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Verghereto - Abazia di Verghereto - Monte Comero - Valle dell'Agnello - Valle Buona

 

(Verghereto - Monte Comero (a N))

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    VERGHERETO nella Valle superiore del Savio. – Ignobile vecchio castello, che se non ebbe origine crebbe in fama per una già da gran tempo distrutta Badia di Eremiti Camaldolensi sotto il titolo di S. Michele, la cui chiesa di S. Michele servì pure di parrocchiale al villaggio.
    È capoluogo di Comunità, siccome lo fu di Giurisdizione civile, ora sotto quella del Vicario Regio di Bagno, da cui Verghereto dista circa 5 miglia tosvane a scirocco nella Diocesi di Sarsina, Compartimento di A rezzo.
    Risiede cotesto paese sopra
    un angusto sprone di terreno friabile che serve quasi di cavalcavia all' Appennino di Camaldoli, che si alza al suo ponente mentre il monte Comero trovasi al suo grecale; costà dove le acque correnti del fume Savio corrosero la parte occidentale per aprirsi un passaggio fra esso ed il fianco orientale dell'Appennino preindicato.
    Trovasi fra il grado 43° 47' 8"latitudine, ed il grado 29° 40' longitudine, 9 in 10 miglia toscane a settentrione dell’ Alvernia, 6 a ponente maestrale delle Balze del Tevere, circa tre miglia toscane a ostro libeccio della cima del Monte Comero, ed altrettante a maestrale dalle sorgenti del Savio.
    Una delle più antiche memorie di questo paese risale all'anno 986, o 987, quando costà nella parte più orrida dell' Appennino, fra la Toscana, l'Umbria e la Romagna, si ritirò S. Romualdo per stabilire sulla punta occidentale del paese sopra rovinose balze ed a cavaliere del fiume Savio una delle prime Badie della sua Congregazione di Camaldoli. Fu poi da cotesta Badia che prese incremento la villa, poi castello di Verghereto.
    Dopo che l'antico monastero degli Eremiti Camaldolensi di Verghereto in parte franò nel sottostante nume per la rosura del poggio su cui giaceva, venne riedificato claustro e chiesa dentro il paese, convertendo in seguito l'antico locale nel rampo santo della parrocchia attuale
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    di S. Michele.
    La Badia di Verghereto si reggeva con le costituzioni proprie innanzi che essa per bolla del Pontefice Leone X del 10 giugno 1515 fosse incorporata al superiore Eremo di Camaldoli.
    Prima però di quel tempo gli abitanti di Verghereto, non saprei dire per qual fitto di boschi, erano tributarj della Badia de' Benedettini di S. Maria del Trivio, antico Monastero distrutto fra il Monte Coronare e le pendici orientali dell’Appennino di Prataglia. Certo è che nel 1359 il Casale di Verghereto continuava a prestare un tal quale omaggio agli abati del Trivio; siccome lo dimostra un atto pubblico del 29
    agosto di detto anno, col quale i sindaci del Comune Verghereto stabilirono la lira o tassa prediale da pagarsi ai monaci del Trivio loro domini; mentre rispetto al vassallaggio verso i Camaldolensi i Vergheretani solevano recare ogni anno una cesta di lichene, o musco dei loro boschi alla Badia maggiore di Fonte Avellana.
    Sarebbe presunzione l'applicare agli a-scendenti degli Ubertini del Casentino e di Romagna un diploma di Ottone I del 963, col quale quell'imperatore confermò in feudo ad un tal Gunfredo una porzione del territorio alpestre posto fra Bagno, l'Alvernia, le Comunità della Badia Tedalda, di Monlefeltro e di Pieve S. Stefano (già detta Massa, poi Viscontado di Verona). – Vedere BADIA TEDALDA E PIEVE S. STEFANO. È altresì cosa incerta che i CC. Guidi lo acquistassero in compra nel 1225, sivvero dirò, che nel 1404 i Fiorentini cacciarono da cotesta contrada non solo i conti Guidi di Bagno, ma un Andreino degli libertini, ai quali furono tolte nella Val di Bagno 32 fra castella e rocche per avere essi nelle antecedenti guerre battagliate nel Casentino ed in Val Tiberina, seguitato il partito
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    del Duca di Milano.
    Da quell’ epoca in poi il territorio di Vergherete sotto dì 7 novembre 1404 fu incorporato a quello del contado di Arezzo, nel distretto fiorentino, mentre la Terra di S. Maria di Bagno, il Borgo di S. Piero in Bagno con la rocca di Gorzano ed altri paesi della Comunità di Bagno nel trattato della resa di Pisa furono concessi a Giovanni Gambacorti e suoi eredi, con obbligo di mandare annualmente il palio a Firenze per la festa di S. Giovanni Battista.
    Anche nel 1470 insorsero alcune differenze di confini fra questa Comunità e l'altra di S. Agata del Monte Feltro, nella giurisdizione di Urbino.
    Arroge a ciò quanto disse il Pagnini nel suo Lessico storico diplomatico delle Riformagioni, allorché discorrendo dei castelli di
    Vergherete, Monte Coronaro, Balze, Podere della Cella, Val d'Agnelo ed altri luoghi di Val di Bagno avvisava: che una parte di quei castelletti appartenevano agli libertini innanzi che dalla Repubblica Fiorentina fossero confiscati ad Andreoccio di quella famiglia a cagione di ribellione commessa; per cui con atto pubblico del 7 novembre 1404 ciascuno di quei comunelli stipulò l'istrumento di sottomissione alla Repubblica in ramo dei Dieci di Balia, dai quali ottennero le loro capitolazioni. Quindi lo stesso A. soggiunge: che con atto del 1514 i signori Riformatori dello Stato di Firenze stabilirono le condizioni relative alle gabelle da pagarsi dal Comune di Verghereto.
    In seguito Vergherete passò con la variazione del governo fiorentino sotto i Duchi poi Granduchi di casa Medici, e da questi sotto l' Augusta Dinastia Austro Lorena felicemente regnante.
    Fu nella Comunità di Verghereto, e precisamente nella Faggiuola di Corneto donde trasse origine e nome il potente Uguccione dei nobili di Corneto, detti della Faggiuola.
    Dal movimento della Popolazione di questo paese che si riporta qui appresso, si vede
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    chiaramente quanto ella sia diminuita dalia prima epoca in poi, onde applicare a cotesta contrada le cause medesime che furono indicale all' Articolo BADIA TEDALDA.
    Fu solamente nel 1840 che Vergherete con la sua Comunità per motuproprio So-vrano venne staccato dal Compartimento di Arezzo e dato a quello di Firenze.

    MOVIMENTO della Popolazione della PARROCCHIA DI VERGHERETO a cinque epoche diverse, divisa per famiglie.

    ANNO 1551: Impuberi maschi -; femmine -; adulti maschi -, femmine -; coniugati dei due sessi -; ecclesiastici dei due sessi -; numero delle famiglie 152; totale della popolazione 854.
    ANNO 1745: Impuberi maschi 78; femmine 67; adulti maschi 105, femmine 108; coniugati dei due sessi 134; ecclesiastici dei due sessi 3; numero delle famiglie 83; totale della popolazione 495.
    ANNO 1833: Impuberi maschi 95; femmine 60; adulti maschi 80, femmine 82; coniugati dei due sessi 118; ecclesiastici dei due sessi 6; numero delle famiglie 64; totale della popolazione 441.
    ANNO 1840: Impuberi maschi 91; femmine 58; adulti maschi 98, femmine 86; coniugati dei due sessi 133; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 66; totale della popolazione 471.
    ANNO 1843: Impuberi maschi 91; femmine 46; adulti maschi 108, femmine 97; coniugati dei due sessi 122; ecclesiastici dei due sessi 5; numero delle famiglie 67; totale della popolazione 469.

    Comunità di Verghereto. – Il territorio alpestre A questa Comunità occupa una superficie gibbosa calcolata fino a 34834 quadrati agrarj, dei quali 718 quadrati sono presi da corsi d' acque e da strade. – Vi stanziava nel 1833 una popolazione di 1984 abitanti a proporzione di quasi 47 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con cinque Comunità del Granducato, ma dal lato di levante e per alcun tratto verso grecale e settentrione ha di fronte il territorio di Monlefeltro e quello di Sarsina dello Stato Pontificio.
    Dirimpetto
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    a scirocco si tocca per circa un miglio toscano e mezzo con il territorio Granducale della Badia Tedalda mediante la sommità del poggio appellalo de' Tre Vescovi sino a quello per dove passa la strada detta della Serra. Costà voltando faccia da scirocco a levante sottentra a confine lo Stato Pontificio di Monte feltro, da primo mediante la strada suddelta, poscia per termini artificiali dirigendosi a levante della Pieve delle Balze e quindi dell'Eremo di S. Alberico finché trova la via del Poggio che si dirige verso la Cella. Costì forma un angolo rientrante scostandosi e poi ritornando nella stessa via; dove voltando faccia a ostro e poscia a scirocco e a levante entra nei rami riuniti delle due Pare, che percorre per quasi un miglio toscano fino presso alla villa di Pastorale nella sezione di Viessa e Monte Giusto, cioè, poco innanzi di trovare la continenza nella Para del fosso dei Campi. Allora esce dal letto di questa fiumana, di cui rasenta per breve tratto la ripa destra, quindi voltando faccia a ostro si dirige per mezzo miglio toscano verso levante finché ripiegando di là a maestrale e poi di nuovo a levante e infine a settentrione sale sul poggio, in cui sorge il rio delle Siepi. Da cotesta sommità s' inoltra per termini artificiali nella direzione di maestro fino al faggio dove termina lo Stato Pontificio e sottentra a confine il territorio della Comunità Granducale di Sorbano, con la quale l'altra di Verghereto s'incammina alla volta di maestrale sulla cima del poggio detto di Valbona. Costì voltando direzione da maestrale e poi corre di poggio in poggio fino a che
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    dopo due miglia toscane di cammino rientra nella Para, là dove confluiscono in essa alla sua destra i fossi di Mani e di Alfero. Mediante il corso della Para la Comunità di Verghereto continua a confinare di fronte a grecale con l'altra di Sorbano, quindi per breve tragitto con la Comunità di Sarsina dello Stato Pontificio, finché dirimpetto a settentrione maestrale trova il territorio di Bagno. Con questo rimontando verso la cima dell' Appennino dì Corezzo ne percorre il crine nella direzione di libeccio per il tragitto di circa sei miglia toscane dopo di che cessa la Comunità transappennina di Bagno e sottentra dirimpetto a libeccio quella cisappennina di Chiusi del Casentino, con la quale la nostra di Verghereto continua a percorrere la criniera di quell' Appennino per altre due miglia, dopo le quali incontra sopra le sorgenti dei fosso di Montioni il territorio commutativo di Pieve S. Stefano.
    Con questo voltando faccia da libeccio a ostro percorre la cresta dell' Appennino a scirocco del
    Bastione sopra la distrutta Abazia del Trivio, quindi attraversa la via dall'Alvernia alla Pieve S. Stefano per scendere mediante il fosso del Fondo nel fiume Tevere. Lo che accade poco dopo di avere questo fiume accollo il torrente Rupina. Costà girando col tortuoso letto del Tevere da scirocco a settentrione e poi a levante dopo mezzo miglio toscano di giravolte ne attraversa l'alveo per salire nella direzione di scirocco mediante il fosso del Pian di Guglielmo sul fianco occidentale del poggio de' Tre Vescovi presso quello della Zucca, sulla cui sommità ritrova dirimpetto a scirocco il territorio comnnitalivo della Badia Tedalda.
    Fra i maggiori corsi d' acqua che bagnano cotesto alpestre distretto si coniano due fiumi, il
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    Tevere, il Savio, entrambi i quali nascono da due opposte pendici dell’Appennino delle Balze e di Monte Coronaro; cioè, dirimpetto a ostro il Tevere che termina per attraversare la città di Roma poco innanzi di entrare bipartito nel mare Mediterraneo; e nell'opposto fianco dello stesso Appeiinino il fiume Savio che s’incammina a settentrione e poi a grecale fino a Cesena, al di sotto della qual città entra nel mare Adriatico.
    È in mezzo al territorio di questa Comunità dove si stacca da
    Monte Silvestro, e precisamente dal Bastione, la catena centrale dell' Appennino che Italia parte, e la di cui giogana diretta verso l'antica Badia del Trivio passa per Monte Coronaro e di là per i Sassoni sino alle Balze del Tevere; ed è forse in questa Comunità dove s'incontrane le più alle sommità di quella porzione di Appennino che separa il Bacino dell’ Arno casentinese dalle Valli superiori del Savio e del Tevere.
    All'Articolo CELLA S. ALBERICO fu data un' idea delta situazione alpestre di cotesta contrada, situata fra le due
    Pare, nella più centrale, più aspra e più deserta parte dell'Appennino, in mezzo a vaste praterie naturali, cui fanno corona dal lato orientale folte abetine e dalla parte occidentale un'estesa faggeta, che porta i nomignoli di Faggiuola di Corneto e della Cella. Ivi pure dissi, che trovansi al suo ostro i monti Fumajolo e Aquilone, nelle cui balze meridionali scaturisce fra polenti strati di macigno il ramo maggiore del Tevere, mentre il ramo minore sotto il vocabolo di Rupina nasce dirimpetto a libeccio nel fianco di Monte Coronaro. – Vedere MONTE CORONARO.
    Se il monte
    Fumajolo, o piuttosto il Monte Ocri de
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    Saxeno, corrisponda alla montuosità detta de' Sassoni, io non azzarderei indovinarlo, dirò bensì che cotesti Sassoni si appoggiano dal lato di maestro al monte delle Balze; e che gli fu dato dal volgo il nome di Sassoni per ragione de' grandi massi di calcarea dolomitica, che a guisa di nude rupi staccate per un'esteso giro vengono a rivestirlo. – Vedere FUMAJOLO (MONTE).
    Giova inoltre avvertire che il luogo di
    Viessa e la Valbona di Verghereto non debbono confondersi con i casali di Vessa e di Valbona del territorio di Bagno. – Vedere CELLA S. ALBERICO.
    Niuna delle strade che attraversano cole sta Comunità può dirsi rotabile, mentre le principali che guidano a Verghereto sono tutte mulattiere, sia che si passi dall'Alvernia per il giogo del
    Bastione, o da Pieve S. Stefano per le Balze ed i Sassoni ecc.
    Tale è anche la strada che dalle
    Balze s'inoltra lungo il confine verso la Cella S. Alberico e di là a S. Agata e a Sorbano.
    Il suolo di questa Comunità ad eccezione dei
    Sassoni, e degli strati di macigno delle Balze e del Bastione, apparisce nella massima parte d'indole argillosa.
    Con i suoi ricchi pascoli si nutriscono mandre di pecore ed anco di capre, le quali in gran numero nell'estate vi si raccolgono con molte bestie vaccine e cavalline, mentre non manca costà alimento agli animali neri, né alberi di alto fusto per legna da ardere e da lavoro, il qual legname però difficilmente si trova da esitare lungi dalla contrada in cui cresce gigante.
    La Comunità mantiene un maestro di scuola ed un medico chirurgo.
    In Verghereto si pratica una
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    fiera nel secondo lunedì di settembre; ed un'altra nel 15 ottobre alle Balze. Vi è una dogana di terza classe traslocatavi dal casale di Mazzi.
    Il suo giusdicente, la cancelleria Comunitativa e l’ uffizio di esazione del Registro sono in Bagno; l' ingegnere di Circondario e la conservazione delle Ipoteche in Modigliana; il tribunale di prima Istanza risiede alla Rocca S. Casciano.

    QUADRO della Popolazione della COMUNITA’ di VERGHERETO a cinque epoche diverse.

    - nome del luogo: Alfero, titolo della chiesa: S. Andrea (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 298, abitanti anno 1833 n° 243, abitanti anno 1840 n° 266, abitanti anno 1843 n° 266
    - nome del luogo: Balze e
    Collorio, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 417, abitanti anno 1745 n° 305, abitanti anno 1833 n° 309, abitanti anno 1840 n° 333, abitanti anno 1843 n° 338
    - nome del luogo: Cella S. Alberigo, titolo della chiesa: S. Giovanni battista (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 85, abitanti anno 1833 n° 129, abitanti anno 1840 n° 130, abitanti anno 1843 n° 135
    - nome del luogo: Corneto (*), titolo della chiesa: S. Martino (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 318, abitanti anno 1745 n° 75, abitanti anno 1833 n° 112, abitanti anno 1840 n° 99, abitanti anno 1843 n° 113
    - nome del luogo: Donicilio (*), titolo della chiesa: S. Martino (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 131, abitanti anno 1833 n° 34, abitanti anno 1840 n° 42, abitanti anno 1843 n° 41
    - nome del luogo: Mazzi, titolo della chiesa: S. Niccolò (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 834, abitanti anno 1745
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    n° 55, abitanti anno 1833 n° 54, abitanti anno 1840 n° 66, abitanti anno 1843 n° 57
    - nome del luogo: Monte Giusto, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 202, abitanti anno 1745 n° 106, abitanti anno 1833 n° 95, abitanti anno 1840 n° 100, abitanti anno 1843 n° 105
    - nome del luogo: Monte Coronaro, titolo della chiesa: S. Maria in Trivio (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 377, abitanti anno 1745 n° -, abitanti anno 1833 n° 239, abitanti anno 1840 n° 305, abitanti anno 1843 n° 318
    - nome del luogo: Nasseto, titolo della chiesa: S. Niccolò (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° -, abitanti anno 1745 n° 83, abitanti anno 1833 n° 102, abitanti anno 1840 n° 86, abitanti anno 1843 n° 95
    - nome del luogo: Pereto e Rocchetta, titolo della chiesa: S. Sisto (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 377 (con S. Michele), abitanti anno 1745 n° 157, abitanti anno 1833 n° 157, abitanti anno 1840 n° 166, abitanti anno 1843 n° 171
    - nome del luogo: Rio Freddo, titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 377 (con S. Sisto), abitanti anno 1745 n° 141, abitanti anno 1833 n° 110, abitanti anno 1840 n° 148, abitanti anno 1843 n° 138
    - nome del luogo: VERGHERETO, titolo della chiesa: S. Michele (Pieve), diocesi cui appartiene: Sarsina, abitanti anno 1551 n° 854, abitanti anno 1745 n° 495, abitanti anno 1833 n° 441, abitanti anno 1840 n° 471, abitanti anno 1843 n° 469

    - Totale abitanti anno 1551: n° 3379
    - Totale abitanti anno 1745: n° 1931
    - Totale abitanti anno 1833: n° 2025
    - Totale abitanti anno 1840: n° 2212
    - Totale abitanti anno 1843: n° 2246

    N.B.
    Le parrocchie contrassegnate con l’asterisco
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    (*) nelle ultime due epoche mandavano fuori di questa Comunità di Verghereto una frazione di popolazione detratta al Quadro qui sopra riportato.

    VERGHERETO Comunità. – In fine. – Nel 1833 la Comunità di Verghereto noverava 2025 Abitanti e nel 1845 ne contava 2182, cioè:

    Alfero,
    Abitanti N° 274,
    Balze (Pieve delle),
    Abitanti N° 309,
    Cella di S. Alberico,
    Abitanti N° 126,
    Corneto (di Verghereto),
    Abitanti N° 73,
    Domicilio (
    porzione), Abitanti N° 48,
    Mazzi,
    Abitanti N° 63,
    Monte Cornaro,
    Abitanti N° 324,
    Monte Giusto,
    Abitanti N° 102,
    Nasceto,
    Abitanti N° ° 94,
    Pereto,
    Abitanti N° 173,
    Riofreddo,
    Abitanti N° 142,
    VERGHERETO,
    Abitanti N° 454
    TOTALE
    Abitanti N° 2182.

    AGNELLO (VALLE DELL'). Estesa piaggia sull'Appennino centrale situata nel confine orientale del Granducato, fra l'Alferello
    e le due Pare, i quali torrenti scaturiscono dal monte della Cella, irrigano questi erbosi pascoli, e lambendo il fianco orientale del Monte Comero si dirigono nel fiume Savio sopra Sarsina; Comunità di Verghereto, Giurisdizione di Bagno.

    MONTE COMERO nella Valle del Savio sul rovescio dell'Appeunino. – È una delle prominenze dei contrafforti che scendono verso settentrione dall’Appennino del
    Bastione fra Camaldoli, la terra di Bagno e il paese di Verghereto. – Il Comero si alza tese 619,6 pari a braccia fiorentine 2069 sopra il livello del mare; ed è dalle sue pendici donde scaturiscono le prime sorgenti del fiume Savi.
    Una porzione di questa montagna, dalla perte che guarda fra ponente e ostro, sul principio del secolo XV franò, e dalla parte medesima nel 30 marzo 1817 dilamò per mezzo miglio toscano quadrato di superficie. In quest'utima smotta
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    furono dissepolti alcuni abeti rimasti forse sotterrati all’epoca dell’antecedente rovina del monte senza che quei tronchi d’albero avessero subito alcuna carbonizzazione, talché si poterono impiegare ad uso di costruzione. – Vedere BAGNO in Romagna, e VERGHERETO.

    VALLE BUONA. –
    Vedere VALBUONA, cui si può aggiungere, che un altro luogo di Valbuona esiste nella Comunità di Verghereto da non confondersi con la Valbuona di Ridracoli. – Vedere VERGHERETO, Comunità.
Localizzazione
ID: 4336
N. scheda: 53870
Volume: 1; 3; 5; 6S
Pagina: 58; 374; 691 - 695, 634; 267
Riferimenti:
Toponimo IGM: Verghereto - Monte Comero (a N)
Comune: VERGHERETO
Provincia: FC
Quadrante IGM: 108-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1741749, 4853324
WGS 1984: 12.00571, 43.79503
UTM (32N): 741813, 4853499
Denominazione: Verghereto - Abazia di Verghereto - Monte Comero - Valle dell'Agnello - Valle Buona
Popolo: S. Michele a Verghereto
Piviere: S. Michele a Verghereto
Comunità: Verghereto
Giurisdizione: (Verghereto) Bagno in Romagna
Diocesi: Sarsina
Compartimento: Arezzo
Stato: Granducato di Toscana
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