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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Gonfo (Nuovo e) Vecchio, Gonfo di Macerata

 

(k S. Stefano a Macerata)

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    GONFO NUOVO E VECCHIO (Gonfum o Gunfum) nel piano meridionale di Pisa. – Due contrade o tenute palustri, una delle quali esiste nelle vicinanze di Vicarello, mentre il più antico Gonfo era situato più d’appresso a Macerata, e dava il nome alla distrutta chiesa di S. Frediano in Gonfo nel piviere di S. Casciano a Settimo, il primo nella Comunità di Colle Salvetti, l’altro in quella di Cascina. Di questo Gonfo e della sua cappella fanno menzione fra gli altri due istrumenti pisani, che uno del 22 settembre del 1216 fatto in Gonfo presso la chiesa di S. Frediano, e l’altro dato in Pisa, li 19 maggio 1236, relativo alla vendita di un pezzo di terra posto in Gonfo nei confini di Macerata. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Primaziale di Pisa.)
    Questa stessa tenuta del
    Gonfo di Macerata con diploma del 28 dicembre 1212 dall’Imp. Ottone IV fu concesa in feudo insieme col castello di Tonda in Val d’Evola ai fratelli Guido e Ventilio figli del fu conte Ildebrandino dei conti della Gherardesca di Settimo e dei loro successori. In conferma del quale diploma si aggiunse un privilegio dato in Pisa, li 4 gennajo del 1221, da Corrado vescovo di Spira cancelliere e Legato imperiale in Italia, che avvalorava le concessioni medesime in favore dei due fratelli conti del castello di Tonda. (ARCH. DIPL. FIOR. Carte della Comunità di Sanminiato). – Vedere TONDA
    L’altro
    Gonfo era posto tra l’antica pieve di Miliano, ora di Crespina, e quella di Val Triana; avvegnachè le terre di quel Gonfo furono accordate in dote della pieve di Miliano ai vescovi di Lucca dall’Imp. Ottone IV con diploma
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    del 14 dicembre 1209, cioè, et plebem de Miliano cum mansis et silvis, et justitia, pratis, pascuis, et cum terra quae dicitur Gonfo, atque albergaria, etc.
    Al
    Gonfo vecchio e nuovo appella un diploma dell’Imp. Corrado II, dato in Norimberga li 18 luglio 1138, a favore di Balduino Arciv. di Pisa, cui confermò fra le altre cose Gonfum vetus et novum; il qual dono, a petizione dell’Arciv. Ubaldo, fu rinnovato alla chiesa pisana dall’Imp. Federigo I con privilegio dato in Pavia li 9 marzo 1178.
    Dalli Statuti pisani del 1284 si conosce, che le acque stagnanti del
    Gonfo nuovo venivano raccolte in una fossa omonima: mentre la rubrica 19 del lib. IV, intitolata de Fossa nova Gonfi, tratta di far ampliare la detta Fossa nova, quae est in Gonfo Vallis Arni, ut aqua per eam possit discurrere in Ghinghium sive stagnum (cioè ai ponti di Stagno). – Infatti dicesi tuttora lo Scolo del Gonfo un fossato, confluente nella Fossa nuova ossia nel Gonfo nuovo che passa la via Emilia di Scauro sotto un ponte chiamato della Fossa nuova, o del Fosso Reale. – Vedere FOSSA NUOVA, e PONTI DI STAGNO.
Localizzazione
ID: 4975
N. scheda: 25141
Volume: 2
Pagina: 466
Riferimenti: 25140
Toponimo IGM: k S. Stefano a Macerata
Comune: CASCINA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 112-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1622096, 4833027
WGS 1984: 10.51459, 43.64178
UTM (32N): 622159, 4833201
Denominazione: Gonfo (Nuovo e) Vecchio, Gonfo di Macerata
Popolo: (S. Frediano in Gonfo)
Piviere: S. Casciano a S. Casciano a Settimo
Comunità: Cascina
Giurisdizione: Cascina
Diocesi: Pisa
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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