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Borgo S. Lorenzo - Mugello

 

(Borgo S. Lorenzo)

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    BORGHETTO. Varie borgate situate sulle più frequentate vie portano il solo nome di Borgo, o di Borghetto, che l’uno dall’altro può distinguere la Valle, e il distretto cui ciascuno di essi appartiene.
    Noi ci limiteremo ad indicare i
    Borghetti che costituiscono popolo, ossia che danno il nome a una chiesa parrocchiale.

    BORGO S. LORENZO in Val di Sieve. Terra la più popolata e di maggior traffico di tutto il Mugello, capoluogo di Comunità, residenza di un Potestà nel Vicariato di Scarperia, Diocesi e Compartimento di Firenze.
    Risiede in pianura quasi nel centro della Valle alla destra del fiume Sieve, un quarto di miglio discosta dal ponte che lo cavalca, sulla strada provinciale che sale l’Appennino di Casaglia, e per la Valle del Lamone conduce a Marradi e a Faenza a un’elevatezza di 315 braccia sopra il livello del Mediterraneo. Trovasi nel grado 29° 71’ di longitudine e 43° 57’ 6” di latitudine, 15 miglia toscane a settentrione di Firenze, 19 a greco di Prato.
    Ha dato il nome al paese la sua stessa chiesa plebana, di cui si conserva la più antica memoria in un contratto enfiteutico fatto, li 5 agosto dell’anno 941, nella corte e chiesa di S. Lorenzo in Mugello,
    judiciaria florentina, quando Raimbaldo vescovo di Firenze diede a livello ai figli di Atriperto alcune corti e sostanze poste nei pivieri di S. Cresci, di S. Giovanni Maggiore, di S. Lorenzio in Mugello e a Susinana per l’annuo canone di 12 denari di argento.
    Pochi anni dopo (1076, 28 dicembre) in una bolla di Gregorio VII al preposto del capitolo fiorentino si nomina il castello della pieve del Borgo S. Lorenzo con altri luoghi stati ceduti ai canonici dal vescovo Gherardo innanzi che sedesse nella cattedra di S. Pietro sotto il nome di
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    Niccolò II.
    Infatti sino dalla sua origine il territorio del Borgo S. Lorenzo apparteneva in gran parte ai vescovi di Firenze, che inviavano costà un amministratore economico e civile con il titolo di capitano, di rettore, o di giusdicente, sotto la protezione però della Repubblica fiorentina e del suo potestà. Al quale diritto di elezione cominciò a prendere parte anche il popolo del Borgo mediante una concordia del 1227, per la quale il vescovo riservossi la nomina del potestà ogni quattro anni, lasciando al popolo la libertà di scegliere negli altri tre anni il proprio giudice.
    Non ostante ciò il vassallaggio dei Borghigiani verso il loro signore continuò per tutto il secolo XIII; di che ne fa prova solenne un ordinamento fatto li 20 dicembre 1239 da Ubaldino della Pila potestà del Borgo S. Lorenzo eletto dal vescovo Ardingo, e approvato dalla Università del Borgo S. Lorenzo, quando questa si obbligò di non erigere case né torri alte più di 15 braccia dal suolo, né di fabbricare alcuna sorta di abitazione senza licenza del vescovo suo signore.
    Come feudatarj della chiesa fiorentina, per molti possessi da essa provenienti, giuravano ai sui vescovi vassallaggio, nel 1299, gli Ubaldini della Pila, di Senni, Tano da Castello (di Lutiano) ed altri signorotti di quella consorteria. (LAMI,
    Mon. Eccl. Flor.).
    La potestà temporale dei vescovi fiorentini sopra molti paesetti e castellucci della loro diocesi andava a illanguidire a proporzione del vigore che prendeva in Toscana il sistema di libertà e l’influenza politica del Comune di Firenze. Il quale di protettore divenne esso stesso arbitro ad onta di tanti feudatarj e baroni da ogni lato sparsi in mezzo al suo territorio. – Le guerre accese sul cadere del secolo XIII e nel susseguente fra la Repubblica fiorentina e gli Ubaldini, come quelli, che da’visconti del Vescovado si
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    erano resi tiranni assoluti della maggior parte del Mugello, obbligarono la Signoria a guarnire di torri anco il Borgo S. Lorenzo, nel tempo che vicino ad esso circondavasi di mura castellane, di fossi e di steccati il castello S. Barnaba, che ebbe poi nome di Scarperia.
    La discesa in Mugello accaduta nel 1303 per parte dei fuoriusciti Ghibellini, mentre tentavano di sorprendere e sovvertire l’ordine dello stato in Firenze, e quella che avvenne dopo per parte dell’esercito dell’arcivescovo di Milano, indusse i Fiorentini, nel 1351, a munire di migliori ripari e di più validi presidj anco il Borgo S. Lorenzo; in grazia dei quali poté difenderlo dalle aggressioni del nemico, mentre tentava nel suo distretto la famosa giornata di Pulicciano.
    La pieve di S. Lorenzo non solamente diede il titolo alla cospicua terra che la rinchiude, ma da essa dipendevano i più numerosi possessi territoriali della stessa Comunità; i quali, o per effetto di enfiteusi, o per dono, o per vendita, o per altri titoli, nei secoli intorno al mille, alla mensa vescovile erano pervenuti.
    È un vasto tempio a tre navate con sette archi a sesto intero e sei pilastri per parte, di pietrame squadrato con finestre strette a guisa di feritoja, fabbricato dopo la metà del secolo XIII, siccome apparisce da un’iscrizione murata nella tribuna, che segna l’anno 1263 col nome del pievano di quel tempo.
    Posteriormente fu innalzata un’altissima torre della figura di un mezzo dodecagono tagliato da un diametro, che posa sopra l’arco della tribuna, mentre i sei lati girano intorno al segmento di cerchio che chiude il presbiterio. La quale torre ad uso di campanile fu opera posteriore, probabilmente contemporanea ai primi risarcimenti della stessa chiesa, nel 1316, effettuati innanzi che fosse barbaramente coperto da intonaco l’interno pietrame, avendo conservato intatta unicamente la tribuna e la esterna
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    facciata. – Fu emanato nella canonica di questa chiesa, nel marzo 1147, un decreto del vescovo fiorentino Gottifredo dei conti di Capraja a favore del monastero di S. Pietro a Luco in Mugello, e nel 1185 (6 maggio) un breve del pievano arcidiacono del Borgo S. Lorenzo. (ANNAL. CAMALD. e ARCH. DIPL. FIOR.).
    Il giuspadronato di questa pieve, essendo stato ceduto nel 1543 con l’annuenza del pontefice Paolo III dal pievano di quel tempo all’antico monastero delle Domenicane di S. Caterina presso il Borgo, queste edificarono una nuova clausura accosto alla pieve, e d’allora in poi esse fruirono le maggiori entrate con nominare il parroco amovibile, sino a che, nel 1817, la stessa chiesa ritornò alla collazione (
    ERRATA: del vescovo fiorentino) del Sovrano.
    La pieve di S. Lorenzo è matrice di cinque parrocchie, con quattro annessi; 1. S. Andrea a
    Gricignano, cui fu aggregato il popolo di S. Michele a Monte Aceraja; 2. S. Maria a Olmi con l’annesso di S. Bartolomeo a Monte Azzi; 3. S. Maria a Monte Floscoli con l’annessa cura de’SS. Ippolito e Casciano dello stesso luogo; 4. S. Martino a Vespignano; 5. S. Miniato a Piazzano, cui fu unita la soppressa parrocchia di S. Michele a Alioni.
    Esiste fuori del Borgo dal lato orientale il soppresso convento dei frati Conventuali fondato ai tempi di S. Francesco, se non lo fu dallo stesso Serafico, il quale in Borgo S. Lorenzo è fama che predicasse. Certo è che questo convento esistere doveva nei primordj di quella religiosa consorteria, mentre al medesimo, nel 1278, assegnò un legato la contessa Beatrice vedova del Conte Marcovaldo di Dovadola.
    La terra del Borgo, avendo aumentato di popolazione a proporzione del suo commercio e della sua industria,
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    andò di pari passo estendendo ognora più il suo fabbricato fuori dell’antico recinto, dove esiste ancora il vasto foro, che servì da tempo immemorabile ai suoi copiosi mercati.
    Nei secoli decorsi la Comunità di Borgo S. Lorenzo costituiva una delle 76 leghe del Contado fiorentino, formata di tante piccole università, o quartieri, ad alcuna delle quali davasi il nome di Opera. Cinque di queste ultime componevano l’insieme della Comunità del Borgo cioè, opera di
    Sopra al Borgo, opera di Sotto, opera de’Lombardi, opera di Rabatta, opera di Ripa e Lutiano, opera d’Olmi, opera degli Scali.
    Comunità del Borgo S. Lorenzo. – Il territorio comunitativo del Borgo S. Lorenzo costituisce la zona centrale che attraversa la Valle della Sieve dal crine dell’Appennino di Casaglia sino a Monte Giovi e Monte Senario. Ha una lunghezza di circa 13 miglia, mentre in larghezza varia dalle tre alle sette miglia.
    Esso cuopre nel totale una superficie di 42679 quadrati, dei quali sono da detrarre 829 quadrati per alvei di fiumi, torrenti, rivi, e pubbliche vie.
    Contiene una popolazione di 10787 abitanti a ragione di 207 persone per ogni miglio quadrato.
    È contornato da otto Comunità. Dalla parte dell’Appennino, verso maestro confina con il territorio di Firenzuola, a partire dalla diruta rocca di
    Monte Altuzzo, circa un miglio toscano a levante del giogo di Scarperia, di dove corre per quasi tre miglia toscane sul crine della montagna. Giunto alla via di Moscheta, si avanza alquanto sul dorso che acquapende nella Valle del Santerno, sino alla confluenza del fosso della Serra nel torrente Rovigo, dove rivolgesi a levante per rimontare il suo alveo, avendo per circa 3 miglia a contatto la Comunità di Palazzuolo, che
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    abbandona al botro delle Volte. Là subentra la Comunità di Marradi, con la quale da levante piega a grecale per incamminarsi alla strada provinciale Faentina, che oltrepassa al di là del villaggio di Casaglia, verso dove incontra le prime sorgenti del fiume Lamone; e cammin facendo nella direzione di maestro a scirocco ritorna sul culmine dell’Appennino, al poggio detto degli Allocchi. Costassù lascia dopo tre miglia la Comunità di Marradi, e riscende nella Valle della Sieve di fronte alla Comunità di Vicchio; con la quale dopo un miglio forma un angolo rientrante piegando a ponente per avvicinarsi alla ripa sinistra del torrente Elsa, presso il quale corre verso ostro in linea quasi parallela sino alla pianura. Dirimpetto a Monte Floscoli passa nella destra ripa del torrente Elsa, e di là per Piazzano entra nel fiume Sieve, che cavalca sul ponte di Sagginale. Nell’opposto fianco della Valle il territorio di Borgo S. Lorenzo continua a confinare con la Comunità di Vicchio, prima mediante il fosso di Corolla, poscia per la via del piano di Manzano, per la quale sale il fianco settentrionale di Monte Giovi, sino quasi al vertice, dove lascia dopo 13 miglia la Comunità di Vicchio e trova quella del Pontassieve. Di conserva col territorio di quest’ultima Comunità percorre la spina dorsale dei monti che chiudono la Val di Sieve dal lato meridionale, e tracciando una linea che passa da Monte Giovi a Monte Rotondo, varca la foce di Valcava sino alla strada provinciale di Salajole. Costà subentra la Comunità di Vaglia, con la quale dalla Madonna di Polcanto si dirige sulla cima di Monte Senario, e quindi riscende dal lato di libeccio per la strada della Sodera
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    verso la soppressa badia di Buonsolazzo, al di là della quale incontra la Comunità di S. Pietro a Sieve. Con questa fronteggia dal lato di ponente, e pel fosso di Cardetole entra nel fiume Sieve. Alla sponda opposta del fiume succede la Comunità di Scarperia, con la quale percorre il fianco sinistro della Valle, dalla parte occidentale, a partire dalla foce del torrente Bagnone che quasi costantemente percorre, rimontando contro acqua sino a Mozzano, di dove prosegue in linea retta per termini artificiali verso il crine dell’Appennino, finché al poggio di Monte Altuzzo ritrova la Comunità di Firenzuola.
    I punti più elevati del territorio del Borgo di S. Lorenzo sono, dal lato dell’Appennino, la così detta
    Colla di Casaglia, la cui cima trovasi a 1556 braccia sopra il livello del Mediterraneo, mentre il varco della strada Faentina all’albergo di Casaglia è circa 300 braccia più depresso. Non si conosce l’elevatezza del Monte Altuzzo sull’istessa giogana. Fra quelle dei monti che chiudono la Valle della Sieve dal lato meridionale, si contano per maggior altezza Monte Giovi, che è a 1777 braccia; Monte Senario, a 1400; e Monte Rotondo a 1336 braccia sopra il livello del mare. È da avvertirsi però che le cime di Monte Giovi e di Monte Senario, sebbene rasentate dalla Comunità del Borgo, entrano nel territorio delle confinanti Comunità.
    La struttura fisica del terreno di questa Comunità fa parte delle rocce stratiformi che costituiscono l’esterna ossatura dell’Appennino, e che consistono, alla sinistra della Sieve, in argilla schistosa (
    biscjaio) alternate con il gres antico. Quest’ultimo risulta da un conglomerato di sabbione siliceo, di argilla e di mica con resti di corpi organici, il tutto impastato da un cemento calcareo e da vene
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    di spato candido in varj sensi attraversato.
    La roccia stratiforme calcarea (
    alberese) abbonda e predomina dal lato destro della Sieve, e più che altrove nella vallecola della Carza, che ne è intieramente formata; mentre dal lato di Val di Faltona serve alla medesima di mantello un grés castagnolo alternante talvolta con strati di schisto foliaceo ora colore di filiggine, e a luoghi tinto in rosso o in fior di pesco da ossidi di ferro e di manganese.
    La pianura tanto alla destra, quanto alla sinistra del fiume Sieve, offre negli alti banchi di ciottoli e ghiaje la testimonianza che la Sieve nei secoli più lontani latamente andò vagando fra quei corrosi monticoli, i quali a guisa di colline isolate sparse nel suo bacino sembra che rammentino al geografo-naturalista il primitivo piano di questa gibbosa non meno che feconda e variatissima Valle.
    L’aria e l’acqua sono salubri in tutta l’estensione del territorio. Il clima è temperato alla pianura e nelle inferiori pendici dei monti; austero e ventilato nei poggi. Il piano del Borgo, come quello di tutta la Valle, nelle prime ore del giorno è dominato dalle nebbie, per le ragioni dette all’articolo
    Barberino di Mugello.
    Variano al pari della giacitura e indole del terreno i prodotti agrari di questa Comunità. Selve di faggi intorno al crine dell’Appennino, cerri, ontani, carpini, castagni a frutto e a palina nei due fianchi della Valle; mentre le querci rivestono di tratto in tratto e fiancheggiano le strade maestre alla sinistra della Sieve. Quest’ultima pianta (
    Quercus Robur) va ognora più ad essere diradata e recisa per tutto il Mugello, dove gigantesca e assai più copiosa allignò nei secoli bassi.
    La raccolta più generale delle produzioni di suolo nella Comunità in questione ha luogo alla base dei monti, nei seni e nella pianura. Essa consiste
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    in ulivi, viti, in cereali, in piante leguminose, in orti e campi ornati intorno da varie specie di alberi da frutto. Anche il gelso prospera con rilevante profitto in questa contrada, dove si educano non pochi filugelli; mentre gli armenti lanuti, le bestie bovine e gli animali neri costituiscono la ricchezza e la risorsa maggiore degli abitanti del poggio, segnatamente di quelli di Casaglia, di Grezzano, di Pulicciano, di Montecaroso, di Faltona e di Polcanto.
    Molte e tutte buone strade carreggiabili attraversano il territorio, vari di esse fanno capo al Borgo S. Lorenzo. Fra queste avvi la provinciale delle
    Salajole che viene da Firenze incontro alle sorgenti del torrente Mugnone, rasenta le pendici occidentali del poggio di Fiesole, e di là per il poggio dell’Olmo entra nel Mugello lungo il torrente Fistona, col quale giunge nel fiume Sieve al ponte a Sagginale. Costà si dirama in varj tronchi che guidano nei capoluoghi della Valle, mentre altri rami s’innestano con le grandi strade del Lamone, del giogo di Scarperia e con la Regia bolognese. – Dal borgo S. Lorenzo sono aperte per Vicchio, per Luco, per Scarperia e per S. Pietro a Sieve altrettante vie rotabili comunitative, a doppia fila di alberi ombreggiate, oltre molte altre di più breve tragitto, tutte comode e con speciale cura conservate.
    La topografica posizione del Borgo S. Lorenzo, nel centro di una ricca e popolosa Valle, sul cammino più frequentato fra la Romagna Faentina e la Toscana, ha dovuto prestare a questa Comunità mezzi d’industria, di attività commerciale e di prosperità progressiva nella sua popolazione.
    Imperocché il mercato del Borgo S. Lorenzo conta una data assai remota. Esso infatti nel secolo XIII non era ad alcuno secondo dopo quello di Firenze: in guisa che lo stajo e la mina del
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    Borgo sino d’allora riguardavasi qual misura normale della Mugellana provincia.
    Aggiungasi a tutto ciò l’industria di alcune arti introdotte da un secolo, o poco meno, nello stesso capoluogo. Fra le fabbriche manifatturiere porta il primato la cereria Baldini.
    La contrada è sparsa di ville particolari, molte delle quali rammentano possessi d’illustri famiglie mugellane. Sono di questo numero la villa o
    castello degli Ubaldini da Lutiano, ora dei Brocchi, quelle dei nobili da Rabatta, dal Borgo, della Rena, della Casa, de’Guasconi, dei Pecori, de’Martini, dei Baldini, dei Cocchi, ec. ec.
    Con il Regolamento speciale del 22 maggio 1774, riguardante l’organizzazione economica delle Comunità del Borgo S. Lorenzo, furono compresi in un sol corpo 23 Comuni colle loro rispettive parrocchie, cioè:
    Il
    Borgo S. Lorenzo con le 5 Opere sopraenunciate; 2. S. Cresci a Valcava; 3. S. Felicita a Larciano; 4. S. Clemente a Montecaroso; 5. S. Stefano a Monte Aceraja; 6. S. Andrea a Monte Giovi; 7. S. Maria a Cardetole; 8. S. Michele a Monte Aceraja; 9. S. Ansano a Monte Aceraja; 10. S. Martino a Monti; 11. S. Niccolò a Pila; 12. S. Donato a Polcanto; 13. S. Martino a Valcava; 14. S. Giovanni Maggiore; 15. S. Agata a Mucciano; 16. S. Michele a Ronta; 17. S. Maria a Pulicciano; 18. S. Pietro a Casaglia; 19. S. Stefano a Grezzano; 20. S. Margherita alla Rena; 21. S. Giorgio alla Rena; 22. S. Niccolò alla Rena (ora a Luco); 23. S. Michele a Tigliano.
    Le quali popolazioni sono attualmente raccolte in 19 parrocchie
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    provenienti dalle pievi di S. Lorenzo, di S. Giovanni maggiore, di S. Cresci in Valcava e di S. Felicita a Larciano. – La Pieve di S. Lorenzo conserva attualmente cinque popoli suffraganei. 1°.Prioria di S. Martino a Vespignano; 2°. Prioria di S. Maria a Olmi, con l’annesso di S. Bartolommeo a Monte Azzi, o Montazzi; 3°. S. Andrea a Gricignano cui fu unito il popolo di S. Michele a Monte Aceraja, già compreso nel piviere di S. Cresci a Valcava; 4°. S. Maria a Monte Floscoli, cui è annessa la soppressa cura de’SS. Ippolito e Casciano dello stesso luogo; 5°. S. Miniato a Piazzano con l’annesso di S. Michele a Alioni, che fu del plebanato di S. Casciano in Padule.
    La Potesteria del Borgo S. Lorenzo è di prima classe, e la sua giurisdizione non oltrepassa la Comunità; per gli atti criminali e di polizia il giusdicente dipende dal Vicario Regio di Scarperia. Risiedono inoltre nello stesso capoluogo un esattore dell’Ufizio del Registro, un ingegnere di Circondario, un cancelliere Comunitativo di terza classe. La sua Cancelleria serve anco alle Comunità di Vicchio, di Dicomano e di S. Godenzo. La Conservazione delle Ipoteche e la Ruota sono in Firenze.
    La Comunità mantiene nel capoluogo un medico, un chirurgo e un maestro di scuola, e risiede a Ronta un altro medico condotto.
    Fra i più devoti santuarj conta il Borgo un ricco ed elegante tempio compito nel secolo XIX, dedicato all’immagine di un prodigioso Crocefisso, il quale giace fuori del Borgo dal lato orientale poco lungi dal soppresso convento dei Francescani. Altro santuario è quello della Madonna dei Tre
    Fiumi sopra Ronta sulla strada di Romagna. Nel numero delle soppresse
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    badie avvi quella di Razzuolo de’Vallombrosani, e l’altra di S. Pietro a Luco di donne Camaldolensi.
    Fra i soggetti più distinti, provenienti dal Borgo S. Lorenzo o suo territorio, si contano il sommo artista Giotto, il beato Frate Giovanni da Fiesole suo concittadino, il filosofo Mugellano Antonio Cocchi, il botanico Lorenzo Lapi, l’erudito biografo e storico della provincia del Mugello, Antonio Maria Brocchi.

    POPOLAZIONE della Comunità di BORGO S. LORENZO a tre epoche diverse.

    - nome del luogo: (1) BORGO S. LORENZO; titolare della chiesa: S. Lorenzo (Pieve),
    abitanti del 1551: n° 1889, abitanti del 1745: n° 3168, abitanti del 1833: n° 3235
    - nome del luogo: Cardetole; titolare della chiesa: S. Maria (Cura),
    abitanti del 1551: n° 30, abitanti del 1745: n° 56, abitanti del 1833: n° 230
    - nome del luogo: Casaglia; titolare della chiesa: S. Pietro in Vinculis (Cura),
    abitanti del 1551: n° 473, abitanti del 1745: n° 164, abitanti del 1833: n° 216
    - nome del luogo: *Figliano; titolare della chiesa: S. Michele (Cura),
    abitanti del 1551: n° 306, abitanti del 1745: n° 297, abitanti del 1833: n° 461
    - nome del luogo: S. Giovanni Maggiore; titolare della chiesa: S. Giovanni maggiore (Pieve),
    abitanti del 1551: n° 330, abitanti del 1745: n° 308, abitanti del 1833: n° 437
    - nome del luogo: Grezzano; titolare della chiesa: S. Stefano (Cura),
    abitanti del 1551: n° 316, abitanti del 1745: n° 401, abitanti del 1833: n° 448
    - nome del luogo: Gricignano; titolare della chiesa: S. Andrea (Cura),
    abitanti del 1551: n° 112, abitanti del 1745: n° 140, abitanti del 1833:
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    n° 116
    - nome del luogo: Larciano o Val di Faltona; titolare della chiesa: S. Felicita (Pieve),
    abitanti del 1551: n° 368, abitanti del 1745: n° 285, abitanti del 1833: n° 412
    - nome del luogo: Luco; titolare della chiesa: S. Pietro (Cura),
    abitanti del 1551: n° 389, abitanti del 1745: n° 421, abitanti del 1833: n° 623
    - nome del luogo: Monte Aceraja; titolare della chiesa: S. Ansano (Prioria),
    abitanti del 1551: n° 225, abitanti del 1745: n° 334, abitanti del 1833: n° 401
    - nome del luogo: Monte Foscoli; titolare della chiesa: S. Maria (Cura),
    abitanti del 1551: n° 104, abitanti del 1745: n° 129, abitanti del 1833: n° 140
    - nome del luogo: Mucciano; titolare della chiesa: S. Agata (Cura),
    abitanti del 1551: n° 186, abitanti del 1745: n° 234, abitanti del 1833: n° 258
    - nome del luogo: Olmi; titolare della chiesa: S. Maria (Prioria),
    abitanti del 1551: n° 338, abitanti del 1745: n° 378, abitanti del 1833: n° 373
    - nome del luogo: *Piazzano; titolare della chiesa: S. Miniato (Cura),
    abitanti del 1551: n° 220, abitanti del 1745: n° 387, abitanti del 1833: n° 482
    - nome del luogo: Polcanto; titolare della chiesa: S. Donato (Cura),
    abitanti del 1551: n° 285, abitanti del 1745: n° 285, abitanti del 1833: n° 440
    - nome del luogo: Pulicciano; titolare della chiesa: S. Maria (Prioria),
    abitanti del 1551: n° 340, abitanti del 1745: n° 454, abitanti del 1833: n° 497
    - nome del luogo: Ronta; titolare della chiesa: S. Michele (Prioria),
    abitanti
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    del 1551: n° 861, abitanti del 1745: n° 501, abitanti del 1833: n° 952
    - nome del luogo: *Tassaja o Montecaroso; titolare della chiesa: S. Clemente (Cura),
    abitanti del 1551: n° 83, abitanti del 1745: n° 93, abitanti del 1833: n° 192
    - nome del luogo: Valcava; titolare della chiesa: S. Cresci (Pieve),
    abitanti del 1551: n° 240, abitanti del 1745: n° 704, abitanti del 1833: n° 817

    - Somma totale
    abitanti anno 1551: n° 7095
    - Somma totale
    abitanti anno 1745: n° 8739
    - Somma totale
    abitanti anno 1833: n° 10730

    Frazioni di popolazioni provenienti dalle parrocchie (ERRATA: inferiori) fuori della Comunità

    - nome del luogo: Petrone; titolo della chiesa: S. Bartolommeo (Cura), Comunità cui appartiene: da Scarperia; abitanti del 1833: n° 43
    - nome del luogo: Senni; titolo della chiesa: S. Giovanni Batista (Prioria), Comunità cui appartiene: da Scarperia;
    abitanti del 1833: n° 14

    - TOTALE
    abitanti del 1833: n° 10787

    (1)
    Le popolazioni de'quartieri o Opere del Borgo S. Lorenzo, così quelle delle Cure soppresse, sono state calcolate nelle parrocchie, cui attualmente appartengono.

    L'asterisco * indica che una parte della popolazione si estende in altre Comunità.

    BORGO S. LORENZO in Val di Sieve. – Infine si aggiunga. – La potesteria del Borgo S. Lorenzo abbraccia anco la giurisdizione civile della soppressa potesteria di Vicchio.
    Nel 1833 la Comunità del Borgo S. Lorenzo noverava 10787 Abitanti, e nel 1845 ne aveva 11239; cioè:

    BORGO S. LORENZO,
    Abitanti N.° 3831
    Cardelole (
    porzione), Abitanti N.° 139
    Casaglia (
    dell’ Appannino), Abitanti N.° 236
    Figliano (
    porzione), Abitanti N.° 235
    Grezzano,
    Abitanti N.° 463
    Gricignano,
    Abitanti
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    N.° 220
    Lardano,
    Abitanti N.° 440
    Luco,
    Abitanti N.° 647
    Montaceraja,
    Abitanti N.° 411
    Montefloscoli (
    porzione), 47
    Mucciano,
    Abitanti N.° 279
    Mugello,
    Abitanti N.° 463
    Olmi,
    Abitanti N.° 414
    Piazzano (
    porzione), Abitanti N.° 183
    Polcanto
    , Abitanti N.° 520
    Pulicciano,
    Abitanti N.° 535
    Ronta,
    Abitanti N.° 1071
    Tassaia
    , Abitanti N.° 173
    Valcava,
    Abitanti N.° 884

    Annessi

    Petrone; da Scarperia, Abitanti N.° 34
    Senni (
    per il convento di S. Carlo); da Scarperia, Abitanti N.° 14
    TOTALE,
    Abitanti N.° 11239
Localizzazione
ID: 590
N. scheda: 7230
Volume: 1; 3; 6S
Pagina: 336, 343 - 348; 625 - 627; 31
Riferimenti:
Toponimo IGM: Borgo S. Lorenzo
Comune: BORGO SAN LORENZO
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-1
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1691543, 4869823
WGS 1984: 11.38818, 43.95816
UTM (32N): 691606, 4869998
Denominazione: Borgo S. Lorenzo - Mugello
Popolo: S. Lorenzo a Borgo S. Lorenzo
Piviere: S. Lorenzo a Borgo S. Lorenzo
Comunità: Borgo S. Lorenzo
Giurisdizione: Borgo S. Lorenzo
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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