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Ponte Petrino, Ponte Petreno - S. Cristina

 

(Ponte Pretino)

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    PETRINO (PONTE) o PETRENO nella valle del Bisenzio. – È un antico ponticello sopra il fosso di S. Cristina, influente nel vicino Bisenzio per dove passa la strada provinciale che guida da Firenze per Sesto a Prato, nel popolo di S. Cristina a Pimonte, piviere di Filettole, Comunità Giurisdizione e circa un miglio a levante di Prato, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    All'articolo Filettole nella Valle del Bisenzio dissi che presso questo ponte fu un ospedaletto
    de'Malsani o infetti, con chiesa annessa dedicata a S. Maria Maddalena, essendo servito cotesto luogo per ricevervi e curare persone infette da malattie sordide, come la lebbra ecc. – Infatti fra i documenti relativi all'ospedale degl’infetti del Ponte Petrino trovasene più d'uno Unito a quelli de'Ceppi di Prato, ora nell'Arch. Dipl. di Firenze. – Citerò fra gli altri un breve del maggio 1221 concesso da Giovanni da Velletri vescovo di Firenze per alcune indulgenze da acquistarsi in certe solennità nella chiesa di S. Lazzero e S. Maria Maddalena de'Lebbrosi, fabbricata in un predio della sua mensa vescovile presso il Ponte Petrino a tal uopo donato allo spedale de'Lebbrosi. Della qual chiesa il detto vescovo Giovanni per se e suoi successori si dichiara l'unico patrono. Il breve è sottoscritto di mano del vescovo, e pubblicato da Ranieri notaro. – Citerò un istrumento rogato nel coro della chiesa di S. Maria Maddalena al Ponte Petrino sotto il dì 16 giugno 1298, col quale lo spedalingo ed i conversi della casa degl’infetti al Ponte Petrino, distretto di Prato e diocesi fiorentina, eleggno il rettore della chiesa predetta.
    Della stessa provenienza è una pergamena contenente una deliberazione del consiglio generale della Comunità di Prato fatta li 27 luglio 1318, con la quale furono esentati da ogni dazio e gabella gli
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    ospedali della Misericordia e di S. Silvestro detto del Dolce, che già fu di Signorello Martini, l’ospedale degl'infetti di Ponte Petrino e quello del Ceppo de'poveri tutti di Prato
    Il Lami nei suoi Mon. Eccl. Flor. riporta la notizia seguente estratta dal libro del Bullettone di quell'archivio arcivescovile, che nel marzo del 1211 nel gennajo del 1310 il rettore di S. Maria Maddalena al Ponte Petrino, e lo spedalingo del luogo medesimo pagarono una libbra d’incenso per l'annuo censo dovuto alla mensa fiorentina; e che nel 25 settembre del 1296 il vescovo fiorentino elesse il prete Francesco in rettore della chiesa di S. Giacomo (sic) dell'ospedale del Ponte Petrino nel piviere di Filettole, mentre in altre due carte del di 11 novembre 1268 i vescovi della diocesi fiorentina si dichiarano patroni della chiesa di S. Maria Maddalena al Ponte Petrino del pievanato di Filettole. Dondeché nel 7 marzo del 1299 Francesco vescovo di Firenze come signore e patrono della chiesa medesima concedé l'investitura di quella al prete Palmieri da Prato.
    Ma la notizia più antica del Ponte Petrino l'abbiamo dall'abate Puccinelli nella sua Cronica dell'Abbadia fiorentina, dove egli rese di pubblica ragione un privilegio concesso nel 23 luglio del 1038 dall'Imperatore Corrado I alla badia medesima, col quale le conferma tutto ciò che essa possedeva al
    Ponte Petrino.
    Lo spedale de'Malsani al Ponte Petrino che esisteva ancora alla fine del secolo XV, fu unito nel 1277 ai Ceppi di Prato, ma sottoposto nell'economico al Comune di Prato, il quale nel 1330 con deliberazione comunitativa del 7 ottobre alienò una parte dei beni della Casa pia del Ponte Petrino per provvedere non solo alla necessità de' poveri, ma ancora alle spese che occorrevano in quel tempo
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    per l’accrescimento della chiesa della prepositura e per l'opera del pulpito. – (Bibl. Roncion. Diurno della Com. di Prato.)
    La fabbrica della chiesa di S. Maria Maddalena al Ponte Petrino e della lunghezza di 24 passi, e larga 9, conservasi nel suo stato primitivo; la facciata, la tribuna e l’interne pareti sono conservatissime, e a strisce di marmo nero di Prato e di calcare bianco grigio. Nella nicchia della tribuna vi é un'antica pittura (del 300 almeno) e nel fregio un'iscrizione di quel tempo, stata di recente imbiancata.
    Vi si soddisfa tuttora un ufiziatura con obbligo di 12 messe l'anno, e tre nel giorno della festa titolare.
    Il Ponte Petrino da cui prese il nome l'ospedale e l'oratorio è al primo miglio da Prato e cavalca il rio di S. Cristina, il quale dopo pochi passi imbocca nel Bisenzio. Esso ponte é stato ricostruito modernamente di mattoni.

    PETRINO, o PETRENO (PONTE A) nella Valle del Bisenzio. – Si aggiunga. La notizia forse più antica fra le superstiti che rammenti cotesto ponte trovasi in un diploma del 23 lugio l038 dell’Imperatore Corrado I a favore della Badia fiorentina, cui concedé in dono varj beni stati confiscati a molti Fiorentini, alcuni dei quali si dichiarano posti
    in Ponticello, in Pitreno, in Piedimonte, ecc. et quicquid Donatus habuit in Ponte Petrino, Ripula, Urballa (Ruballa?) et quicquid habuit juxta flumen quod vocatur Ima, in Ronco etc. con tutte le loro appartenenze. – (CAMICI, De’ Marchesi di Toscana Volume I.)
Localizzazione
ID: 4643
N. scheda: 39050
Volume: 4; 6S
Pagina: 143 - 144; 179
Riferimenti:
Toponimo IGM: Ponte Pretino
Comune: PRATO
Provincia: PO
Quadrante IGM: 106-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1670191, 4859953
WGS 1984: 11.11909, 43.8746
UTM (32N): 670255, 4860127
Denominazione: Ponte Petrino, Ponte Petreno - S. Cristina
Popolo: (S. Maria Maddalena al Ponte Petrino) S. Cristina a Pimonte
Piviere: S. Maria a Filettole
Comunità: Prato
Giurisdizione: Prato
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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