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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Pescaja (e Sticciano)

 

(La Pescaia)

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    STICCIANO (Sticcianum) e PESCAJA nella Valle dell'Ombrone sanese. – Due Casali il primo de'quali col titolo di Castello ha una chiesa plebana (SS. Concezione) nella Comunità Giurisdizione e circa 8 miglia toscane a ostro di Roccastrada, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
    Risiedono entrambi in poggio, il Casale di Pescaja sulla strada rotabile, ed il Castello di Sticciano un miglio toscano a levante della strada medesima tracciata fra Monte Pescali e Rocca Strada.
    Fra le memorie superstiti più vetuste di Sticciano debbo citare una membrana dell'Arch. Borghesi Bichi di Siena, scritta nel giorno 29 giugno del 988 in loco
    Siticiano. È un contratto mercé cui il conte Ildebrando del fu Gherardo diede ad enfiteusi ad un suo feudatario la metà di una possessione dominicale posta nei confini di Bossina, più due poderi con case e casalini, che uno di essi situato in luogo detto Sasso (di Maremma) e l'altro in loco et fundo ubi dicitur Pari, con l'obbligo al fittuario di recare ogn'anno 12 denari d'argento alla corte dominicale del suddetto conte Ildebrando posta in loco Siticiano.
    In seguito rammenta la
    pieve di Sticciano una bolla di Clemente III diretta nel 12 aprile del 1188 a Gualfredo vescovo di Grosseto, al quale, non che ai suoi successori, confermò tutte le chiese della diocesi grossetana, compresavi la pieve si Sticciano con le sue cappelle. – Citerò inoltre un diploma dell'Imperatore Ottone IV spedito da San Miniato li 31 ottobre del 1209 in favore della Badia di S. Galgano in Val di Merse, cui confermava i beni che quel Monastero possedeva nelle corti di Sticciano e di Lattaja.
    Anco le carte appartenute agli Agostiniani di Siena, ora nell'
    Arch. Dipl. Fior. danno a conoscere che fino al XIII
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    quei frati possedevano beni in Sticciano, siccome lo prova un istrumento del 17 gennajo 1288, in cui si tratta delle vertenze insorte fra il pievano della chiesa di Sticciano e i Romitani di S. Agostino di Siena.
    Finalmente molte pergamene dell’
    Arch. Dipl. San., trattano delle vicende storiche de'nobili di Sticciano; una delle quali del 29 gennajo 1250 contiene l'atto di giuramento prestato in mano del potestà di Siena da Ranieri di Rinaldo signor di Sticciano, di difendere quel comune, ecc. Un'altra pergamena scritta in Siena li 17 luglio del 1254 nel palazzo di Guido di Goro, nel quale abitava Guido di Baccio de'Gualandi podestà di Siena nel tempo che Pandolfo di Fasianella era capitano generale in Toscana per Federigo II, verte intorno all'esame di più testimoni fatto davanti al potestà, ad oggetto di sapere: se la corte imperiale aveva dominio nei comuni di Sticciano, Lattaja, Monte Leone, Mont'Orsajo, Mont'Orgiali, e Cotone? Cui quei testimoni risposero: che la corte imperiale non aveva in essi altro dominio, meno quello di ricevere annualmente dal Comune di Sticciano denari 26 per focolare, eccettuati però i nobili, le vedove, i pupilli ecc; che il Comune di Lattaja soleva pagarli in egual dazio, Monte Leone 36 denari per focolare con le solite eccezioni; e che tre dei feudatarj ivi nominati davano per cadauno ogni anno alla corte Aldobrandesca 24 mortitii (sic) per la festa di S. Stefano. I comuni poi di Mont'Orsajo e di Mont'Orgiali pagavano denari 26 per focolare, quello del Cotone denari 36 per l'eccezioni prenominate.
    Con istrumento poi del 26 giugno 1273 i signori di Sticciano dovettero formalmente assoggettarsi al partito guelfo, allora dominante in Siena, dove
    Neri di Ranieri da Cappucciano signore di Sticciano,
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    in nome proprio, dei suoi figli ed eredi giurò di stare ai comandi del Comune di Siena, di ratificare il contratto e giuramento fatto nel 29 gennajo 1250 da Rinieri suo padre e dal Comune di Sticciano; e ciò nell'atto di ricevere la torre, cassero, e fortezze di Sticciano dai sindaci della Signoria di Siena, che lo liberarono al tempo stesso dalle condanne datagli a cagione dell'assedio di Fornoli fatto nell'anno precedente dai soldati del re Carlo di Napoli al servizio del Comune di Siena, e per le ruberie dal detto signore di Sticciano agli abitanti de’Comuni di Rocca Tederighi e di Massa. A cautela di tutto ciò il detto Ranieri dové consegnare ai Sanesi il figlio in ostaggio. Quindi con deliberazione del dì 8 novembre 1278 fatta presso la chiesa del castel di Monte Leone i sindaci del Comune di Siena proibirono a Ranieri del fu Ranieri di Sticciano di ritenere in alcuno de’suoi castelli de’fuoriusciti ribelli della Repubblica. Anche nel 19 aprile del 1282 il conte Guido Salvatico di Dovadola, allora potestà di Siena, col consenso dei consoli delle arti e del consiglio della Campana, nominò un procuratore del Comune per ricevere la donna Uguccionella vedova di Ranieri seniore da Cappucciano e da donna Cella vedova di Neri giuniore, entrambi signori di Sticciano, in nome proprio e dei loro figli, la ratifica di tutti i contratti, e convenzioni stipulate fra Neri figlio di detto Ranieri ed i suoi antecessori, ed il Comune di Siena, oltre il far prestare giuramento agli uomini di Sticciano di non accettare in detto castello ribelli e banditi della Repubblica di Siena, ecc. ecc.
    In conseguenza di ciò con altro istrumento del 17 ottobre 1289, rogato in Sticciano, Neri e Fazio figli del fu Neri di Ranieri
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    da Sticciano in nome proprio e dei loro fratelli e consorti promisero al Comune di Siena, e per esso ad un suo sindaco di ricevere in Sticciano i soldati della repubblica e di permettere che il Comune predetto potesse disfare le mura del detto castello, eccettuate però 25 braccia per parte vicino alle due porte, con che gli abitanti delle case che erano attaccate a quelle mura fossero di Parte Guelfa.
    Però i signori di Sticciano alla comparsa di Arrigo VII in Toscana si gettarono di nuovo nel partito ghibellino, finché mancato quell'imperatore, dovettero ricorrere a Siena per chiedere misericordia alla Signoria. Si rileva tuttociò da un istrumento del 21 ottobre 1314 stipulato nel cassero di Sticciano, in cui si contiene l'atto di giuramento prestato in mano del sindaco del Comune di Siena da Bindino del fu Neri da Sticciano, e da Nello suo figliuolo in nome ancora d'altri loro consorti e signori di quel castello, con la promessa di ritornare all'obbedienza della repubblica e d'inalberare sul cassero e torre di Sticciano le insegne della
    Balzana sanese, di rinunziare ai privilegi stati loro accordati dall'Imperatore Arrigo VII e di obbligarsi al censo consueto annuale verso la Repubblica, col rinnovare le convenzioni state firmate nel 1250 da Ranieri da Cappucciano loro avo e bisavo, sotto pena di mille marche d'argento. Quindi per esecuzione di ciò il sopradetto Bindino con atto del 23 ottobre 1314 consegnò ai sindaci della repubblica di Siena il figlio ed il nipote suo per statici.
    Finalmente con altro atto pubblico stipulato in Siena lì 23 ottobre 1 24 i nobili di Sticciano, Nello e Bastergio fratelli e figli del fu Ranieri, e Bindino di Neri per Ildebrandino fratello e per Tavena figlio del fu Neri di altro Neri, e per Rinaldo del fu
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    Fazio di Neri, consorti e signori di Sticciano, volendo ritornare all'obbedienza della Signoria di Siena, sottoposero alla Repubblica sanese se stessi ed i loro successori con il castello e uomini di Sticciano con facoltà a questa di potere abbattere da capo a fondo il castello, e di traslocare gli abitanti in altro luogo, giurando di essere Guelfi e difensori della chiesa sotto pena di 10,000 fiorini d'oro.
    Un altro istrumento della Comunità di Massa del 20 marzo 1321 esistente nell'
    Arch. Citato indica parte dei confini territoriali di Sticciano, tostoché ivi si dice, che il Castello di Lattaja, confinava con le corti di Sticciano e di Monte Massi. – Vedere LATTAJA.
    Inoltre un Bindo di Nello da Sticciano nel 1442 ottenne grazia, a contemplazione di donna Paola Appiani signora di Piombino, che la sua futura sposa potesse portare vesti proprie di una gran contessa.
    Il Castello di
    Pescaja, ora tenuta privata, formava un annesso del distretto e dominio di Sticciano, nel cui popolo fino da tempi andati era compreso.
    Ma nel 1461 il Castello di Sticciano con la corte e tenuta di Pescaja pervenne nella casa Piccolomini di Siena per vendita fattane dal medesimo Bindo di Nello con le giurisdizioni e diritti dei terreni, paschi e selve, promettendo il Piccolomini di offrire ogn'anno nel giorno dell'Assunta un cero di libbre 25 alla cattedrale di Siena; alla qual ultima condizione erasi obbligato in faccia alla Repubblica Bindo di Nello venditore.
    Infatti il nuovo feudatario nel 1470 ottenne una sentenza dai quattro ministri del Monte de'Paschi e del Sale di Siena, in cui si diceva, che i possessori di Sticciano (tra quali eravi Madonna Antonia nipote per sorella del Pontefice Pio II) non erano tenuti alla gabella per la vendita della
    Bandita di Sticciano. Alla qual sentenza sarebbe
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    conforme una deliberazione fatta nel 1485 dai quattro di Bicherna, con la quale si dichiarò questo luogo ed i suoi abitanti liberi ed esenti dalle tasse del Comune di Siena.
    Ciò non ostante il collegio di Badia dopo avere concesso nel 1495 a Silvio ed Enea Piccolomini facoltà di estrarre per mare 250 moggia di grano col pagamento di 4 carlini per moggio sempre che fosse del raccolto nel distretto di Sticciano, non sembra che tal privilegio avesse effetto tostochè era stata a quel tempo serrata per tutti la tratta del grano dalla Maremma Sanese.
    Per queste ed altre ragioni sviluppate dall'avvocato Paolo Vinta in una sua relazione dei 21 ottobre (
    ERRATA: 1577) 1571 quando appunto i Piccolomini domandavano la conferma di quell'esenzioni non che di venire esonerati dalle tasse degli uomini d'arme e cavalleggieri, fu rescritto da Cosimo I: Osserveseli la sommissione, nè se gli accresca o scemi punto, ecc. – (ARCH. DELLE RIFORMAG. DI FIR.)
    La parrocchia della SS. Concezione a Sticciano nel 1833 noverava 289 individui.
Localizzazione
ID: 4021
N. scheda: 49590
Volume: 5
Pagina: 473 - 475
Riferimenti: 49580
Toponimo IGM: La Pescaia
Comune: ROCCASTRADA
Provincia: GR
Quadrante IGM: 128-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1672781, 4753714
WGS 1984: 11.11773, 42.91804
UTM (32N): 672844, 4753889
Denominazione: Pescaja (e Sticciano)
Popolo: SS. Concezione a Sticciano
Piviere: SS. Concezione a Sticciano
Comunità: Roccastrada
Giurisdizione: Roccastrada
Diocesi: Grosseto
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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