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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Seravalle, Serravalle (S. Stefano)

 

(Serravalle Pistoiese)

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    SERA, più spesso SERRA, SERRE, SERAVALLE, e SERRAVALLE. – Più luoghi sotto cotesti nomignoli s'incontrano in varj punti e sono dati a varj paesi della Toscana, i quali lutti ripetono un'eguale etimologia, cioè, dalla posizione topografica in cui si trovano, essendo quelli per il solito posti sul passaggio da una in altra valle, o vallecola.
    Noi ci limiteremo a indicare fra i più segnalati i seguenti: SERAVALLE, o SERRA VALLE, già SERRA nel Val d' Arno casentinese, SERAVALLE DI BUONCONVENTO nella Val d'Arbia, SERAVALLE, o SERRAVALLE DI CAPRIO nella Val di Magra, SERAVALLE, o SERRAVALLE fra la Val di Nievole e quella dell'Ombrone pistojese.

    SERAVALLE, o SERRAVALLE fra la Val di Nievole e quella dell'Ombrone pistojese. – Castello con due torri in parte dirute e due chiese, una delle quali plebana (S. Stefano), e l'altra prioria (S. Michele) capoluogo di Comunità, siccome lo fu di Giurisdizione, ora sotto il vicario regio di Pistoja, Diocesi medesima, Compartimento di Firenze.
    È posto nel collo del contrafforte più depresso che staccasi dall’ Appennino pistojese, il quale dirigesi verso ostro dalle
    Piastre per Montagnana e Seravalle rialzandosi quindi per incamminarsi a scirocco nei Monti detti di Sotto onde separare la Valle dell'Ombrarne pistojese dalla Val di Nievole che gli resta a ponente e da quella del Val d' Arno inferiore situata al suo mezzogiorno.
    Cotesto castello presso il varco della strada postale Lucchese, trovasi ad una elevatezza di braccia 324 sopra il livello del mare Mediterraneo misurata dal P. Inghirami dalla sommità di una delle due torri, fra il grado 28° 29' 6" longitudine ed il grado 43° 55' latitudine, 4 miglia toscane a libeccio di Pistoja, 5 a grecale dei Bagni di Monte Catini, 12 miglia toscane a levante di Pescia, 24 a ponente maestrale di Firenze, e 22 miglia toscane
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    a levante grecale di Lucca.
    Due chiese plebane esistenti sullo stesso contrafforte di
    Seravalle portano il distintivo, una del paese in discorso, l'altra di Serra, quella nel capoluogo della Comunità di Seravalle, questa compresa nel distretto di Marliana. – Vedere SERRA (PIEVE DI) E MARLIANA. Quindi resta molto facile confondere le notizie storiche relative al Castello di Serra nel distretto di Marliana, che fu un tempo feudo de' conti di Capraja, e di Monsummano, con questo di Seravalle che appartenne costantemente al Comune di Pistoja.
    Della quale verità si accorse prima di noi il Fioravanti nelle sue Memorie istoriche della città di Pistoja (Cap. X pag. 167). –
    Vedere CAPRAJA nel Val d'Arno inferiore, MAONA, MONSUMMANO, E SERRA DI MARLIANA.
    Premesso ciò mi
    limiterò a indicare le principali vicende storielle accadute a questo paese di Seravalle, e prima di tutto ad aggiungere qualche schiarimento a quanto fu pubblicato nella presente opera sotto l' Articolo CALORIA nel distretto di Seravalle dove fu una chiesa plebana sotto il titolo di S. Michele a Caloria. – Imperocché a quella chiesa appella non solo un istrumento del maggio 1159 ivi citato, ma un altra membrana dell'ottobre 1117 relativa ad una donazione fatta alla cattedrale di Pistoja da donna Gisla vedova di Soffredo col rilasciargli tutti i beni che essa possedeva nelle giudicherie di Groppore e di Nievole, eccetto un pezzo di terra che aveva preventivamente donato alla chiesa plebana di S. Michele a Caloria. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte dell'Opera di S. Jacopo di Pistoja).
    All'Articolo GROPPONI, O GROPPORE, aggiunsi, che nei secoli posteriori la parrocchia di S. Michele a Caloria
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    fu aggregata alla cura de' SS. Jacopo e Filippo alla Castellina nella Comunità e circa miglio toscano uno a settentrione grecale di Seravalle. Ma siccome questa della Castellina, a tenore del documento del 23 maggio 1159 di sopra rammentato, era nel piviere di S. Michele a Caloria, è credibile che anche il popolo del Seravalle in discorso fosse sottoposto alla pieve in un tempo in cui non trovo fatta parola dell'attuale sua chiesa plebana di S. Stefano a Seravalle.
    Una pergamena della provenienza di sopra citata sotto dì 4 settembre 1294 rammenta, la prima volta ch’ io sappia, la pieve di
    S. Stefano a Seravalle; la quale fino di allora era di padronato dei capitoli della cattedrale di Pistoja, lo che vien confermato da un altro istrumento del 4 agosto 1301 dove trattasi della nomina del prete Giovanni del fu Giunta già canonico (cappellano) della pieve di S. Stefano di Seravalle, la quale elezione fu approvata a nome del capitolo dal preposto della cattedrale di S. Zeno, nell' atto che confermò e diede il possesso al nuovo rettore della pieve di S. Stefano a Seravalle.
    Allo stesso Giovanni di Giunta pievano della chiesa prenominata appella il suo testamento scritto lì 3 marzo del 1323 nella canonica di delta pieve, col quale fra varj legati, lasciò a favore della sua pieve un podere posto alla Castellina di Seravalle in luogo detto Malazzana, chiamando in suoi eredi universali Napoleone di ser Forese di Giunta per una metà, e per l’ altra metà Giunta e Forese fratelli nati da Adeodato di ser Forese altro di lui nipote. – (loc. cit.)
    Da quanto si è testé indicato risulterebbe che la pieve di Seravalle non
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    esistesse prima del secolo XIII; mentre il suo castello è rammentato negli antichi istrumenti pistojesi, come anche nel trattato di pace del 20 aprile 1179 fra i Pistojesi ad i Seravallesi da una parte, ed i Montecatinesi con i dinasti di Serra e Verruca dall'altra parte.
    In un Articolo della quale fu dichiarato: che gli uomini di Montecatini prima del 7 maggio successivo dovessero restituire le possessioni occupate agli uomini e Comune di Seravalle. – (ZACARIA,
    Anted. Pistor.)
    Tolomeo e Gio. Villani, uno negli Annali lucchesi, l'altro nella Cronica fiorentina, sono concordi nell' asserire, che nel mese di maggio del 1302 essendosi la città di Pistoja ribellata per la cacciata de' Bianchi da Firenze e degli Interminelli da Lucca, i Comuni di coteste due città inviarono la loro oste a Pistoja dove stettero assediandola per ventitré giorni. Alla fine, soggiunge il Villani, i Lucchesi si accordarono con quelli dell'esercito fiorentino di ritirarsi addietro, e di porsi all'assedio del castello di Seravalle, che era molto forte; espressione sufficiente per credere che cotesto paese fino d'allora doveva esser ridotto a fortilizio. Infatti cotesto castello benché fosse dai Lucchesi combattuto, non si arrendeva perché difeso da più di 400 de’ migliori cittadini di Pistoja (mille armati pistojesi, dice Tolomeo da Lucca). Alla fine per mancanza di vettovaglie nel dì 6 settembre di detto anno dovette darsi al generale de' Lucchesi, a quel March. Monello Malaspina di Lunigiana che per essere avverso alla parte Bianca, dal divino poeta fu copertamente appellato, vapor di Val di Magra (DANTE, Inf. C. XXIV.)
    Dopo la resa di Sera valle i Pistoiesi prigioni furono condotti a Lucca, ed agl’ indigeni fu perdonato. Allora i Lucchesi fecero Costruire in Seravalle una nuova rocca dalla parte che guarda la Val di Nievole,
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    e un grosso muro alla rocca vecchia di qua verso Pistoia, dov'era, dice il Villani, la pieve nuova, per tener meglio a ubbidienza gli uomini di quel castello che furono aggregati al contado lucchese. – (G. VILLANI, Cronic. Lib. VIII. cap. 52.)
    Delle due rocche,
    nuova e vecchia, di Seravalle, parla l’ anonimo delle Storie pistolesi all'anno 1314, dopo che il governo di Lucca da Uguccione della Faggiuola, appena fattosi di quella Repubblica signore, fu riformato a parte Ghibellina.
    Allora i Bianchi e i Ghibellini di Pistoja ch’ erano in Lucca cavalcarono a Seravalle dove quelli di dentro gli aprirono le porte, e con allettativa della moneta che diedono al capitano ebbono la
    rocca nuova. I Guelfi pistojesi che erano nella rocca vecchia, vedendo perduta la nuova, venderono anche la loro ai fuor usciti Ghibellini, i quali allora fornirono di gènte amica, non solo le due rocche ed il castello di Seravalle, ma i paesi vicini afta foce, fra i quali la Castellina, Maritami, Casore, Pugno, Montigno, Montagnana e Minacciano.
    Dopo aver prese cotali disposizioni i Lucchesi cominciarono a far guèrra al Comune di Pistoja, la qual città allori era guardata dai Fiorentini.
    Poco stette che Uguccione venne con un esercito in Val di Nievole all’assedio di Montecatini che era in potere dei Fiorentini, nel qual tempo il Faggiuolano mandò parte dell’oste a Buggiano ed a Serravalle, dove stavano i fuoriusciti Bianchi di Pistoja: e di costà, sebbene fallisse il colpo, Uguccione fece aprire trattato per avere Pistoja con certi villani di piccola condizione, i quali di notte guardavano la città in sulle mura di
    Porta di Ripalta, (ora Porta al Borgo). – G. VILLANI, Op. cit.
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    ).
    Ma dopoché Uguccione fa cacciato dai Lucchesi, e acclamato Castruccio Antelminelli in capitano generale del
    loro Comune, (aprile 1316), questi cominciò a guerreggiare contro i Fioretini del Val d’Arno e in Val di Nievole, quindi rivolse l’ animo alla conquista di Pistoja. Per la qual cosa egli cavalcò a Seravalle, dove alcuni pistojesi ambasciatori si recarono e con essi il Fiorentino Pino della Tosa che era vicario in Pistoja, a nome del re Roberto di Napoli, i quali tutti stettero a parlamentare in Seravalle con Castruccio infino a notte avanzata. – Vedere PISTOJA.
    L’anno di poi, nell'aprile del 1317, per la mediazione del re Roberto fa conclusa la pace fra i Pisani ed i Lucchesi da una parte ed i Fiorentini con tutti gli altri popoli della lega Guelfa di Toscana dall'alta parte, nella quale si conteneva anche il seguente articolo :
    Che i fuoriusciti di Pistoja rendessero le terre che tenevano del Comune di Lucca, riserbandosi Seravalle, finché avessero fatto le paci coi particolari. Dalla qual cosa apparisce che nel il 17 le due rocche di Seravalle dovevano essere in potere dei Bianchi o Ghibellini pistojesi e noti più in mano de’ Lucchesi. A questi ultimi però erano state nel 1322 dai fuorusciti di Pistoja consegnate, poiché troviamo nell'aprile di detto anno Castruccio col suo quartier generale in Seravalle, dove ricevè i commissari dell' Abbate di Pacciana, allora signor di Pistoja, per fare tregua con esso lui, come la fece a patto di pagare a Castruccio un tributo di 3000 fiorini d'oro l’anno e di cacciare dalla città il vescovo Baronto con altri capi di parte Guelfa amici de' Fiorentini. – GIO. VILLANI, Cronic. Lib. IX. C. 146, e Istorie Pistoiesi).
    Altri fatti relativi alle
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    vicende di Seravalle non accaddero se non che nell' estate del 1318, allora quando Castruccio, già padrone di Pistoja, aliena ebbe l’avviso in Roma della perdita di questa città caduta in Mano de’ Fiorentini, corse da Roma a Pisa e di lì a Lucca, quindi, dopo aver fornito della miglior gente ch'egli avesse il castello di Serarvalle, cavalcò con numerosa oste e salmeria sino presso un miglio a Pistoja che tosto assediò e che in meno di due mesi gli riuscì di riacquistare. Ma questa fu l’ ultima vittoria di Castruccio, il quale pochi giorni appresso mancò di vita pieno di gloria (3 settembre 1328).
    Dopo che questo famoso capitano fu morto il Comune di Firenze inviò di nuovo genti d’ arme a Pistoja, i di cui abitanti con tutti i luoghi del suo distretto erano tornati in libertà, fra i quali Seravalle; sicché alla pace del 24 maggio 1329, conclusa tra il Comune di Pistoja e quello di Firenze, uno dei patti fu quellò di consegnare ai Fiorentini per tre anni il castello e le rocche
    Seravalle, dove poi la Signoria di Firenze mandò la sua oste per far guerra specialmente al Castello di Montecatini, che fu da essa vinto e preso per fame.
    Intorno a cotest'epoca abbiamo una provvisione della Repubblica Fiorentina del 16 ottobre 1336 concernente i risarcimenti ordinati alle due torri, o
    rocche nuova e vecchia, di Seravalle, ed alle mura di detto castello per sicurezza, dice il decreto, della città di Pistoja. – (ARCH. DIPIL. FIOR. Carte dell’Opera di S. Jacopo di Pistoja.)
    I Fiorentini non lasciarono più la guardia di Seravalle se non dopo la cacciata del duca di Atene quando Firenze ricuperò la sua libertà e perde quella del suo distretto.
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    Avvegnaché il popolo di Pistoja e degli altri castelli in quell’ occasione si emanciparono da ogni servitù. – «Fu per la rivoltura del duca, dice il Villani, (Cronic. Lib. XII. C. 24) che si perde la signoria di Arezzo, di Pistoja, di Seravalle, di Volterra, di San Gimignano, Colle, Pietrasanta, S. Maria a Monte, Montopoli e più altre castella e terre per colpa dei più de’ nostri rei e barattieri cittadini e castellani di quelle.»
    E l'Ammirato, rispetto a
    Seravalle aggiunse, che le due rocche, vecchia e nuova, furono riconsegnate dai castellani fiorentini ai Pistojesi, e così la potesteria, essendo stato pagato quel podestà di tutto l’ intiero semestre, oltre 500 scudi ch'ebbe di regalo. – (AMMIR. Stor. Fior. Lib. IX.)
    All'Articolo PISTOJA (Vol. IV. pag. 419) si disse come, dopo un nuovo assedio Pistoja del 1351 dovette rendersi alte forze inviatevi da Firenze, e riconsegnare a quelle la guardia del castel di Seravalle, le cui rocche furono prontamente dai Fiorentini presidiate.
    Infatti fra le carte de' Roccettini di Pistoja venute nell’
    Arch. Dipl. Fior., una del 26 aprile 1356 rammenta un Lamberto del fu Gio. Del Nero di Firenze castellano della Rocca nuova di Seravalle. – Inoltre non meno di quattro istrumenti del 1368 e 1369 appartenuti all’Arch. generale dei contratti, ora in quello Dipl. Fior. riferiscono all’ accesso ed al giuramento prestato dai castellani fiorentini per la guardia delle rocche nuova e vecchia di Seravalle. Corrispondono esse alle semidirute torri esistenti tuttora nei due opposti lati del paese di Seravalle.
    Comecché dal 1367 in poi nelle rocche di Seravalle si tenessero guardie per conto del Comune di Firenze, pure la rabbia dei due partiti, Cancellieri e Panciatichi, risorgeva
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    di tempo in tempo con nuovi furori in Pistoja e nel suo territorio, sicché il loro storico Fioravanti raccontando quelli del 1001 ebbe a compiangere cotanti feroci massacri de' suoi concittadini. Fu nel 1367 quando la fazione Panciatica, animata da un Seravallese, si pose in animo di pigliare, siccome per mezzo di un traditore s’ impadronì di una parte di cotesto paese, e segnatamente della rocca che guarda la Val di Nievole, e dei campanili delle chiese di S. Stefano e di S. Michele. Inteso ciò dalla fazione Cancelliera, dopo aver questa raccolto buon numero di faziosi armali, costoro si recarono a Seravalle nella speranza di cacciare di là il partito contrario, per cui seguì atroce strage e carnificina tra una parte e l'altra. – Vedere PISTOJA.
    Presso la torre orientale esiste la chiesa plebana davanti ad una piccola piazza dov’ era il pretorio eretto durante il governo di Cosimo I che distaccò la sua giurisdizione dalla potesteria di Larciano. – Ma la potesteria di Seravalle fu abolita dalla legge del 2 agosto 1838 affidando le ingerenze civili di questa e della potesteria di Tizzaria al vicario R. di Pistoja.
    A poca distanza dalla pieve esiste la chiesa prioria di S. Michele di Seravalle, forse l'antica chiesa di
    S. Michele nel Colle di Serra, stata sottoposta al pievano di Caloria.
    Cotesto piviere abbraccia nel suo circondario oltre la prioria di S. Michele a Seravalle, la parrocchia de' SS. Jacopo e Filippo alla Castellina, ed allo stesso piviere sembra che appartenesse una parte del territorio di Momigno, innanzichè la sua chiesa fosse eretta in battesimale. – Si contavano pure in Seravalle diversi oratorj, ed un piccolo spedale per i pellegrini sotto il titolo di S. Lucia.

    MOVIMENTO della Popolazione delle due PARROCCHIE DI SERAVALLE a quattro epoche
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    diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 148; totale della popolazione 809.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 180; femmine 129; adulti maschi 241, femmine 277; coniugati dei due sessi 134; ecclesiastici dei due sessi 4; numero delle famiglie 177; totale della popolazione 965.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 314; femmine 298; adulti maschi 224, femmine 220; coniugati dei due sessi 535; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 270; totale della popolazione 1594.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 355; femmine 301; adulti maschi 241, femmine 250; coniugati dei due sessi 537; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 279; totale della popolazione 1687.

    Comunità di Seravalle, o Serravalle. – Il suo territorio abbraccia una superficie di 13339 quadrati 319 dei quali sono presi da corsi d' acqua e da pubbliche strade. – Nell'anno 1833 vi si contavano 4867 abitanti a proporzione di 324 persone per ogni miglia toscane quadrate di suolo imponibile.
    Il territorio comunitativo di Seravalle confina con quello di altre sette Comunità. Dal lato di maestrale fronteggia col territorio della Comunità di Marliana, a partire dalla
    Corniaccia de’ Fossi, dove attraversa la strada pedonale denominata Montanina, e di là entra nella Forra detta la Bolognola, che presto lascia fuori sol confine settentrionale della Comunutà di Montecatini di Val di Nievole. Costì voltando faccia a ponente si tocca col territorio comunitativo di Monte Catini, col quale il nostro dirigesi per termini artificiali verso la strada che guida dalla Castellina a Monte Catini. Ivi il nostro formando angolo acuto piega direzione a scirocco per scendere nella Forra delle Macchie sino alla sua confluenza in Nievole, il cui fiume rimonta per breve tragitto
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    voltando la fronte a settentrione sino alla Forra di Cagnano, presso la quale la nostra Comunità piegando da levante a libeccio si dirige nella Forra del Poggio alla Guardia, e torna con essa nel fiume Nievole, poco dopo essere sottentrato a confine il territorio della Comunità delle Due Terre di Val di Nievole, ossia di Monsummano e Monte Vettolini. Per breve cammino le due Comunità percorrono il fiume Nievole, giacché allo sbocco in esso della Forra de’Becchini i due territorj dirigendosi da libeccio a scirocco entrano e rimontano per mezzo miglio toscano la Forra prenominata, poscia per termini artificiali salgono sino al crine de' Monti di Sotto, passando per il Sasso di Fuso, dove dopo aver tagliata la strada della Croce al Monte piegano a scirocco levante per Belvedere, quindi attraversano la strada pedonale che da Vinacciano guida a Monte Vettolini, finché trovano la Forretta del Confine. Ivi sottentra il territorio comunitativo di Lamporecchio, col quale il nostro fronteggia dirimpetto al Val d' Arno inferiore, da primo per mezzo miglio toscano nella stessa direzione di scirocco levante finché alla Forra della Ciliagia voltando a ostro per entrare nel la Forra di Cerralto, che dopo due terzi di miglio toscano abbandonano per entrare in quella dell' Ulivecchio proveniente da levante grecale. Con quest' ultima le due Comunità salgono sul crine dei Monti di Sotto verso la strada di Cecina che costà varca il paggio. Poco dopo arrivano sulla foce per dove passa la si rada di Larciano, finché, al di là del termine del Castagno segnato cessa dirimpetto a ostro il territorio comunitativo di Lamporecchio, e viene a confine quello della Comunità di
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    Tizzana che trova il nostro sopra le sorgenti del rio Morone. Mediante cotesto rio le due Comunità scendono nella direzione di grecale in Val d'Ombrone pistojese sino al Ponte d'Asso sul torrente Stella. Al di là di quest’ ultimo torrente serve di limite la strada comunitativa rotabile che dal Ponte d’ Asso attraversando la regia Pistojese s'incammina sulla via appellala del Confine. Costì sottentra dirimpetto a settentrione la Comunità di Porta Carratica, mediante la strada suddetta che insieme con la nostra percorre nella direzione di ponente sino ai Ponticini, sui quali passa la strada della Castellina. Ivi cessala Comunità di Porta Carratica e viene a confine quella di Porta Lucchese, da primo di faccia a ponente mediante la strada della Castellina di sopra, con la quale la nostra Comunità torna sul torrente Stella, che rimonta nella direzione di maestrale finché dopo un miglio e mezzo lo lascia a destra sulla strada di Monte Chiaro onde girare da grecale a libeccio intorno alle pendici del colle di Monte Chiaro e di la percorrere la strada maestra che scende nella regia Pistojese da Vinacciano.
    Giunti i due territorj al quadrivio che fanno le strade della
    Croce al Monte e questa di Vinacciano, i territorj delle due Comunità cambiando direzione da maestrale ponente a settentrione entrano nella via di Rocca Bruna e di là per termini artificiali ritornano sul tronco superiore del torrente Stella presso la strada postale Lucchese che attraversano onde rimontare il rio degli Albarelli, e dopo salire il poggio orientale della Castellina per arrivare mediante termini artificiali sul borro della Forra Torbida, mercé cui piegando da maestrale
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    a ponente le due Comunità salgono sul crine de’ poggi per dove passa la strada pedonale Montanina, dalla quale dirigonsi verso settentrione sulla Corniaccia de' Fossi dove le nostra ritrova il territorio della Comunità di Magliana.
    Fra i maggiori e più lunghi corsi di acqua che attraversano cotesto territorio contasi il torrente
    Stella, il quale scaturisce fra la Castellina e Seravalle scorrendo per circa 8 miglia toscane da maestrale a scirocco quasi sempre dentro il territorio di questa Comunità. – Al contrario per corta traversa dopo le sue sorgenti scende dal lato di ponente maestrale povero di acque il fiume Nievole bagnando le pendici opposte del poggio di Seravalle.
    Rispetto alle Strade rotabili, havvi quella Regia postale Lucchese che passa per la foce di Seravalle dove fu un ospedaletto, presso poche case ivi restale con un arco a guisa di porta d'ingresso. Molte sono le vie comunitative, o che Staccatisi dalla strada suddetta per andare a Montecatini, oppure dalla regia Pistojese per condurre a Vinacciano, a Casal Guidi, ecc. senza dire delle vie e viali che dalla regia Pistojese e dalla postale Lucchese guidano alle ville signorili sparse nelle pendici orientali del poggio di Seravalle, e sui Monti di Sotto, la più grandiosa delle quali mostrasi la
    Magia di casa Amati.
    In quanto alla struttura fisica dei colli che a Seravalle chiudono la Valle dell’Ombrone separandola dalla Val di Nievole e che poi rialzandosi nei
    Monti di Sotto disgiungono la Valle dell'Ombrone dal Val d'Arno inferiore, la costituzione geognostica di cotesto braccio tortuoso che scende dalla Montagna pistojese spetta alle tre rocce compatte e stratiformi dell'Appennino toscano, vale a dire, all'arenaria, ossia macigno, allo schisto marnoso, o bisciajo, alternante a più sottili strati friabili con l'arenaria, succedendo per terza
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    la calcarea compatta, alberese. Mentre le due prime rocce (di arenaria e di schisto marnoso) rivestono generalmente la parte superiore del contrafforte, la terza, (la calcarea compatta) scuopresi ordinariamente sottostante alla roccia schi-stosa. Per altro la stessa roccia calcarea vedesi nel poggio di Seravalle rivestire il doppio fianco di quella foce.
    In quanto alla pianura, tanto verso l’ Val di Nievole, come verso la Valle dell'Ombrone pistojese, essa è profondamente colmata di terriccio, e di ciottoli per la maggior parte di calcarea compatta. Sennonché sul confine della Comunità a libeccio di Seravalle, lungo la ripa sinistra del fiume Nievole, la roccia calcarea cambia colore, ed in grazia degli ossidi di ferro e di manganese vedesi convertita in calcarea sublamellare, in una specie di marmo, di tinta rossastra sparso di vene bianche di spato, della qual roccia si dové far parola all’Articolo MONSUMMANO,
    Comunità delle Due Terre della Val di Nievole.
    Rispetto poi ai prodotti agrarj, non sole il poggio di Seravalle, ma quelli di Vinacciano e di Casal Guidi sono ricchi di vigneti disposti ad anfiteatro, di piante di olivi e più in alto di castagni che si risolvono in estese selve tanto dalla parte della Castellina e di Magliana, come sopra il Villaggio di Vinacciano e lungo tutta la criniera dei Monti di Sotto a Pistoja.
    Risiede nel Castello di Seravalle un solo chirurgo. Costì non si tengono né fiere annuali, né mercati settimanali, e di costà non sono esciti, che io sappia, uomini distinti nelle scienze o nelle lettere.
    Il suo giusdicente civile e criminale è il vicario R. di Pistoja, nella qual città sono riuniti gli uffizi della sua Cancelleria comunitativa, dell'ingegnere di Circondario, dell'esazione del Registro, della conservazione delle Ipoteche, e del tribunale di Prima istanza.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ di SERAVALLE
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    a quattro epoche diverse.

    - nome del luogo: Casal Guidi con Castel Nuovo di Casale, titolo della chiesa: S. Pietro (Pieve), diocesi cui appartiene: Pistoja, abitanti anno 1551 n° 650 (Casal Guidi) e n° 183 (Castel Nuovo di Casale), abitanti anno 1745 n° 1480, abitanti anno 1833 n° 2412, abitanti anno 1840 n° 2486
    - nome del luogo: Castellina (*), titolo della chiesa: SS. Filippo e Jacopo (Prioria), diocesi cui appartiene: Pistoja, abitanti anno 1551 n° 225, abitanti anno 1745 n° 370, abitanti anno 1833 n° 385, abitanti anno 1840 n° 383
    - nome del luogo: SERAVALLE, titolo della chiesa: S. Michele (Prioria), diocesi cui appartiene: Pistoja, abitanti anno 1551 n° 809 (con S. Stefano), abitanti anno 1745 n° 74, abitanti anno 1833 n° 100, abitanti anno 1840 n° 100
    - nome del luogo: SERAVALLE, titolo della chiesa: S. Stefano (Pieve), diocesi cui appartiene: Pistoja, abitanti anno 1551 n° 809 (con S. Michele), abitanti anno 1745 n° 891, abitanti anno 1833 n° 1494, abitanti anno 1840 n° 1587
    - nome del luogo: minacciano (*), titolo della chiesa: S. Lucia (Pieve), diocesi cui appartiene: Pistoja, abitanti anno 1551 n° 295, abitanti anno 1745 n° 374, abitanti anno 1833 n° 467, abitanti anno 1840 n° 571

    - Totale abitanti anno 1551: n° 2162
    - Totale abitanti anno 1745: n° 3189
    - Totale abitanti anno 1833: n° 4867
    - Totale abitanti anno 1840: n° 5127

    N.B.
    Dalle due parrocchie contrassegnate con l’asterisco (*) nell’anno 1840 entravano nelle Comunità limitrofe

    - abitanti n° 102

    -
    RESTANO abitanti anno 1840: n° 5025

    SERAVALLE. – Castello fra la Val di Nievole e la Valle dell'Ombrone pistojese. – Si aggiunga in fine. – Nel 1833 la Comunità di Seravalle contava 4867 Abitanti e nel 1845 ne aveva 5079, come appresso:

    Casal Guidi,
    Abitanti N° 2573
    Castellina (
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    porzione), Abitanti N° 353
    SERAVALLE (S. Michele),
    Abitanti N° 87
    SERAVALLE (S. Stefano Pieve),
    Abitanti N° 1678
    Vinacciano(
    porzione), Abitanti N° 388
    TOTALE
    Abitanti N° 5079
Localizzazione
ID: 3880
N. scheda: 47990
Volume: 5; 6S
Pagina: 246 - 252; 232
Riferimenti: 47991, 65390
Toponimo IGM: Serravalle Pistoiese
Comune: SERRAVALLE PISTOIESE
Provincia: PT
Quadrante IGM: 105-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1647199, 4863088
WGS 1984: 10.83394, 43.90776
UTM (32N): 647263, 4863262
Denominazione: Seravalle, Serravalle (S. Stefano)
Popolo: S. Stefano a Serravalle
Piviere: S. Stefano a Serravalle
Comunità: Serravalle
Giurisdizione: (Seravalle) Pistoja
Diocesi: Pistoja
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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