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Vecchiano (Maggiore)

 

(Vecchiano)

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    VECCHIANO (Veclanum)nella Valle inferiore del Serchio. – Contrada composta di due popoli, S. Alessandro a Vecchiano maggiore, e S. Frediano a Vecchiano minore, la prima pieve già filiale della battesimale di Rigoli, e la seconda cura, una volta compresa nel piviere di Pugnano. – E’ Vecchiano capoluogo di una nuova Comunità staccata nel 1810 da quella de' Bagni di S. Giuliano, sotto la Giurisdizione medesima nella Diocesi e Compartimento di Pisa.
    Risiede in pianura sulla ripa destra del Serchio nel grado 43° 4' latitudine e 28° 3' longitudine, quasi 3 miglia toscane a ponente maestrale de' Bagni di S. Giuliano, miglia toscane 4 1/2 a settentrione di Pisa, e 8 a libeccio di Lucca.
    Fra le memorie superstiti per ora conosciute, la più antica, che rammenti cotesta contrada, comparisce in una carta del 38 settembre anno 762, pubblicata nel T. IV. P. I. delle
    Memorie lucchesi, mercé cui Peredeo Vescovo di Lucca permutò con il rettore della chiesa dì S. Frediano alcune moggia di terreno in cambio di 53 moggia di altra terra spettante alla chiesa di S. Michele posta in Vecchiano.
    Il secondo documento è dell'agosto 786 scritto in Vecchiano, relativo alla donazione fatta da uno di questa contrada dei beni che il di lui avo fondatore della chiesa di S. Pietro presso le mura di Lucca aveva assegnato a quella chiesa in Vecchiano, i quali beni erano situati alla destra e sulla sinistra del fiume Serchio, cioè, ultra fiume Auserclo et de ista parte Serclo.
    Anche nel giugno dell'anno 956 il Vesc. di Lucca Corrado allivellò diversi beni di suolo che la chiesa di S. Pietro Somaldi fuori di Lucca possedeva nei confini di Vecchiano. La quale enfiteusi venne pure rinnovata per atto pubblico
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    del 12 ottobre 968 a favore dei primi affittuarj dal vescovo lucchese. Adalongo; da quello stesso vescovo che per rogito scritto in Lucca nel 4 dicembre del 967 aveva affittato ad uno da Vecchiano la chiesa di S. Frediano posta in detto Castello con le terre ad essa appartenenti nella misura di tre moggia, situate nel monte di Oliveta.
    Cotesta chiesa di S. Frediano a Vecchiano era di antico giuspidronato della basilica de' SS. Vincenzio e Frediano di lincea, siccome io dichiara un'altra carta di quello stesso Arch. Arciv. quando nel 1016, Grimizzo Vescovo di Lucca allivellò fra le altre cose la chiesa di S. Frediano a Vecchiano di padronato di quella de' SS. Vincenzio e Frediano di Lucca. – (MEMOR. LUCCH. T. IV e V. P. II e III.)
    Arroge che una membrana del 29 novembre 984 rammenta i possessi che aveva nei contini di
    Arena la chiesa di S. Frediano di Lucca.
    Da quanto finora è stato indicato apparisce, che prima del mille non meno di due chiese portavano il vocabolo di
    Vecchiano, una dedicala a S. Frediano, cura tuttora esistente, e l'altra a S, Michele, da lungo tempo stata eretta in plebana sotto il vocabolo di S. Michele a Ponte a Serchio, cui fu annessa la chiesa di S. Filippo a Vecchializia.
    Oltre la suddetta chiesa di S, Frediano portava il distintivo di Vecchiano nel secolo XI un'altra cappella dedicata a S. Bartolommeo, la quale nel 1056 fu donala al capitolo della Primaziale di Pisa, e che nei secoli più moderni fu ammensata alla pieve di S. Alessandro a Vecchiano.
    Finalmente all'Articolo CELLA DEL PRETE
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    RUSTICO nel Monte Pisano citai un istrumento del 30 marzo 1205, col quale Ubaldo Arcivescovo di Pisa donò al superiore dell'Eremo di detta Cella de' beni posti nei confini di Vecchiano maggiore con un colle coltivato a olivi ed il sottostante padule.
    Dal catalogo delle chiese della diocesi pisana compilalo nel luglio del 1371 (stile comune) si apprende, che a quel tempo la chiesa ora pieve di S. Alessandro a Vecchiano faceva parte del pievanato di Rigoli, mentre le altre appartenevano al piviere di Pugnano.
    Il defunto Abate Domenico Berlini nel compilare il Volume IV delle Memorie per servire all' istoria del Ducato di Lucca, trovando in Vecchiano nel secolo X la chiesa di S. Frediano di giuspadronato della basilica omonima di Lucca credè, che fino a Vecchiano a quella età estendessero la loro giurisdizione i vescovi lucchesi, e che questo paese fosse uno dei punti estremi della loro diocesi innanzi che passasse a far parte di quella di Pisa.
    Che però il giuspadronato di una o di più chiese ed il possesso de' loro beni non avesse che fare punto né poco con la giurisdizione ecclesiastica, fu altrove in più luoghi di quest' Opera avvertito, e segnatamene
    all’Articolo LUCCA DIOCESI, E VERRUCA (MONTE DELLA).
    Alla nuova pieve di S. Alessandro
    a Vecchiano venne assegnata la parrocchia di S. Frediano suddetta, cui fu annesso il popolo di S. Maria in Castello, oltre la cura di S. Pietro a Malaventre con la parrocchia soppressa di S. Lorenzo in Foggio, più la cura di S. Simone a Nodica.
    Cotesta contrada fu ripetute volte il teatro di azioni bellicose fra i Pisani, i Lucchesi ed i Fiorentini, siccome fu avvisato agli Articoli AVANE, CAFAGGIO REGGIO,
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    METATO, E NODICA.
    La stessa contrada di Vecchiano per lungo tempo è stata compresa nella potesteria di Ripafratta, traslatata nel secolo decorso ai Bagni di S. Giuliano. – Essa si mantenne sotto il dominio dei Pisani finché questi conservarono le rocche della
    Bastia di Radica e di S. Maria in Castello prese e diroccate dai Fiorentini, la prima nel 1431, e l'altra nel 1436, innanzi di riconsegnare il paese al Comune di Pisa. – Vedere NODICA E CASTELLO (S. MARIA IN) nella Valle inferiore del Serchio.
    Da
    Vecchiano trasse il casato una illustre famiglia pisana, alla quale se non appartenne quel caldo ghibellino Cino da Vecchiano, compreso fra i banditi di stato nella prima resa di Pisa del 1406, vi doveva appartenere il nobile Girolamo da Vecchiano stato capitano di guerra sotto Pier Luigi Farnese, quando alla morte del Duca Alessandro de' Medici (1537) egli meditò di rimettere in libertà la sua patria.

    MOVIMENTO della Popolazione delle due PARROCCHIE DI VECCHIANO a cinque epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 95; totale della popolazione 519.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 116; femmine 118; adulti maschi 97, femmine 160; coniugati dei due sessi 224; ecclesiastici dei due sessi 2; numero delle famiglie 166; totale della popolazione 711.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 381; femmine 273; adulti maschi 225, femmine 326; coniugati dei due sessi 657; ecclesiastici dei due sessi 8; numero delle famiglie 294; totale della popolazione 1870.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 384; femmine 394; adulti maschi 273, femmine 301; coniugati dei due sessi 732; ecclesiastici dei due sessi 6; numero delle famiglie 316; totale della popolazione 2090.
    ANNO 1843: Impuberi maschi
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    350; femmine 326; adulti maschi 340, femmine 349; coniugati dei due sessi 699; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 332; totale della popolazione 2046.

    Comunità di Vecchiano. – Il territorio di questa Comunità occupa una superficie di 19339 quadrati dei quali 868 quadrati sono presi da corsi d'acqua e da pubbliche strade. – Vi si trovava nel 1833 una popolazione di 4989 individui, a proporzione di 217 abitanti per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina dentro terra, dirimpetto a levante e scirocco con una sola Comunità del Granducato, mentre di fronte a settentrione e maestrale si tocca col territorio del Ducato di Lucca e dal lato di ponente con il littorale. – Termina col mare, a partire dalla bocca del Serchio fino passato il fortino di
    Migliarino, di là dal quale per una serie di termini artificiali trova dirimpetto a maestrale il territorio comunitativo di Viareggio del Ducato di Lucca, col quale l'altro di Vechiano arriva sino al Lago di Massaciuccoli, la di cui gronda serve a questo di confine verso settentrione finché giunge sulla fossa Barra che dopo breve tragitto oltrepassa per dirigersi mediante termini artificiali da ponente a levante e poi a grecale sulla strada comunitativa rotabile di Filettole, con la quale si accompagna alla barca di Ripafratta. – Mediante l'alveo del Serchio soffrente a confine dirimpetto a levante scirocco lungo la sua ripa sinistra la Comunità dei Bagni di S. Giuliano, con la quale percorre il cammino tortuoso del Serchio medesimo per Nodica Malaventre e Torretta fino al suo sbocco in mare. Fra le strade rotabili, oltre quella antica postale di Viareggio che dalla Torretta tino al podere del confine attraversa nella tenuta di Migliarino il territorio di questa Comunità, si novera quella comunitativa che rimonta la ripa
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    destra del Serchio, passando per Malaventre, Nodica, Vecchiano, Avane e Filettole. Inoltre da Vecchiano si stacca la così detta via Lungo Monte, la quale guida nell'antica strada Francesco al borgo di Quiesa dopo aver rasentato le falde del poggio di Massaciuccoli.
    Fra i corsi principali di acque che attraversano, o che risentano il territorio di questa Comunità, contasi per primo il fiume Serchio, il quale costantemente dal lato di scirocco ne lambisce i confini; tutti gli altri sono fossi di scolo per ricevere le acque della sua pianura, le quali, o per la fossa
    di Migliarino inviansi al mare, oppure per la Fossa Magna e per la Barra entrano nel Lago di Massaciuccoli. – Vedere FOSSA MAGNA.
    Ali
    Articolo PISA COMUNITÀ, dopo avere indicato, che nel territorio fra Vecchiano e Ripafratta l'alveo del Serchio dovè nei secoli trapassati variare di letto per scostarsi da Pisa, aggiungeva (Vol. IV. pag. 377) che anche nei secoli intorno al XIV la pianura intorno alla città di Pisa era sparsa di perniciosi ristagni di acque.
    Infatti se si considera, che il letto attuale del Serchio nel distretto commutativo di Vecchiano e de' Bagni di S. Giuliano è più elevato della pianura adiacente in guisa che il corso di quel fiume viene rinchiuso fra due potenti argini che lo accompagnano sino al mare, ne conseguita che le
    fosse ed i Canali del territorio di Vecchiano, non potendo sboccare nel Serchio debbono scolare necessariamente nel Lago di Massaciuccoli, oppure nel mare.
    Assai trista sarebbe per cotesta pianura l' applicazione della massima esternata da Gioja nella sua Filosofia della Statistica, allorché discorrendo (P. I. Lib. II cap. 2.) delle
    allusioni e corrosioni de’ fiumi ammette come costante verità, l'innalzamento progressivo
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    dell'alveo de' fiumi, e tra gli argomenti che egli adduce in prova di ciò, cita quello del Po, dicendo, che quel gran fiume dell’ epoca in cui è stato rinchiuso tra dighe, ha innalzato in modo il suo alveo che la superficie delle tue acque è attualmente più alta dei tetti delle case di Ferrara.
    Rispetto all'indole del suolo di questa Comunità esso può limitarsi a due specie diverse, 1.° a quello di trasporto che riveste tutta la pianura fino ai tomboli lungo la spiaggia di Migliarino; e al calcare in gran parte cavernoso che serve dirò quasi di nocciolo ai poggi di Filettole e di Avane, e che io considero come una estrema propagine orientale dell' Alpe Apuana, la quale mediante il monte di Quiesa e quello di Balbano corre a congiungersi con il Monte Pisano.
    Ad eccezione pertanto di quelle due colline dove fruttifica maravigliosamente fino dal secolo VIII l'ulivo, tutta la subiacente pianura è un letto palustre che Parte idraulica de' Pisani ha saputo in gran parte bonificare mediante fosse
    di scolo, fra le quali le due maggiori di Fossa Magna e Fossa della Barra. Alla quale ultima fossa io dubito che appelli il diploma dell' Imperatore Corrado II concesso nel 1138 a Balduino Arcivescovo di Pisa, cui confermò fra gli altri beni anche i paduli presso Avane, e la fossa o fosse della Barra o Barra come fu copiato in quel diploma; curtem de Avane cnm bovarìo et morto (sic) et omnibus suis pertinentiis, terras in padule pisana juxta BURRAS positas etc.
    Che una gran parte dei possessi della Corona d'Italia fino dai primi Imperatori di occidente fosse derivata dagli acquisti fatti lungo le rive del
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    mare e quelle de' fiumi, si è già detto altrove e tornerò a dirlo nell'Appendice alla presente Opera. Quindi non deve recare sorpresa se il territorio, attualmente compreso nella Com. di Vecchiano, fino dai secoli longobardici spettasse al re-gio fisco, quindi ai governatori della Marca, dai quali poi si dispensava alle chiese, o ai particolari. – Vedere gli Articoli AVANE, CAFAGGIO REGGIO, MALAVENTRE, MIGLIARINO, ecc. Rispetto allo stato semipalustre della pianura di questa Comunità posta tra il Serchio ed il Lago di Massaciuccoli rammenterò il metodo di Olanda inutilmente introdotto costà nel secolo XVII da un Olandese, che ebbe in mira di asciugare quel terreno col fabbricarvi de'mulini a vento, i quali riescirono inoperosi
    La Comunità di Vecchiano mantiene un medico chirurgo.
    Il giusdicente di questa Comunità risiede ai bagni di San Giuliano, dov’è il suo ingegnere di circondario. La cancelleria Comunitativa, l’uffizio di esazione del registro, la conservazione delle Ipoteche ed il tribunaledi prima Istanza sono in Pisa.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ di VECCHIANO a cinque epoche diverse.

    - nome del luogo: Avane, titolo della chiesa: S. Cristina (Pieve), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 223, abitanti anno 1745 n° 297, abitanti anno 1833 n° 700, abitanti anno 1840 n° 738, abitanti anno 1843 n° 725
    - nome del luogo: Filettole, titolo della chiesa: S. Maurizio (Rettoria), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 208, abitanti anno 1745 n° 456, abitanti anno 1833 n° 904, abitanti anno 1840 n° 967, abitanti anno 1843 n° 1002
    - nome del luogo: Malaventre, titolo della chiesa: S. Pietro (Rettoria), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 166, abitanti anno 1745 n° 122, abitanti anno 1833 n° 279, abitanti anno 1840 n° 899, abitanti anno 1843 n° 792
    - nome del luogo: Nodica, titolo della chiesa: SS. Simone e Giuda (Rettoria), diocesi
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    cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 244, abitanti anno 1745 n° 236, abitanti anno 1833 n° 717, abitanti anno 1840 n° 744, abitanti anno 1843 n° 772
    - nome del luogo: VECCHIANO
    maggiore con l’annesso di S. Maria in Castello, titolo della chiesa: S. Alessandro (Pieve), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 519 (con S. Frediano), abitanti anno 1745 n° 409, abitanti anno 1833 n° 1160, abitanti anno 1840 n° 1231, abitanti anno 1843 n° 1239
    - nome del luogo: VECCHIANO
    minore, titolo della chiesa: S. Frediano (Rettoria), diocesi cui appartiene: Pisa, abitanti anno 1551 n° 519 (con S. Alessandro), abitanti anno 1745 n° 302, abitanti anno 1833 n° 710, abitanti anno 1840 n° 859, abitanti anno 1843 n° 807

    - Totale abitanti anno 1551: n° 1360
    - Totale abitanti anno 1745: n° 1822
    - Totale abitanti anno 1833: n° 4989
    - Totale abitanti anno 1840: n° 5438
    - Totale abitanti anno 1843: n° 5337

    VECCHIANO nella Valle inferiore del Serchio. – Nel 1833 la Comunità di Vecchiano contava 4989 Abitanti e nel 1845 essa noverava 5442 individui, cioè:

    Avane (Pieve d’),
    Abitanti 725,
    Filettole (di Vecchiano),
    Abitanti 1030,
    Malaventure,
    Abitanti 793,
    Nodica,
    Abitanti 803,
    VECCHIANO, S. Alessandro (Pieve),
    Abitanti 1253,
    VECCHIANO, S. Frediano,
    Abitanti 838
    TOTALE
    Abitanti 5442
Localizzazione
ID: 4317
N. scheda: 53660
Volume: 5; 6S
Pagina: 681 - 684; 266
Riferimenti: 13580, 53661
Toponimo IGM: Vecchiano
Comune: VECCHIANO
Provincia: PI
Quadrante IGM: 104-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1611647, 4848610
WGS 1984: 10.38832, 43.78369
UTM (32N): 611711, 4848784
Denominazione: Vecchiano (Maggiore)
Popolo: (Rigoli) S. Alessandro a Vecchiano Maggiore (con annesso S. Maria in Castello)
Piviere: S. Alessandro a Vecchiano Maggiore (con annesso S. Maria in Castello)
Comunità: Vecchiano
Giurisdizione: Bagni a S. Giuliano
Diocesi: Pisa
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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