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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Lucignano della Berardenga, del Chianti, Lucignanello

 

(Lucignano)

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    BERARDENGA (LUCIGNANO) Licinianum; detto LUCIGNANELLO di Gajole in Val d’Arbia. Casale situato in monte sul confine orientale del Chinati. La sua cura (S. Cristofano) già fil. della pieve di S. Felice in Pincis, fu annessa a quella di S. Giusto alle Monache, nella Comunità e 6 miglia toscane a ostro di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
    Questo luogo rammenta quella
    Casatorrita che i delegati delle Repubbliche di Firenze e di Siena, nel 1203, designarono insieme con la tenuta di Lucignano, sulla linea di demarcazione politica, fra lo stato di Firenze e quello di Siena. Ciò non ostante la Repubblica fiorentina estendere doveva la sua giurisdizione molto tempo prima fino a questo Lucignano, siccome lo prova un documento inedito della Badia di Coltibuono relativo all’offerta di una selva fatta nel maggio dell’anno MXI a favore di detto luogo pio da Odierna del fu Rodolfo moglie di Uberto di Ranieri di legge salica, mentre il rogito fu in Licignano giudicaria fiorentina (ARCH. DIPL. FIOR. Badia di Coltibuono. – LAMI, Mon. Eccl. Flor., Volume IV, pag. 16.)
    Riferisce a questo
    Lucignano un istrumento redatto in casa dei Gherardini nel settembre del 1097, per il quale i figli ed eredi di un Conte Ugo de’Cadolingi in presenza di alcuni nobili di Cerreto, di Barbischio, di Sogna e di Salteano promisero all’Abate della Berardenga di non pretendere ai possessi che aveva quella Badia nelle corti di Brolio, di Licignano e di Campi. (Ughelli, Storia de’Conti di Marciano.)
    Nel trattato di pace 1175 fra le due nominate città, il governo senese rinunziò ai fiorentini tutti i castelli, ville e distretti del Chianti alto, a partire dalla confluenza della
    Burna nell’Arbia
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    fino al Castagno aretino, e assolvettero dal giuramento di sudditanza gli uomini di Brolio, di Lucignano, di Campi, di Tornano, e di Monteluco. (RIFORM. di FIRENZE.)
    La parrocchia di S. Cristofano a Lucignano conta 185 abitanti.

    LUCIGNANELLO, o LUCIGNANO DEL CHIANTI, altrimenti detto LUCIGNANO DELLA BERARDENGA in Val d’Arbia. – Casale che ebbe nome di castello da una vicina casa-torrita; dal quale presero anche il titolo due chiesa parrocchie ora riunite (S. Cristina e S. Cristifano) nel piviere di S. Marcellino, Comunità e circa 6 miglia toscane a ostro di Gajole, Giurisdizione di Radda, Diocesi di Arezzo, Compartimento di Siena.
    Risiede sulla cresta de’monti che dividono il Chianti dalla contrada della Berardenga, fra S. Giusto alle Monache e S. Marcellino, scorrendole a ponente l’Arbia, a levante l’Ombrone. – È quel Lucignano, che nella pace del 1176 fu ceduto dai Sanesi ai Fiorentini con altri luoghi del Chianti alto; quello stesso che fu delineato lungo il confine fra il territorio di Siena e quello di Firenze, dagli arbitri con lodo dato in Poggibonsi nel 1203. – Avvegnachè leggonsi ivi indicati, fra gli altri luoghi sul confine del Chianti, i seguenti:
    Montyemlucum de Lecchia, Licignanum, villam de Larginino, Cacchianum, Monte-Castellum, Torricellam, Brolio, Ecclesiam et villam S. Justi ad Rentennanum, etc. E più sotto si ripete: Item (Senenses) dabunt Florentinis tenutam, et possessionem corporalem de Liciniano et ejus casa-turris expeditam con quel che segue. Dall’ultime parole pertanto si viene a conoscere, che al secolo XIV in cotesto Lucignano esisteva una torre annessa a qualche casa padronale; lo che equivarrebbe ad un castello signorile designato sotto il nomignolo di casa-torre, o casa-torrita.
    In questa contrada di Lucignano ebbero podere i monaci Vallombrosanidi Coltibuono ed i Camaldolensi della Badia Berardenga. Infatti
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    all’abate di quest’ultima, nell’anno 1097, i figli del conte Bulgarello promisero di no recar molestia per i possessi che quel monastero teneva nelle corti di Brolio, di Lucignano e di Campi.
    Era pure di padronato della stessa badia della chiesa di S. Cristina di Lucignano, poiché Guido abate di quella col consenso di Pietro vescovo di Arezzo sino dal secol XI l’aveva ceduta alle monache di Rentennano.
    Nell’archivio della stessa badia Berardenga esisteva una convenzione, fatta l’anno 1154 fra Nicola Abate di quel Monastero e Aliarda badessa di S. Giusto a Rentennano, colla quale promettevansi reciprocamente di tenere ambedue in comune la chiesa di S. Cristina a Lucignano, a condizione che la badessa di Rentennano pagasse ai monaci della Berardenga l’annuo censo di 18 denari lucchesi. Quindi è che la Chiesa di S. Cristina in
    Lucignano Beradengo trovasi confermata alla badia prenominata con bolla del Pontefice Urbano III, data in Verona li 15 marzo del 1185. (ANNAL. CAMALD.)
    Per ciò che spetta ai possessi in Lucignanello di pertinenza della badia di Coltibuono, lo attesta fra gli altri un istrumento del maggio, anno 1111, fatto in
    Licignano, giudiciaria florentina. Riguarda esso la donazione di un pezzo di bosco fatta al monastero di Coltibuono da donna Odierna figlia del fu Ridolfo, e vedova di Federigo di nazione longobarda; la qual donna era pasta alle seconde nozze con Uberto del fu Ranieri di nazione salica. (ARCHIVIO DIPLOMATICO FIORENTINO, Carte della Badia di Coltibuono.)
    Nel tempo che giravano per la Toscana i giudici incaricati dalla contessa Matilde di render giustizia, uno di costoro avente il titolo di visconte, probabilmente della contessa medesima, nel luglio del 1103, sedendo in tribunale
    prope castro de Lucignano juxta ecclesiam S. Christinae, proferì la sentenza a favore
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    dell’abazia di Coltibuono per beni statile donati da Ugo figlio del nobile Azzo e da Adelagia di lui madre. – (CAMICI, Dei March. e duchi di Toscana T. III.)
    Forse fu questo il Lucignano di Val d’Ambra, di cui fece menzione Giovanni Villani all’anno 1339, allorchè scrisse, che, a dì 6 novembre di detto anno a Lucignano di Val d’Ambra i Fiorentini fecero lega e compagnia co’Perugini per mezzo del vescovo di Firenze e di altri ambasciatori di Perugia. In conseguenza del qual trattato i Perugini rinunziarono ai Fiorentini ogni ragione sopra la città di Arezzo, mentre questi rilasciarono ai primi
    Lucignano d’Arezzo, il Monte a San Savino e altre castella di quel contado. (G. VILLANI, Cronac. Lib. XI.)
    La parrocchia di S. Cristofano a Lucignano con decreto del vescovo d’Arezzo, in data del 22 settembre 1784, fu incorporata in parte al popolo di
    S. Marcellino in Chianti, mentre pel restante restò unita a quella di S. Cristina a Lucignano, detta anche in Rentennano da vicino soppresso monastero che ne godeva il padronato.
    La parrocchia de’SS. Cristina e Cristofano a Lucignano nel 1833 contava 185 abitanti.
Localizzazione
ID: 499
N. scheda: 6230
Volume: 1; 2
Pagina: 303; 915 - 916
Riferimenti: 3020, 25000
Toponimo IGM: Lucignano
Comune: GAIOLE IN CHIANTI
Provincia: SI
Quadrante IGM: 113-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1696750, 4805919
WGS 1984: 11.42971, 43.38191
UTM (32N): 696814, 4806093
Denominazione: Lucignano della Berardenga, del Chianti, Lucignanello
Popolo: SS. Cristina e Cristofano a Lucignano, a Lucignanello (con annesso S. Giusto alle Monache e S. Pietro a Larginino)
Piviere: (S. Felice in Avane, in Pincis, in Brolio) S. Marcellino in Avane
Comunità: Gajole
Giurisdizione: Radda
Diocesi: Arezzo
Compartimento: Siena
Stato: Granducato di Toscana
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