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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Trequanda

 

(Trequanda)

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    TREQUANDA fra la Val di Chiana e la Valle dell’Asso. – Terra con chiesa prepositura (SS. Pietro e Andrea) capoluogo di Comunità sotto la Giurisdizione di Pienza, Diocesi medesima, una volta di Arezzo, Compartimento di Siena. Risiede ad una elevatezza di circa braccia 806 sopra il livello del mare sulla cima di un poggio, sul quale dirimpetto a ostro nasce il fiumicello Asso, mentre poco lungi da Trequanda dal fianco orientale e settentrionale del poggio medesimo scolano le acque nella Foenna tributaria del Canal Maestro della Chiana.
    Trovasi fra il grado 29° 19’8” longitudine ed il grado 43° 11’3” latitudine, circa 8 miglia toscane a scirocco di Asciano, 10 a settentrione di Pienza, 5 miglia a libeccio di Asinalunga, e intorno a 25 miglia toscane a scirocco di Siena.
    S’ignora l’origine di Trequanda al pari dell’etimologia del suo nome, e solo si conosce la sua storia dalla metà del secolo XIII in poi, quando già da qualche secolo dovevano signoreggiarvi i Cacciaconti della Scialenga e della Berardenga. Fra i quali signori il Comune di Siena nel 1254 s’interpose mediatore a cagione di vertenze insorte fra il conte Ildebrandino e Ranuccio del fu Ildebrandino de’Cacciaconti da una parte, e gli uomini del Comune di Trequanda dall’altra parte; talchè dopo una deliberazione del 16 marzo 1255(
    stile comune) di quella Repubblica fu inviato a Trequanda il primo giurisdicente sottoposto al potestà di Siena. – (ARCH. DIPL. SAN. Kaleffo dell’Assunta n° 803 e 804).
    Inoltre nello stesso
    Archivio Diplomatico di Siena dai libri del Consiglio della Campana si ricavano i fatti seguenti; il primo dell’anno 1251, relativo ad un accordo fra i Trequandesi ed i Montefollonichesi, nella quale circostanza la Signoria di Siena adoperò ogni mezzo all’oggetto che quei popoli venissero all’obbedienza della Repubblica;
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    il secondo dell’anno 1271, quando i signori Nove ordinarono ad un loro commissario di recarsi a Trequanda e a Monte Lifrè, affinché le due Comunità rindennizzassero mess. Guglielmo dei danni recati ai suoi beni in Valiano; e col terzo dell’anno stesso 1271 fu data facoltà al potestà di Siena di punire gli abitanti di Trequanda, perché non avevano lasciato entrare nel loro castello Messer Ugolino milite e giudice coauditore del potestà.
    Finalmente nei primi anni del secolo XIV Ildebrandino, Paolo e Fazio figli del fu Bonifazio Cacciaconti alienarono il castello di Trequanda col suo distretto a Musciatto Franzesi signor di Staggia per la somma di 18000 lire senesi, compresovi il loro palazzo di
    Belsedere.
    Cotesto fatto è dimostrato da un istrumento rogato in Siena li 20 dicembre 1313, col quale Nicola di Guido Franzesi, fratello di Musciatto, promise a Guccio del fu Gregorio priore de’Signori Nove governatori di Siena di non vendere né cedere in alcun modo il castello e corte di Trequanda senza il consenso della Signoria sotto pena di lire 20000, per cui diede mallevadoria; e nel giorno, mese ed anno medesimo lo stesso Nicola Franzesi rassegnò al Comune predetto tutte le ragioni ed azioni che aveva contro i Trequandesi per il credito del canone annuo di lire 225 di un quinquennio arretrato, e dai Trequandesi non pagato. – (ARCH. DIPL. SAN. T. XVIII delle Pergamene n°1414 e Kaleffo dell’Assunta n° 806.)
    Finalmente nel T. XXIV delle Pergamene n°1831 dello stesso Archivio Diplomatico conservasi un rogito del 15 marzo 1372 scritto in Trequanda, mercé cui i rappresentanti di questa Comunità venderono a Cennino di Tuccio abitante in Monte Lifrè per il prezzo di due fiorini d’oro un pezzo di terra di terra posto nella curia di Trequanda in
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    luogo detto Piano di Rosso.
    Questo castello frattanto fu uno dei primi investiti e presi dall’oste Austro Ispano Mediceo nell’ultima guerra di Siena, nella qual circostanza quei terrazzani ebbero a soffrire non poche avarie.
    La chiesa attuale de’SS. Pietro ed Andrea a Trequanda insieme all’annesso claustro appartenne ai Frati Umiliati, mentre l’antica pieve esisteva al pari di moltissime altre nell’aperta campagna.
    Nell’ultimo altare a
    Cornu epistolae di questa chiesa esiste un’urna dipinta sul fare dell’Albani dove si conservano le ceneri della beata Donicella Cacciaconti presso il corpo del C. Guido di lei figlio. – L’altare di Pieri di Siena ha un affresco del Sodoma rappresentante l’Ascensione alquanto deperito.
    Nella cappella della villa superiore del
    Colle spettante alla famiglia Spannocchi di Siena conservasi un’antica tavola d’ignoto autore. Presso la villa medesima esisteva l’Eremo di S. Egidio abitato da S. Bernardino e da S. Giovanni da Capistrano. La chiesa di detto Eremo fu riedificata nel 1592 a spese di Claudio Soccini.
    Sono dentro la Terra diversi oratorj pubblici uffiziati da compagnie secolari.
    Fu a Trequanda, e non a Scrofiano dove nel 1832 trovai il preposto di quella chiesa pressochè centenario.
    Trequanda conta tra i suoi santi, oltre la beata Donnicella ed il di lei figlio Guido, un beato Pietro, il quale morì nel 1492.

    MOVIMENTO della Popolazione della TERRA DI TREQUANDA a cinque epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1640: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici secolari -; numero delle famiglie 60; totale della popolazione 483.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 97; femmine 68; adulti maschi 97, femmine 182; coniugati dei due sessi 176; ecclesiastici secolari 4; numero delle famiglie 100; totale della popolazione 546.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 143; femmine 132; adulti maschi 121, femmine 160; coniugati dei due sessi 284; ecclesiastici secolari 2;
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    numero delle famiglie 150; totale della popolazione 791.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 154; femmine 159; adulti maschi 149, femmine 198; coniugati dei due sessi 328; ecclesiastici secolari 2; numero delle famiglie 163; totale della popolazione 919.
    ANNO 1843: Impuberi maschi 124; femmine 107; adulti maschi 139, femmine 194; coniugati dei due sessi 288; ecclesiastici secolari 4; numero delle famiglie 157; totale della popolazione 796.

    Comunità di Trequanda. – Il territorio comunitativo di Trequanda abbraccia una superficie di 23745 quadrati agrarj, dei quali 748 spettano a corsi d’acqua ed a pubbliche strade.
    Nel 1833 abitavano in questa Comunità 2365 individui, a proporzione ragguagliatamente di circa 85 persone per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con 5 Comunità. – Da settentrione a levante fronteggia con quella di Asinalunga, a partire dalla strada provinciale Lauretana, con la quale dopo un breve tragitto dirimpetto a settentrione volta faccia a grecale finché trova il borro del
    Romitorio di S. Egidio, e con esso scende nel fosso dell’Ermeleta; quindi, attraversando il detto fosso e la strada comunitativa rotabile che da Trequanda si dirige verso levante in Val di Chiana, entra nel borro della Pietra influente nel torrente Maglione che per breve tratto rimonta, donde arriva sino al fosso che viene da ostro detto il Novolo. Trapassato quest’ultimo, i due territorj comunitativi di Trequanda e di Asinalunga scorrono il crinale de’poggi sino alla strada provinciale che dalla Badia di Sicille scende alla Fraita in Val di Chiana; la quale strada i due territori comunitativi attraversano presso Sicille per dirigersi a scirocco sulla via rotabile che passa per Guardavalle e Torrita.
    Costì cessa il territorio della Comunità di Asinalunga e sottentra dirimpetto a grecale quello di Torrita, con il quale l’altro di Trequanda fronteggia, da primo mediante la detta via, poscia
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    per una lunga linea di termini artificiali fino al fosso di Val di Cupa, dove sottentra a confine dirimpetto a scirocco mediante il detto fosso il territorio della Comunità di Pienza, quindi di fronte a ostro mercé il torrente Trove, nel quale il fosso di Val di Cupa, influisce, fino a che piegando da ponente a ostro libeccio quello di Trequanda torna di fronte a scirocco. Giunti entrambi i territorj al ponte che cavalca il fosso di Val di Cupa sulla strada rotabile di Castel Muzzi quello della Comunità di Trequanda piegando a libeccio arriva al ponte del mulino di S. Anna sul torrente Trove. A cotesto punto le due Comunità abbandonano la strada rotabile predetta per seguitare il corso del torrente prenominato in direzione di ponente finché alla confluenza in esso del fosso Stagnelli che viene da ponente maestrale cessa il territorio comunitativo di Pienza e sottentra a confine quello della Comunità di S. Giovan d’Asso. Con questo il territorio di Trequanda mediante il torrente predetto arriva allo sbocco in esso del fosso Bandita del Salto, che di conserva rimontano nella direzione di settentrione fino alla strada rotabile che dalla Val d’Asso guida a Trequanda. Costì entrano nel borro di Corneto e con questo dopo un miglio toscano circa di cammino nella direzione di maestrale imboccano nel fiumicello Asso, il di cui corso retrogrado è rimontato dai territorj delle due Comunità fino alla confluenza del fosso Ganghereto. Ivi dirimpetto a ponente cessa la Comunità di S. Giovan d’Asso e viene a confine quella di Asciano mediante sempre il corso inverso dell’Asso, da primo dal lato di ponente poscia dirimpetto a maestrale sino alle sorgenti del fiumicello predetto, che trovano
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    lungo la strada provinciale Lauretana, dove arriva dalla parte di settentrione il territorio della Comunità di Asinalunga.
    Fra i maggiori corsi d’acqua che lambiscono, o che attraversano il territorio comunitativo di Trequanda contasi per primo il fiumicello Asso, mentre fra i secondi havvi il torrente
    Trove influente nel fiumicello predetto fuori peraltro di questa Comunità.
    Molte strade rotabili rasentano o guidano al capoluogo. Fra le provinciali contasi la
    Lauretana, e quella Traversa deMonti, la prima delle quali rasenta per breve tragitto il crine settentrionale dei monti di Trequanda e l’altra che da S. Giovan d’asso per Montisi e Sicille scende alle Murice in Val di Chiana.Sono Comunitative rotabili le vie che da Trequanda si dirigono verso ponente a Belsedere, verso settentrione ad Asinalunga, nella direzione di grecale alla Fratta in Val di Chiana; verso scirocco a Petrojo, di fronte a ostro a Montisi, a Monte Lifrè, a Castel Muzzi, ecc.
    Una delle prominenze maggiori del territorio di Trequanda è quella su cui risiede il capoluogo. – Inoltre cotesta di Trequanda è l’ultima Comunità del Compartimento senese, che nella direzione di scirocco confina con il Compartimento di Arezzo.
    Ho già detto, che la parte orientale del territorio comunitativo di Trequanda acquapende in Val di Chiana, mentre la porzione maggiore di esso è compresa nel Val d’Asso.
    Rispetto poi alla qualità dominante del terreno de’suoi poggi, oltre quanto dissi all’
    Articolo PETROJO, di Trequanda, aggiungerò; I°. che fra Petrojo, Monte Lifrè, e Monte Calvoli sporgono fuori grandi massi di calcarea cavernosa attraversati da filoncini e vene di ferro ossidato, (stati forse la causa della loro conversione in calcare semigranoso); 2° che simili rocce cavernose si riaffacciano intorno alla Terra di
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    Trequanda, mentre i fianchi inferiori del suo poggio sono coperti di terre bolari di una tinta giallo rossastra, con vene di ferro solfurato; 3° e che quest’ultimo, decomponendosi naturalmente, convertesi in ferro solfato, o vitriolo verde; talchè nei secoli trapassati venne innalzato nel distretto di Trequanda un edifizio per la confezione del vitriolo, descritto dal Mercati nella sua Metallotheca Vaticana.
    Alle terre, e massi di natura bolare presso Castel Muzzi e Montisi sottentra il terreno terziario superiore, (tufo conchigliare e sabbioso) mentre al tufo serve di base il mattajone cenerognolo (marna argillosa) notissimo nel senese sotto il vocabolo di Crete, e più ricco assai dell’altro di spoglie marine.
    In quanto spetta alle produzioni agrarie, la parte più prominente dei poggi di cotesta Comunità è coperta di foreste di lecci, di cerri, albatri e di selve di castagni, cui sottentrano nelle colline inferiori vigne ed oliveti in mezzo a campi seminativi. Ma la porzione del territorio più ricca e meglio coltivata ci sembrò quella di Montisi fra Castel Muzzi e Monte Lifrè, dove i tufi ridotti a terre calcaree arenose sciolte, avvicendati con l’argilla pregna di ferro idrato.
    Innanzi il regolamento sovrano del 2 giugno 1777 la Comunità di Trequanda si componeva di tre Comuni e due comunelli.
    Erano fra i primi
    Trequanda, Petrojo e Montisi; spettavano ai secondi Monte Lifrè e Belsedere.
    Con quella legge i tre Comuni con i due comunelli furono riuniti in un sol corpo con una sola magistratura comunitativa dotata delle attibuzioni ivi designate.
    Mediante le variazioni del 1833 fu riunito alla Comunità di Trequanda il popolo di Castel Muzzi, già di quella di Pienza.
    La cancelleria comunitativa di Trequanda trovasi in Asciano, dove risiede anche l’ingegnere di Circondario. Il giusdicente civile e criminale è
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    il vicario di Pienza, l’uffizio di esazione del Registro, la conservazione delle Ipoteche ed il tribunale di Prima istanza sono in Montepulciano.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITAdi TREQUANDA a cinque epoche diverse.

    - nome del luogo: Belsedere (*), titolo della chiesa: S. Antonio Abate (Cura), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 132, abitanti anno 1840 n° 152, abitanti anno 1843 n° 143
    - nome del luogo: Castel Muzzi, titolo della chiesa: S. Maria Assunta (Pieve), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° -, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° -, abitanti anno 1840 n° 354, abitanti anno 1843 n° 357
    - nome del luogo: Montisi, titolo della chiesa: S. Maria Annunziata (Pieve), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° 752 (con SS. Flora e Lucilla), abitanti anno 1745 n° 281, abitanti anno 1833 n° 467, abitanti anno 1840 n° 472, abitanti anno 1843 n° 453
    - nome del luogo: Montisi con Monte Lifrè, titolo della chiesa: SS. Flora e Lucilla (Cura), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° 752 (con S. Maria Annunziata), abitanti anno 1745 n° 266, abitanti anno 1833 n° 304, abitanti anno 1840 n° 401, abitanti anno 1843 n° 377
    - nome del luogo: Petrojo, titolo della chiesa: SS. Pietro e Giorgio (Pieve Prepositura), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° 667, abitanti anno 1745 n° 183 (S. Pietro) e n° 157 (S. Giorgio), abitanti anno 1833 n° 437, abitanti anno 1840 n° 619, abitanti anno 1843 n° 587
    - nome del luogo: Sicille (*), titolo della chiesa: Natività di Maria (Cura), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° -, abitanti anno 1745 n° 97, abitanti anno 1833 n° 131, abitanti anno 1840 n° 140, abitanti anno 1843 n°
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    - nome del luogo: TREQUANDA, titolo della chiesa: SS. Andrea e Pietro (Pieve Prepositura), diocesi cui appartiene: Pienza, abitanti anno 1640 n° 483, abitanti anno 1745 n° 546, abitanti anno 1833 n° 791, abitanti anno 1840 n° 919, abitanti anno 1843 n° 796

    - Totale abitanti anno 1640: n° 1902
    - Totale abitanti anno 1745: n° 1530
    - Totale abitanti anno 1833: n° 2262

    Annessi provenienti dalle Comunità limitrofe nelle ultime tre epoche

    - anno 1833: abitanti n° 103
    - anno 1840: abitanti n° 200
    - anno 1843: abitanti n° 171

    - Totale abitanti anno 1833: n° 2365
    - Totale abitanti anno 1840: n° 3257
    - Totale abitanti anno 1843: n° 3030

    Altronde dalle parrocchie contrassegnate con l’asterisco (*) nelle ultime due epoche escivano fuori di questa Comunità

    - anno 1840: abitanti n° 64
    - anno 1843: abitanti n° 41

    -
    RESTANO abitanti anno 1840: n° 3193
    -
    RESTANO abitanti anno 1843: n° 2989

    TRQUANDA. – In fine all’Articolo della sua
    Comunità si aggiunga. – La Comunità di Trequanda nel 1833 con i suoi annessi contava soli 2365, mentre nel 1845 essa ne aveva 2911, come espresso:

    Belsedere (
    porzione), Abitanti N.° 95
    Castel Muzzi,
    Abitanti N.° 350
    Montisi, SS. Flora e Lucilla,
    Abitanti N.° 377
    Montisi, SS. Annunziata,
    Abitanti N.° 433
    Petrojo,
    Abitanti N.° (ERRATA: 532) 539
    Sicille (
    porzione), Abitanti N.° 129
    TREQUANDA,
    Abitanti N.° 827

    Annessi

    Camprena; dalla Comunità di Pienza, Abitanti N.° 52
    Palazzo Massaini;
    dalla Comunità di Pienza, Abitanti N.° 37
    Monte Calvoli;
    dalla Comunità di Asciano, Abitanti N.° 72
    TOTALE
    Abitanti N.° 2911
Localizzazione
ID: 4214
N. scheda: 51840
Volume: 5; 6S
Pagina: 592 - 595; 259 - 260
Riferimenti:
Toponimo IGM: Trequanda
Comune: TREQUANDA
Provincia: SI
Quadrante IGM: 121-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1716792, 4785251
WGS 1984: 11.66873, 43.19048
UTM (32N): 716855, 4785425
Denominazione: Trequanda
Popolo: SS. Andrea e Pietro a Trequanda
Piviere: SS. Andrea e Pietro a Trequanda
Comunità: Trequanda
Giurisdizione: Pienza
Diocesi: (Arezzo) Pienza
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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