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Brozzi (S. Martino)

 

(Brozzi - S. Martino)

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    BROZZI nel Val d’Arno fiorentino. Varie Borgate lungo la strada Regia fra Firenze e il Poggio a Cajano portano il nome comune di Brozzi, le quali costituiscono la massima parte delle Comunità omonima, nella Giurisdizione e 4 miglia toscane all’incirca da Sesto, Diocesi e Compartimento di Firenze, da cui la pieve di Brozzi è 5 miglia toscane a ponente.
    Trovansi i borghi di Brozzi alla destra ripa dell’Arno in una bassa pianura, la quale sarebbe tuttora un pantano senza i molti fossi e dogaje, che in tutte le direzioni l’attraversano per mantenerla asciutta.
    I nomi di
    Padule, di Pescina, d’Isola, di Quaracchi e di Lecore, rimasti ad alcune campagne presso Brozzi, danno bastante argomento per credere, che la pianura di che si tratta, anche nei secoli più remoti, fosse soggetta ad essere coperta o isolata dalle acque.
    Tutto ciò per altro non impedì agli uomini di fabbricare presso i vicini paduli le loro abitazioni, raccolte in borgate nei posti più difesi dagli argini e dalle dogaje.
    Le memorie superstiti di Brozzi, di S. Donnino, di Quaracchi, o altri annessi, rimontano al secolo IX. La più antica di esse è data in Quaracchi nell’anno 866. La pieve di Brozzi è citata in una bolla di Gregorio VI del 1046, relativa alla chiesa di S. Donnino a Brozzi, e in un istrumento del 1051 (25 luglio), col quale uno dei Cattani di Cercina alienò varie corti, alcune delle quali erano poste nel piviere di Brozzi. (ARCH. DIPL. FIOR.
    Badia di Passignano).
    Nel 1325, di ottobre, Castruccio, signore di Lucca, guerreggiando i Fiorentini, venne sino al piano di Brozzi e di Peretola, dove pose suo campo, ardendo e rubando Campi e Brozzi, Quaracchi e tutte le villate d’intorno.(GIO.VILLANI,
    Cronac. lib. IX, c. 316)
    Sino da
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    questa suddetta età la Repubblica fiorentina aveva preso delle misure opportune a riparare, mediante la Dogaja dell’Osmannoro, ai danni delle inondazioni della pianura di Brozzi, di S. Moro e di Peretola; alla quale Dogaja sotto il governo de’Medici fu aggiunto il Fosso Reale, in cui entra il fosso Bandito o Macinante. D’allora in poi la contrada migliorò sempre più di condizione, e i borghi di Brozzi aumentarono vistosamente di popolazione.
    Comunità di Brozzi. – Il territorio Comunitativo di Brozzi occupa (ERRATA: una superficie di 14062) una superficie di 4749 quadrati, dei quali 352 quadrati sono occupati da fossi, dogaje, strade Regie e comunitative con una popolazione di 7816 abitanti (ERRATA: a ragione di 460 persone) a ragione di 1420 persone per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.
    Confina con sei Comunità. I limiti del suo territorio sono presso che in tutti i punti costeggiati da termini naturali.
    A scirocco si congiunge con la Comunità del Pellegrino, mediante il torrente
    Mugnone a partire dalla imboccatura del fosso Bandito o Macinante, sino a che il Mugnone entra nell’Arno. Lungh’esso ha di fronte la Comunità di Legnaja sino alla foce della Greve; al di sotto della Greve la Comunità della Casellina e Torri. Alla nave di Brozzi lascia l’Arno per volgersi dopo 4 miglia toscane da ostro a libeccio per la strada di S. Moro, quindi lungo l’argine sinistro del fiume Bisenzio, che lascia allo sbocco del fosso Reale, avendo costà di fronte la Comunià di Signa, cui subentra alla strada Regia del Poggio a Cajano quella di Campi mediante il fosso di Dogaja, che la fronteggia dal lato settentrionale sino alla via della Forea. Costà incontra la Comunità di Sesto mediante lo stesso
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    fosso di Dogaja, attraversando di conserva il padule del Pantano a settentrione dell’Osmannoro. Di là entra nello stradone di Castello, che percorre per breve spazio sino alla via de’Gondilogi, con la quale si volge a greco-levante per ritornare a confine con la Comunità del Pellegrino, da primo per la via dell’Olmatello, poi per la strada Regia di Prato e Pistoja, che incontra presso la chiesa di Peretola, di dove si dirige nel fosso Macinante e con esso ritorna nel Mugnone al punto sopra indicato.
    Due strade Regie attraversano da levante a ponente il suo territorio; quella del Poggio a Cajano, che passa in mezzo alle borgate di Petriolo, di S. Donnino, di S. Andrea e di S. Martino a Brozzi. L’altra è la strada postale di Prato e Pistoja, la quale passa per il piano dell’
    Osmannoro nella direzione da scirocco a ponente-maestro.
    Fra le numerose vie comunitative rotabili, aperte in diversi punti del territorio di Brozzi sonovi quelle che guidano sulla sponda dell’Arno alle navi di Petriolo e di Brozzi, la via de’
    Mandri con le varie sue diramazioni, e la via Nuova che attesta con quella del fosso Dogaja, e serve di comunicazione fra Brozzi e Sesto.
    Non è uopo dire quale sia l’indole del terreno che cuopre i fondi palustri di Brozzi, colmati a settentrione dai torrenti
    Rimaggio, e Zambra raccolti entrambi dal fosso Dogaja: a occidente dal torrente Marina e dal fosso Reale, a levante dal Mugnone, a ostro dall’Arno. Quest’ultimo fiume davanti al Borgo di S. Donnino e a quello di Sala formò nei tempi scorsi due alvei, cui fu dato il nome di Bisarno, sino che, ostruttosi il ramo destro, si unirono al continente di
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    Brozzi alcune isolette, alle quali è restato il vocabolo d’Isole d’Arno.
    I territori di questa pianura sono fertilissimi in granaglie, canape, saggina e fieni, in gelsi e in legname di pioppo.
    Non mancano tampoco gli alberi da frutto, meno l’ulivo.– La vite produce assai vino, ma fiacco e snervato.
    Fornisce qualche risorsa alla classe minuta del popolo la manifattura delle granate, la pesca dei granchi e quella de’gamberi, di cui abbondano i fossi di questa e delle contigue Comunità di Sesto e di Campi.
    Ma l’industria che recò agli abitanti di Brozzi istantaneo e vistoso profitto provenne dalle copiose ricerche e dalla voga in cui salirono pochi anni fa i cappelli di paglia, i quali sogliono dai Brozzesi fabbricarsi di qualunque finezza e con diligenza grandissima.
    In grazia di quest’utilissima manifattura, le borgate di Brozzi sono da vent’anni quasi raddoppiate di abitazioni.– In mancanza di pietra sogliono costruirsi costà i muri con i così detti
    cantoni, specie di smalto impastato con melletta, ghiaja e poca calcina, ridotto in forme regolari. Un tal metodo economico di edificatoria concorre sempre più all’aumento e sollecita costruzione delle case nei borghi lungo le strade che fiancheggiano l’una e l’altra ripa dell’Arno sotto Firenze.
    La pieve di S. Martino a Brozzi ha suffraganei 5 popoli; 1. S. Donnino a
    Brozzi, Prioria; 2. S. Andrea a Brozzi; 3. S. Biagio a Petriolo, Prioria; 4. S. Pietro a Quaracchi; 5. S. Lucia alla Sala.
    Risiede in Brozzi una magistratura Comunitativa preseduta dal suo Gonfaloniere. La Potesteria e la sua Cancelleria è in Sesto. L’Ufizio di esazione del Registro, la Conservazione delle Ipoteche, la Ruota e gli altri Tribunali sono in Firenze.

    POPOLAZIONE della Comunità di BROZZI a tre epoche diverse

    - nome del luogo: BROZZI, titolo della chiesa: S. Martino (Pieve),
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    abitanti anno 1551: n° 1110, abitanti anno 1745: n° 1310, abitanti anno 1833: n° 2128
    - nome del luogo: BROZZI, titolo della chiesa: S. Andrea (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° -, abitanti anno 1745: n° 181, abitanti anno 1833: n° 340
    - nome del luogo: Brozzi e S. Donnino, titolo della chiesa: S. Donnino (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° 997, abitanti anno 1745: n° 875, abitanti anno 1833: n° 1680
    - nome del luogo: Peretola, titolo della chiesa: S. Maria (Pieve),
    abitanti anno 1551: n° 592, abitanti anno 1745: n° 771, abitanti anno 1833: n° 1271
    - nome del luogo: Petriolo, titolo della chiesa: S. Biagio (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° 682, abitanti anno 1745: n° 996, abitanti anno 1833: n° 1460
    - nome del luogo: Quaracchi, titolo della chiesa: S. Pietro (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° 230, abitanti anno 1745: n° 372, abitanti anno 1833: n° 501
    - nome del luogo: Sala, titolo della chiesa: S. Lucia (Prioria),
    abitanti anno 1551: n° -, abitanti anno 1745: n° 338, abitanti anno 1833: n° 436
    - totale
    abitanti anno 1551: n° 3611
    - totale
    abitanti anno 1745: n° 4843
    - totale
    abitanti anno 1833: n° 7816

    BROZZI nel Val d'Arno fiorentino. – Si corregga infine. – La sua Cancelleria comunitativa è quella di Fiesole residente al
    Pellegrino.
    All'
    Articolo Comunità dove dice, una superficie territoriale di quadrati 14062, dei queli 352 quadrati erano occupati da strade e corsi d'acqua, deve dire, di 4749 quadrati, dove nel 1833 esisteva una popolazione di 7816 abitanti, a proporzione, cioè di 1420 persone per ogni
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    miglio quadrato di suolo imponibile; talché la Comunità di Brozzi figura in quest' Opera fra la Comunità di campagna la più popolata di tutte le altre del Granducato.
    La pieve poi di S. Martino a Brozzi nel 1524 con breve del 15 giugno fu concessa dal Pontefice Clemente VII al Card. Benedetto Accolti, nel giorno medesimo che con altra bolla lo stesse Pontefice conferiva al Card. Pietro Accolti zio del precedente l'arcivescovato di Ravenna, a quel cardinale che poco dopo diede il vandalico ordine di spogliare quella metropolitana degli intagli lavorati in argento, ch'erano rimasti nei capitelli e alla cupola di quel grandioso tempio dopo il sacco dato a Ravenna dagli esercii oltramontani (aprile del 1512.)
    Due mesi dopo lo stesso Pontefice Clemente VII con bolla del 17 agosto 1524 conferì l'arcivescovado di Ravenna al Card. Benedetto Accolti per rinunzia fatta in di lui favore dal Card. arcivescovo Pietro. – Finalmente con breve del 1 settembre dello stesso, anno Clemente VI accordò facoltà al nuovo arcivescovo d Ravenna di potere risegnare, siccome egli fece, la pieve di S. Martino a Brozzi in favore di altro suo parente Adriano Accolti.
    Infatti, quest'ultimo nel 12 dicembre 1530 nella sua qualità di pievano di S. Martino a Brozzi diede a fitto tutti i beni, censi e rendite della sua chiesa ad Alamanno Alamanni di Firenze per l'annuo canone di 110 scudi d'oro
    del Sole.
    Nel 4 febbrajo del 1532 il Papa medesimo Clemente VII, avendo nominato i Card. Benedetto Accolti suo Legato nella Marca di Ancona, in benemerenza, dice i documento, dei 19000 ducali d’oro prestati a S. S., conferì in quel giorno Benedetto Baldovinetti di Firenze la pie ve di S. Martino a li rozzi, oltre quella che egli godeva di S. Martino a Palaja Infine lo
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    stesso Pontefice con breve del 7 aprile 1533 dichiarò il Card. Benedetto Accolti, non solo Legato della Marca di Ancona ma ancora governatore della città di Fano, e ciò in vista di un altro imprestito fatto al Papa stesso dal Card. Benedetto Accolti di 5700 ducati d'oro. – (ARCH. DIPL. FIOR. Carte degli Accolti.)
    Dicasi inoltre che Brozzi nel secolo XVIII fu la patria del distinto botanico e medico Saverio Manetti.
    Nel 1833 nella Comunità di Brozzi contavansi 7816 individui, i quali nel 1845 erano aumentati sino a 8712 Abitanti, cioè:

    BROZZI, S. Andrea,
    Abitanti N.° 386
    BROZZI, S. Donnino,
    Abitanti N.° 1800
    BROZZI, S. Martino, Pieve,
    Abitanti N.° 2297
    Peretola,
    Abitanti N.° 1436
    Petriolo,
    Abitanti N.° 1670
    Quaracchi,
    Abitanti N.° 555
    Sala,
    Abitanti N.° 481

    Annessi

    Novoli (S. Cristofano a); dalla Comunità del Pellegrino, Abitanti N.° 87
    TOTALE,
    Abitanti N.° 8712
Localizzazione
ID: 641
N. scheda: 7750
Volume: 1; 6S
Pagina: 363 - 365; 34 - 35
Riferimenti:
Toponimo IGM: Brozzi - S. Martino
Comune: FIRENZE
Provincia: FI
Quadrante IGM: 106-3
Coordinate (long., lat.)
Gauss Boaga: 1674022, 4851349
WGS 1984: 11.16394, 43.7963
UTM (32N): 674086, 4851524
Denominazione: Brozzi (S. Martino)
Popolo: S. Martino a Brozzi
Piviere: S. Martino a Brozzi
Comunità: Brozzi
Giurisdizione: Sesto
Diocesi: Firenze
Compartimento: Firenze
Stato: Granducato di Toscana
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