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Borgo S. Genesio, Vico Wallari

 

(S. Genesio - Il Poggione)

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    BORGO SAN GENESIO, già Vico Wallari, nel Val d’Arno inferiore. Borgo celebre, che fu culla alla città di S. Miniato. – Ebbe nome dell’antichissima sua pieve (S. Genesio) sorta più tardi in cattedrale nella sunnominata città. Giaceva in pianura sulla strada Regia pisana, 24 miglia a ponente di Firenze, 25 a levante di Pisa, e altrettanto da Lucca, nella Comunità Giurisdizione e Diocesi di Sanminiato, che è 2 miglia a libeccio del distrutto borgo e della esistente cappella di S. Genesio.
    Il nome longobardo di
    Vico Wallari dato a questa borgata, innanzi che prendesse quello del titolare della pieve, fa strada a rintracciare la sua origine, la quale non potrebbe spingersi più avanti del VI secolo.
    Cominciò a farsi distinguere nella storia al principiare del secolo VIII, e cessò di comparire dopo la metà del secolo XIII.
    Durante un tale periodo San Genesio fu, quasi direi, la Roncaglia della Toscana. Imperrocché, in vista della sua centralità, costà si radunarono più volte diete di popoli, congressi per paci e alleanze, sacri concilj e solenni giudicati.– Il più antico di tutti fu quello emanato li 5 luglio del 715 nella chiesa di S. Genesio in
    Vico Wallari dai vescovi di Firenze, di Fiesole, di Lucca e di Pisa assistiti da un notaro e giudice delegato dal re Liutprando, a cagione della famosa controversia che sino d’allora si agitava per giurisdizioni diocesane fra i vescovi di Siena e di Arezzo. – Nella stessa chiesa di S. Genesio si riunì, nel 1074, un concilio per ordine del pontefice Gregorio VII, preseduto da S. Pietro Igneo suo delegato in causa di S. Anselmo vescovo di Lucca contro i canonici della sua cattedrale, seguaci del IV Arrigo. (BARON. Annal. Eccl. – LABBÈ, et HARDUIN Concil).
    Nel
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    1160, a nome di Federigo I, l’arcicancelliere dell’Impero Cristiano arcivescovo di Magonza riunì a parlamento costà gli ambasciatori di vari popoli per ristabilire la pace fra Pisa e Lucca.
    Più solenne fu il congresso tenuto nella chiesa di S. Cristofano dello stesso Borgo, nel mese di novembre del 1198, preseduto da due Cardinali a sostegno della parte guelfo-repubblicana, allora predominante in Toscana.
    Da tuttociò si può ben credere, che il Borgo San Genesio doveva riunire molte abitazioni, ville e corti, fra le quali fu quella una che il marchese Adalberto donò, nell’anno 880, alla cattedrale di Lucca, quasi che nel tempo stesso che Giovanni vescovo di Pisa cedeva in feudo a un Gumperto di Firenze la sua corte con case, sorti, servi e ancille, posto il tutto
    in Vico Wallari infra plebe S. Ginesii. (MURAT. Ant. M. Aevi).
    Anco i fondatori della badia di S. Savino presso Pisa possedevano una loro corte a S. Genesio con case e poderi, la quale insieme con altri beni del Val d’Arno inferiore da quei longobardi, sino dal 780, venne destinata in dote alla Badia preaccennata. (ANNAL. CAMALD.).
    Continuava questo Borgo a chiamarsi
    Vico di Wallari anco nel secolo X, quando cioè, nel 930 (30 ottobre) Pietro vescovo di Lucca ordinava il prete Rodilando in rettore e pievano della chiesa plebana di S. Genesio e S. Giovanni Batista posta in luogo, ubi dicitur Vico Wallari prope fluvio Elsa, nel tempo che lo metteva al possesso di tutte le chiese dipendenti dallo stesso piviere, con i popoli, case, masserizie, terreni, corti, vigne, olivi, servi, ancille, ec. (ARCH. ARCIV. di LUCCA).
    Nel 938 un altro vescovo lucchese (Corrado) investì a titolo di feudo un nobile di Sanminiato, per nome Odalberto, di una parte di beni spettanti alla chiesa di S. Miniato posta dentro
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    il castello dello stesso Odalberto nel piviere di S. Genesio. (l. cit.).
    Nel 1138 (18 marzo) nel Borgo S. Genesio fu stipulato un atto di rinunzia in mano di Baldiccione
    Console di Lucca, in presenza di Duodo Console Pisano, di Brocardo e di Selvolo Consoli Fiorentini, e di varj giudici e notari, a favore del vescovo di Lucca, in cui due fratelli, Tancredi e Ranuccio del fu Bernardo da Lucardo, rinunziarono per qualunque pretensione o diritto che avessero nel castello e distretto di Montopoli. (ARCH. ARCIV. di LUCCA).
    Sebbene l’annalista lucchese Tolomeo riporti all’anno 1184 l’edificazione del Borgo San Genesio contro il desiderio dei Sanminiatesi, ciò non deve prendersi a rigore di termini, che per un aumento di edifizi fatti nello stesso Borgo, dopo che l’imperatore Federigo I donò loro quella borgata col suo distretto.
    Che il Borgo San Genesio fosse di qualche considerazione e assai bene abitato, ne lo assicura Giovanni Villani, allorché dice (
    Cronic. lib. V, cap. 27) che i Sanminiatesi lo abbandonarono all’anno 1200 per recarsi con i Borghigiani della pianura ad abitare in luogo più difeso dalla natura, come era quello di Sanminiato. A tale effetto fu conclusa una convenzione fra i Sanminiatesi e i Lucchesi abitanti del Borgo San Genesio, della quale fa menzione l’annalista Tolomeo testé citato. Finalmente nell’anno 1248 li stessi Sanminiatesi portarono l’ultimo esterminio alla loro madre patria, la quale fu da essi atterrata in guisa che mai più non si rifece. (GIO. VILLANI lib. VI, cap. 32. - PTOLOM. Annal. Lucens.).
    A quest’ultima epoca probabilmente accadde la traslazione nella città di Sanminiato dell’insigne pieve prepositura di S. Genesio, non lasciando nel distrutto Borgo che nudi campi e il nome ad una piccola cappella sulla strada Regia pisana, visitata una volta l’anno dal capitolo di Sanminiato
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    per memoria di quella che poi fu innalzata in Cattedrale dal Pontefice Gregorio XV (anno 1622). – Arroge a ciò, che tutte le chiese parrocchiali appartenute alla pieve di San Genesio sono tuttora suburbane e dipendenti immediatamente dalla chiesa maggiore di Sanminiato. Quali e quante fossero queste, ce lo avvisa una bolla spedita dal Laterano li 24 aprile 1194 dal pontefice Celestino III, e firmata da 27 cardinali. Nella quale, dopo rammentati i privilegi accordati alla pieve medesima da sette pontefici suoi precedessori, da varj imperatori e re, il sullodato pontefice conferma al preposto di S. Genesio e ai suoi canonici (ossia ai di lui parroci cappellani) la pieve di S. Genesio con tutte le chiese appartenenti al suo plebanato, cioè: l’ospizio di S. Lazzaro de’lebbrosi, posto nel Borgo presso la pieve, la chiese di S. Egidio, di S. Cristofano e di S. Giusto nel Borgo, quelle di S. Angelo sopra il Borgo, di S. Maria nel castello di S. Miniato (ora S. Maria e S. Genesio cattedrale) di S. Bartolommeo a Brusciano, di S. Biagio a Maltichita, di S. Stefano (al Pinocchio), di S. Lorenzo a Nocicchio, di S. Pietro sopra il Fonte, di S. Andrea presso il castello di Cigoli, di S. Michele dentro alle Mura (ossia della Rocca di S. Miniato) de’SS. Jacopo e Lucia (già detta fuor di porta, ora in città), de’SS. Donato e Martino a Faognana, di S. Ippolito a Marzana, di S. Maria a Calenzano, (attualmente S. Lucia), e quelle di S. Quintino; le chiese di Campriano, di Canneto, di Montorso, di Monte rotondo, di S. Stefano a Torre Benni, o alla
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    Bastia, di S. Pietro a Marcignana, di Pianezzole, di S. Donato allIsola, di S. Michele a Roffia, di S. Filippo al Pino, di S. Prospero al Monte di Aliprando, ec. Le quali chiese per la massima parte sussistono ancora nel circondario della cattedrale di Sanminiato, e 22 di esse si conservano parrocchiali. (LAMI, Hoedep. e Mon. Eccl. Flor.) – Vedere SANMINIATO città.

    BORGO S. GENESIO, già VICO WALLARJ. – Esiste tuttora per ordine del vescovo attuale di San Miniato la cappella, già pieve di S. Genesio con una storica iscrizione in marmo, collocata nella sua facciata, mentre l’ospizio di S. Lazzaro de' Lebrosi a Vico Wallari è un piccolo oratorio più vicino all’ Elsa posto pur esso al pari della suddetta chiesa lungo la strada postale Livornese fra la bocca d'Elsa e la posta e borgo della Scala.
Localizzazione
ID: 595
N. scheda: 7280
Volume: 1; 6S
Pagina: 336, 352 - 353; 32
Riferimenti:
Toponimo IGM: S. Genesio - Il Poggione
Comune: SAN MINIATO
Provincia: PI
Quadrante IGM: 105-2
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1651837, 4839212
WGS 1984: 10.8849, 43.69196
UTM (32N): 651901, 4839386
Denominazione: Borgo S. Genesio, Vico Wallari
Popolo: S. Maria e S. Genesio a S. Miniato
Piviere: S. Maria e S. Genesio a S. Miniato
Comunità: S. Miniato
Giurisdizione: S. Miniato
Diocesi: S. Miniato
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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