere, titolo della chiesa: S. Leonardo,
    abitanti del 1551 n° 303, abitanti del 1745 n° 252, abitanti del 1833 n° 277
    - nome del luogo: Cavallana, titolo della chiesa: S. Martino,
    abitanti del 1551 n° 172, abitanti del 1745 n° 70, abitanti del 1833 n° 70
    - nome del luogo: Collesino, titolo della chiesa: S. Giacomo maggiore,
    abitanti del 1551 n° 175, abitanti del 1745 n° 180, abitanti del 1833 n° 200
    - nome del luogo: Compione, titolo della chiesa: S. Leonardo,
    abitanti del 1551 n° 98, abitanti del 1745 n° 76, abitanti del 1833 n° 92
    - nome del luogo: *Corlaga, titolo della chiesa: SS. Pietro e Paolo,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 219, abitanti del 1833 n° 245
    - nome del luogo: Corvarola, titolo della chiesa: S. Michele,
    abitanti del 1551 n° 124, abitanti del 1745 n° 99, abitanti del 1833 n° 195
    - nome del luogo: Fornoli, titolo della chiesa: S. Michele,
    abitanti del 1551 n° 256, abitanti del 1745 n° 188, abitanti
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    del 1833 n° 581
    - nome del luogo: *Gabbiana, titolo della chiesa: S. Andrea, abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 354, abitanti del 1833 n° 358
    - nome del luogo: Gigliana, titolo della chiesa: S. Michele,
    abitanti del 1551 n° 110, abitanti del 1745 n° 163, abitanti del 1833 n° 242
    - nome del luogo: *Lusana, titolo della chiesa: S. Andrea,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 120, abitanti del 1833 n° 168
    - nome del luogo: *Lusignana, titolo della chiesa: SS. Vincenzo e Anastasio,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 171, abitanti del 1833 n° 148
    - nome del luogo: *Lusuolo, titolo della chiesa: S. Matteo,
    abitanti del 1551 n° -, abitanti del 1745 n° 245, abitanti del 1833 n° 229
    - nome del luogo: Merizzo di Corvarola, titolo della chiesa: S. Michele,
    abitanti del 1551 n° 260, abitanti del 1745 n° 235, abitanti del 1833 n° 244
    - nome del luogo: Mochignano, titolo della chiesa: S. Maria Assunta,
    abitanti del 1551 n° 146, abitanti del 1745 n° 135, abitanti del 1833 n° 151
    - nome del luogo: Pastina, titolo della chiesa: S. Tommaso,
    abitanti del 1551 n° 124, abitanti del 1745 n° 161, abitanti del 1833 n° 189
    - nome del luogo: Pieve presso Bagnone, titolo della chiesa: SS. Ippolito e Cassiano,
    abitanti del 1551 n° 466, abitanti del 1745 n° 461, abitanti del 1833 n° 515
    - nome del luogo: *Ricò, titolo della chiesa: S. Maria,
    abitanti del 1551 n° -,
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    abitanti del 1745 n° 368, abitanti del 1833 n° 499
    - nome del luogo: Rocca Sigillina, titolo della chiesa: S. Giorgio,
    abitanti del 1551 n° 541, abitanti del 1745 n° 265, abitanti del 1833 n° 256
    - Totale
    abitanti del 1551 n° 3236
    - Totale
    abitanti del 1745 n° 4554
    - Totale
    abitanti del 1833 n° 5617

    FRAZIONI di Popolazioni provenienti da altre Comunità

    - nome del luogo: Panicale, titolo della chiesa: S. Andrea, Comunità o Stato in cui è situato: Ex Feudi estensi, abitant n° 12
    - nome del luogo: Viggoletta, titolo della chiesa: S. Leonardo, Comunità o Stato in cui è situato: Ex Feudi estensi,
    abitanti n° 38
    - Totale
    abitanti n° 5667

    Ricapitolazione della Popolazione della stessa Comunità
    -all'anno 1551,
    abitanti n° 3236
    -all'anno 1745,
    abitanti n° 4554
    -all'anno 1833,
    abitanti n° 5667

    N.B.
    I luoghi con l'asterisco * non appartenevano al Granducato all'anno 1551, epoca della prima portata statistica del Capitanato di Bagnone e del Terziere.

    BAGNONE in Val di Magra – Infine. – Attualmente la Cancelleria comunitativa di Bagnone comprende le Comunità di Albiano, Bagnone, Groppoli e Terrarossa. Quella di Filattiera è unita alla Cancelleria comunitativa di Ponlremoli. La Comunità di Bagnone nel 1833 contava 5667 Abitanti e nel 1815 ne aveva 1855 stante i popoli che fino dall’anno 1833 furono dati alla Comunità di Terrarossa, cioè:

    BAGNONE,
    Abitanti N.° 971
    Biglio,
    Abitanti N.° 73
    Canossa
    , Abitanti N.° 144
    Castiglion del Terziere,
    Abitanti N.° 303
    Cavallana,
    Abitanti N.° 105
    Collesino,
    Abitanti N.° 244
    Compione,
    Abitanti N.° 91
    Corlaga,
    Abitanti N.° 311
    Corvarola,
    Abitanti N.° 191
    Gabbiana,
    Abitanti N.° 351
    Gigliana,
    Abitanti N.° 298
    Lusana,
    Abitanti
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    N.° 188
    Lusignana (
    porzione), Abitanti N.° 171
    Lusuolo,
    Abitanti N.° 234
    Mochignano,
    Abitanti N.° 154
    Pastina,
    Abitanti N.° 183
    Pieve di S. Ippolito,
    Abitanti N.° 560
    Rocca Sigillina,
    Abitanti N.° 275

    Annessi dall’ Estero

    Panicale; dall’ex feudo di Liccinna, Abitanti N.° 44
    Virgoletta;
    dall’ex feudo di Villafranca, Abitanti N.° 18
    TOTALE
    Abitanti N.° 4855
Localizzazione
ID: 387
N. scheda: 4950
Volume: 1; 6S
Pagina: 249 - 253, 254; 20 - 21
Riferimenti: 4960, 18350, 35840
Toponimo IGM: Bagnone - Il Castello - Torrente Bagnone
Comune: BAGNONE
Provincia: MS
Quadrante IGM: 096-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1579474, 4907336
WGS 1984: 9.99738, 44.3165
UTM (32N): 579537, 4907510
Denominazione: Bagnone - Torrente Bagnone
Popolo: S. Niccolò a Bagnone (con annesso Nezzana)
Piviere: SS. Ippolito e Cassiano a Bagnone
Comunità: Bagnone
Giurisdizione: Bagnone
Diocesi: (Luni - Sarzana) Pontremoli
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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