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Dizionario Geografico Fisico
e Storico della Toscana

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Berignone

 

(La Torraccia)

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    BERIGNONE in Val di Cecina. Castello famoso, ora castellare ridotto a casa di amministrazione della estesa foresta che tutto il monte riveste di Berignone, di cui altro non resta che al poggio e alla sua boscaglia il nome.
    Fu Berignone con altri castelli del volterrano contado, sino dall’anno 896 (I settembre), dominato da Adalberto il
    Ricco marchese della Toscana, allorchè lo assegnò ad Alboino vescovo di Volterra, confermato con largo privilegio al vescovo Ildebrando Pannocchieschi da Arrigo VI nel 1186. – Fu costà dove molti di quei prelati dopo il mille solevano tenere corte, amministrare giustizia, battere moneta dei metalli cavati dalle loro miniere di Montieri, e qua spesse volte, dovettero refugiarsi all’occasione di discordie civili e di guerre accese per ragione di dominio fra i prelati e il magistrato comunitativo di Volterra.
    Infatti varie furono le vicende che subì questo scheletro di castello dopo il primo assalto e rovina del suo cassero per parte dei Volterrani nel 1276. Ritornato all’ubbidienza de’primi signori venne da essi restaurato nel 1321.
    Non corse gran tempo a riaverlo alla sua ubbidieza il Comune di Volterra, al quale poi si ribellò nel 1361 per instigazione della potente famiglia dei Belforti, che tenne per qualche tempo dominio in Berignone. – Finalmente si venne a un’amichevole concordia fra i pretendenti (5 febbrajo 1382) col rilasciare al prelato il diritto dell’elezione del rettore di Berignone, purchè questo venisse scelto fra i cittadini volterrani. (CECINA,
    Notiz. Di Volt.)
    Sembra però che l’alto dominio e la guarnigione del castello restasse in arbitrio dei volterrani, ai quali Berignone fu tolto dall’oste senese nel 1399; restituito loro nel 1400, in ordine alla pace firmata fra il duca di Milano, e la Repubblica fiorentina.
    Ma Berignone erasi ridotto in tale stato di desolazione e di abbandono, che d’allora in poi non fu più
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    abitabile, e il suo distretto, divenuto patrimonio della Comunità e mensa vescovile di Volterra, consiste attualmente in una folta selva di cerri e di lecci, famosa per la caccia de’cignali e per la copia del combustibile che da essa annualmente si ritrae per la estrazione di 20 milioni di libbre di sale marino dalle moje Volterrane.
    La parrocchia di Berignone sotto l’invocazione di S. Michele era filiale della pieve di Casole all’anno 1356, epoca della visita diocesana fatta dal vescovo Filippo Belforti.
Localizzazione
ID: 507
N. scheda: 6310
Volume: 1
Pagina: 304 - 305
Riferimenti: 1640, 43090
Toponimo IGM: La Torraccia
Comune: VOLTERRA
Provincia: PI
Quadrante IGM: 119-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1657592, 4798584
WGS 1984: 10.94449, 43.32515
UTM (32N): 657655, 4798759
Denominazione: Berignone
Popolo: (S. Michele a Berignone annesso a) S. Michele a Pusciano
Piviere: S. Maria Assunta a Casole
Comunità: Volterra
Giurisdizione: Volterra
Diocesi: Volterra
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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