Repetti on-line

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VALLECCHIA (Vallicula). – Contrada dove fu un castello che diede il titolo ai nobili di Vallecchia, a piè del quale esiste l’antica chiesa plebana (S. Stefano a Vallecchia) nella Comunità Giurisdizione e quasi tre miglia toscane a settentrione di Pietrasanta, Diocesi di Pisa, una volta di Luni Sarzana, Compartimento pisano.
Il Castello diroccato di Vallecchia era posto sopra un poggio omonimo sulla sinistra della fiumana Versilia, attualmente di Seravezza, a cavaliere della borgata e della chiesa plebana situata in pianura presso il letto antico, ora gora del torrente medesimo.
Delle vicende storiche dei signori di Vallecchia furono dati varj cenni agli Articoli CORVAJA, PIETRASANTA, SERAVEZZA e altrove, sicché non starò qui a ripetere, che i primi dinasti di Vallecchia furono feudatarj de’ vescovi di Lucca, poi della sua repubblica, finché essendosi suddivisi in varie consorterie, una parte si conservò fedele alla madre patria, mentre l’altra si diede sotto l’accomandigia del Comune di Pisa.
Già dissi, che i primi nobili di Corvaja e Vallecchia compariscono col titolo di Visconti fino dal secolo X almeno. Tale fu quel Visconte Fraolmo che nel 983 possedeva beni in Monte Petri sopra il piviere di S. Felicita di Versilia, ora oratorio in Val di Castello. – Vedere MONTE ROTAJO.
Padre di detto Visconte Fraolmo fu un altro Fraolmo citato in molti documenti dell’Archivio Arcivescoviler Lucchese uno dei quali rimonta all’aprile 915.
Anche il P. Cianelli nel T. III delle Memorie lucchesi, discorrendo dei nobili di Corvaja e Vallecchia disse, che contava fra i primi valvassori di quel Castello un Fraolmo figlio di altro Fraolmo, siccome rivelarsi da un istrumento dello stesso Archivio Arcivescovile Lucchese del 928
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(11 luglio) pubblicato nel Volume V P. III delle Memorie testè citate. – Vedere SUGROMIGNO.
Ma il luogo di Vallecchia (Vallecule) è rammentato in altra pergamena più vetusta dello stesso Archivio Arcivescovile Lucchese, da una cioè del 10 maggio 843, quando Berengario vescovo di detta città allivellò ad un tale Rodiperto figlio del fu Ratiperto, della città di Luni, varie case massarizie, una delle quali posta in loco Vallecule di pertinenza della cattedrale di S. Martino. – Con altro istrumento del 17 maggio 882 il Vescovo Gherardo affittò a Cunerardo figlio di Causeramo due chiese con i loro beni situati in diverse contrade, fra i quali effetti eravi una casa massarizia posta in Vallecole di pertinenza del Monastero di S. Maria al Corso di Lucca. – (Memorie citate Volume V P. II).
Agli Articoli ARGENTIERA, CORVAJA E VAL DI CASTELLO furono indicati in succinto i fatti relativi alla storia politica, economica ed ecclesiastica di cotesta contrada.
Anche Tolomeo da Lucca nei suoi Annali cita la contrada di Vallecchia all’anno 1170, stata dai Lucchesi a quei visconti devastata; i quali signori nel 1192 erano tornati all’obbedienza di quella repubblica. Ma eglino se gli ribellarono di nuovo nel 1254, tostochè in quest’ultimo anno gli Anziani di Lucca inviarono un’ esercito contro i cattani di Corvaja e di Vallecchia con ordine di disfare tutti i loro castelli per inosservanza di patti, e perché si erano dati proditoriamente ai Pisani. – (Opera citata)
Già all’Articolo SERAVAZZA fu avvisato, che la giurisdizione di Vallecchia abbracciava la massima parte del distretto comunitativo di Seravezza oltre una piccola parte di quello di Pietrasanta, e che la chiesa già sua filiale de’SS. Lorenzo e Barbera di Seravezza fu
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fondata verso il 1500, quantunque solamente dopo il 1798 essa venisse staccata per l’affatto dalla sua antica pieve ed eretta in prepositura. Allora furono assegnati alla nuova prepositura i popoli di S. Martino alla Cappella, di S. Paolo a Ruosina, di S. Ansano a Basati, di S. Maria a Levigliani, di S. Clemente a Terrinca, ed il più moderno di S. Maria Lauretana a Querceta posto in pianura fra Pietrasanta e Ripa, tutti i popoli che innanzi il 1798 erano compresi nella diocesi di Luni e nel pievanato antico di Vallecchia, della quale ultima attualmente si conserva filiale la sola cura di S. Antonio a Cerreta.
Il popolo della pieve di S. Stefano a Vallecchia nel 1833 contava 2914 abitanti; dei quali 1315 individui spettavano alla Comunità di Pietrasanta, gli altri a Seravazza. – Vedere il Prospetto statistico delle Comunità di PIETRASANTA E SERAVEZZA.

VALLECCHIA (CASTEL DI) nella Versilia – Ai nobili di Vallecchia e Corvaja, riferisce un trattato del 28 maggio 1261 relativo alle convenzioni fatte dai Comuni Ghibellini della Toscana contro i Guelfi di ogni luogo e specialmente contro i Lucchesi, Fiorentini ed altri che fossero in Lucca, cioè; 1° che nessuno dei popoli confederati possa far pace con i Lucchesi senza il consenso degli altri Comuni se prima essi non renderanno ai Pisani i castelli ivi nominati ecc.; 2° che gli uomini di San Miniato permettino che i conti della Gherardesca si servino delle loro ragioni rispetto al castello di Monte Bicchieri; 3° che non si faccia pace con i Lucchesi se prima non restituiranno i loro castelli ai nobili di Corvaja, di Vallecchia ed a quelli di Farnocchia; 4° di fare in modo che
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i castelli di Castiglione di Val di Serchio e di S. Maria in Monte vadano in mano de’ Pisani: ed i castelli di Monsummano e Monte Vettolini tornino in potere dei Pistojesi; 5° finalmente si determina il numero dei soldati che ciascun Comune confederato doveva mandare alla Lega Ghibellina per far guerra ai Lucchesi ecc. – (ARCH. DIPL. SAN. Volume VIII. delle Pergamene N°759)

VALLECCHIA (PIEVE DI) nella Versilia. – Nel 1845 cotesta parrocchia plebana contava 1306 popolani nella Comunità principale di Pietrasanta, ed una grossa frazione di 1654 in quella di Seravezza. – TOTALE, abitanti 2960.

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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

Vallecchia - Castel di Vallecchia - Pieve di Vallecchia

(Vallecchia - Castello)

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