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Torniella - Farma

 

(Torniella - Podere la Pieve (a O) - Torrente Farma (a N))

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    TORNIELLA in Val di Merse. – Villaggio che fu Castello, con chiesa plebana (S. Gio. Battista) il cui popolo è compreso nella Comunità Giurisdizione e circa 6 miglia toscane a settentrione di Roccastrada, Diocesi e Compartimento di Grosseto.
    Risiede sulla schiena de’poggi che propagansi verso grecale da quelli di Rocca Tederighi e di Sassofortino per separare il vallone della
    Farma, fiumana tributaria della Merse dalle vallecole del Gretano e del Lanzo, due torrenti che scendono a vuotarsi presso Paganico nel fiume Ombrone.
    La pieve di Torniella con la distrutta cappella di
    S. Sicudera è nominata tra quelle confermate ai vescovi di Grosseto dal pontefice Clemente III mercé di una bolla concistoriale data in Laterano lì 12 aprile del 1188.
    Fu il Castello di Torniella dominato un tempo da una consorteria di nobili detti i signori di
    Torniella e di Sticciano, ai quali apparteneva quel Ranieri che nel 1233, per atto pubblico del 17 maggio rogato nella chiesa di Monticiano, unitamente ad un suo figlio, Alberto, allivellò in perpetuo al Comune e uomini di Torniella tutti i beni di suolo che ivi possedeva a condizioni, le quali furono anche ratificate da donna Diana moglie di detto signore. – (ARCH. DIPL. SAN. Kaleffo dell’Assunta n° 807 a carte 698).
    Erano figli de’due coniugi sopranominati oltre Alberto anche Guido ed Ugo, i quali nel 29 gennajo del 1250 (
    stile fiorentino) insieme con Ranieri di Rinaldo signore di Sticciano loro padre, stando in grosseto, davanti al potestà di Siena mess. Ventilio, giurarono ubbidienza e sottomissione al Comune sanese tanto per essi come per il loro castello, distretto e uomini di Torniella con la penale di mille marche d’argento. – (ARCH. DIPL. SAN. T. IV delle
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    Pergamene n° 445, e Consigl. Della Campana n° 45)
    In conseguenza di tale sottomissione i signori di Torniella nell’anno successivo (1251) furono ammessi alla cittadinanza di Siena (ivi
    Consigl. Ecc. n° 47)
    Nonostante quei piccoli baroni tornarono presto a ribellarsi alla madre patria, stanteché nel 1253, dopo aver costretto la Signoria di Siena a inviare delle milizie a Torniella, che acquistarono per battaglia, nel consiglio del popolo sanese fu deliberato, che i prigioni di Torniella con Alberto e Guido di Ranieri signori di quel castello si tenessero ben custoditi in prigione (
    loc. cit. a carte 64). Anche nel 1258 fu progettato in consiglio, se doveva rilasciarsi libero il figliuolo di Alberto di Torniella che continuava ad essere prigioniero di Stato, siccome tre anni innanzi erano stati liberati dalle carceri gli altri due fratelli Alberto e Guido figli del fu Ranieri di Torniella.
    Due altri figli di quest’ultimo signore compariscono in un atto dell’
    Arch. Dipl. San. Del 1259, quando mess. Ranieri del fu Ranieri di Torniella in nome proprio e di Ranieri del fu Alberto di lui nipote e mess. Melano del fu Ranieri, tutti de’signori di Torniella, giurarono davanti al potestà di Siena di osservare i patti stati ad essi prescritti, fra i quali di non edificare fortezza alcuna in Torniella, purché eglino godessero del privilegio di cittadini sanesi. – (Kaleffo dell’Assunta, e Kaleffo vecchio n° 813 e 814).
    Per istrumento dell’anno 1261 scritto presso il Monastero di S. Galgano in Val di Merse mess. Ruggiero del fu Ranieri di Torniella con altro personaggio di Monticiano vendé tutti i pascoli che possedeva nella corte di Lattaja per il prezzo di lire 18 sanesi. – (ARCH. DIPL. FIOR.
    Carte del Conv. Dei SS. Pietro e Paolo a Monticiano).
    Nel 1322 sotto dì
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    30 dicembre per atto rogato nel cassero di Torniella il sindaco della Repubblica sanese prese il possesso della stessa rocca a cagione della morosità di quei comunisti per tasse arretrate. – (ARCH. DIPL. SAN. Kaleffo dell’Assunta n° 815 e T. XVIII delle Pergamene n° 1509).
    Gran parte del territorio di Torniella nel 1445 fu acquistato in compra dalla famiglia Bolgherini di Siena. La ferriera che possedeva la stessa prosapia sotto Torniella sulla Farma fu ceduta ad enfiteusi nel 1743.
    La parrocchia plebana di S. Giovanni Battista a Torniella nel 1833 noverava 326 abitanti.

    FARMA, fiumana che dà il nome ad un profondo vallone alla destra del fiume Merse nel quale la l'armasi vuota sotto
    Petriolo, Nasce sui monti fra Boccheggiano, Tatti e Rocca Tederighi fra la Valle della Bruna ed il vallone omonimo. Essa strada facendo s'impingua di acque coi borri, che scendono a ostro dai monti di Sasso Forte e di Sasso Fortino, ed a settentrione dai monti di Boccheggiano, finché sotto il poggio di Torniella la Farma arricchita dal torrente Farmalla prende una direzione più costante da ponente a levante per attraversare il profondo varco di Belagajo, passare sotto il ponte di Petriolo sulla strada regia Grossetana, e quindi due miglia circa a levante sboccare nella Merse, un miglio innanzi che questa pure si perda nell'Ombrone sanese, dopo aver corso la Farma il cammino di 20 miglia toscane circa.
Localizzazione
ID: 4148
N. scheda: 51010
Volume: 5; 6S
Pagina: 539 - 540; 91
Riferimenti: 32390
Toponimo IGM: Torniella - Podere la Pieve (a O) - Torrente Farma (a N)
Comune: ROCCASTRADA
Provincia: GR
Quadrante IGM: 120-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1675316, 4771369
WGS 1984: 11.15432, 43.07633
UTM (32N): 675380, 4771543
Denominazione: Torniella - Farma
Popolo: S. Giovanni Battista a Torniella
Piviere: S. Giovanni Battista a Torniella
Comunità: Roccastrada
Giurisdizione: Roccastrada
Diocesi: Grosseto
Compartimento: Grosseto
Stato: Granducato di Toscana
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