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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Settignano

 

(Settignano)

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    SETTIGNANO (Septinianum) nel Val d’Arno fiorentino. Grosso villaggio con chiesa prioria (S, Maria), nel piviere di S. Pietro a Ripoli Comunità e quasi due miglia a settentrione di Rovezzano, Giurisdizione del Bagno a Ripoli, Diocesi e Compartimento di Firenze, dalla qual città Settignano dista 3 miglia nella direzione di levante-grecale.
    Risiede sopra un poggio di macigno che serve di continuazione dal lato di scirocco a quelli del Monte-Ceceri e di Fiesole, ricco al pari di essi di cave di pietra arenaria, per cui dal villaggio di Settignano da lunga età escono eccellenti lavoranti di opere architettoniche ed anche di scultura.
    Non starò a perdere tempo sull’etimologia di cotesto villaggio, che per bonarietà da alcuni fu creduto fondato dall’Imperatore Settimio Severo, e fu forse per tal motivo che i Settignanesi gl’innalzarono nella loro piazza una statua di macigno.
    Avvegnachè il paese di Settignano doveva esistere molto innanzi quell’Imperatore, siccome lo dà a conoscere la lapida di un veterano addetto alla settima coorte della tribù
    Scaptia, appellato Publio Verio Settimio, la qual memoria fu posta dal di lui figlio Caio Verio insieme alla sua sorella Veria Septiniana P. F. Fesulana. – (GORI, Inscript. Antiq. Civit. Hetrur.)
    Ma la storia di Settignano è la storia dei valenti artisti che ha fornito non dirò dall’epoca ignota di Settimio Severo, sibbene dal risorgimento delle Belle Arti in Toscana. Imperocchè basta dire che qui nacque nel principio del secolo XV Desiderio da Settignano, dei di cui lavori parlarono con giusta lode il Vasari e il Cicognara. L’ultimo de’ quali qualificò Desideri da Settignano giovane di gentile ingegno, e che quante opere prodotte nel breve corso di 28 anni ch’ebbe di vita, egli le condusse in marmo con una mollezza singolare e tanta pastosità, che alle
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    morbide carni le rendeva rassomiglianti. Desiderio inventò i suoi soggetti con una grazia infinita, come fede ne fanno le sue sculture i Firenze all’altare del Sacramento in S. Lorenzo ed il deposito elegantissimo del Marsuppini in S. Croce. In fine, il Cicognare conclude, può dirsi che l’arte tendesse alla perfezione per opera sua.
    Né solamente Desiderio scolpì in marmo e in pietra,ma ancora lavorò egregiamente nel fondere in metallo, siccome può vedersi nella base che regge l’antico Bacco di bronzo nella galleria di Firenze, la quale da molti fu attribuita a Lorenzo Ghiberti.
    Di un maestro Domenico di Alessandro Lorenzi da Settignano scultore e amministratore de’marmi per conto di Michelangelo Buonarroti parlano, oltre il Vasari, più lettere e contratti relativi all’escavazione e sbozzature di statue da terminarsi da Michelangelo, mentre il Lorenzi, dal 1508 al 1518 abitò in Carrara, dove sembra che morisse, e dove fra le altre opere eseguì in marmo un grandioso deposito per il principe Giovanni d’Avila in Spagna.
    Della stessa professione e famiglia Lorenzi era quel Maestro Giovan Battista da Settignano (forse lo
    Scherano) che nel 1568 recossi con lo scultore Vincenzio Danti a Seravezza per assistere all’escavazione de’marmi nelle nuove cave del Monte Altissimo.
    Un messer Luca del Caprino ingegnere di Settignano fu impiegato dai Dieci di Balia a Firenze, nel principio del secolo XVI, ed è rammentato nelle Lettere di artisti state di corto pubblicate dal Gaye (Vol. II.)
    Ma ciò che più onora il paese di Settignano è di sapere che costà aveva poderi con due case coloniche ed una villa dove talvolta si ritirò Michelangelo Buonarroti, siccome apparisce dalla denunzia dei beni da esso stesso fatta nel 1534 all’Uffizio delle Decime di Firenze (
    Quartiere S. Croce Gonfalone Leon Nero).
    In detta villa, la quale è tuttora posseduta da uno dei discendenti
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    dello stesso Buonarroti che porta il nome di Michelagnolo, ed è pittore, conservasi non solamente il satiro da quel divino ingegno tratteggiato a carbone nella cucina, mentre villeggiava in Settignano, ma ancora i Ricordi e le Lettere Autografe, da noi citate all’Art. SERAVEZZA, parte delle quali conserva l’altro discendente consigliere Cosimo Buonarroti. Finalmente Giorgio Vasari parla con lode di due scultori, Alessandro da Settignano, detto lo Scherano, e Giovan Battista dello stesso casato nonché di Valerio Cioli pur esso scultore. Rammenta infine Antonio da Settigano architetto che disegnò la chiesa e convento de’Frati Gesuati esistita fuori di Porta a Pinti fino al 1528. – Anche all’Art. SERAVEZZA si trovano indicati i nomi di varj maestri da Settignano, coi quali Michelagnolo contrattò per i lavori della facciata di S. Lorenzo di Firenze.
    Che poi Settignano anche ai tempi nostri fornisca tali artisti, da rivaleggiare dire quasi col famoso Desiderio, basterà ch’io citi il diligente Luigi Giovannozzi, le di cui opere di ornato, siano esse di macigno, siano di marmo, destano maraviglia negli intendenti.
    La chiesa di S. Maria a Settignano è a tre navate di padronato di quattro antiche famiglie fiorentine, Alessandri, Alamanni, Giugni e Falconieri a Roma.
    La sua cura nel 1833 aveva 1209 abitanti.

    SETTIGNANO nel Val d'Arno sopra Firenze. –Si Aggiunga al suo luogo, che in Settignano ebbe anche i natali Andrea di Ser Nardo Gargioli generale delle galere del Comune di Firenze, che figurò sulla fine del secolo XIV e sul principio del XV. – Inoltre si rese chiaro nella fine del XVI nella scultura e nell'intaglio Stoldo di Gino Lorenzi da Settignano lodato nei loro scritti dai Borghini, dal Baldinucci e dal Morrona.
    Nel 1845 la parrocchia di Settignano aveva 1275 individui nella Comunità principale di Rovezzano, e 17 persone entravano nella Comunità di Fiesole. –
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    TOTALE Abitanti 1292.
Localizzazione
ID: 3901
N. scheda: 48250
Volume: 5; 6S
Pagina: 287 - 288; 233 - 234
Riferimenti:
Toponimo IGM: Settignano
Comune: FIRENZE
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1686770, 4850348
WGS 1984: 11.32193, 43.78418
UTM (32N): 686834, 4850522
Denominazione: Settignano
Popolo: S. Maria a Settignano
Piviere: S. Pietro a Quarto, a Ripoli
Comunità: Rovezzano
Giurisdizione: Bagno a Ripoli
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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