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Bocca di Cecina - Ilatro - Littorale Toscano - Torre - Mare Toscano, Mare Tosco

 

(Marina di Cecina)

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    BOCCA DI CECINA. Scalo con Forte e Dogana di frontiera di terza classe, alla sinistra del fiume Cecina, nel Dipartimento doganale di Livorno, da cui è circa 26 miglia a ostro-scirocco. – Vedere CECINA fiume.

    ILATRO, nel littorale della Cecina. - Piccolo scalo posto fra il Forte di Bibbona e la Bocca di Cecina. Esso ha tolto il nome dal borro Ilatro che, rasentando il tombolo fra il fosso delle Tane e quello della Cecinella , corre quasi parallelo al littorale ed alla strada Regia Maremmana, nella Comunità e circa miglia 3 a libeccio di Bibbona, Giurisdizione di Guardistallo, Diocesi di Volterra, Compartimento di Pisa.
    Ebbe lo stesso nomignolo dell'accennato borro un'antica chiesa denominata S. Biagio de Illatro , la quale insieme con la sua corte o distretto, nell'anno 1004, fu donata alla badia di S. Maria di Serena presso Chiusdino dal conte Gherardo figlio di altro conte di simil nome della nobile stirpe dei conti della Gherardesca. - Vedere BIBBONA Comunità .

    TORRE. – Se si dovessero indicare in questo Dizionario tutti i luoghi che conservano o che ebbero il distintivo di Torre, Torraccia, Torricella, o Torri, non finirei così in fretta. È mio scopo di rammentare quelle contrade che diedero il vocabolo Torre, Torricella, Torri o simili a qualche chiesa parrocchiale, casale, villa o castello. Coloro poi che bramassero conoscere i nomi delle Torri situate lungo il littorale, le comunità ed i circondarj, in cui sono comprese basterà per esse l’ Articolo LITTORALE TOSCANO.

    MARE TOSCANO, o TOSCO. – I Geografi non sono fra loro d’accordo, o almeno non sembra che abbiano di proposito diretto le loro indagini verso il quesito tendente a far conoscere, quale estensione approssimativamente possa venire assegnata al Mare Toscano
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    . – Ben’inteso però che sotto questo nome specifico di Mare Toscano si debba comprendere unicamente quello che bagna il littorale della Toscana attuale, e che a una determinata estensione le sue isole circonda.
    Sono infatti troppo vaghe le espressioni di Strabone, allorchè nel descrivere i monti che circoscrivono il porto di Luni (golfo della Spezia) dice, vedersi di là un ampio spazio di mare e l’uno e l’altro lido; volendo significare, a levante il lido di Toscana, a ponente quelo della Liguria. Conciossiachè da consimili espressioni non se ne può dedurre rigorosamente una regola sufficiente a segnare una linea di demarcazione fra i nominati due pelaghi. Nè tampoco per ciò che spetta all’estensione del Mare Toscano vi è da trovare appoggio in un diploma di Carlo Magno, susseguitato da varie bolle di romani pontefici, nelle quali si tratta di donare nientemeno che di donare alla badia de’SS. Vincenzio e Anastasio ad Aquas Salvias , ossia delle Tre fontane presso Roma, la giurisdizione di una gran parte del territorio Orbetellano, compreso il promontorio Argentario, le isole del Giglio e di Giannutri con più una estensione per cento miglia di mare di là dalla spiaggia.
    Agli articoli GROSSETO e LITTORALE TOSCANO toccai, per quanto lo comporta questo libro, delle principali vicende fisiche accadute prima e dopo il mille lungo il nostro littorale ; e quantunque non fossero molti i fatti, pure i pochi esempj locali ivi segnalati mi sembravano sufficienti a convincere chiunque ha fior di senno che dal secolo di Augusto fino al secolo di Leopoldo non appariscono variazioni sensibili nel livello dei mari . (Vol. II. pag. 547 e 704).
    Che se quegli esempj non bastassero, ci si presentano a confermare un tal vero mille testimonianze, molte delle quali con somma erudizione e criterio scientifico sono state coordinate e rese di pubblica ragione da un illustre fisico, il conte Domenico
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    Paoli, in un Discorso del sollevamento ed avvallamento di alcuni terreni , edito in Pesaro nel 1838. – Dondechè io reputo opera affatto inutile il voler aggiungere a quel ragionamento altre parole per convincere chi ad onta di sì patenti verità tornasse oggi a sostenere il paradosso, che il livello del mare Mediterraneo, dopo l’Era cristiana siasi elevato più di 40 e perfino in alcuni luoghi di 300 palmi napoletani sopra il pelo attuale!!!
    Miglior frutto ritrar saprebbe la idrografia marittima se esistessero tavole metrico-cronologiche delle varie profondità del bacino del mare Mediterraneo, qualora esso con diligenza e a varie epoche da valenti capitani di mare fosse stato scandagliato, onde precipuamente stabilire un confronto delle variazioni progressive de’respettivi bacini e dell’analoga protrazione dei littorali limitrofi.
    Non solamente sotto cotesto rapporto, ma all’oggetto anche di giovare alla navigazione del Mare toscano, importantissimo lavoro fu quello recentemente eseguito dall’astronomo inglese capitano Smyth , il quale con tanta diligenza scandagliò il bacino del mare Mediterraneo, precipuamente in vicinanza del continente e delle isole. La sua carta, edita in Londra nel 1826, fu trascritta per la parte spettante al nostro mare dal P. Giovanni Inghirami nella gran Carta geometrica della Toscana sotto i respettivi gradi con le misure e numeri espressi dal suo autore in tese francesi, ciascuna delle quali corrisponde a sei piedi parigini, circa braccia toscane 3. 6. 7.
    Dai quali scandagli apparisce; I°. Che il luogo più profondo del Mare toscano trovasi fra il grado 27° 40’ longitudine e 42° 20’ latitudine, settentr. fra le 10 e le 15 miglia toscane a ponente dell’isola di Monte Cristo; dove la sonda discese fino a 526 tese, equivalenti a br. 1737,13. 4 sotto il livello del mare. II°. Che il fondo maggiore fra il littorale della Maremma toscana e le sue isole non supera le cento tese (br. 334, 3.4.), mentre cinque in sei miglia a maestr. dell’isola di Gorgona la sonda pesca 172 tese
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    (quasi 575 br.). III° Che il mare fra l’isola dell’Elba e il seno di Follonica non è più fondo di 44 tese (circa 147 br.). IV° Che nel canale fra Piombino e l’isola predetta lo scandaglio pesca sole 28 tese (circa br. 93 e 1/2), mentre nel canale fra il promontorio Argentaro e l’isola del Giglio la sonda approfondò 61 tese (br. 203. 16. 8 fior.).
    In quanto agli scandagli eseguiti dallo stesso capitano Smyth lungo il littorale nostro, a partire dalla foce di Magra sino al lago di Burano, furono essi in gran parte accennati all’Articolo LITTORALE TOSCANO.
    Dovendo dare un cenno del flusso e riflusso lungo il littorale toscano, non starò a ripetere, come da molti fu opinato che un tal moto non si renda sensibile nel mare Mediterraneo; avvegnachè cotesta opinione oggigiorno non trova più credito, essendo stata confutata da valenti scrittori; fra i quali basterà rammentare Bernardino Zendrini per il littorale pisano e lucchese, l’ingegnere Scaccia per la maremma romana, ed Antonio Rossi per il golfo della Spezia.
    Imperocchè il Zendrini, fino da quando pubblicò in Lucca (anno 1736) la sua relazione concernente il miglioramento dell’aria e la riforma del porto di Viareggio, non solo trattò del flusso e del riflusso che ha il mare Mediterraneo, ma convenne nella sentenza del Montanari, tostochè egli disse, esservi un altro moto radente intorno al littorale; mercè cui l’acqua entrando dall’Oceano per lo stretto di Gibilterra, dopo aver girato la costa d’Affrica, e quindi tutto quanto il periplo dell’Adriatico e del mare Meditterraneo, esce dalla parte della Spagna per ritornare nell’Oceano.
    Però cotesta corrente littoranea, o radente , tanto più sensibile apparisce quanto è minore il flusso e riflusso, e conseguentemente, maggiore nel Mediterraneo, dove il flusso non arriva ad alzarsi appena un palmo (quasi mezzo braccio fior.) e minore nell’Adriatico, dove nei tempi di novilunio e di plenilunio il flusso arriva ad alzarsi più di un
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    braccio, come accade intorno a Venezia.
    Il benemerito Giovanni Targioni-Tozzetti fece conoscere al pubblico un trattato MS. sul flusso e riflusso del mare anteriore a tutti gli altri, perchè compilato verso la metà del secolo XVI, che il suo autore monsignor Ugolino Martelli dedicò al Granduca Cosimo I. In essa opera per tanto fu annunziato, qualmente fin d’allora si osservava a Livorno il flusso e riflusso all’altezza poco meno di un mezzo braccio accadere di sei in sei ore con le regole medesime che nel mare di Venezia. – A cotesta testimonianza giova assaissimo quella del prelodato Targioni, il quale da quel sommo osservatore ch’egli era, sul proposito del flusso, ne avvertiva con queste precise parole: “qualmente si vede manifestamente alla bocca di Calambrone e di Fiume morto , e nel Fosso de’Navicelli cotesto flusso sensibile fino al caterattone di S. Pietro in Grado, sicchè ajuta il moto de’navicelli troppo carichi, i quali sovente sono forzati ad aspettare l’Empifondo , o l’acqua piena della Luna, (che così ivi chiamasi il flusso del mare); e notisi che vi è stato chi ha creduto che il mare Mediterraneo non abbia flusso e riflusso come gli altri mari, ma il fatto è chiaro in contrario.” (TARGIONI, Viaggi T. II. Ediz. Prima a pag. 183, e seconda a pag. 493).
    Rispetto a ciò che riguarda il golfo della Spezia, fu indicato in una lettera pubblicata nel T. IV. della Correspondance Astronomique del Baron di Zach, nella quale il matematico Antonio Rossi avvisò, di avere egli istituito in Porto Venere negli anni 1812-13-14 e 15, e dentro il seno della Spezia nei tre anni consecutivi diligenti osservazioni sul flusso e riflusso del mare. Dalle quali indagini resultò, che l’altezza media del flusso al Porto Venere fu di 44 centimetri di metro, e nel fondo del seno della Spezia di
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    centimetri 63,5. D’altronde il flusso dentro un golfo profondo, e con impedita apertura com’è quello della Spezia, può soffrire una qualche modificazione, siccome infatti lo dimostrano le osservazioni preaccennate.
    Quasi contemporaneamente al Rossi il romano ingegnere Scaccia faceva eseguire indagini consimili nel mare di Civitavecchia, alla foce del Tevere, e a Terracina. In virtù delle quali ricerche potè concludere, che l’altezza del flusso a Terracina approssimativamente ascendeva fra un quarto di metro e un mezzo metro; che la maggiore elevatezza accade poco dopo gli equinozii, sapendosi altronde comunemente dai pratici, che il flusso giornaliero nel littorale romano non è minore di 23 centimetri di metro (quasi un palmo).
    A Civitavecchia la differenza fra il flusso e riflusso fu trovata di centimetri 33. Avendo però lo Scaccia fatto ripetere le osservazioni un’ora e mezzo dopo il plenilunio, fu riconosciuta una differenza fra il flusso e riflusso assai più ardita, mentre la così detta Aqua piena della Luna salì fino all’altezza di centimetri 42,8.
    Passando ora a far qualche parola dei frutti che dona il nostro mare, e che suppliscono per una buona parte dell’anno a imbandire le mense, dirò: che un’infinità di pesci vi si generano e vi si propagano; che molti di essi passano a storme in stagioni fisse e ad epoche costanti, come i volatili; cioè, nella primavera e nell’autunno. Di questo numero per es. sono i tonni, dei quali si fanno regolari pesche a Porto S. Stefano, e all’isola dell’Elba tanto nel golfo di Procchio quanto in quello di Porto Ferrajo; tali sono le acciughe, le sarde e i muggini, che le une si pescano specialmente nelle acque intorno alle isole dell’arcipelago toscano, fra le quali sono preferite quelle pescate presso la Gorgona, mentre i secondi incontrano i loro lacci a Castiglioncello di Rosignano. Abbondano finalmente i palombi e i naselli, che passano in gran copia nel settembre e ottobre. Meno abbondanti nell’epoca stessa si pescano e si spediscono per
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    tutto il territorio toscano i pesci più delicati, fra i quali la sogliola, la triglia, il dentice, il ragno, l’ombrina e qualche volta lo storione.

    LITTORALE TOSCANO. – La spiaggia della Toscana che abbraccia i limiti di quest'opera può calcolarsi dal promontorio occidentale del golfo lunense ( Porto Venere ), compreso l'interno seno della Spezia, sino all'estremità meridionale del lago di Burano, dove sbocca il torrente Chiarone. Riguardo il primo per confine dell'antica Etruria secondo il divisamento da principio specificato, mentre il Chiarone serve attualmente di limite alla Maremma della Toscana granducale con quella pontificia. – Tutto il littorale intermedio ai due punti testè designati trovasi fra il grado 42°23' e 44°7' di latitudine settentrionale. Esso stendesi in una dimensione lineare di 104 miglia geografiche, pari a miglia 116 toscane: misura che aumenterebbe più della metà, se si calcolassero le sinuosità ed angoli sporgenti intermedi, siccome sembra li valutasse Strabone, il quale dal porto di Luni a Cosa misurò quasi 1750 stadii, pari a miglia 175 geografiche. – Vedere il Prospetto in calce all'Articolo.
    Fra le montuosità contigue al lembo del mare, dopo li sproni dell'Appennino ligustico che abbracciano a semicerchio il golfo della Spezia sono: 1° i monti dell' Alpe Apuana sul lido del Pietrasantino; 2° i Monti livornesi a ostro di quel porto; 3° il promontorio di Populonia, che con la sua diramazione innoltrasi sino a Piombino lungo il canale di questo nome; 4° i monti di Gavorrano e Tirli che scendono verso il mare, dal lato di ponente sino al Capo della Troja, e dalla parte di ostro sino al porto di Castiglion della Pescaja; i poggi dell'Uccellina e della Bella Marsilia, posti fra la bocca d'Ombrone e il Porto di
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    Talamone; 6° il Promontorio Argentaro, che si alza colossale nel mare dirimpetto ad Orbetello; 7° il poggio dell'Ansedonia, posto alla base dell'istmo orientale, la Feniglia, che congiunge il monte Argentaro al continente.
    Fra le accennate montuosità quelle che si avanzano più delle altre nel mare toscano sono: il Promontorio del Capo Corvo, fra il Golfo della Spezia e la bocca di Magra; il Promontorio di Populonia, fra porto Baratto e il canale di Piombino; il Capo della Troja, fra il seno di Scarlino e quello di Pian d'Alma, ed il Promontorio Argentaro, fra il seno di Talamone e quello di Port'Ercole.
    I banchi , o bassi fondi più conosciuti e situati a poca distanza dalla spiaggia, o dirimpetto ai monti testè nominati, sono quattro; cioè: il banco all'ingresso del golfo della Spezia conosciuto sino dai tempi del Petrarca; il banco della Meloria, dirimpetto all'antico Porto Pisano ; quello al fanale di Livorno , ed i due bassi fondi che stanno a difesa del porto di Vada.
    I grandi seni, o bacini littoranei interposti fra i promontorii ed i monti sopra indicati, cominciando dal promontorio di Capo Corvo sino al poggio dell'Ansedonia, possono ridursi a sei, cioè: 1° il bacino, ossia Maremma di Lunigiana, fra la bocca di Magra e la foce del lago di Porta; 2° il bacino, ossia Maremma Pisana, fra Montignoso e i Monti livornesi; 3° la Maremma Volterrana, la cui corda littoranea parte dalla pendice meridionale dei Monti livornesi sino al Promontorio di Populonia; 4° la Maremma Massetana, fra il Promontorio prenominato e il Capo della Troja, nel cui intervallo vengono comprese le vallecole littoranee della Cornia e della Pecora; 5° il bacino dell'Ombrone, ossia la Maremma
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    Grossetana , a partire dai monti di Gavorrano e Tirli fino a quelli dell'Uccellina; 6° finalmente il bacino dell'Albegna, ossia la Maremma Orbetellana , circoscritta fra il monte dell'Uccellina e il poggio dell'Ansedonia, mentre al di là di quest'ultimo poggio comincia il bacino della Fiora , di cui la maggior parte oltrepassa i limiti della Toscana granducale.
    Nel primo e più occidentale bacino del littorale di Luni sbocca la Magra ; nel secondo fluiscono mediante il Serchio e l’ Arno tutte le acque dell'Appennino toscano, a partire dalla Garfagnana sino a Camaldoli, con quelle delle valli subalterne che il corso dei due fiumi fiancheggiano, cominciando dal Chianti, dal suburbio settentrionale di Siena e dai contorni di Volterra sino al dorso dei monti della Castellina marittima. Nel terzo più limitato e meno sinuoso bacino hanno il loro corso e la loro foce le fiumane della Fine e della Cecina. Nel quarto sboccano al lido la Cornia e la Pecora. Nel quinto fluiscono la Fiumara del Padule di Castiglion della Pescaja e il fiume Ombrone che accoglie nel suo alveo tutte le acque della provincia superiore senese. Finalmente hanno la loro foce nel sesto bacino le due fiumane Osa ed Albegna.

    Colpo d'occhio sulle principali vicende

        fisiche accadute prima e dopo il mille
        lungo il Littorale toscano.

    Cotesto argomento meritevole di altro libro e di altra penna potrebbe divenire un tema assai importante, se vi fossero meno lagune istoriche e maggiori documenti geografici, sui quali appoggiarlo. Al che se si aggiunga la mancanza assoluta degli antichi scandagli lungo il nostro littorale; l'incertezza delle misure da Polibio, da Strabone e da Tolomeo nei loro libri indicate; lo sbaglio delle posizioni nelle antiche geografie; gli errori delle tavole
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    romane mal dipinte, e degl'itinerarii peggio copiati, sorgerebbero altrettanti ostacoli capaci di fare obice e barriera insormontabile a chi si proponesse instituire conscienziosamenle un esatto confronto fra lo stato antico e moderno del Littorale toscano.
    Uno dei più essenziali e più importanti argomenti fisico-geografici relativo alle vicende accadute dai tempi storici più remoti fino ai nostri sarebbe quello di dimostrare con fatti inconcussi, se veramente vi sia stato, o nò, cangiamento sensibile di livello nel nostro mare.
    All’articolo GROSSETO (Vol. II pag. 547 e seguenti) mi trovai costretto ad entrare in cotesto tema; e sebbene non fossero molti i fatti che mi presentava il littorale toscano, pure quei pochi mi parvero sufficienti a potere concludere: che dal secolo di Augusto fino al secolo di Leopoldo non apparivano variazioni sensibili nel livello dei nostri mari.
    Camminano peraltro assai diversamente le bisogna in quanto spetta al ritiro delle onde marine dalla spiaggia toscana, e al prolungamento del suo littorale nel giro di pochi secoli in molti luoghi, ma con diversa misura accaduto.
    E qui ripigliando ad esame i sopradescritti bacini, comincerò da quello della Lunigiana, per fare osservare: che dove i monti approfondansi dentro al mare, non vi fu variazione sensibile nel continente che gli avvicina; ma che all'incontro nella spiaggia intermedia il mare tanto più mostra di ritirarsi dalle vicine sponde, quanto più il littorale apparisce inclinato verso l'orizzonte, e più vicino allo sbocco dei grandi fiumi.
    Gli scandagli istituiti dal Capitano Smith lungo la spiaggia del nostro mare, e dalla sua carta trascritti in quella geometrica del padre Inghirami, prestansi mirabilmente allo scopo. Avvegnachè la sonda gettata davanti alla bocca di Magra e alla marina di Luni, circa un quarto di miglio in distanza dalla riva, nel 1824 non pescava che una tesa e mezzo, ossiano 9 piedi parigini; e sole due tese di fondo furono riscontrate alla stessa distanza dal lido tanto davanti alla foce del torrente Parmignola , quanto alla
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    spiaggia delle fiumane di Avenza e del Frigido , non che dirimpetto all'emissario del lago di Porta, ossia alla torre del Cinquale.
    Volendo dare un'occhiata alle fisiche vicende nel giro di pochi secoli accadute in questa prima sezione del littorale toscano, si vedrà che, dove fu la città di Luni ne'primi secoli dell'Era volgare arrivavano i flutti del mare, poichè senza altra prova mi gioverò di quella di Rutilio Numaziano, che nell'anno 415 vi approdò con la sua feluca. Ma le rovine di quella etrusca città nel secolo XII non potevano essersi allontanate di troppo dal lido, tostochè dalle parole del privilegio, col quale l'imperatore Federigo I donava (anno 1181) a Pietro vescovo di Luni gli avanzi della distrutta sua sede, si concepisce, che a quell'età fra le mura di Luni e il mare non eravi maggiore spazio di un piazzale, et plateam, quae est inter murum civitatis et mare ; mentre ora il luogo dove fu Luni trovasi lontano quasi un miglio dalla spiaggia, e un miglio e mezzo dalla foce di Magra.
    In quanto al littorale dell'Avenza, borgo anch'esso edificato nell'anno 1180 dai Carraresi presso al lembo del mare, da cui è distante attualmente un buon miglio, ci si presenta un fatto assai recente dell'allontanamento progressivo del mare da quel lido. Essendochè non è compito ancora un secolo, quando Ercole III duca di Modena sacrificò in quelle arene una vistosa somma di danaro per gettarvi i fondamenti di un porto artificiale, e innalzarvi d'appresso grandiosi magazzini. Ma quelle mura con l'ideato porto sono rimaste arenate un quarto di miglio dentro terra, testimoni costanti e sicuri del progressivo e vistoso prolungamento di quel littorale.
    In quanto al lido del Cinquale, o di Porta sull'ingresso orientale del bacino lunense (il Salto della Cervia ) , rammenterò al lettore ciò che dissi all'Articolo LAGO DI PORTA relativamente alla
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    formazione poco vetusta di quel lago, agli avanzi di una strada selciata esistente tuttora nel suo cratere, ed alla recente estrazione fatta di un termine marmoreo per tanti secoli stato sepolto in detto Lago, con le seguenti lettere in esso scolpite, Æ A R, e sotto alle medesime il numero romano CXIIX. – Sarebbe questo un tema da solleticare la dottrina di un qualche archeologo che volesse illustrare quel marmo, il quale fu depositato nei magazzini delle Regie Possessioni a Livorno.
    Il secondo bacino, ed il più esteso di tutti gli altri del littorale toscano, ha una corda che percorre dal Salto della Cervia ai Monti Livornesi, in una linea di circa 32 miglia geografiche, cioè, dal grado 43°28’ al grado 44° di latitudine.
    Dagli scandagli istituiti dal Cap. Smith lungo cotesta spiaggia apparisce, che alla distanza di un quarto di miglio lo scandaglio pescava due tese davanti alla torre di Motrone; tese 3 e 1/2 dirimpetto alla foce del Camajore , e tese 4 e 1/2 alla destra del canale e porto di Viareggio, mentre dal lato opposto non vi era fondo maggiore di tese 1 e 1/2. Arroge qui la notizia istorica che la torre di Viareggio, situata attualmente dentro terra un mezzo miglio, era stata edificata nel 1172 sulla riva del mare. ( Annal. Lucchesi ).
    È facile anche da lungi prevedere, che l’aumento del littorale circoscritto dal Delta pisano debba essere in proporzione assai maggiore degli altri bacini, tostochè si contempla l'ampiezza della sua valle, l'insensibile inclinazione della sua maremma, la copia maggiore delle acquee delle materie terrestri che ivi costantemente vengono a depositarsi dalle piene del Serchio e dell'Arno.
    Non dirò della strada Regia che diede il nome al castello, ora città di Viareggio , sapendo quella via essere stata in origine tracciata lungo la riva del mare da cui attualmente è discosta, dove meno di un miglio,
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    come nelle vicinanze di Viareggio, e dove due miglia, come nei contorni della foce del Serchio, di quel fiume, cui non prima del secolo quinto dell'Era cristiana, e forse molto più tardi, fu aperto un alveo proprio ed uno sbocco parziale lungi da quello dell'Arno, al quale anticamente si univa presso le mura occidentali di Pisa.
    Lo scandaglio davanti alla foce del Serchio, preso a un quarto di miglio dalla riva, pesca due tese e mezzo, ed un consimile fondo fu riscontrato dal prelodato nautico Inglese davanti al fortino del Gombo , cioè fra la foce del Serchio e quella dell’Arno.
    In quanto agl’interrimenti, ed all’allontanamento del mare dall'antica bocca dell’Arno, ne ha fornito una prova solenne il geografo Strabone, quando valutò la navigazione per Arno da Pisa al mare essere di circa venti stadii di cammino.
    Qualunque fosse la misura itineraria adoprata da Strabone, o fosse di stadii nautici i più arditi di tutti, perchè corrispondenti a 500 per ogni grado geografico, della qual misura pare che si giovasse il geografo Tolomeo; o fossero, come i più dotti ammettono, stadii olimpici di 600 a grado, in ambo i casi resulterebbe, che la distanza da Pisa al mare all'età di Strabone, ossia nei primi tempi del Regio impero, fosse di circa due miglia geografiche, mentre oggidì da Pisa alla riva più prossima del mare vi è un tragitto poco minore di 5 miglia geografiche, e di circa miglia 6, qualora si faccia la via dell'Arno; vale a dire tre volte maggiore di quello che lo era ai tempi di Strabone.
    A quale distanza dal mare e da bocca d'Arno fosse la città di Pisa undici secoli dopo quello di Augusto, si può dedurre dal sito dell'antica chiesa di S. Rossore, fondata nel 1080 vicino al lido del mare et edificata prope litora maris, et juxta
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    flumen Arni, mentre ora è restata circa due miglia lontana dalla sua foce. – Vedere Arno (BOCCA. D').
    Dell'origine della spiaggia palustre tra Livorno e bocca d'Arno non vi è d'uopo citare documenti di vecchia data. Bastano le memorie storiche della città di Pisa, a partire dal secolo XI, le quali ci avvisano; 1° che i tomboli, dove attualmente scorre il fosso del Lamone, quasi in linea parallela ed equidistante mezzo miglio dal lembo attuale del lido, erano coperti perennemente dal mare; 2° che dove oggi si riuniscono li scoli di tanti fossi, e di tanti corsi di acqua della pianura Livornese per entrare quindi nel mare mediante la foce di Calambrone, ivi per ampio cerchio internavasi quel seno marittimo dentro al quale esisteva il famoso triturrito Porto Pisano; 3° che là dove passa attualmente la strada Regia livornese al luogo denominato la Fonte di S. Stefano, ossia ai Lupi , frangevano i flutti marini che ora ne sono più di un miglio lontani. – Vedere PORTO PISANO.
    Se si volesse poi valutare uno scandaglio fatto verso il 1442 dal mercante fiorentino Giovanni da Uzzano, e da lui trascritto nel suo Compasso nautico, edito dal Pagnini, resulterebbe, che all'ingresso del seno pisano eravi un fondo piano di 5 passi, e che vi si trovavano in piedi tre torri, rifatte forse ben lungi da quelle che diedero il nome alla villa di Triturrita nell'anno 415 dell'Era nostra da Rutilio visitata.
    Nè a questo solo si limitarono le osservazioni del nautico fiorentino, poichè, non volendo tenere a rigoroso calcolo quell'autore in quanto alla direzione dei venti, varie notizie egli aggiunse importantissime a far conoscere la carta idrografica e la situazione del distrutto Porto pisano, che egli distingue col titolo di Porto da catena. La conoscenza di Porto Pisano (cito
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    il testo) è cotale, di fuori verso libeccio ha secca, che v'è una torre che ha nome Meloria, ed è lungi dal detto Porto 5 miglia. Verso levante da Porto ha una secca, alla quale ha una torre, onde si fa fanale, e di qui verso levante ha una montagna che si chiama Montenero. Quindi prosegue: “Da Porto pisano alla città di Pisa ha 16 miglia verso maestro; da Porto pisano all'Isola di Gorgona ha 30 miglia per tramontana. Pisa ha un gran fiume, che ha nome Arno, e ha foce in mare, per la quale possono entrare legni sottili; e dalla foce a Porto Pisano ha 8 miglia per scirocco verso mezzo giorno.”
    Dalla esposta relazione pertanto sembra emergere non solamente la conferma, che il Porto pisano era poco lungi dal porto attuale di Livorno, circa 8 miglia a scirocco dell'antica foce dell'Arno, e 5 miglia lungi dalla torre della Meloria, ma che quel seno di mare aveva un'angusta bocca, il di cui ingresso poteva sbarrarsi artificialmente, ciò che l'Uzzano, a parer mio, volle far concepire col dare al Porto medesimo l'epiteto di Porto da catena.
    Ora chi volesse esaminare il luogo dove esisteva il seno del Porto pisano, troverebbe invece di flutti marini e di vestigia del triturrito villaggio, occupato il luogo da padulette e lagune, tramezzate da sterili dighe di arena, da frequenti fossi palustri, da inospite macchie, le quali travisarono l'aspetto di quel littorale in guisa tale che, dove fu il vero emporio pisano adesso tutto annunzia desolazione, silenzio e sepolcri, mentre a cinquecento passi di là tutto è movimento, tutto è vita, popolazione e vigore.
    Sopra cotal metamorfosi littoranea non mi arresterò più a lungo dovendo tornare a discorrerne agli articoli LIVORNO e PORTO PISANO. – Quindi proseguendo rincominciata perlustrazione del littorale, solamente avvertirò, che nel restante di questa sezione,
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    fra Livorno e la base meridionale di Montenero, il lido presenta un fondo maggiore di tutta la linea, giacchè a un mezzo miglio lungi dal Fanale di Livorno, lo scandaglio, alla distanza appena di un quarto di miglio dalla riva, approfondò sei tese davanti al Lazzaretto di S. Jacopo d'Acquaviva, 9 tese davanti alla spiaggia dell'Ardenza, 11 a quella di Antignano, e 14 davanti a Montenero. – Infatti cotesta spiaggia, al di tutto il lembo marittimo dei Monti Livornesi, sino a Castiglioncello di Rosignano, non offre indizio di alterazione sensibile sia rapporto al prolungamento, come all'erosione della sua ripa.
    Entrando nel bacino della Cecina, ossia nella Maremma che appello bacino Volterrano in grazia del suo antico porto di Vada, la spiaggia va grado a grado declinando verso l'orizzonte al segno che, oltrepassata di due miglia la punta estrema dei Monti Livornesi, non più che un quarto di miglia distante dal lido, davanti alla foce della fiumana Fine la sonda trova l'arena alla profondità di 6 tese; e presso all'imboccatura del porto di Vada tese a 2 e 1/2 di fondo.
    Uno dei più estesi banchi, dopo quello della Meloria, nascondesi sotto la superficie del mare di Vada alla distanza di circa quattro miglia dal porto omonimo.
    Dagli scandagli del nautico inglese la secca apparisce di una lunghezza di quasi tre miglia da levante a ponente, in una larghezza non maggiore di un miglio da settentrione a ostro. – La parte più prominente della medesima si avvicina una tesa e mezzo al pelo del livello del mare. In questa secca, appellata Val di Vetro , il Comune di Pisa nel 1280 decretò, che fosse innalzata una torre per servire di fanale atto ad indicare di notte ai piloti il pericolo di naufragare, e il vicino ingresso nella cala o porto di Vada.
    Assai piccola è l'altra secca, appellata i Catini, dalla quale
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    ha origine il molo naturale di Vada. In questa secca la Repubblica pisana mantenne l'antico uso di tenervi due antenne, ossiano pali destinati ad accennare ai navigli la bocca per entrare nel porto, siccome praticavasi ai tempi romani per asserzione di Rutilio, che nel suo itinerario con precisione li descriveva così:

    In Volaterranum vero, Vada nomine, tractum
        Ingressus, dubii tramitis alta lego.
    Despectat prorae custos, clavumque sequentem
        Dirigit, et puppim voce manente regit
    Incertas gemina discriminat arbore fauces;
        Defixasque affert limes uterque sudes.

    Se a tutto ciò si aggiungano le saline e li stagni salsi che fino da quell'età esistevano nel lido di Vada, potrà comprendersi la ragione, per la quale fu designato col nome di Vada questo seno, volendo significare un tratto di spiaggia sparsa di bassi fondi arenosi e da stagni marini tramezzata.
    Però non molto sensibile apparisce l'accrescimento di questo littorale, sia perchè le secche di sopra descritte servono a riparare la di contro spiaggia dalle traversie di mare che sogliono depositarvi le sconvolte arene, sia perchè di piccola mole sono i corsi di acqua che in questo seno fluiscono, onde sperare di accrescerne i lembi con le materie terrestri che fino al mare trascinano.
    Contuttociò è bastato l'aumento di pochi tomboli per interporre fra lo stagno salso di Vada ed il mare una diga che convertì quel seno in lagune palustri, ed in marazzi quasi privi di scolo.
    Il littorale fra la Cecina e Porto Baratto è privo di angoli rientranti e sporgenti con pochi e brevi corsi, di fossi e torrenti. E comecchè in questo tragitto di venti e più miglia la spiaggia sia affatto importuosa, nondimeno dai documenti storico-geografici, e dall'ispezione locale si può arguire, che insensibile da qualche tempo sia stato il ritiramento del mare, per la ragione testè accennata
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    dei piccoli influenti che ivi sboccano al lido, e per l'andamento dei monti di Bibbona, della Gherardesca e di Campiglia, i quali corrono quasi paralleli alla spiaggia ed a poca distanza dalla medesima, e finalmente per le tracce superstiti della via Aurelia ossia via Emilia di Scauro, che incontransi a poche tese distanti dalla riva.
    Se poi vogliamo far conto dei documenti del medio evo, la torre di S. Vincenzio ce ne offre uno valevole a confermare, non essersi arenato il lido su cui essa nel secolo XIII fu dai Pisani edificata, mentre la sua sede trovasi costantemente sul lembo del mare all'estrema base occidentale dei monti di Campiglia.
    Il promontorio di Populonia, che dal lato di ponente precipita quasi a picco nel mare, non lascia punto ne poco spiaggia intermedia. È altresì vero che le sue branche, o diramazioni laterali dirette, una verso settentrione e l'altra verso ostro col distendersi a guisa d'arco intorno al lembo del mare, hanno dato origine a due piccoli pari golfi. – Imperocchè devesi, io credo, a tale configurazione, dal lato di settentrione l'origine del porto di Populonia, ora Porto Baratto, mentre all'estrema punta meridionale si formò la cala o porto naturale di Falesia, detto più tardi Porto vecchio di Piombino.
    Il porto di Populonia è conservato il medesimo di quello che lo era quando vi capitò Strabone; nel secondo, dove approdò quattro secoli dopo Rutilio, ora non potrebbe avere accesso uno schifo: il primo mantenutosi in grazia della lontananza dei fiumi, il secondo ostrutto per cagione delle alluvioni terrestri condottevi dalla fiumana della Cornia, che resero sempre più importuoso e più palustre il littorale Piombinese.
    Dissi sempre più palustre, non dovendo io passare sotto silenzio la notizia dataci dallo stesso Rutilio dell'esistenza di un pescoso stagno separato dal porto di Falesia mercè di un capezzale di arena lungo la spiaggia, intorno
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    alla quale quel viaggiatore volle passeggiare ma senza indispettire il querulo ed avaro affittuario del palizzato lago a cagione degli scossi frutici e delle sconvolte alghe nei suoi lembi.
    Fra il promontorio di Piombino e il Capo della Troja il lido del mare offre un aperto seno che gira a 25 miglia ad arco, la di cui corda da una all'altra punta è più breve della metà.
    Dai contorni di Massa marittima s'inoltrano verso il centro di questo seno le colline che scendono da Montione, le quali separano la vallecola della Cornia da quella della Pecora. In quest'ultima trovasi Follonica a ponente del palustre lido, dove sbocca la fiumana della Pecora; al di là della di cui foce sembra che esistesse il porto di Scapris segnalato nell'Itinerario marittimo, e quindi dopo il mille dai Pisani praticato e designato col titolo peggiorativo di Portiglione, nome rimasto tuttora ad una delle torri di quel litorale situata sull'estrema base occidentale dei poggi che fanno argine al padule di Scarlino.
     Da Portiglione costeggiasi senza spiaggia sino al Capo della Troja: quindi voltando verso grecale si percorre il litorale palustre, detto del Pian d'Alma dal piccolo fiumicello omonimo che lo attraversa, e nel di cui lido fino al secolo XII esistè un villaggio con piccolo scalo, denominato il castello e porto di Alma. Era ad esso contiguo fin d'allora uno stagno tuttora esistente, mentre nel luogo del distrutto castello hanno oggi stanza i gufi e le civette, che diedero il nome alla moderna torre di quella foce, detta delle Civette. – Vedere Articolo ALMA ed il Prospetto alla fine di questo.
    Di là dal Pian d'Alma i flutti del mare bagnano il piede ai poggi di Tirli sino alla punta delle Rocchette ; oltrepassata la quale per un'angusta spiaggia, appellata il
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    Pian di Rocca , sì arriva al molo di Castiglion della Pescaja.
    In tutta la costa marittima fra Portiglione e Castiglion della Pescaja lo scandaglio immerso alla distanza di un quarto di miglio dalla riva trovò il fondo, dove di 4, e dove di 8 tese, ma davanti al Capo della Troja , e intorno alla vicina isoletta la sonda pescò sino a 16 e 22 tese.
    Allo sbocco della Fiumara esiste un canale che fa le veci di porto. Per questa foce entrano in mare le acque del sovrastante Padule che fu già uno stagno marino. È quello stagno medesimo che Cicerone chiamò Lago Prelio , e Plinio Lago Prile, detto più tardi dagli Itinerarii Salabrone. E quello stagno che finalmente prese il nome di Pescaria, cui appellava un privilegio dell'Imperatore Lodovico Pio, allorquando donò alla badia di S. Antimo in Val d’Orcia, lo stagno predetto con una parte dei monti di Tirli fino al mare: Ex alia parte contra occidentem pergit per summitatem montis Tirli , inde descendente usque ad Lutum (la badiola al Fango); de Luto ad valle Impia (la vallecola dell'Ampio), de valle Impia ad Laserbe, de Laserbe venit in mare; deinde juxta litus maris pervenit ad locum, ubi stagnus in mare mittit, atque cum ipso stagno, et barcariis suis. Ex illo loco pervenit ad terram S. Laurentii etc. (cioè alle terre della cattedrale di Roselle che possedeva nel tombolo di Castiglione). – Vedere CASTIGLION DELLA PESCAJA, GROSSETO, e BADIOLA AL FANGO.
    Quali fossero le vicende fisiche del Lago Prelio, convertito
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    con le successive alluvioni in un limaccioso e malsano padule, si diranno al suo articolo speciale. Incombe ora di esaminare le vicende fisiche avvenute lungo il lembo del tombolo, che a guisa d'istmo separò lo stagno pre detto dal mare, non dirò dai tempi romani, ma dall'epoca cui rimonta il sopraccennato diploma di Lodovico Pio (anno 815, oppure 830) fino alla nostra età.
    Se si contempla pertanto lo spazio del tombolo o lingua di terra posta fra il padule e il mare, a partire dalla Fiumara fino a bocca d’Ombrone, e se guardiamo la forma di quell'istmo angustissimo nelle vicinanze di Castiglione, il quale gradatamente si allarga quanto più si scosta dalla stessa Fiumara per avvicinarsi alla foce del fiume; se si riflette che in questo capezzale circa 20 secoli addietro fu tracciata la strada consolare Aurelia Nuova , della cui massicciata facevano testimonianza i grandi lastroni del suo impiantito, stati di là non è gran tempo levati; se si voglia valutare la pendenza di quel lembo di terra verso il mare, il quale scandagliato da Smith alla sola distanza di un quarto di miglio dalla riva, fu trovato fondo 24, e per sino 50 piedi parigini alla distanza di mezzo miglio dal lido; se si considera che la torre della Trappola e le antiche saline di Grosseto, situate una volta presso la foce di Ombrone, ora sono rimaste circa due miglia lontane dal mare; questi soli esempi sembrano a parer mio tendenti a dimostrare, quanto poco nel corso di venti e più secoli il mare siasi allontanato dalla spiaggia presso la Fiumara di Castiglione della Pescaja, mentre vistosissimo apparisce l'aumento del littorale più d'appresso allo sbocco del fiume Ombrone, comecchè il lido formi nei due luoghi un angolo egualmente inclinato.
    A’tempi dell'impero di Roma l'imboccatura dell'Ombrone, per testimonianza di Plinio seniore e di Rutilio Numaziano, offriva uno scalo a guisa di molo suscettibile di
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    dare asilo ai piccoli legni, ed anche di poterlo navigare nei primi mesi dell'anno, siccome da T. Livio fu avvisato. ( Hist. Roman. Lib. XXXV. Cap. 45)
    “Non comparirà spero fuori di proposito illustrare le sopra espresse vedute colle analoghe opinioni esternate dal conte Fossombroni nel suo progetto sulla bonificazione delle Maremme toscane, progetto concepito da lui nell'anno 1828, e che va eseguendosi colle più lusinghiere aspettative di utilissimi resultamenti.
    Egli ha posto sotto gli occhi dei suoi lettori la figura del lago di Castiglione in cinque epoche differenti; e le cinque relative figure accuratamente disegnate, espongono gli interrimenti successivi che in quel vasto cratere hanno avuto luogo per l’opera delle acque torbide ivi introdottesi.
    La figura prima è tirata dalla mappa Peutingeriana esistente in Vienna nella biblioteca Imperiale. Ed essendo tal carta dell'anno 300 dell’Era nostra, dimostra, che allora quel cratere componeva un vasto seno di mare, quale presso a poco si conservava alquanto dopo, allorchè Rutilio Numaziano vi si introdusse navigando, come descrive nel suo viaggio.
    La figura seconda è estratta da un codice della geografia di Tolomeo esistente nella biblioteca Laurenziana, il qual codice appartiene all'anno 1400. – Lo stesso seno di mare si presenta qui come invaso da una gran lingua di terra che lo separa in due crateri, e la terra mostra chiaramente essere un tributo dell'Ombrone che ivi si vede sboccare.
    La figura terza è estratta da un codice splendidissimo della geografia di Tolomeo colle carte disegnate da Enrico Martello Tedesco esistente nella biblioteca Magliabechiana di Firenze, e appartenente ad un'epoca non meno di un secolo posteriore di quella del codice precedentemente citato. Qui si manifesta evidentemente l'inflenza dei fiumi torbidi nelle sottili rive del mare, mentre quello dei due seni, ai quali nella figura precedente vedesi ridotto il vasto cratere di Castiglione, ed in cui si vede sboccare l’Ombrone, questo seno io dico nello spazio di un secolo, o poco più, scomparisce, e si trova manifestamente colmato
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    colle torbe di quel fiume.
    La figura quarta è tirata da una carta della provincia senese dipinta da Orlando Malavolta circa un secolo dopo alla precedente di Enrico Martello. Si vedono qui i considerabili progressi delle torbe di Ombrone e degli altri torrenti, mentre il residuo unico seno a destra di Ombrone, che si osserva nella figura precedente, apparisce in questo ristretto alla sua estremità verso il mare con una lingua di terra, la quale si approssima alla opposta riva al segno da lasciare soltanto un'adito alla comunicazione tra il lago ed il mare; comunicazione che costituisce l'attuale così detta Fiumara di Castiglione. La figura quinta finalmente redatta ai nostri giorni, mostra il Lago di Castiglione sempre più ristretto, ed in quello stato, in cui era allorchè dalla gran mente, e dal paterno cuore dell'Augusto LEOPOLDO II fu decretato il bonificamento di quella provincia.
    Il celebre fisico Humboldt esaminò il sopradescritto progetto del conte Fossombroni, e considerando questa successiva invasione delle torbe fluviatili nel mare, egli riguardò l'esposizione di tali progressi come una specie di anatomia del nostro littorale.
    Nello stesso progetto del conte Fossombroni sono indicate le cause della malsania ch'esiste per lo più nel lido del Mediterraneo, mentre quasi tutto salubre è quello dell'Adriatico.
    Tali cause stanno a confermare gli indizii che ne ha di sopra somministrati in proposito, cause che trovansi dettagliatamente esposte nel capitolo secondo della seconda parte di detto progetto; le quali si riducono in sostanza alla differente qualità dei venti che investono i due lidi del Mediterraneo e dell'Adriatico, ed ai bassifondi di mare adiacenti al primo di essi, mentre il secondo ha dei fondi più considerabili. Dal che nascono due conseguenze; "Prima, che i letti dei fiumi influenti nel Mediterraneo si prolungano più facilmente, e perdono la necessaria declività, lo che da luogo a trabocchi, ed impaludamenti: “Seconda, che gli strati di terra, i quali cuoprono il protratto lido del Mediterraneo sono più sottili di
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    quelli che generalmente possono aver luogo nel lido dell'Adriatico.
    Quindi i prodotti terrestri, e marini, che putrefatti restano sotto quegli strati di terra, infettarono meno facilmente l'aria del littorale dell'Adriatico, che quella delle Maremme toscane, perchè qui gli strati di terra non furono abbastanza grossi e compatti per impedire le sottoposte malefiche esalazioni" .
    Sulla sinistra della bocca di Ombrone il lembo del lido, piegando da ostro nella direzione di levante, trova ben presto la costa che fa parte del poggio detto di Colle Lungo, il quale scende in mare quasi a dirupo dal monte dell' Uccellina. Da questa punta fino al Capo di Talamone il littorale manca affatto di spiaggia, essendochè i poggi dell' Uccellina e della Bella Marsilia tuffansi direttamente nelle onde, dove lo scandaglio a poca distanza dalla costa pesca 10 fino a 16 tese di profondità.
    Le due ali opposte di cotesta montuosità, a similitudine di quelle del promontorio tra Populonia e Piombino, costituiscono colle loro propaggini due cale diverse; cioè, quella verso settentrione denominata Cala di Forno, e l'altra volta ad ostro, che dicesi Porto di Talamone ; la prima angusta, ma in ogni stagione innocua; l'altra assai più ampia, ma confinante con una pestifera paduletta.
    Sull'estremità delle due punte che circoscrivono quest'ultima cala vedesi, a ponente il castello di Talamone, a levante la diruta torre, appellata di Talamonaccio ; alla di cui base meridionale sbocca l'Osa, e 4 miglia più verso ostro il fiume Albegna. Fra queste due foci havvi uno strettissimo tombolo, sul quale fu tracciata l'antica via Aurelia sollevata dal suolo, ossia aggerata, la cui carreggiata è tuttora poco distante dalla riva del mare. Questo solo documento può far concepire quanto poco costà si aumentasse la spiaggia, comecchè vi concorrano due grosse fiumane. Arroge a tutto ciò, che nel littorale fra l'Osa e l'Albegna, alla distanza di un quarto di
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    miglio dal suo lembo, lo scandaglio pesca tese 6 e 1/2 mentre la pianura a levante-grecale del tombolo e della via Aurelia impedisce il libero scolo alle acque pluviali nel mare, per cui vi si ristagnano quasi perpetue.
    Traversata la foce dell'Albegna, comincia l'istmo occidentale di Orbetello, il quale percorrendo da settentrione verso ostro una lingua di terra lunga circa sei miglia in una larghezza di poco meno di un quarto di miglio, unisce alla Terraferma il promontorio Argentaro. Quest'istmo, conosciuto volgarmente col nome specifico di Tombolo , potrebbe riguardarsi una continuazione di quello fra l'Osa e l'Albegna, se dall'alveo del fiume non fosse stato tagliato. Costà la spiaggia è declive al pari di quella del vicino Tombolo, pescando anche quà tese 6, con la differenza, che dal lato opposto il Tombolo serve di margine allo stagno salso di Orbetello.
    La costiera marittima del promontorio Argentaro è tutta frastagliata in guisa da formare cale più o meno profonde circoscritte da piccoli capi, che scendono a picco nel mare. Le più vaste cale sono quelle che esistono nei due fianchi opposti del promontorio; cioè, a ponente-maestro il Porto S. Stefano, a scirocco-levante il Port'Ercole, quello alla coda dell'istmo occidentale, ossia del Tombolo, questo dell'istmo orientale, denominato di Feniglia. Il quale istmo di Feniglia , nel tempo che chiude verso ponente lo stagno di Orbetello, si stende lungo il mare in una piaggia dell'altro più spaziosa, e confonde la sua base con quella del poggio su cui siedono le rovine di Cosa, ossia dell'Ansedonia.
    La faccia esteriore del promontorio Argentaro, sembra conservarsi intatta e conforme a quella da Rutilio descritta, allorchè costeggiando intorno a quella montuosità, chiamò dubbioso mare , per essere anche allora quel lido sparso di scogliere, d'isolotti e di rupi.
    Dubito ancora, se una qualche alterazione dopo quell'epoca sia accaduta nel littorale che trovasi a levante dell'Argentaro e dell'istmo di
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    Feniglia, cioè, fra il poggio dell'Ansedonia e la foce del torrente Chiarone.
    Non potendo appoggiare una plausibile congettura sull'itinerario di Rutilio, che da cotesta spiaggia girò largo, e solamente dell'alto mare vide le antiche rovine di Cosa, conviene che io mi limiti alla prova del Lago salso di Burano, il quale oggidì cuopre una superficie di quasi 4 miglia quadre. Comecchè la sua giacitura sia tale da indicare essere stato formato da una diga, o tombolo, che stendesi rasento al lembo estremo del mare in una lunghezza di circa 8 miglia, pure questo lago fu rammentato nella donazione fatta da Carlo Magno all'abbadia delle Tre Fontane, e tosto nell'803 dal Pontefice Leone III confermata a quei claustrali, cui assegnò in dote la città dell' Ansedonia col vicino porto della Fenilia, Port'Ercole, il Monte Argentaro fino a cento miglia di mare, le Isole del Giglio e di Giannutri, il castello di Orbetello con lo Stagno, la sua pesca, le contigue Saline, Capalbio, Marsiliana, item et Lacum Buranum, etc. – Il sapere, che la spiaggia di Burano fin d'allora in poi, e si è mantenuta costantemente dipendente dalla giurisdizione ecclesiastica dell'abate delle Tre Fontane, siccome lo è stata per molti secoli rapporto alla giurisdizione temporale; cotesti indizii, benchè non somministrino prove positive, sembrano però tali da far dubitare, che il lungo capezzale di Macchia Tonda, interposto fra il mare e il Lago di Burano, dopo il secolo VIII dell'E. V. non siasi di troppo in lunghezza, nè in larghezza dilatato.
    Da quanto finora è stato esposto ne sembra di potere concludere: 1° Che fra i diversi bacini lungo il Littorale toscano, i due più occidentali, quelli cioè di Lunigiana e Pisano, presentano un
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    aumento progressivo di spiaggia superiore a tutti gli altri, sia per la maggiore confluenza delle acque terrestri, sia perchè il lido e più sottile, formando costà un angolo depresso in guisa che le acque dei fiumi facilmente depositano lungo la loro foce le materie che seco trascinano, nel tempo stesso che la pianeggiante spiaggia va accrescendo di tomboli stante il cumulo delle arene sollevate dalle marèe, e che il reflusso non è capace di riprendere per riportarle dentro al pelago; 2° Che le paludi, i marazzi e le lagune presso la spiaggia sono conseguenza dell'interrimento del littorale, e delle gibbose dune tendenti ad accrescere il suo lembo; 3° Che i seni di mare lungi dai monti si riempirono affatto, oppure vanno di mano a mano colmandosi in proporzione dell'inclinazione del suolo, della vicinanza dei fiumi e della copia delle loro acque; 4° Che dove i promontorii, o altre montuosità scendono a picco nel mare, il littorale limitrofo trovasi più profondo, e meno esposto a fisiche variazioni; 5° Che i porti naturali, le secche, ossiano banchi, gli scogli e gli isolotti, che incontransi dirimpetto al Littorale toscano, sembrano tutti il resultamento di una stessa causa: cioè, le secche di propaggini più basse e nascoste dei monti della vicina Terraferma; gli scogli, di prominenze delle propagini medesime; mentre i porti naturali indicano più chiaramente di essere una conseguenza della configurazione di quei monti che estesero le bipartite ali dentro al mare.
    Per ciò che riguarda le vicende geognostiche ed istoriche avvenute lungo il Littorale toscano, si troveranno queste indicate agli articoli dei capoluoghi delle comunità, cui spettano le respettive sezioni del già descritto Littorale.

    PROSPETTO delle PIAZZE, POSTI ARMATI e DOGANE sul littorale del Continente Toscano, a partire dalla foce della Magra sino a quella del torrente Chiarone, diviso per Bacini e Circondarii militari .

    PRIMA SEZIONE DEL

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    BACINO DI LUNIGIANA ALLA SINISTRA DELLA MAGRA

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Bocca di Magra (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Spezia
    Comunità nella quale è compreso/a: Amelia
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Bocca di Magra
    Governo da cui dipende: Regno Sardo

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Marinella di Luni (Batteria e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Spezia
    Comunità nella quale è compreso/a: Sarzana
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Regno Sardo

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Spiaggia di Avenza (Fortino e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Massa Ducale
    Comunità nella quale è compreso/a: Carrara
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/2
    Governo da cui dipende: Ducato di Modena

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Spiaggia di Massa (Fortino e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Massa Ducale
    Comunità nella quale è compreso/a: Massa Ducale
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Ducato di Modena
    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cinquale (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pietrasanta
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Somma: Miglia 11

    SECONDA SEZIONE DEL BACINO PISANO

    - Nome del Posto
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    armato, Piazza o Dogana:
    Scalo dei Marmi (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pietrasanta
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Motrone (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pietrasanta
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Fortino di Ponente (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Viareggio
    Comunità nella quale è compreso/a: Viareggio
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Ducato di Lucca

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Viareggio (Batteria e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Viareggio
    Comunità nella quale è compreso/a: Viareggio
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Ducato di Lucca

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Fortino di Levante (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Viareggio
    Comunità nella quale è compreso/a: Viareggio
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Ducato di Lucca

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Migliarino (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pisa
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in
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    miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Bocca di Serchio (Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pisa
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Gombo (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pisa
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Bocca d’Arno (Scalo, Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pisa
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Mezza Piaggia (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pisa
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Calambrone (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Pietrasanta
    Comunità nella quale è compreso/a: Pisa
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Marzocco (Torre e Batteria)
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    Circondario militare dal quale dipende: Livorno
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Livorno (Porto e Città)
    Circondario militare dal quale dipende: Livorno
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Mulinaccio (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Livorno
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cavalleggeri (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Livorno
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Ardenza (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Antignano (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    -
  •    pag. 32 di 45
    Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Boccale (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Calafuria (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Somma: Miglia 38 e 1/4

    TERZA SEZIONE DEL BACINO DELLA CECINA O VOLTERRANO

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Romito (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: ( ERRATA: Rosignano) Livorno
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Fortullino (Casa pei Cavalleggieri)
    Circondario militare dal quale dipende: Livorno
    Comunità nella quale è compreso/a: Rosignano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Castiglioncello (Forte e Batteria)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Rosignano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Monte della
  •    pag. 33 di 45
    Rena (Casa pei Cavalleggieri)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Rosignano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Vada (Torre e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: ( ERRATA: Rosignano) Riparbella
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Capo Cavallo (Casa pei Cavalleggieri)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Riparbella
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cecina (Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Bibbona
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Bibbona (Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Bibbona
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 6
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Castagneto (Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Gherardesca
    Distanza approssimativa
  •    pag. 34 di 45
    della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 5
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Torre S. Vincenzio (Batteria e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Campiglia
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 6 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cavalleggieri di Campiglia (Casa de’Cavalleggieri)
    Circondario militare dal quale dipende: Rosignano
    Comunità nella quale è compreso/a: Campiglia
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Torre nuova (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Campiglia
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Porto Baratti (Torre e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Rio Fanale (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Somma: Miglia 44

    QUARTA
  •    pag. 35 di 45
    SEZIONE DEL BACINO MASSETANO

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Falcone (Casetta)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Piombino (Città e Porto)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Porto Vecchio (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Torre del Sale (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Torre Mozza (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Piombino
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 5 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Follonica (Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a:
  •    pag. 36 di 45
    Massa Marittima
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Puntone di Scarlino (Posto armato e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Gavorrano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Portiglioni (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Gavorrano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Punta Martina (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Gavorrano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Civette (Torre e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Piombino
    Comunità nella quale è compreso/a: Gavorrano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Barbiere (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Gavorrano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza
  •    pag. 37 di 45
    o Dogana:
    Capo della Troja (Torre e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Gavorrano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Somma: Miglia 30 e 1/2

    QUINTA SEZIONE DEL BACINO GROSSETANO

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cala Galera (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Castiglion della Pescaja
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Le Rocchette (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Castiglion della Pescaja
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Castiglion della Pescaja (Porto e Forte con Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Castiglion della Pescaja
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Le Marze (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Grosseto
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: San Leopoldo (Casa
  •    pag. 38 di 45
    provvisoria)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Grosseto
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: San Rocco (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Grosseto
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Bocca d’Ombrone (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Grosseto
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: La Trappola (Torre e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Grosseto
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Colle Lungo (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Grosseto
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4 e 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cala di Forno (Scalo, Torre e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Grosseto
    Comunità nella quale è compreso/a: Magliano
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/2
  •    pag. 39 di 45
    /> Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Somma: Miglia 29 e 1/2

    SESTA SEZIONE DEL BACINO ORBETELLANO

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cannelle di Talamone (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Capo d’Uomo (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Talamone (Fortezza, Porto e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Talamonaccio (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Torre delle Saline (Forte e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza
  •    pag. 40 di 45
    o Dogana:
    S. Liberata (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 5
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Calvello (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Tre Natale (Fortino)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Porto S. Stefano (Porto con Castello e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Lividonia (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cacciarella (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
  •    pag. 41 di 45
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cala Grande (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cala Moresca (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cala Piatti (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Capo d’Uomo al Monte Argentaro (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Torre della Maddalena (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 3/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Cannelle del Monte Argentaro (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità
  •    pag. 42 di 45
    nella quale è compreso/a:
    Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Ciana (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Avvoltojo (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Forte Stella (Castello)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Port’Ercole (Fortezza, Porto e Dogana)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: Monte Filippo (Fortezza)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana:
  •    pag. 43 di 45
    Santa Caterina (Torre)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1/4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: S. Pancrazio (Torre) a piè del poggio dell’Ansedonia
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 5
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: (A) Torre della Tagliata (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: (A) Macchia Tonda (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 2 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: (A) Burano (Forte)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 1 e 1/2
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Nome del Posto armato, Piazza o Dogana: (A) Gratticciaja o Confine (Ridotto)
    Circondario militare dal quale dipende: Orbetello
    Comunità nella quale è compreso/a: Orbetello
    Distanza
  •    pag. 44 di 45
    approssimativa della stazione dalla precedente in miglia Toscane:
    Miglia 4
    Governo da cui dipende: Granducato di Toscana

    - Somma: Miglia 49

    Ricapitolazione delle distanze littorali di ciascun Bacino dalla foce della Magra sino a quella del torrente Chiarone

    1° Bacino di Lunigiana orientale,       Miglia 11
    2° Bacino Pisano,                  Miglia 38 e 1/4
    3° Bacino Volterrano,                        Miglia 44
    4° Bacino Massetano,                        Miglia 30 e 1/2
    5° Bacino Grossetano,                       Miglia 29 e 1/2
    6° BacinoOrbetellano,                       Miglia 49 e 3/4

    (A) N.B. Gli ultimi quattro posti armati del Bacino Orbetellano, cioè la Torre della Tagliata , quelle di Macchia Tonda e di Burano con il ridotto alla Gratticciaja sul Confine , essendo tutti a levante del Poggio dell’Ansedonia, che è il punto più orientale della Valle di Albegna , non spettano a questa ultima Valle, ma sivvero alla Valle della Fiora .

    LITTORALE TOSCANO. – Era già pubblicato cotest’ Articolo quando fu letta all’Accademia de’Georgofili una memoria sul progetto di collocare lungo la costa del nostro Littorale alcuni ordini di Fari divisi in tre serie, destinati a fornire il mezzo più sicuro per far entrare una nave di notte nell’interno di una rada o di un qualche porto.
    I Fari di primo ordine, la cui lanterna può avere circa 4 braccia di diametro, dev’essere provveduta di otto lenti, che portano la luce fino a 33 miglia toscane di distanza. Quelli di secondo ordine da collocarsi fra due Fari di primo ordine hanno un diametro di circa braccia due e mezzo fiorentine (un metro e mezzo). La loro portata è di 18 a 24 miglia
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    toscane. La luce è prodotta da una lampada a Quinquet con quattro calze concentriche. Essi indicano al nocchiero i luoghi principali o più pericolosi situati fra i due Fari di prim’ordine. – Finalmente i Fari di terz’ordine debbono servir di norma al piloto allorché è vicino alla spiaggia. Essi hanno un diametro di soli 5 sesti di braccio, e portano la luce 10 a 12 miglia toscane lontana.
    Questi tre ordini di Fanali , sarebbe desiderabile, diceva il lettore conte Guglielmo Digny , che fossero     adottati lungo tutta la costa d’Italia, dove, segnatamente nel mare toscano, attualmente non esistono che due soli Fanali , cioè quello grandioso del Porto di Livorno e l’altro più piccolo di Portoferrajo nell’Isola dell’Elba. Per la distribuzione idrografica dei Fari secondo il metodo proposto dall’Autore di quella memoria rispetto al mare toscano egli indicava i seguenti punti principali, nei quali si potrebbero collocare quelli di prim’ordine, cioè nell’ isolotto del Tino davanti al Golfo della Spezia, nell’ isole della Gorgona, dell’Elba e del Giglio , mentre rispetto alle isolette troppo a quelle vicine, come la Pianosa , la Capraja , e nei punti più importanti, come la Meloria , egli proponeva dei Fari di second’ordine. Negli altri scogli pericolosi in qualche vicinanza di questi s’innalzerebbero i Fari di terz’ordine che dirigono il nocchiero presso terra e l’avvisano con la loro luce ad evitare i passi stretti, le bocche delle rade, i banchi, le secche ecc. pel quale oggetto spesso accade la necessità di porne due.
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ID: 558
N. scheda: 6890
Volume: 1; 2; 3; 6S
Pagina: 331; 573, 702 - 715; 66 - 68; 123
Riferimenti: 14740
Toponimo IGM: Marina di Cecina
Comune: CECINA
Provincia: LI
Quadrante IGM: 119-4
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1620540, 4795391
WGS 1984: 10.48698, 43.30326
UTM (32N): 620604, 4795565
Denominazione: Bocca di Cecina - Ilatro - Littorale Toscano - Torre - Mare Toscano, Mare Tosco
Popolo:
Piviere:
Comunità: Bibbona
Giurisdizione: Guardistallo
Diocesi: Volterra
Compartimento: Pisa
Stato: Granducato di Toscana
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