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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Tosina

 

(Tosina)

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    TOSINA in Val di Sieve. – Casale con cura (S.Margherita) nel piviere di Piombino, Comunità e circa 4 miglia a grecale di Pelago, Giurisdizione di Pontassieve, Diocesi di Fiesole, Compartimento di Firenze.
    Trovasi sul fianco settentrionale del monte della Consuma nella vallecola percorsa dal torrente
    Rufina a destra della strada provinciale che staccasi dalla regia postale Aretina, circa mezzo miglio toscano a settentrione dell’osteria di Borselli ed altrettanto distante dalla ripa sinistra del torrente prenominato.
    Nel 1186 i signori da Quona e Volognano erano patroni della chiesa di S. Margherita a
    Tosina, poichè in detto anno la rilasciarono con i suoi beni al priore del S.Eremo di Camaldoli.
    Ma i pievani di Piombino, nel cui distretto è compreso il popolo di Tosina, esigendo sottomissione dai rettori della cura di Tosina, reclamarono contro gli Eremiti di Camaldoli che ricusavano obbedienza alla pieve. Frattanto il priore del S. Eremo nel 25 agosto 1231, avendo adunato a consiglio nella chiesa S. Margherita i consoli di Tosina, fece loro promettere di conservare i beni della chiesa predetta, di tener conto delle raccolte e delle decime spettanti a detta chiesa. Quindi con altro rogito scritto li 28 novembre 1231 nel S. Eremo di Camaldoli lo stesso priore di consenso de’suoi Camaldolensi instituì l’eremita don Giunta in sindaco per impedire che alcuno del popolo di S. Margherita a Tosina non facesse alcun patto e concordia col pievano di Piombino, e non gli accordasse alcun diritto su detta chiesa. Anche nel 14 gennajo del 1278 il capitolo del S. Eremo di Camaldoli costituì in procuratore don Gennaro priore generale di quella Congregazione affinchè agisse in una causa con Vieri de’Cerchi rispetto al diritto di padronato della chiesa di S. Margherita a Tosina. Finalmente 4 anni dopo (2 gennajo 1282) in vigore di un compromesso fatto in
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    Firenze fra i sindaci degli Eremiti di Camaldoli da una parte ed i figli del fu Filippo da Quona e Volognano dall’altra parte fu stabilito dagli arbitri, che nei casi di elezione il rettore di Tosina si dovesse nominare dal priore di Camaldoli col consenso e approvazione de’patroni. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte del Monastero di S. Michele in Borgo di Piusa).
    Varie altre membrane di questo monastero appellano alla chiesa di Tosina ed ai suoi patroni, fra le quali ne citerò una del 5 luglio 1186 scritta nella chiesa di S. Margherita a Tosina, donde si rileva, che da molti anni indietro il priore del S. Eremo di Camaldoli era in diritto d’istituire il rettore della chiesa predetta, mentre con quell’atto fu deliberato formalmente dai cappellani, conversi, familiari e da tutti i patroni e popolo di Tosina di affidare la chhiesa di S. Margherita con le sue possessioni e diritti a don Placito priore di Camaldoli ed ai suoi successori, con facoltà d’istituire in detta canonica l’abate e monaci della Congregazione camaldolense, salvo il giuspadronato e l’approvazione dei consoli dei Pincianesi, ossia del popolo della Torta (Pinciano) nel piviere stesso di Piombino.
    La chiesa parrocchiale di S. Margherita a Tosina nel 1833 contava 660 individui.
Localizzazione
ID: 4179
N. scheda: 51400
Volume: 5
Pagina: 578
Riferimenti: 7370
Toponimo IGM: Tosina
Comune: PELAGO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 107-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1704369, 4852589
WGS 1984: 11.54129, 43.79969
UTM (32N): 704432, 4852764
Denominazione: Tosina
Popolo: S. Margherita a Tosina
Piviere: S. Bartolommeo a Pomino
Comunità: Pelago
Giurisdizione: Pontassieve
Diocesi: Fiesole
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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