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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Varlungo

 

(O di Nave a Rovezzano)

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    VARLUNGO (Vadum Longum). – Borgata nel suburbio orientale di Firenze con chiesa parrocchiale (S. Pietro) filiale della pieve di Ripoli, nella Comunità di Rovezzano, Giurisdizione di Fiesole, Diocesi Compartimento e circa un miglio toscano e mezzo, a levante di Firenze.
    Dell'origine palustre di questa contrada soggetta spesso ad allagarsi, lo dichiara il nome
    Vado Longo corrotto in Varlungo, e meglio ancora il vicino Guarlone, come luogo dove l’ Arno si guadava nella guisa che lo guadò costà nel 1313 l'esercito di Arrigo VII. – Vedere GUARLONE (VILLA DEL).
    È
    Varlungo una borgata sparsa di case, di ville, orti e poderi fra il popolo di S. Salvi e quello di S. Andrea a Rovezzano, fra lo stradone, che esce dalla Porta alla Croce e la ripa destra dell'Arno, cui trovasi prossima la chiesa parrocchiale di S. Pietro a Varlungo.
    La quale chiesa si crede rammentata Ano dal secolo VIII quando vi possedeva una corte la Badia di Nonantola.
    All'
    Articolo ROVEZZANO citai un istrumento del 3 luglio 1077 relativo alla conferma di una donazione fatta al capitolo del Duomo, allora in S. Giovanni di Firenze, da un Adimari figlio del fu Bernardo degli Adimari e da Gasdia de' Cerchi vedova di Ubaldo Adimari sua cognata, abitanti poco lungi dalla chiesa di S. Reparata in Firenze (nel Corso detto tuttora degli Adimari), i quali offrirono al Duomo medesimo alcuni beni che essi possedevano in Varlungo e a Rovezzano sotto il piviere di S. Pietro a Ripoli, già detto a Quarto.
    II tratto più importante dell'Arno sopra Firenze è, diceva il Morozzi, da Rovezzano alla Zecca Vecchia, come quello che da due fertili pianure è messo in mezzo; ed è in
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    vista di ciò che il citato Morozzi nel suo Ragionamento sullo stato antico e moderno dell'Arno, citava le frequenti relazioni d'ingegneri fatte dal 1371 al 1724 onde riparare ai guasti apportali dalle piene dell'Arno.
    Quali danni recasse costà la spaventosa piena del 1380 si può arguire dalla sovvenzione accordata al rettore di S. Pietro a Varlungo a cagione di quanto aveva sofferto la stessa chiesa per un mulino ivi presso fabbricato sull'Arno. Il qual mulino fu malmenato di nuovo dalla piena del 17 agosto 1453 quando l'Arno ruppe nel piano di
    Varlungo presso la steccaja del detto mulino, coll'uscire dal suo letto infino alle mura della città.
    Avvertasi che di un mulino esistito nel popolo di S. Pietro a Varlungo e portato via dall' impeto delle acque nel mese di maggio 1415 fece menzione un istrumento citato dal Morozzi.
    Ciò non ostante continuando l' Arno a danneggiare in questa sezione, nel primo ottobre del 1465 fu fatta un imposizione di fiorini 8932 per riparare ai danni che cotesto fiume faceva dal mulino di Varlungo insino alla
    Pescaja della Zecca Vecchia.
    Ma le piene venute in seguito nel gennajo del 1466, negli anni 1502, 1504e 1547, quelle del 1557, del 1621 e del 1647 recarono nel tragitto fra Varlungo e Firenze danni incalcolabili, talché dopo la piena del 1647 testè accennata, il Granduca Ferdinando II ordinò ad Alfonso Parigi, a Francesco Nave, ad Annibale Cecchi, a Vincenzio Viviani ed a Pier Francesco Silvani di studiare bene la causa, e quindi esporre il loro parere e suggerirne il rimedio. Ma questi due ultimi con relazione del 3 giugno 1651 dichiararono di essere del parere medesimo che avevano esternato sino da quando si recarono a visitare la della sezione dell' Arno con il Torricelli, con Alessandro Bartolotti, e con Baccio del
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    Bianco, cioè: che il lavoro da S. Lorenzino, dirimpetto a Rovezzano, si facesse di muro e non di pali e che si fortificasse e si allungasse la palizzata detta la steccaja reale di Varlungo accanto all'argine del podere de' Castelli; infine che si facesse un fosso onde costringere l' Arno a tornare nel suo letto.
    A Braccio Manetti ed al Padre Fa mi a no Michelini, entrambi allievi di Galileo, fu data la soprintendenza di quei ripari, ma tanti furono gli
    ostacoli frapposti dai possidenti frontisti che dovettero essi rinunziare alla commissione affidatagli.
    Finalmente nel 1564 fu approvato il progetto di Vincenzio Viviani, cioè, di afforzare il muro reale alla
    Zecca Vecehia, lo che fu finalmente effettuato; ma il fosso da esso lui proposto non venne, almeno per allora, eseguito.
    Lo stesso Vincenzio Viviani fu il prescelto a sopraintendere alla porzione dell'Arno dai Varlungo a Firenze, in guisa che al medesimo appartengono diverse relazioni fatte al Magistrato della Parte, una delle quali del 18 dicembre 1672 tratta di restaurare la
    steccaja male di Varlungo. – (F. MORUZZI, Oper. cit. P. III)
    Cotesta steccaja di Varlungo peraltro servì di motivo ad un mercante casentinese, Bastiano di Luca Tantini, di recare da Stia a Varlungo nella seconda metà del sec, XVII la sua fabbrica di pannilani. – Allo stesso Basliano si deve pure una filanda di seta che pose nella propria abitazione a Varlungo, abitazione che fu dai suoi bisnipoti nel 1819 alienata ed attualmente posseduta da un Bertelli di Firenze.
    Assai più noto è
    Varlango per aver dato argomento a diversi chiari uomini di scrivere in prosa e in versi di luoghi e persone che rammentano la contrada di Varlungo. – Citerò fra gli altri Giovanni Boccaccio, il quale compose
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    una novella sopra due villici ed un prete da Varlungo; quello stesso che scrisse pure in oliava rima il suo Ninfale fiesolano personificando i due torrentucci Affrico e Mensola che dai colli di Majano e di Settignano scendono in Arno dentro i confini di Varlungo. Più tardi Varlungo diede argomento al grazioso Idillio del Lamento di Cecco da Varlungo del Baldovini, e ad altri due Idillj dello stesso genere dell' abate Clasio.
    La parrocchia di S. Pietro a Varlungo nel 1833 contava 397 abitanti.

    VARLUNGO nel Val d'Arno Sorentino. – Nel 1845 la parrocchia di S. Pietro a Varlungo contava 374 Abitanti nella Comunità principale di Rovezzano ed una frazione di 8 individui entrava nella Comunità limitrofa di Fiesole. – Totale abitanti 382.
Localizzazione
ID: 4313
N. scheda: 53620
Volume: 5; 6A
Pagina: 678 - 680; 80
Riferimenti:
Toponimo IGM: O di Nave a Rovezzano
Comune: FIRENZE
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1685194, 4848593
WGS 1984: 11.30175, 43.76879
UTM (32N): 685258, 4848768
Denominazione: Varlungo
Popolo: S. Pietro a Varlungo
Piviere: S. Pietro a Quarto, a Ripoli
Comunità: Rovezzano
Giurisdizione: Fiesole
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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