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e Storico della Toscana

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Valiano - Via, Strada Lauretana

 

(Valiano)

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    VALIANO nella Val di Chiana. – Castello con chiesa plebana (S. Lorenzo) e dogana di frontiera nella Comunità e 5 miglia toscane a levante di Montepulciano, Diocesi medesima, già di Chiusi, Compartimento di Arezzo.
    Esiste il Castello sopra un colle sulla destra del Canal Maestro della Chiana presso il così detto
    Callone di Valiano sopra la testata del ponte dove passa la strada provinciale Lauretana e vi sbocca quella comunitativa rotabile che dalle Chianacce per Valiano entra nello Stato Pontificio.
    All’
    Articolo MONTE S. MARIA (Volume III pagina 425) citai diversi istrumenti atti a provare, che cotesto Castello di Valiano nei primi secoli dopo il mille diede il titolo ad alcuni marchesi del Monte S. Maria. Tale fu quel marchese Uguccione giuniore che nel dicembre del 1249 concluse un trattato col Comune di Cortona relativo al suo Castello di Valiano in Val di Chiana; tale quel Marchese Guido di Valiano che nel 1257 esercitava l’uffizio di potestà in Firenze.
    Che poi i signori di Valiano sulla Chiana fossero della casa dei marchesi del Monte S. Maria lo conferma il trattato di alleanza fatto nel 1323 fra i Comuni di Parte guelfa per ritogliere la Città di Castello ai Tarlati di Arezzo; nella qual circostanza fu eletto capitano generale della Taglia guelfa di Toscana un marchese Guido del Monte S. Maria, che Giovanni Villani nella sua cronica appellava
    marchese di Valiana, o Valiano. Era quello stesso marchese Guido di Valiano che nel 1330 fu eletto potestà di Siena, e nel 1331 capitano generale degli eserciti della Repubblica Fiorentina. – Anche l’Ammirato nel Libro VIII della sua storia fiorentina, all’anno 1335, cita un Giovanni Marchese di Valiano che si acquistò lode quando dai Perugini furono espulsi di Città di Castello i Tarlati
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    con gli Aretini.
    Era quello stesso Marchese Giovanni del Monte S. Maria, cui la Signoria di Firenze nel 24 novembre del 1336 fece dare avviso ch’egli era stato eletto a comandante de’ suoi eserciti; nella qual carica nel 1337 fu confermato. Inoltre resse la città di Firenze dopo la cacciata del Duca d’Atene in qualità di potestà lo stesso Marchese Giovanni di Valiano, il quale francamente seppe difendere il palazzo del podestà (ora del Bargello) dalle furie del popolo, ed in tal guisa in quella circostanza egli si comportò che fu confermato in potestà di Firenze fino a tutto il mese di maggio dell’anno 1344. –
    Vedere l’Articolo MONTE S. MARIA.
    All’
    Articolo poi TREQUANDA sotto l’anno 1271 fu rammentato un Guglielmo di Valiano stato danneggiato dai Trequandesi senza dirci di quale prosapia egli fosse.
    Per altro, che costui appartenesse alla famiglia de’ cavalieri del Pecora di Montepulciano e non ai Marchesi del Monte S. Maria lo danno a sospettare diverse membrane dell’
    Archivio Diplomatico Fiorentino citate all’Articolo MONTEPULCIANO, come pure il sapere, che un Guglielmo fratello di Corrado figlio del Pecora sul principio del secolo XIII tiranneggiava gli abitanti di Montepulciano sua patria, nel tempo che egli godeva vaste possessioni nella corte di Valiano.
    Comunque sia, fatto è che Valiano nel secolo XIV, dopo la battaglia accaduta nell’aprile del 1358 sotto Torrita, fu sottoposta al Comune di Perugia, nella qual circostanza questo Castello col suo distretto fu donato dai Perugini a
    Niccolò figlio di Bertoldo del Pecora, dopo averlo fatto cavaliere.
    La qual famiglia, soggiunge Matteo Villani (Opera citata Libro IX capitolo 24) era stata altra volta signora di Montepulciano, ed i cavalieri del Pecora costì in Valiano traevano vita assai onorevolmente.
    Sentendo per altro nel 1351 cotesto Cavaliere Niccolò, che i Montepulcianesi
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    erano di mal umore per causa di cattivo governo, egli tentò ogni mezzo di tornare in Montepulciano. – (MATT. VILLANI, Cronic. Lib. IX. Cap. 24.)
    Nel Castello di Valiano comandavano sempre i signori del Pecora, quando nel 1410 lo stesso paese, governato da messer Giovanni del Pecora amico parzialissimo de’ Fiorentini, fu investito e preso dalle genti del re Ladislao di Napoli, che lo tennero fino alla pace del 1411 quando per opera de’ Fiorentini, fu restituito all’antico suo signore del Pecora di quel Comune raccomandato. – Finalmente con atto del 26 marzo 1427 gli abitanti di Valiano si sottomisero direttamente alla Signoria di Firenze con il loro castello, diritti, beni, e giurisdizioni. – (AMMIR.
    Istor. Fior. Lib. XIX).
    L’Ammirato medesimo fece conoscere qualmente alla venuta di un esercito napoletano, inviato nel 1453 in Toscana contro i Fiorentini dal re Alfonso d’Aragona, per opera di un Antonio Salimbeni fu ribellata la rocca di Valiano, la quale, aggiunge lo storico, si riprese nel settembre dell’anno medesimo appena allontanato l’esercito napoletano da Fojano. –
    Vedere CHIANA.
    Finalmente nel 1502 dopo la sopita rivoluzione di Arezzo, anco i terrazzani di Valiano furono obbligati di rinnovare, come fecero sotto di 20 settembre di quell’anno, l’atto di sottomissione alla Repubblica Fiorentina fino a che nel 1532 cotesto popolo dové prestar giuramento di fedeltà al Duca Alessandro, e di nuovo nel 1537 a Cosimo de’ Medici secondo Duca di Firenze.
    All’anno 1551, epoca della prima statistica ordinata da Cosimo I nello stato vecchio del suo Ducato, il castello col distretto di Valiano formava Comunità da per sé, comecchè per gli atti politici e per quelli criminali Valiano fosse sottoposto al capitanato di Montepulciano.
    A quell’anno pertanto tutto il popolo di Valiano noverava 98 famiglie e 388 abitanti e nel 1745 aveva 86 famiglie con altrettante
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    case e 440 abitanti. – Finalmente col mutuo proprio del 14 novembre 1774 il territorio di Valiano fu riunito a quello della Comunità di Montepulciano, cui tuttora si conserva.
    All’
    Articolo CHIANA fu indicata l’epoca (1718 al 1723) in cui fu edificato il Callone di Valiano, il quale attraversa il Canal Maestro sotto il castello omonimo. Esso è munito di due cateratte a sostegno per salire dal canale nei laghetti di Montepulciano e di Chiusi e viceversa. – (Vedere Carte Idrauliche delle Chiane del Cavaliere Commendatore ALESSANDRO MANETTI).
    La Dogana di Valiano già di seconda classe fu parificata a quelle di terza classe dalla notificazione del 18 giugno 1841.
    La parrocchia plebana di S. Lorenzo a Valiano nel 1833 noverava 784 individui.

    VALIANO nella Val di Chiana. – Da aggiungersi al suo luogo. – È dato in cotesto Valiano un istrumento sotto di 26 giugno 1484 relativo ad una concordia stabilita fra il prete Angelo del fu traviano di Cantuccio Mattei e Candido di Pietro Vagnucci da Cortona a nome di suo Padre Pietro, come patroni del Castello e distretto di Valiano nella Val di Chiana da una parte, ed il comune ed uomini di detto castello dall’altra parte, a cagione di vertenze insorse relativamente al diritto di pasture e alle vigne piantate in quel distretto. – (ARCH. DIPL. FIOR.
    Carte dell’ospedale di Bonifazio.)

    VIA, o STRADA LAURETANA. – Parte dalla Via Regia fra Arezzo e Siena passato il ponte delle
    Taverne d’Arbia, per avviarsi sulle piagge cretose di Vescona ad Asciano, e di là salire il poggio di Montalceto, donde poi scendere in Val di Chiana passando da Asinalunga e da Torrita per incamminarsi sul Canal Maestro che varca sul Ponte di Valiano, finché s’inoltra per Cintoja verso la strada regia postale Romana
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    che viene da Arezzo, nella quale sbocca a Camuscia sotto Cortona dopo aver corso buone 40 miglia fiorentine.

    La VIA LAURETANA (ivi) passa sotto
    Asinalunga e sotto Torrita.
Localizzazione
ID: 4288
N. scheda: 52930
Volume: 5; 6S
Pagina: 631 - 632, 733; 265, 273
Riferimenti:
Toponimo IGM: Valiano
Comune: MONTEPULCIANO
Provincia: SI
Quadrante IGM: 121-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1735952, 4781388
WGS 1984: 11.90259, 43.15
UTM (32N): 736015, 4781562
Denominazione: Valiano - Via, Strada Lauretana
Popolo: S. Lorenzo a Valiano
Piviere: S. Lorenzo a Valiano
Comunità: Montepulciano
Giurisdizione: Montepulciano
Diocesi: (Chiusi) Montepulciano
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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