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e Storico della Toscana

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Bagno a Acqua, Bagni di Casciana

 

(Casciana Terme)

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    ACQUA (BAGNO A) e BAGNI DI CASCIANA, Castrum de Aquis, o ad Aquas. Nella valle dell'Era alla sinistra del fiume Cascina, Comunità Giurisdizione e 5 miglia toscane a scirocco di Lari, Diocesi di Sanminiato, già di Lucca, Compartimento di Pisa.
    Ebbe nome e celebrità dalle sue acque termali, chiamato anticamente Castello di
    Aqui, e Corte Aquisana tutto il distretto, finchè dalla costruzione delle sue Terme si disse Bagno a Acqua, cunosciute oggi anche sotto quello di Bagni di Casciana dal castello omonimo di là poco lontano. – Per quanto non s'incontrino memorie anteriori a quella del 1096, relativa alla donazione che fece il conte Ugo de'Cadolingi, alla Badia di Morrona (Vedere BAZIA DI MORRONA), dove si parla di questa corte Aquisana, non dubito però che assai più antica debba essere l'esistenza del castello a Acqua, sia perchè questo dono della natura non poteva esser sfuggito di vista ai popoli e signori che prima di quel tempo vi dominarono, quanto ancora per la denominazione che aveva già l'antica pieve di S Maria de Aquis.
    È vecchia tradizione nel paese che le prime terme di questo bagno fossero opera della contessa Matilda, e tale opinione venne pure abbracciata dall'erudito Ciriaco Anconitano, allorchè fece uso di questi bagni circa la metà del secolo XV. È suo parto un'iscrizione, che tuttora ivi si legge, concepita così:

    MATHELDIS
    COMITISSA INSIGNIS
    OB HUMANAM VALITUDINEM
    INSTAURANDAM PRESERVANDAMQ.
    AMENA HAEC AB AQUIS ET SALUBRIA
    BALNEA
    IN OMNIGENUM HOMINUM USUM
    OMNI CUM ORNATU CULTUQUE
    DICAVIT
    A. D. MCXII. K. MAJAS
    K. (
    iriacus)
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    A. (ncon.)

    Comunque sia, egli è certo che poco dopo la morte di questa celebre contessa si comincia a far commemorazione di un
    Bagno e di un acquedotto nella corte d'Acqui. Il primo documento a ciò relativo è una bolla del 30 gennajo anno 1141, spedita da Innocenzo II all'abate del monastero di Morrona, cui conferma i possessi che aveva nella corte Aquisana insieme con il Bagno e l'Acquedotto, sino al fiume Cascina. Donde consegue che l'altra iscrizione, nella quale rammentasi l'edificazione di questi bagni ordinata nel 1311 dalla Repubblica di Pisa, deve piuttosto credersi relativa ad un nuovo edifizio fatto con maggiori comodi e più regolarità di quel che lo fossero le prime terme.
    Questa seconda lapida si trova murata a contatto dell'antecedente in un corridore delle Terme, e dice:

    A. D. MCCCXI. TEPRE.
    DN. COMITIS. FREDERIGI. DE
    MONTEFELTRO. GENERALIS.
    PIS. DNI FACTUM. FUIT
    HOC OP. DE MENSE JANVARII.

    Le successive ricostruzioni e abbellimenti (gli ultimi de'quali di recentissima data) hanno cambiato affatto l'aspetto di questo bagno ridotto in forma più vaga, più grandiosa e più confacente all'odierna delicatezza, ed al concorso e credito maggiore che ai tempi nostri hanno acquistato queste acque salutari. Le quali sono generalmente riconosciute efficacissime nelle malattie cutanee, nella reumatalgia, nell'ischiade nervosa, nell'artritide, nella podagra, nei cronicismi de'visceri addominali, nelle malattie di vescica e nelle vecchie affezioni sifillitiche.
    Scaturiscono esse in gran copia da un terreno tufaceo di origine marina ricoperto da incrostazioni stalatmitiche calcareo-cavernose di colore laterizio, ivi depositate dalle stesse acque termali. Vi sono due bagni grandi, per i due sessi, nel mezzo dell'antico cratere fiancheggiato da ampi calidari. Uno di essi somministra l'acqua a cinque contigui bagnetti forniti di doccia, e l'altro
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    bagno supplisce a quattro tinozze, esse pure provviste di doccia, e tutte incrostate di bianco marmo. Un bagnetto situato presso al calidario del bagno delle donne oltre la esterna, è corredato di una doccia interna, mentre varie di quest'ultime sono disposte intorno al bagno grande o cratere, dal cui fondo emergono in gran copia le acque. Un corridore, che introduce ai primi cinque bagnetti e ai due calidari de'bagni grandi, comunica con altro corridore che porta a due nuovi bagni comuni e a due stanze per le docce esterne a caduta. Il rifiuto delle acque serve a dar moto ad alcune macine da mulino, di proprietà dei vescovi di Volterra, ad essi pervenuta dalla badia di Morrona.
    Le acque di queste terme, di una temperatura di 28 a 29 gradi Réaumur, sono limpide, non tramandano odore, né hanno sapore sensibilmente aspro; son ricche di gas termale, che svolgesi gorgogliando dal fondo del cratere, mentre ritengono in soluzione de'solfati, de'carbonati e de'muriati di soda e di magnesia con una piccolissima dose di carbonato di ferro. Esse abbandonano un deposito calcareo marziale, il quale tinge di color di ruggine i corpi che vi stanno immersi, e i panni che si adoprano per uso della bagnatura. Un'accuratissima analisi fatta dal professor Gazzeri e pubblicata nell'Antologia di Firenze (giugno 1826) diede i seguenti risultamenti.
    Analisi dell'Acque termali del BAGNO A ACQUA, ossia di CASCIANA, ottenuta da 30000 grani di liquido:

    Solfato di calce, grani 80 e 1/2
    Solfato di magnesia,
    grani 14 e 1/2
    Solfato di soda,
    grani 14 e 1/2

    Carbonato di soda,
    grani 4 e 3/4
    Carbonato di calce,
    grani 3 e 1/4
    Carbonato di magnesia,
    grani 6 e 3/4
    Carbonato di ferro,
    grani 1

    Idroclorati di magnesia,
    grani 1 e 1/4
    Idroclorati di soda,
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    grani 1 e 1/4
    Idroclorati di calce,
    grani 1 e 1/4

    Totale,
    grani 112

    Gas che emana dal fondo del cratere.

    Gas termale, gas acido carbon. 1/8
    Gas termale, gas acido azoto 7/8
    Gas termale, gas acido ossigene 1/80

    Il paese del Bagno a Acqua in grazia dell'affluenza dei bagnanti assai maggiore di quella delle scorse età è migliorato in molti rapporti, e segnatamente nelle abitazioni in gran parte nuove, o in attività di costruzione. È stata pure ricostruita e ampliata la sua chiesa plebana sotto il titolo di S. Maria Assunta, la cui facciata insieme con la torre e la canonica occupa il lato orientale dell'ampia sua piazza. Quivi esiste un maltrattato quadro del Passignano; ed una tavola di antica maniera, tenuta per opera di Giunta Pisano, trovasi nell'oratorio della confraternita, prima di entrare nella piazza, dal lato settentrionale. Nel lato opposto, sulla strada che per il colle guida a Casciana, avvi un borghetto denominato
    Petraja, (dove era l'antico castello) con una chiesa a due navate dedicata a S. Martino, e che fu una delle sette succursali della pieve ad Acqua. Imperocchè facevano parte di questo piviere, oltre la nominata chiesa, le seguenti parrocchie: 1. S. Andrea sul fiume Cascina; 2. S. Frediano alle cave di Usigliano 3. S. Quirico a Parlascio; 4. S. Nicola a Sezana; 5. S. Lorenzo a Colle montanino; 6. S. Stefano a Vivaja. Attualmente non esistono che le cure di Parlascio, e di Colle montanino. Le guerre che afflissero le colline Pisane nei secoli XIV e XV, cui subentrarono nei due secoli susseguenti pestilenze devastatrici, contribuirono al deterioramento e squallore in cui fu ridotto il Bagno a Acqua, rimasto al pari di tutti i luoghi delle Pisane colline spopolato d'indigeni, e di forestieri. Miglior sorte ebbero queste terme nel secolo XVIII, rimesse in
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    credito dal medico Giuseppe Zambeccari, professore nell'Università di Pisa, e dal cerusico Domenico Bellincioni, che ne pubblicarono due brevi trattati, innanzi che le visitasse e descrivesse Giovanni Targioni Tozzetti, e quindi con più minuto dettaglio il capitano Giovanni Mariti nel suo Odeporico per le colline Pisane.
    Il Bagno a Acqua è un villaggio ben fabbricato, alle radici orientali della collina di Vivaja, coltivato intorno a vigne e oliveti, in un clima temperato in inverno, d'aria infida anzichè nò in estate, quando vi scarseggiano acque leggere e potabili. Vi si perviene per ampie e comode vie, tanto dalla parte di Lari per Casciana o per Ceoli,che dalla parte di Pontadera e di Peccioli passando per Ponsacco o per Capannoli. Fu signoria de'conti Cadolingi che nel cadere del secolo XI la rinunziarono in parte ai monaci di Morrona, dai quali venne in potere degli arcivescovi, e quindi della Repubblica di Pisa, cui fu tolta da quella di Firenze, e incorporata al suo dominio nel 1406.
    – Vedere LARI.
    La cura del Bagno a Acqua ha 1012 abitanti.

    ACQUA (BAGNO A). – Della pieve di S. Maria
    ad Aquas o in Aquis si ha memoria fino dalla prima metà del secolo IX in due membrane lucchesi dell’agosto e dell’aprile 823, pubblicate in quelle Memorie (VOLUME IV e V P. II).
    Rispetto poi al suo Bagno aggiungerò una provvisione della Signoria di Firenze del 1487, nella quale si ordina la riparazione del Bagno
    ad Acqua da farsi dagli uffiziali del Monte senza spesa del Comune di Firenze. – Vedere LARI, Comunità.
Localizzazione
ID: 54
N. scheda: 580
Volume: 1; 6S
Pagina: 37 - 39; 8
Riferimenti: 12030
Toponimo IGM: Casciana Terme
Comune: CASCIANA TERME
Provincia: PI
Quadrante IGM: 112-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1630747, 4820653
WGS 1984: 10.61882, 43.52894
UTM (32N): 630810, 4820828
Denominazione: Bagno a Acqua, Bagni di Casciana
Popolo: S. Maria Assunta al Bagno ad Acqua
Piviere: S. Maria Assunta al Bagno ad Acqua
Comunità: Lari
Giurisdizione: Lari
Diocesi: (Lucca) S. Miniato
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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